Pedalare una Fat... fa male?

dubleciccio

Biker popularis
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Cesena
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Salve a tutti
sono nuovo, non del forum (come potte vedere dal mio avatar) ma di questa sezione, dove si parla di Fat.
Ho intenzione di farmi una Fat per poi elettrificarla (nella sezione e-bike sono invece un assiduo frequentatore e ogni tanto intervengo) ma proprio oggi ho incontrato una persona che mi ha detto... "ma lo sai che pedalare una Fat con il movimento centrale così largo è innaturale e alla lunga può creare problemi alle articolazioni ed ai tendini delle ginocchia e dell'anca?"...:maremmac:
Io non so se di questo eventuale "problema" se ne è già parlato o meno in questa sezione... se si mi scuso per essere stato ripetitivo.
La mia domanda dunque è... il problema esiste o è solo una leggenda metropolitana?
La Fat che ho intenzione di farmi è la Bucksaw che ha un movimento PressFit 41 x 121mm, perciò bello largo.
Vi ringrazio fin da ora per le eventuali risposte alla mia domanda/dubbio
Buone pedalate a tutti...:i-want-t::i-want-t::i-want-t:
 

andy_g

Biker poeticus
27/4/06
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Se l'assetto e la posizione sono corretti credo di no, come per qulasiasi altra bici. Non escluderei invece una certa perdita di efficenza nella pedalata, ma non ho mai letto nulla di attendibile al riguardo.
 

latitante77

Biker tremendus
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La cosa interessa anche me. Tra l'altro l'avevo gia chiesto in precedenza ricevendo risposte per lo piu' inopportune. Visto che e' stato aperto un trehad apposito allora mi permetto di scrivere due righe in merito. Faccio una premessa prima. Diciamo che sono nel 'campo' della mobilita' articolare e vado in bici da circa 20 anni. Secondo il mio parere non e' un dramma ma neanche una cosa da sottovalutare. Mi spiego. Diciamo che tendenzialmente ci deve essere una proporzione tra distanza delle teste dei femori, ginocchia caviglie durante una spinta degli arti. Faccio un esempio. Se da fermi doveste accovacciarvi e poi 'esplodere' facendo un balzo in alto, diciamo per toccare un canestro, come posizionereste i vostri piedi? Probabilmente a molti di voi verrebbe da metterli piu' o meno paralleli e alla stessa distanza, diciamo volgarmente, delle anche. A chi verrebbe di mettere i piedi molto piu' larghi? O uniti? Penso a pochi. E sarebbe redditizio? Il punto allora e': diciamo che ognuno mette i piedi alla larghezza del proprio bacino, che ovviamente e' diverso da persona a persona. E allora sulla base di questo ce' chi gia' con un movimento con scatola da 73 pedala 'largo', chi ci pedala bene e chi pedala stretto giusto? Un po' come la lunghezza delle pedivelle in base alla gamba. Solo che il parametro larghezza pare che fino ad ora sia stato sottovalutato. Allora anche io mi chiedo: quanto e' importante questo parametro? Sicuramente in una persona di 1,85m con un metro di gamba e che porta la taglia 48-50, e quindi con un bacino non strettissimo il 'problema'. o la differenza se volete e' minima. Ma gia' in una persona di 1,65m magari brevilineo, quindi con gambe non lunghe e magari magro, con taglia 42-44 e quindi bacino stretto.... Qualche dubbio me lo porrei. Se poi uno ha anche un po' di varismo del ginocchio (quando le ginocchia tendono a toccarsi tra loro quando si pedala o cammina) aumentando la larghezza tra le caviglie il problema si amplifica.(tipo camminare con le ciaspole) Questo per far un po' di chiarezza sulla biomeccanica del nostro corpo. E cmq visto che produttori nostrani SERI tipo FRM si sono posti il problema sulla loro FAT (bella tra l'altro) facendo una pedivella che cerca di contenere il fattore Q sicuramente la domanda iniziale del nostro amico meriterebbe una risposta esauriente che purtroppo io non sono in grado di dare. Pero' per favore non si sparino -------te del tipo: io ci ho fatto 120000 metri di dislivello e tutto ok. Perche' un conto e' consigliare male una persona sulla tipologia di bici. Al massimo butta un po di quattrini. Un conto e' dare notizie che riguardano anche se non in maniera grave la nostra salute articolare, magari in chi ha gia dei problemi e giustamente chiede consiglio. Insomma non voglio fare allarmismo ma almeno documentatevi SERIAMENTE quando si parla di cose SERIE.
 

emmellevu

FAT-Biker meravigliosus
17/12/13
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Salsa Bucksaw, Specialized Diverge
La cosa interessa anche me. Tra l'altro l'avevo gia chiesto in precedenza ricevendo risposte per lo piu' inopportune. Visto che e' stato aperto un trehad apposito allora mi permetto di scrivere due righe in merito. Faccio una premessa prima. Diciamo che sono nel 'campo' della mobilita' articolare e vado in bici da circa 20 anni. Secondo il mio parere non e' un dramma ma neanche una cosa da sottovalutare. Mi spiego. Diciamo che tendenzialmente ci deve essere una proporzione tra distanza delle teste dei femori, ginocchia caviglie durante una spinta degli arti. Faccio un esempio. Se da fermi doveste accovacciarvi e poi 'esplodere' facendo un balzo in alto, diciamo per toccare un canestro, come posizionereste i vostri piedi? Probabilmente a molti di voi verrebbe da metterli piu' o meno paralleli e alla stessa distanza, diciamo volgarmente, delle anche. A chi verrebbe di mettere i piedi molto piu' larghi? O uniti? Penso a pochi. E sarebbe redditizio? Il punto allora e': diciamo che ognuno mette i piedi alla larghezza del proprio bacino, che ovviamente e' diverso da persona a persona. E allora sulla base di questo ce' chi gia' con un movimento con scatola da 73 pedala 'largo', chi ci pedala bene e chi pedala stretto giusto? Un po' come la lunghezza delle pedivelle in base alla gamba. Solo che il parametro larghezza pare che fino ad ora sia stato sottovalutato. Allora anche io mi chiedo: quanto e' importante questo parametro? Sicuramente in una persona di 1,85m con un metro di gamba e che porta la taglia 48-50, e quindi con un bacino non strettissimo il 'problema'. o la differenza se volete e' minima. Ma gia' in una persona di 1,65m magari brevilineo, quindi con gambe non lunghe e magari magro, con taglia 42-44 e quindi bacino stretto.... Qualche dubbio me lo porrei. Se poi uno ha anche un po' di varismo del ginocchio (quando le ginocchia tendono a toccarsi tra loro quando si pedala o cammina) aumentando la larghezza tra le caviglie il problema si amplifica.(tipo camminare con le ciaspole) Questo per far un po' di chiarezza sulla biomeccanica del nostro corpo. E cmq visto che produttori nostrani SERI tipo FRM si sono posti il problema sulla loro FAT (bella tra l'altro) facendo una pedivella che cerca di contenere il fattore Q sicuramente la domanda iniziale del nostro amico meriterebbe una risposta esauriente che purtroppo io non sono in grado di dare. Pero' per favore non si sparino -------te del tipo: io ci ho fatto 120000 metri di dislivello e tutto ok. Perche' un conto e' consigliare male una persona sulla tipologia di bici. Al massimo butta un po di quattrini. Un conto e' dare notizie che riguardano anche se non in maniera grave la nostra salute articolare, magari in chi ha gia dei problemi e giustamente chiede consiglio. Insomma non voglio fare allarmismo ma almeno documentatevi SERIAMENTE quando si parla di cose SERIE.

Interessante punto di vista. :up:

Però allora si potrebbe porre anche il problema contrario, per un ciclista alto 190cm e taglia 54-56 che potrebbe pedalare troppo "stretto" su una mtb tradizionale, un pò come se saltasse a canestro qualsi a piedi uniti.

O mi sbaglio? :nunsacci:
 

cerbonim

Biker extra
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perugia
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Epic sworks, levo sl carbon
sono stati fatti studi a riguardo , il fattore q e' importante ,negli ultimi anni l'hanno stretto il piu' possibile, in pratica se si allarga spingi meno anche se non credo che possa causare danni fisici. Per me e' il vero tallone di achille della fat ,ed e' un problema di difficile soluzione
purtroppo.
 

gabr74

Biker cesareus
26/5/12
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To
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Discussione interessante.
Chi mi aiuta con un paio di numeri?
Quant'e' la distanza centro-pedale / centro-pedale in una MTB "normale" e quanto in una FAT?
 

valerio_vanni

Biker grossissimus
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Se poi uno ha anche un po' di varismo del ginocchio (quando le ginocchia tendono a toccarsi tra loro quando si pedala o cammina) aumentando la larghezza tra le caviglie il problema si amplifica.

Il varismo è quando le ginocchia rimangono lontane: le gambe, viste dal davanti, sembrano due parentesi (). Quando si toccano le ginocchia e sono distanziate le caviglie è valgismo.

Secondo me in caso di valgismo una distanza più larga può andare bene, tanto le caviglie a riposo non vorrebbero comunque stare più vicine.
In cavo di varismo, invece, è meglio una distanza minore.
 

latitante77

Biker tremendus
29/4/08
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Rispondo con ordine

1)Emmellevu: Hai perfettamente ragione. Diciamo che meccanicamente l'ottimo sarebbe con i due femori mediamente paralleli, pero' dipende poi anche dalle ginocchia in che direzione vanno per conformazione.

2)Fabiots hai ragione anche te come concetto ma non credo nella realta'. Ti spiego. Anzi ti dico il mio punto di vista. Primo tra tutti quello tecnico della bici. Il manubrio lo puoi scegliere tu (almeno entro certi limiti) La larghezza del movimento centrale molto meno. Poi meccanicamente, non so se qualcuno di voi a presente come si esegue l'esercizio di distensione di panca piana col bilanciere. La presa e' spesso piu larga di qualunque manubrio. Ed e' un esercizio in cui si sviluppa molta forza. E non e' mediamente nocivo per l'articolazione delle spalle. Anzi. Mi e' capitato negli anni addietro di impuntarmi in maniera violenta con bici da cross country con quei manubri ridicoli tipo da 50cm. E mi ricordo che lo sforzo per evitare di cappottarmi o di picchiare il torace sul manubrio era spesso enorme se raffrontato ad ora con manubri ben piu' larghi. Certo, ripeto, ci vuole sempre buon senso e misura. Se sono 1,60m e mi ostino a montare un manubrio da 80 perche' e'figo sembrero' il cristo di Rio De Janeiro con le braccia larghe!!! Premesso per
essere precisi che la larghezza del manubrio andrebbe in base alla larghezza delle spalle (clavicole) e delle breccia e non proprio con l'altezza.

3) Cerbonim. Mi trovi d'accordo.

4)Valerio_vanni. Chiedo scusa. Mio errore non ho riletto prima di inviare. Pero' permettimi. Se uno ha le ginocchia valghe, sotto la spinta dei muscoli,nel caso specifico in bici, le ginocchia tenderanno ancora piu' ad accentuare il loro spostamento verso l'interno con un ancora peggiorato assetto dell'articolazione, per di piu' sotto sforzo. Esempio opposto. Uno con le ginocchia vare (a ferro di cavallo per capirci con tutti) se pedalasse con le gambe troppo strette (esempio fatto da Emmellevu) Accentuerebbe ancora di piu' il suo difetto non trovi?

Cmq ragazzi il mio intento non e' assolutamente polemizzare. Anzi. Accetto volentieri critiche e opinioni. Pero' piacerebbe anche a me che qualcuno piu' tecnico mi spiegasse. Forse in ambito ciclistico piu' spinto tipo BDC hanno fatto all'epoca studi piu' approfonditi. Anche se nell'ambito dell'agonismo penso che si cerchi piu' di cercare la performance che la durata articolare dell'atleta. Quella credo che non freghi a molti. Pero' a me si, e penso che tutti noi che scriviamo qui miriamo ad uscire in bici per tanti tanti anni ancora.

Saluti
 

valerio_vanni

Biker grossissimus
5/12/14
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4)Valerio_vanni. Chiedo scusa. Mio errore non ho riletto prima di inviare. Pero' permettimi. Se uno ha le ginocchia valghe, sotto la spinta dei muscoli,nel caso specifico in bici, le ginocchia tenderanno ancora piu' ad accentuare il loro spostamento verso l'interno con un ancora peggiorato assetto dell'articolazione, per di piu' sotto sforzo. Esempio opposto. Uno con le ginocchia vare (a ferro di cavallo per capirci con tutti) se pedalasse con le gambe troppo strette (esempio fatto da Emmellevu) Accentuerebbe ancora di piu' il suo difetto non trovi?

E' difficile da dire, bisognerebbe essere proprio dentro le articolazioni.
Probabilmente quello che dici tu vale se si supera un certo limite (in senso di "assecondamento"). Così come, in senso opposto, ci sarà un limite oltre cui l'intento "correttivo" diventa dannoso.

Penso che, di base, ci sia a seconda dei casi una gamma di posizioni più naturali.

Io, che sono leggermente valgo, se cerco di mettere le gambe come uno più varo,
sento le ginocchia in tensione. Non mi viene di certo naturale sollevare un peso a piedi uniti. Se poi metto i piedi a 60 cm uno dall'altro, avviene quello che dici tu.
 

FabioTS

Biker forumensus
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Trieste
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1)Emmellevu: Hai perfettamente ragione. Diciamo che meccanicamente l'ottimo sarebbe con i due femori mediamente paralleli, pero' dipende poi anche dalle ginocchia in che direzione vanno per conformazione.

2)Fabiots hai ragione anche te come concetto ma non credo nella realta'. Ti spiego. Anzi ti dico il mio punto di vista. Primo tra tutti quello tecnico della bici. Il manubrio lo puoi scegliere tu (almeno entro certi limiti) La larghezza del movimento centrale molto meno. Poi meccanicamente, non so se qualcuno di voi a presente come si esegue l'esercizio di distensione di panca piana col bilanciere. La presa e' spesso piu larga di qualunque manubrio. Ed e' un esercizio in cui si sviluppa molta forza. E non e' mediamente nocivo per l'articolazione delle spalle. Anzi. Mi e' capitato negli anni addietro di impuntarmi in maniera violenta con bici da cross country con quei manubri ridicoli tipo da 50cm. E mi ricordo che lo sforzo per evitare di cappottarmi o di picchiare il torace sul manubrio era spesso enorme se raffrontato ad ora con manubri ben piu' larghi. Certo, ripeto, ci vuole sempre buon senso e misura. Se sono 1,60m e mi ostino a montare un manubrio da 80 perche' e'figo sembrero' il cristo di Rio De Janeiro con le braccia larghe!!! Premesso per
essere precisi che la larghezza del manubrio andrebbe in base alla larghezza delle spalle (clavicole) e delle breccia e non proprio con l'altezza.

3) Cerbonim. Mi trovi d'accordo.

4)Valerio_vanni. Chiedo scusa. Mio errore non ho riletto prima di inviare. Pero' permettimi. Se uno ha le ginocchia valghe, sotto la spinta dei muscoli,nel caso specifico in bici, le ginocchia tenderanno ancora piu' ad accentuare il loro spostamento verso l'interno con un ancora peggiorato assetto dell'articolazione, per di piu' sotto sforzo. Esempio opposto. Uno con le ginocchia vare (a ferro di cavallo per capirci con tutti) se pedalasse con le gambe troppo strette (esempio fatto da Emmellevu) Accentuerebbe ancora di piu' il suo difetto non trovi?

Cmq ragazzi il mio intento non e' assolutamente polemizzare. Anzi. Accetto volentieri critiche e opinioni. Pero' piacerebbe anche a me che qualcuno piu' tecnico mi spiegasse. Forse in ambito ciclistico piu' spinto tipo BDC hanno fatto all'epoca studi piu' approfonditi. Anche se nell'ambito dell'agonismo penso che si cerchi piu' di cercare la performance che la durata articolare dell'atleta. Quella credo che non freghi a molti. Pero' a me si, e penso che tutti noi che scriviamo qui miriamo ad uscire in bici per tanti tanti anni ancora.

Saluti

non trovo nulla di polemico nei tuoi interventi anzi !
hai posto un problema interessante e spero che qualcuno più del "mestiere" ci dia delle indicazioni

:celopiùg:
 

dubleciccio

Biker popularis
4/1/12
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Cesena
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Ringrazio tutti per le risposte, da le più tecniche a le più "goliardiche"... quest'ultime sicuramente dettate più dall'entusiasmo di stare in sella ad una Fat che dal superficialismo.
A questo punto approfitto dei "tecnici" chiedendo...
Io da quando vado in Mtb ho sempre sofferto di tendinite al ginocchio e precisamente al tendine laterale, pattellare (spero di aver detto bene).
Le ho provate tutte sono stato da esperti biomeccanici che mi hanno messo in sella con tacchette e sottotacchette particolari (quando ancora usavo i pedali a sgancio ora ho tolto tutto e uso i flat e vado meglio) plantari ecc... ma nulla da fare ci devo convivere e basta.
Va detto che io soffro di tendiniti in generale ed ogni passione me ne ha regalata una... il windsurf e poi il kite surf l'epicondilite, il surfino ed il sup essendo gufi cioè destro avanti tendine rotuleo nel destro ovviamente... ho accompagnato la mia ragazza a quei corsi di step mi si erano infiammati entrambi i tendini di achille...:omertà:
Per farla breve la domanda è la Fat può peggiorare la mia tendinite da Mtb?
Come ho detto ci convivo rispettando e ascoltando + il mio corpo... nel caso della Mtb usando i flat per lasciare che i piedi siano liberi di muoversi e nell'ultimo anno con l'elettrificazione della mia Mtb ovviamente anche la Fat farà quella "fine" lì ;-)... nel caso del kite surf ho scelto l'aquilone più morbido sulle braccia che ci sia sul mercato (a qualcuno risulta un difetto perchè non riesce a sentire l'aquilone dovè senza guardarlo)
Diciamo che così facendo "ci sto dentro"...
Ringrazio di nuovo per le risposte e vediamo se in questo post essendo in questo momento ancora a "galla" si imbatte qualcuno che magari usa da un po la Fat e ha avuto qualche problema e di che tipo... oltre alla "dipendenza" ovviamente...:smile:
 

latitante77

Biker tremendus
29/4/08
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TERRACINA
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Valerio sono d'accordo. Il problema infatti e' spesso teorico e di difficile riscontrabilita' e' invece la pratica, che come molti sanno spesso se ne frega della teoria.

Fabiots grazie. Volevo solo chiarire. Non vorrei che anche questo thread diventasse l'ennesimo di insulti e fantasie da maniaci visto l'argomento.

Dubleciccio. Difficile come dicevo fare previsioni. PErche' di quello si parla. PEro' qualche domanda.
Soffri a tutte e due le ginocchia? Se si nello stesso modo?
Avuto traumi alle ginocchia?
Dici che hai questo problema da quando vai in mtb. Ma anche da prima? Per carita' da come dici la vedo dura risolvere. PEro' sarebbe da vedere:le tue ginocchia, come cammini, il tuo tono muscolare e se ce' una muscolatura molto prevalente sull'altra. Anche dei noevoli squilibri muscolari, a volte provocati anche dallo sport che si pratica, possono mettere sotto stress l'articolazione e si puo' infiammare una parte di questa. Insomma. Diciamo che via forum non e' facile. E cmq a questo punto ti conviene provarla la FAT.
Come puoi dartela tu la risposta non puo' dartela nessuno.
 

thevincent73

Biker novus
15/9/14
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Salve, pedalo da circa 5 anni in bdc (fatta biomeccanica un paio di anni fa) e da un po di mesi in mtb,mai avuto alcun tipo di problema a livello fisico; da circa un mese posseggo una fat (surley pugsley), ho fatto una decina di uscite, circa 250-300 km, ed accuso un leggero dolore-fastidio all interno del ginocchio destro; sinceramente non so assolutamente se sono collegate le due cose, fat-dolore, ma cercherò di capirlo, e l unica misura diversa dall altra mtb e appunto il fattore q.

Inviato dal mio GT-N7100 con Tapatalk 2
 

andy_g

Biker poeticus
27/4/06
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La cosa interessa anche me. Tra l'altro l'avevo gia chiesto in precedenza ricevendo risposte per lo piu' inopportune. Visto che e' stato aperto un trehad apposito allora mi permetto di scrivere due righe in merito. Faccio una premessa prima. Diciamo che sono nel 'campo' della mobilita' articolare e vado in bici da circa 20 anni. Secondo il mio parere non e' un dramma ma neanche una cosa da sottovalutare. Mi spiego. Diciamo che tendenzialmente ci deve essere una proporzione tra distanza delle teste dei femori, ginocchia caviglie durante una spinta degli arti. Faccio un esempio. Se da fermi doveste accovacciarvi e poi 'esplodere' facendo un balzo in alto, diciamo per toccare un canestro, come posizionereste i vostri piedi? Probabilmente a molti di voi verrebbe da metterli piu' o meno paralleli e alla stessa distanza, diciamo volgarmente, delle anche. A chi verrebbe di mettere i piedi molto piu' larghi? O uniti? Penso a pochi. E sarebbe redditizio? Il punto allora e': diciamo che ognuno mette i piedi alla larghezza del proprio bacino, che ovviamente e' diverso da persona a persona. E allora sulla base di questo ce' chi gia' con un movimento con scatola da 73 pedala 'largo', chi ci pedala bene e chi pedala stretto giusto? Un po' come la lunghezza delle pedivelle in base alla gamba. Solo che il parametro larghezza pare che fino ad ora sia stato sottovalutato. Allora anche io mi chiedo: quanto e' importante questo parametro? Sicuramente in una persona di 1,85m con un metro di gamba e che porta la taglia 48-50, e quindi con un bacino non strettissimo il 'problema'. o la differenza se volete e' minima. Ma gia' in una persona di 1,65m magari brevilineo, quindi con gambe non lunghe e magari magro, con taglia 42-44 e quindi bacino stretto.... Qualche dubbio me lo porrei. Se poi uno ha anche un po' di varismo del ginocchio (quando le ginocchia tendono a toccarsi tra loro quando si pedala o cammina) aumentando la larghezza tra le caviglie il problema si amplifica.(tipo camminare con le ciaspole) Questo per far un po' di chiarezza sulla biomeccanica del nostro corpo. E cmq visto che produttori nostrani SERI tipo FRM si sono posti il problema sulla loro FAT (bella tra l'altro) facendo una pedivella che cerca di contenere il fattore Q sicuramente la domanda iniziale del nostro amico meriterebbe una risposta esauriente che purtroppo io non sono in grado di dare. Pero' per favore non si sparino -------te del tipo: io ci ho fatto 120000 metri di dislivello e tutto ok. Perche' un conto e' consigliare male una persona sulla tipologia di bici. Al massimo butta un po di quattrini. Un conto e' dare notizie che riguardano anche se non in maniera grave la nostra salute articolare, magari in chi ha gia dei problemi e giustamente chiede consiglio. Insomma non voglio fare allarmismo ma almeno documentatevi SERIAMENTE quando si parla di cose SERIE.
L'invito alla serietà ci può stare, ma tutto quello che qui possiamo stabilire è se esiste qualche fonte attendibile che inviti alla prudenza. Facendosi visitare da uno specialista forse potrebbe trovare una risposta, ma questo è un forum di mountain bike e nessuno di noi gli ha fatto una visita medica, è sottointeso. Se ha delle patologie è bene che si informi per altri canali o quantomeno nella sezione medica, ovviamente. Forse sarebbe interessante vedere se c'è qualche informazione in rete o in qualche biblioteca. Mi chiedo se ad esempio se ci siano controindicazioni per andare a cavallo o in moto da cross o enduro. Non si pedala, ma le gambe stanno sotto sforzo ben più larghe che su una fatbike. Senza voler sottovalutare il problema, al momento personalmente non ho trovato avvertenze degne di nota sul problema specifico relativo alle fatbike, comunque su una fatbike non ci preparerei il giro d'Italia.
Poi le tendiniti in bicicletta sono un rischio noto, io ho banalmente rischiato cambiando pedali dagli SPD ai flat, per un centimetro di spessore in meno, la sella risultava ora troppo alta, oltre al fatto che i pin inchiodano il piede in una posizione fissa, e un dolorino mi ha messo all'erta in tempo.
 

Nomad 42

Biker paradisiacus
17/11/08
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fatbike + plus+ gravel
è 7 mesi che ci giro con la fat e ancora nessun problema e siccome @nonnocarb, che ha girato in un anno quanto prevedo di girare io in tutta la mia vita, non ha avuto ancora dei problemi io resto tranquillo
 

emmellevu

FAT-Biker meravigliosus
17/12/13
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4.629
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Monza e Brianza
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Salsa Bucksaw, Specialized Diverge
è 7 mesi che ci giro con la fat e ancora nessun problema e siccome @nonnocarb, che ha girato in un anno quanto prevedo di girare io in tutta la mia vita, non ha avuto ancora dei problemi io resto tranquillo

In realtà questo non è una dimostrazione.
Secondo me è molto più significativo il fatto che gli studi sostengono (a quanto ho capito) che i problemi potrebbero insorgere per chi ha il bacino stretto e quindi tende a pedalare con i femori leggermente divaricati in fuori; ed allora secondo me dovrebbe anche esistere il problema contrario, per chi ha il bacino molto largo e pedala una bdc con i femori leggermente inclinati in dentro. O per lo meno sembrerebbe un ragionamento di buon senso, se l'ideale e pedalare con i femori perfettamente paralleli. O no?
 

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