...che senza deterrenza in questi come in altri casi non si va da nessuna parte...
Va bene nessuna squalifica a vita...30 anni possono andare bene.
Senza la reciproca deterrenza durante la cold war uno dei due blocchi avrebbe quasi sicuramente girato contemporaneamente le due famose chiavi rosse e buona notte.
Nella triste storia del "Pirata" mio omonimo, dovevano essere messe alla gogna tutte le persone che anche solo hanno sospettato la estrema difficoltà in cui versava il povero Marco e non si sono mosse anche con la coercizione per toglierlo dalla situazione di non ritorno in cui era caduto.
Fanini qui della lucchesia sono anni ed anni che va dicendo e denunciando i loschi atteggiamenti e comportamenti posti in essere a tutte le età nel ciclismo...ma i "poteri forti" hanno sempre avuto il sopravvento.
Quanto al doping addirittura consigliato dai genitori e praticato sui figli minorenni lo fanno molto spesso per il miraggio di ritrovarsi una miniera di soldi in casa con cinismo che non dovrebbe appartenere ad un padre...
Onde per cui in questi casi si dovrebbe procedere di ufficio togliendo per prima cosa la patria potestà...
Ed il genitore furbo come una volpe lo si dota di biglietto di sola andata per Marte e buona notte.
O la gente si ravvede sulla via di Damasco oppure Marte si ripopola di nuovo.
Il ragionamento espresso dalla tua ultima frase è estremamente realistico...e dipinge come oggi va il mondo...
E per omologazione non si può che far finta di nulla ed accettare ingoiando...
Grazie.
Marco1971.
Non condivido.
Il problema, come nel 90% dei casi, è dato dalla scarsa Cultura(in senso lato)/Consapevolezza.
Qualsiasi limite e qualsiasi pena verrano per definizione sfidati ed aggirati.
Un professionista deve spingersi al limte della legalità, se viene posto un limite pari a(ipoteticamente) 90, è logico che lui, così come tutti i suoi avversari cercheranno di avvicinarlo. E' lo stesso in qualsiasi sport-lavoro, se c'è competizione si cerca di raggiungere il limite, sia esso fisico, mentale o legale.
Non è certo con la repressione che si limiterà questo fenomeno, anzi la repressione aumenterà la ricerca di modi per non farsi scoprire.
L'educazione del singolo individuo e, conseguentemente, del gruppo di individui, sono l'unica possibilità di porre un freno a queste male pratiche.
Ma dovranno essere i ragazzini fin da piccoli a dover essere educati al rispetto delle regole e all'avere una sana ambizione. Il che vuol dire che i genitori devono più che insegnare, imparare ad ispirare, fornire ambizioni e modelli, non soltanto vincenti ma di correttezza, e cosa più importante insegnare ad accettare le sconfitte.Senza questa base di morale insita nei singoli individui le scorciatoie verano sempre seguite, indifferentemente dalla pena comminata.