News Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi: sentieri vietati alle MTB

Non cambia granche', come scritto nell'altro thread sarebbe di per se una zona da evitare per l'elevata umidita' e le zecche.

Comunque sono d'accordo con questo passaggio

"La colpa viene espressamente data alle ebike: “È entrato formalmente in vigore nel settembre del 2021, ma l’aumento esponenziale delle biciclette a pedalata assistita ha fatto sì che il tema si riproponga con maggiore forza in queste ultimi stagioni. Questi mezzi possono danneggiare i sentieri. Spesso chi le guida pensa di poter andare in qualsiasi luogo, anche nei più pericolosi, mettendo quindi a rischio la propria salute, quella di eventuali altri ciclisti o camminatori che si incontrano nel tragitto“, dice Ennio Vigne, presidente del Parco."

Il problema non sono le bici, ma gli idioti in alta quota. A Whistler e Moab hanno gia' regolamentato i sentieri vietandoli alle ebike ma permettendole alle muscolari, con la logica che se ti fai 2000m di dislivello tecnico con le tue gambe per raggiungere il sentiero in quota non sei uno sprovveduto e di sicuro non c'e' la fila.

quindi fin ora ho pedalato rispettando sentieri e persone, ho fatto manutenzione in favore di tutti senza pretendere assolutamente nulla,
la voglia di un cross per almeno sbregarglieli da sotto i piedi mi assale
italia repubblica delle banane

ParanoidAndroid ha scritto:

Il problema non sono le bici, ma gli idioti in alta quota. A Whistler e Moab hanno gia' regolamentato i sentieri vietandoli alle ebike ma permettendole alle muscolari, con la logica che se ti fai 2000m di dislivello tecnico con le tue gambe per raggiungere il sentiero in quota non sei uno sprovveduto e di sicuro non c'e' la fila.

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questa sarebbe la soluzione migliore, ma per questo ci sarebbe bisogno di gente capace di legiferare, cosa impossibile in questo pseudo paese

Il divieto è vecchio e risaputo, la legge regionale è del 1992 e vieta dappertutto sopra i 1000 metri di quota.
Sì, il problema principale sono comunque i "bigotti" che non vogliono niente (*) che non sia il loro stretto orizzonte di pensiero, regolamentare è più difficile di vietare (**) perché bisogna pensare, prendere delle decisioni e forse scontantare qualcuno, o tutti almeno un po'.
Comunque, pur vivendoci ai confini, la zona del parco non mi ha mai attratto granché, non tanto per i divieti, quanto per il mio modo di girare in bici. Perché non sono come Iron Mike e quel genere di giri non mi attrae per nulla.
Ad ogni modo le zone frequentabili con una certa tranquillità non mancano, basta anche cercare di evitare le giornate più affollate e difficilmente si hanno problemi. Per dire, non mi vedrete mai in bici sul Giau o sul Pordoi in luglio e agosto, troppo casino. Semmai ci vado in ottobre o ad inizio primavera, quando non c'è quasi nessuno, e mai di domenica.

(*) L'esempio lampante è il Nevegàl: nel 2017 fecero di tutto per far scappare il bike park, nel 2018 ci pensò Vaia a stirare tutto, poi arrivarono i "salvatori della patria" al grido di "faremo l'impianto di innevamento, il lago, le piste da sci"... Ormai lassù d'inverno la neve neammeno attacca, anche quest'inverno, che sulle Alpi è stato eccezionalmente abbondante di neve, sul Nevegàl ha portato solo pioggia.
Gli impianti sono stati rilevati a meno del peso del ferro di seggiovie, skilift, gatti delle nevi, impianti di innevamento, da un "consorzio bresciano" con 5000 euro di capitale.
Quest'estate dicono che apriranno la seggiovia tra il 20 di luglio e fine agosto, secondo me a settembre porteranno via tutto per venderlo in qualche paese dell'est... e ciao ciao Nevegàl, con buona pace dei fanatici dello sci e di chi sperava in un bike park decente.

(**) e poi ci sono i deficienti che si mettono d'impegno per far chiudere alle bici. Sempre sul Nevegàl, al tempo c'erano i sentieri per mtb e quelli per escursionisti. Un giorno siamo andati a tirar su un deficiente che si era schiantato e fatto male all'inizio della discesa di un sentiero per pedoni. "Ma perché vai giù per di qua, che non è per le bici?" La sua risposta: "Perché io lo voglio provare e non m'interessa del divieto" (si era rotto un braccio, mica una roba da poco)

Era normale che succedesse, parliamo di luoghi "elittari", il parco di Portofino e le Dolomiti.
Finchè ad arrivarci erano poche anime in MTB, venivano, malamente, tollerate. Nel bene o nel male le e-bike hanno avvicinato molte più persone a queste realtà, e la tolleranza è finita. Come qualcuno ha scritto, a regolamentare, bene, in Italia non siamo capaci.

Comunque sono d'accordo con questo passaggio

"La colpa viene espressamente data alle ebike: “È entrato formalmente in vigore nel settembre del 2021, ma l’aumento esponenziale delle biciclette a pedalata assistita ha fatto sì che il tema si riproponga con maggiore forza in queste ultimi stagioni. Questi mezzi possono danneggiare i sentieri. Spesso chi le guida pensa di poter andare in qualsiasi luogo, anche nei più pericolosi, mettendo quindi a rischio la propria salute, quella di eventuali altri ciclisti o camminatori che si incontrano nel tragitto“, dice Ennio Vigne, presidente del Parco."

Il problema non sono le bici, ma gli idioti in alta quota. A Whistler e Moab hanno gia' regolamentato i sentieri vietandoli alle ebike ma permettendole alle muscolari, con la logica che se ti fai 2000m di dislivello tecnico con le tue gambe per raggiungere il sentiero in quota non sei uno sprovveduto e di sicuro non c'e' la fila

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Concordo...il problema nasce con l'uso e abuso delle e-bike; dalle mie parti si ritrovano anche in 30 e più per girare sugli stessi percorsi e per più volte...non provocano sconvolgimenti tettonici ma di sicuro il sentiero ne risente, per non parlare di quando piove che alcuni ci girano lo stesso rovinando i trail ancora di più.
Alcuni di questi sentieri erano nati come percorsi da trail ma ora sono diventati enduro/dhl tra solchi, buche ecc...