L'itinerario é impegnativo perchè il dislivello é notevole ma dal punto di vista tecnico non presenta particolari difficoltà. Ci sono solo alcuni brevi tratti a piedi vicino al Monte Gennaio. Le salite si fanno quasi tutte su fondo buono e con pendenze non impossibili, tranne gli ultimi 50 metri prima del rifugio Portafranca, quindi i 2000 metri di dislivello sembrano molti ma se affrontati con calma si superano senza problemi. E' necessaria una giornata intera se non si vogliono fare maratone. Acqua e ristori si trovano facilmente.
Si parte dalla stazione di Pracchia, si svolta a sx in direzione Orsigna e si segue la strada asfaltata fino ad imboccare la forestale che conduce al sentiero per Porta Franca. Si sale con fatica per circa 200 metri fino al rifugio, poi verso il crinale, seguendo il segnavia CAI 35. Si raggiunge il Passo della Nevaia e si svolta a dx imboccando il CAI 20. Raggiunto il Monte Gennaio ci si butta a sx in ripida discesa (FR, perchè la traccia quasi non si vede, ma si può fare facilmente a piedi il primo tratto) seguendo il CAI 02. Qui bisogna seguire attentamente la traccia GPS perchè i segnali non si vedono ed é facile perdersi. Si superano tratti a prato (con moltissimi lamponi in questa stagione!) e ci si immette poi in discesa nella faggeta, andando a sbucare su uno stradello che porta al bivacco di Selvori (Madromini). Da qui, sempre in discesa velocissima, si prende una forestale che conduce ai Piani di Pratorsi (ristorante), si sale fino al Passo della Maceglia e si svolta a dx seguendo il CAI 3 che rapidamente porta alla Casetta dei Pulledrari (albergo, ristorante). Si imbocca la forestale che sale verso il Passo del Rombicciaio. Da qui inizia il sentiero CAI 33, stupendo, tutto in discesa fino a Pracchia, che prima si snoda nella faggeta, poi tra gli abeti, zigzagando tra tronchi e radici, e infine, con tornantini stretti e ripidi, tra i castagni. Si supera la frazione La Casa e si segue la strada fino alla stazione.
Si parte dalla stazione di Pracchia, si svolta a sx in direzione Orsigna e si segue la strada asfaltata fino ad imboccare la forestale che conduce al sentiero per Porta Franca. Si sale con fatica per circa 200 metri fino al rifugio, poi verso il crinale, seguendo il segnavia CAI 35. Si raggiunge il Passo della Nevaia e si svolta a dx imboccando il CAI 20. Raggiunto il Monte Gennaio ci si butta a sx in ripida discesa (FR, perchè la traccia quasi non si vede, ma si può fare facilmente a piedi il primo tratto) seguendo il CAI 02. Qui bisogna seguire attentamente la traccia GPS perchè i segnali non si vedono ed é facile perdersi. Si superano tratti a prato (con moltissimi lamponi in questa stagione!) e ci si immette poi in discesa nella faggeta, andando a sbucare su uno stradello che porta al bivacco di Selvori (Madromini). Da qui, sempre in discesa velocissima, si prende una forestale che conduce ai Piani di Pratorsi (ristorante), si sale fino al Passo della Maceglia e si svolta a dx seguendo il CAI 3 che rapidamente porta alla Casetta dei Pulledrari (albergo, ristorante). Si imbocca la forestale che sale verso il Passo del Rombicciaio. Da qui inizia il sentiero CAI 33, stupendo, tutto in discesa fino a Pracchia, che prima si snoda nella faggeta, poi tra gli abeti, zigzagando tra tronchi e radici, e infine, con tornantini stretti e ripidi, tra i castagni. Si supera la frazione La Casa e si segue la strada fino alla stazione.