Sono pienamente d'accordo con obelin e marco fidanza. Anch'io ritengo che quando le innovazioni tecnologiche portano vantaggi reali vadano accettate, anche se sconvolgono un po' le cose, ma questa volta mi pare che, di fronte a dei vantaggi veramente modesti per i ciclisti, ce ne siano, in prospettiva, di molto più corposi per le aziende produttrici. Quello che non mi è piaciuto di tutta questa faccenda è stato il modo con cui è stata condotta.
In prima battuta hanno proposto le 29", tenendo nel cassetto le 27,5", così una parte dei ciclisti, visto che la differenza era abbastanza sensibile, ha sostituito la bici da 26" per quella da 29".
Dato che, però, una corposa parte di biker era rimasta fedele al 26", hanno tirato fuori dal cassetto anche la 27,5", che è più vicina al 26" che al 29". Se avessero tirato fuori subito le 27,5 non le avrebbero comprate nessuno, perché il vantaggio, a confronto della 26", è veramente minimo, per non dire inesistente.
Adesso possono tranquillamente smettere di produrre le 26" per continuare solo con le 27,5" e le 29". Certo, i copertoni per le 26" si troveranno ancora, ma con sempre minor scelta, in particolar modo nella gamma alta. Sicuramente si troveranno ancora per un pezzo copertoni da 26", ma di bassa qualità.
Tutti quelli che vorranno coperture buone da 26" non le troveranno più e saranno costretti a cambiare bici: mica puoi mettere in gioco la tua vita con un copertone che non tiene.