non contiamo più nulla. sdegno.

dony

Biker augustus
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panzer division ha scritto:
esatto. hai centrato il problema.

moltissime ditte assumono in continuazione gente in formazione lavoro, la spremono 2 anni e poi non rinnovano il contratto, e poi di nuovo da capo.

anzi ora il formazione lavoro non te lo proprone + nessuno. i cococo ti fanno lavorare di mese in mese con rinnovi continui fino a che ne hanno bisogno

a me il contratto formazione scade a luglio...vediamo cosa succede....:hail:
 

snowrider

Biker poeticus
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lassù sui monti pisani
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panzer division ha scritto:
esatto. hai centrato il problema.

moltissime ditte assumono in continuazione gente in formazione lavoro, la spremono 2 anni e poi non rinnovano il contratto, e poi di nuovo da capo.

anzi ora il formazione lavoro non te lo proprone + nessuno. i cococo ti fanno lavorare di mese in mese con rinnovi continui fino a che ne hanno bisogno
basterebbe che tutti questi lavoratori a progetto (adesso si chiamano cosi) alla fine della loro attività denunciassero i datori di lavoro al sindacato ..... (perchè i lavoratori a progetto non devono avere vincoli di orario non possono essere continuamente rinnovati per lo stesso progetto ..... etc etc)vedrai che gli passerebbe la voglia di fare continuamente questi contratti del caxxo che non servono a niente se non a reprimere ancora di più il ns. mercato interno (dimmi chi puo comprare casa, automobile od altro con quel tipo di contratto):fatti-so: .....
 

panzer division

Biker meravigliosus
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snowrider ha scritto:
basterebbe che tutti questi lavoratori a progetto (adesso si chiamano cosi) alla fine della loro attività denunciassero i datori di lavoro al sindacato ..... (perchè i lavoratori a progetto non devono avere vincoli di orario non possono essere continuamente rinnovati per lo stesso progetto ..... etc etc)vedrai che gli passerebbe la voglia di fare continuamente questi contratti del caxxo che non servono a niente se non a reprimere ancora di più il ns. mercato interno (dimmi chi puo comprare casa, automobile od altro con quel tipo di contratto):fatti-so: .....

e per cosa? se non ti rinnovano il contratto purtroppo non violano alcuna legge
 

snowrider

Biker poeticus
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lassù sui monti pisani
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panzer division ha scritto:
e per cosa? se non ti rinnovano il contratto purtroppo non violano alcuna legge
sei sicuro che questi lavoratori non rispettassero un determinato orario?? e pertanto assimilabili al lavoro dipendente..... e quindi assoggettabile a contributi ferie permessi tfr etc etc.... le cause di lavoro si vincono al 99%
 
Ormai il mondo del lavoro funziona così...
Lavoro in una multinazionale delle telecomunicazioni da 5 anni, e anno dopo anno che è successo? Il numero dei consulenti è cresciuto anno dopo anno e ormai sono più dei dipendenti, ci sono state le peggio operazioni, rimescolamenti, porcate varie per esternalizzare interi settori dell'azienda e imbarcare gente...
Ovviamente di nuove assunzioni manco a parlarne, e la maggior parte dei nuovi consulenti sono tutti in formazione, gente appena uscita dall'università o dalle superiori con un livello di conoscenza indecente (qui bisognerebbe aprire una parentesi sullo stato attuale della scuola in italia... ultimamente si è toccato il fondo...), sbattuta in posti del c@zzo (tipo Africa, India, Sudamerica), lavori che una persona qualificata farebbe in una settimana che si protraggono per mesi solamente per mancanza di professionalità.
Sta andando tutto a putt@ne. Non so voi, ma io per il futuro la vedo abbastanza nera. Se i nostri CARI politici del c@zzo non si adoperano seriamente, andrà sempre peggio... il mondo globalizzato va così...
TUTTI SONO UTILI, NESSUNO E' INDISPENSABILE: questa è la filosofia dei giorni d'oggi...
 

marco10

Biker poeticus
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vado :offtopic:
posso spostare il discorso sui rapporti di lavoro?
a me sembra che questi nuovi contratti, ed alcuni sono veramente indecenti, siano frutto della volontà di non voler rivedere i rapporti tra dipendenti e aziende. è stato un'escamotage per evitare i sindacati. e questa è una sconfitta dei sindacati, il loro voler muro contro muro li ha tagliati fuori, creando un mondo del lavoro difficilmente tutelabile.
quando dico che serve rivedere i rapporti, intendo come sia necessario riuscire a coniugare i giusti diritti alla tutela del lavoratore (stipendio in primis, orari, mansioni, ecc) con la possibilità per le aziende di assumere e licenziare. attenzione, i licenziamenti, per un'azienda seria, sono necessari nei casi di ridimensionamento, nei casi di dipendenti disonesti e forse in qualche altro caso che ora non mi viene. ma va assolutamente tutelato il lavoratore dall'uso del licenziamento come ricatto. e qui credo stia il vero punto su cui dovrebbero confrontarsi le istituzioni, perchè non è di facile soluzione.

p.s.: mi rendo conto di quanto sia spinoso questo argomento e di come sia difficile parlane in modo sereno. vi prego di non voler cogliere polemiche in quanto ho scritto poichè non sono mai stato un gran oratore e potrei spiegarmi male. se vogliamo parlarne, cerchiamo di matenerci calmi e di non estremizzare l'argomento.
 

monorotula

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vespaio ha scritto:
... ultimamente si è toccato il fondo...), sbattuta in posti del c@zzo (tipo Africa, India, Sudamerica), lavori che una persona qualificata farebbe in una settimana che si protraggono per mesi solamente per mancanza di professionalità.
Sta andando tutto a putt@ne...

Sono d'accordo con il quadretto che dipingi, tuttavia, nel caso delle grandi aziende di servizi, che fanno a meno della professionalità per terzializzare e schiavizzare, non darei tanto la colpa ai politici.
 

FAT TIRES

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marco10 ha scritto:
vado :offtopic:
posso spostare il discorso sui rapporti di lavoro?
a me sembra che questi nuovi contratti, ed alcuni sono veramente indecenti, siano frutto della volontà di non voler rivedere i rapporti tra dipendenti e aziende. è stato un'escamotage per evitare i sindacati. e questa è una sconfitta dei sindacati, il loro voler muro contro muro li ha tagliati fuori, creando un mondo del lavoro difficilmente tutelabile.
quando dico che serve rivedere i rapporti, intendo come sia necessario riuscire a coniugare i giusti diritti alla tutela del lavoratore (stipendio in primis, orari, mansioni, ecc) con la possibilità per le aziende di assumere e licenziare. attenzione, i licenziamenti, per un'azienda seria, sono necessari nei casi di ridimensionamento, nei casi di dipendenti disonesti e forse in qualche altro caso che ora non mi viene. ma va assolutamente tutelato il lavoratore dall'uso del licenziamento come ricatto. e qui credo stia il vero punto su cui dovrebbero confrontarsi le istituzioni, perchè non è di facile soluzione.

p.s.: mi rendo conto di quanto sia spinoso questo argomento e di come sia difficile parlane in modo sereno. vi prego di non voler cogliere polemiche in quanto ho scritto poichè non sono mai stato un gran oratore e potrei spiegarmi male. se vogliamo parlarne, cerchiamo di matenerci calmi e di non estremizzare l'argomento.
Da parte mia ti QUOTO!:))): :))): :))):
 
monorotula ha scritto:
Sono d'accordo con il quadretto che dipingi, tuttavia, nel caso delle grandi aziende di servizi, che fanno a meno della professionalità per terzializzare e schiavizzare, non darei tanto la colpa ai politici.
Mi riferivo al fatto che sarebbe opportuno studiare delle politiche che mettano le aziende nelle condizioni di operare senza inventarsi tremila raggiri per risparmiare e pagare meno tasse... tutto qui.
E se proprio non ci arrivano, basterebbe copiarle da chi le ha già sperimentate prima...

:help:
 

gattONE BROS

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Francavilla al mare
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il fatto che il datore di lavoro cerchi in tutti i modi di risparmiare (giusto o sbagliato che sia) tra tasse, contributi e balzelli vari mi fa pensare che forse è lo Stato che sta esagerando.
Premetto che le tasse le dobbiamo pagare tutti!!!!!
Se io percepisco 800 (dove lo Stato già mi ha preso 200), il mio datore di lavoro spende 1.300. tale costo si ripercuote anche sul costo finale del bene o del servizio e sulla possibilità di essere concorrenziali.
Perchè la produzione sta andando tutta verso est?
lasciamo stare la questione del sottopagato e/o schiavizzato, ma il fatto è che da noi per campare discretamente ci vogliono un fottio di euri, mentre nei cosi detti paesi poveri invece si vive, anche dignitosamente , con molto meno denaro.
 

monorotula

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gattONE BROS ha scritto:
il fatto che il datore di lavoro cerchi in tutti i modi di risparmiare (giusto o sbagliato che sia) tra tasse, contributi e balzelli vari mi fa pensare che forse è lo Stato che sta esagerando.
Premetto che le tasse le dobbiamo pagare tutti!!!!!
Se io percepisco 800 (dove lo Stato già mi ha preso 200), il mio datore di lavoro spende 1.300. tale costo si ripercuote anche sul costo finale del bene o del servizio e sulla possibilità di essere concorrenziali.
Perchè la produzione sta andando tutta verso est?
lasciamo stare la questione del sottopagato e/o schiavizzato, ma il fatto è che da noi per campare discretamente ci vogliono un fottio di euri, mentre nei cosi detti paesi poveri invece si vive, anche dignitosamente , con molto meno denaro.

Forse non hanno gli stessi servizi sociali che abbiamo noi. Non so tu, io non ne vorrei fare a meno.
 

AccuaBomber

Biker ciceronis
tipo la sanità dove per disperazione vai a fare tutto tramite i privati....
il problema è che i nostri soldi sono spesi male ed a uso e consumo di pochi eletti che fanno come caz.zzo gli pare senza dover dare conto a nessuno, neanche a quelli che li han votati.
 

marco10

Biker poeticus
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io non ne farei una ragione di costi pura e semplice. ovvio che vanno contenuti il più possibile, ma è inutile voler competere con il costo dei paesi emergenti. primo perchè si parte sconfitti e secondo perchè è inutile. l'abbiamo già visto con i paesi dell'est, la cecoslovacchia prima, poi l'ungheria, poi la jugoslavia, poi la romania ed ora cina e india. all'inizio il lavoro costa poco, ma poi crescono anche loro, è fisiologico. certi lavori dobbiamo rassegnarci a perderli, non possiamo produrre in italia a tutti i costi, se loro ora costano meno, lasciamogleli fare.
quello che secondo me va rivisto è la difesa del posto di lavoro ad oltranza (in alcune occasioni è sacrosanta, ma in altre non la capisco) ed i rapporti tra le parti in generale (orari, ferie, straordinari, ecc).

p.s.: buona parte dei costi del lavoro è dovuta all'assistenza sociale. ritengo che possiamo discutere se questi soldi vengono usati bene o male, ma non se sia giusto o sbagliato pagarli.
 

gattONE BROS

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faccio una domanda senza essere polemico.
ma un imprenditore che non riesce più a vendere e quindi a fare fatturato con X dipendenti (che rappresentano contabilmente un costo...anche se sono una risorsa) che deve fare?
può succedere che bisogna o ridurre i costi adeguando la struttura alla nuova situazione oppure chiudere i battenti.
dico male?
 

marco10

Biker poeticus
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gattONE BROS ha scritto:
faccio una domanda senza essere polemico.
ma un imprenditore che non riesce più a vendere e quindi a fare fatturato con X dipendenti (che rappresentano contabilmente un costo...anche se sono una risorsa) che deve fare?
può succedere che bisogna o ridurre i costi adeguando la struttura alla nuova situazione oppure chiudere i battenti.
dico male?

bè, la risposta è complessa.
le ragioni per cui un'azienda non riesce a vendere sono molteplici, non sempre direttamente legate ai costi della manodopera. bisogna capire se è un prodotto che possiamo continuare a produrre qui, oppure se dobbiamo rasegnarci a perderlo.
ti faccio un esempio: producevamo un prodotto di larga serie per un buon cliente. con il passare degli anni i margini su questo prodotto continuavano ad assotigliarsi. una decina di anni fà questo cliente ci informa che sposterà la produzione di questo prodotto in romania, perchè costa molto meno. cosa potevamo fare? tirarci il collo per competere con la romania o lasciarli andare? noi abbiamo preso la palla al balzo, abbiamo subito dismesso le macchine che utilizzavamo e ci siamo spostati in un'altro settore (sempre attinente) dove c'erano margini e minore concorrenza (sopratutto dei paesi emergenti). è stata la nostra fortuna. se fossimo rimasti su quei prodotti oggi saremmo nei guai seri.
quindi non sempre la soluzione è la semplice riduzione degli stipendi, ma la necessità di "cambiare" e riorganizzare l'azienda.

p.s.: dopo circa un'anno, quel cliente ci richiama e ci chiede se possiamo ricominciare a produrre quel prodotto, perchè la romania non era più così convenienete e la qualità non era sufficiente per loro. ovviamente rifiutamo gentilmente.
 

monorotula

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marco10 ha scritto:
bè, la risposta è complessa.
le ragioni per cui un'azienda non riesce a vendere sono molteplici, non sempre direttamente legate ai costi della manodopera. bisogna capire se è un prodotto che possiamo continuare a produrre qui, oppure se dobbiamo rasegnarci a perderlo.
ti faccio un esempio: producevamo un prodotto di larga serie per un buon cliente. con il passare degli anni i margini su questo prodotto continuavano ad assotigliarsi. una decina di anni fà questo cliente ci informa che sposterà la produzione di questo prodotto in romania, perchè costa molto meno. cosa potevamo fare? tirarci il collo per competere con la romania o lasciarli andare? noi abbiamo preso la palla al balzo, abbiamo subito dismesso le macchine che utilizzavamo e ci siamo spostati in un'altro settore (sempre attinente) dove c'erano margini e minore concorrenza (sopratutto dei paesi emergenti). è stata la nostra fortuna. se fossimo rimasti su quei prodotti oggi saremmo nei guai seri.
quindi non sempre la soluzione è la semplice riduzione degli stipendi, ma la necessità di "cambiare" e riorganizzare l'azienda.

p.s.: dopo circa un'anno, quel cliente ci richiama e ci chiede se possiamo ricominciare a produrre quel prodotto, perchè la romania non era più così convenienete e la qualità non era sufficiente per loro. ovviamente rifiutamo gentilmente.


E' un bell'esempio, ma temo che sia poco esemplificativo, perchè implica delle capacità imprenditoriali superiori alla media, mentre ridurre i costi del personale è un provvedimento alla portata di tutti.
 

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