Telaio in alluminio:
- In caso di sollecitazione oltre il limite elastico, il telaio anche se non è pervenuto a rottura si deforma plasticamente (bozzatura).
- Se si dovesse generare una crepa, questa sarebbe subito visibile. L’assenza di crepa o di bozzature è garanzia che il nostro telaio non ha subito danni e quindi possiamo utilizzarlo tranquillamente.
Telaio in carbonio:
- Non sappiamo se il carbonio si è danneggiato internamente (lesione parziale di alcune fibre) durante l’urto
- Nel caso di danneggiamento interno di alcune fibre il telaio potrebbe non essere in grado di resistere alle normali sollecitazioni d’uso e rompersi di schianto durante il normale utilizzo. Un po come succede su un tessuto: se il tessuto è sano è difficile strapparlo. Se il tessuto presenta già un inizio di strappo basterà poca forza perché si allarghi lo strappo (teoria di Griffith)
Rottura da sovraccarico. Arriviamo corti da un salto atterrando in salita, o durante il nostro giro incontriamo un’improvvisa compressione. Generiamo quindi una sollecitazione oltre il carico massimo in grado di sopportare il telaio.
Alluminio: con l’alluminio abbiamo 2 possibilità:
1) La sollecitazione supera non eccessivamente il carico limite: si rimane all’interno della fase di deformazione plastica e il componente non si spezza ma si deforma plasticamente assorbendo il surplus di energia rispetto al limite elastico.
2) La sollecitazione è nettamente superiore rispetto al carico limite: la deformazione plastica non è sufficiente ad assorbire il surplus di energia e si perviene a rottura.
Carbonio: con il carbonio invece se si supera il carico limite lo scenario è uno solo: rottura di schianto.
Risulta quindi evidente che il comportamento a rottura dell’alluminio conferisce maggiore margine di sicurezza perché:
- La presenza di danneggiamenti è facilmente visibile anche con una semplice analisi visiva. L’assenza di crepe o deformazioni plastiche (bozze) è garanzia che il materiale non si è lesionato. Nei compositi in fibra di carbonio invece si possono verificare delle rotture interne che minano la resistenza della struttura. Queste lesioni non sono individuabili se non con analisi specifiche e spesso sono la causa di rotture inaspettate (telai che si rompono senza alcun motivo apparente perché lesionati durante una precedente caduta).
- La deformazione plastica dell’alluminio superato il limite elastico costituisce un margine di sicurezza in più in quanto può essere in grado di assorbire il surplus di energia oltre il limite elastico senza far pervenire il componente a rottura.
ps: senza smile
...mmmh...tutto molto discutibile
avessi parlato d'acciaio, forse si potrebbe dire qualche cosa di simile...ma se ne potrebbe discutere
per l'alluminio, molti potrebbero storcere il naso
primo...la teoria elastica...è appunto...una teoria, una "esasperazione" concettuale piu' didattica che reale...uno spunto insomma, tanto che nella pratica si utilizzano i "coefficienti di sicurezza" nella progettazione
secondo.."l'apparenza a volte inganna"...il fatto che nn si veda , nn vuol dire che nn ci sia...la cosa è molto complessa, entrano in ballo le tensioni residue..la presenza di inneschi di sovratenzioni (microcricche , bolle ecc) che possono portare alle rotture dette di "fatica"...e su questo aspetto l'alluminio è un po' un "incognita"...le leghe di alluminio, a differenza dell'acciaio, nn hanno un vero e proprio limite di fatica...
terzo...ponendo vera in assoluto la teoria elastica, e facendo riferimento solo a carico e deformazione, per una lega di alluminio nota sappiamo il carico di snervamento..ok..premesso poi che l'alluminio nn è che sia tutto cosi' "duttile"
sicuramente è difficile trovare il carico di snervamento del carbonio...semplicemente perchè è anisotropo, e l'orientazione e i fogli di carbonio ne modificano le caratteristiche..insomma, quindi si potrebbe avere un materiale estremamente fragile, che quindi si rompe di schianto...ok...ma ad un carico molto molto alto...ma...paradossalmente, si puo' anche ottenere un mateiale che nn soffre in alcun modo un dato carico in una data direzione...per la quale magari l'alluminio è sollecitato...ad esempio "l'atterraggio da un salto"...ribadendo poi che nn serve necessariament che si superi un dato valore assoluto di tensione nell'uso affinche avvenga la rottura!...altrimenti tutto , se ben dimensionato, nn si romperebbe mai...no?!
e cmq queste sono tutte considerazioni che lasciano il tempo che trovano...è semplicemente per nn dire cose nn vere..magari poi qualcuno le prende per buone e "impara sbagliato"
il punto è semplicemente che..il carbonio è leggero , bello e efficace sulle bici...ma costoso, e "delicato"...ovvero, se cadi su una pietra o si rompe...o nn si rompe, mentre l'alluminio si bozza...
ora...girare con un telaio senza un pezzo di tubo è difficile
...ma nn affermerei con sicurezza che girare con uno in alluminio bozzato nn porti "pericoli"..adducendo teorie...semplicemente ci giri perchè nn si è spaccato e va bene cosi'...
ps:scusate la lunghezza...alla fine comprate quello che vi piace...soldi permettendo!