Bonny porcello. Che gran weekend di bici s'è sparato!? Invidia.
Le vostre foto hanno cancellato il pensiero consolatorio "2 palle di matrimonio di sconosciuti dalle 10.30 alle 20, mangiando poco e male, ma almeno piove e non mi son perdo chissà quale bel giro".
Li mortacci.
Son contento per voi.
Noi ieri bel girello gustoso. Il caldo afoso ha accentuato la fatica, ma senza Burden non abbiamo pizzicato, né bucato, né rotto nulla.
Nuvole hanno mitigato la calura, ma davano una luce ipofotogenica. L'aria pulita però ci ha permesso di godere della bella vista sul lago Maggiore.
L'Alto Verbania offre ogni volta nuovi spunti per panorami e discese coi fiocchi. Mi piace proprio.
Questa volta abbiamo percorso (come novità, rispetto alle precedenti esplorazioni) la bella sterrata che passa a est del Monte Spalavera, arrivando a Il Colle in off.
Le rampe cementate prima di Piazza (ormai ha cementato tutta la sterrata
![Icon Sad :-( :-(](/styles/uix/xenforo/smilies1/icon_sad.gif)
) ci avevano appesantito un po' i muscoli, complice l'afa, quindi la bella salita sulla strada militare inerbita, che sale sulla vetta dello Spalavera, è stata faticosa. Non tanto per le pendenze tranquille e costanti, quanto per la morbidezza del fondo pratoso che ciucciava energia.
La cima ripaga la fatica con un bel panorama a 360°, dal Monbarone a ovest alle Grigne a Est, dalle cime svizzere imbiancate a nord al luccicare delle anse sinuose del Lago Maggiore a sud, che appare spezzettato in tanti laghetti, a causa della prospettiva distante nelle prealpi. La corona di trincee della Linea Caserma è l'ennesimo esempio di fortificazione d'inizio secolo.
Invece di scendere verso l'Oro del Pai su sentiero e tornare a Il Colle su sterrata, abbiamo optato per una discesa inizialmente free su prato sul versante est, poi divertente sentiero in picchiata direttamente su il Colle.
La Cima Morissolo è un posto che amo moltissimo. Panorama che non fa rimpiangere il Garda, passaggi scenografici e sentieri molto divertenti.
Dopo le foto blasfeme postate prima dal Turi, siamo scesi sul ripido sentiero n°5 fino ad Oggiogno.
Ho messo a dura prova i
freni. Pol e Sinki invece si esibiscono in cadute indolori. Sinki più stiloso. Pol più contorto. Certi passaggi sono davvero impegnativi.
Dall'Alpe Ronno ad Oggiogno scopriamo un sentiero mai fatto. Le foglie rendono infido il fondo, ma ci divertiamo.
Da Oggiogno un'ulteriore esplorazione, stavolta meno pulita, ci porta in diagonale verso Cassino, litigando con qualche rovo, poi su larga veloce mulattiera, direttamente a Cannero.
Scalette per concludere con un po' di urban e birrozzo e gelato sul lungolago.
Molto bene.
Senza traccia, belle scoperte.
Grazie a tutta la combriccola!