ecco, questi sono alcuni vantaggi del monocorona. è comprensibile.Ma i vantaggi del mono sono anche altri: semplicità, la catena praticamente non esce mai, trovi sempre il rapporto giusto anche quando il sentiero non lo conosci e dietro una curva ti ritrovi il salitone, e poi la cosa che odio di più della doppia è che passando dalla corona grande alla piccola devi il più delle volte comunque adattare anche il pignone.
questo è l'obbiettivo che vorrei raggiungere. una scelta di rapporti giusta per l'uso che ne faccio. magari un rocchetto 11 per spingere un po di più in discesa.Pensare di montare una doppia (o addirittura una tripla) su una bici monocorona pare davvero anacronistico. Con un 34 - 10/50 ed un minimo di gamba fai qualsiasi salita pedalabile fuoristrada e riesci a mantenere (se sei allenato) una velocità più che accettabile in pianura.
Se il range offerto da questa soluzione non ti soddisfa, devi passare ad una diversa tipologia di bici.
46-13 su 26" è più un 36-11 o 32-10 su 29".
Come rapporto più corto se hai un 24-32 su 26" sarà 34-50 su 29"
Pertanto 32 con 10-50 o 34 con 11-50.
Quindi hai la stessa gamma di rapporti ma senza i doppioni generati sulle triple o doppie.
questa discussione, interessantissima, mi ha fatto capire come orientarmi. Ovvero risponde al primo dubbio: è possibile pensare a un monocorona mantenendo un'ampia gamma di rapporti? (rispossta: si, ma con scatti piu netti e con altri problemi) e risponde anche al secondo dubbio: non è che sto pensando alla bici sbagliata? (risposta: puo darsi. ma credo di no. perche anche sapendo che la MTB front non è efficiente su strada, preferisco una bici non efficiente su strada che una non efficiente su sterrati sconnessi).Ni... elimini i doppioni ma ti tieni i salti secchi (molto secchi e anche ampi soprattutto salendo con la dentatura del pignoni) tra un pignone e l'altro...
Col monocorona il range complessivo è abbastanza ampio (comunque più corto di una doppia o una tripla) e soprattutto quello è e quindi è la "gamba" che deve (giocoforza) adattarsi al rapporto.
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ed infine perché il mercato (inteso come i produttori) ha deciso di battere quella strada.
Potremmo (semmai) discutere del fatto che il mercato persegue interessi che non necessariamente coincidono (o lo fanno solo parzialmente) con quelli del consumatore, del fatto che certi modus operandi (che hanno senza dubbio un perché e un senso sui fatturati) limitano le "sfumature", le interpretazioni, la possibilità di scelta (la coperta corta). Come pure dell'amletico dilemma se sia il mercato a condizionare i comportamenti del consumatore (e quanto) o sia quest'ultimo a fornire imput che poi il mercato recepisce e fa propri...
un grazie a Valerio, Bepo, Zero Cool per i loro contributi anche questi molto utili.
non lo è.Io continuo a chiedermi come mai sia così difficile spendere 20-30 euro per noleggiarne una e provarla una giornata... No, non ce la faccio proprio!