Sarebbe da spiegare un paio di cose al "signorino" che come molti vive nel suo mondo di beata ignoranza e drammaticamente più sono ignoranti più spaccano i co...comeri piccole note da spiegare al signore se vi rompe:
Così diceva una rivista americana "1875, Italian militia called Bersaglieri use highwheeled bike riders to deliver messages during maneuvers. The bikes had lanterns, rifles, ammunition, and knapsacks. The cyclists carried messages, and averaged 12 mph. trad.1875 In Italia una classe di soldati detta Bersaglieri usa velocipedi per consegnare messaggi durante le manovre. Le biciclette hanno lanterne fanali, arma individuale e sacca. I Ciclisti nel consegnare messaggi raggiungono una velocità di 12 miglia orarie circa 22 Km/h.
Nella primavera del 1895, Il generale Testafochi riesce a convincere le autorità ad usare, alle grandi manovre, un drappello di 16 uomini comandato dal Natali. Il discreto successo da inizio ai primi esercizi individuali che si svolgono su terreno piano e a seguire in discese, fossi e terrapieni.
VI RICORDA NULLA ??? ANDIAMO AVANTI ...
All'addestramento si aggiungono ora anche gli ufficiali di tutti i reggimenti, che ne sono comandati. Facciamo ora un passo indietro per vedere quali furono i principali problemi tecnici che dovette superare la bicicletta. E' indubbio che le gomme pneumatiche facilitino la corsa, ma nel fuoristrada e nell'uso militare la foratura è un inconveniente irrisolvibile in tempi brevi. Si ritorna pertanto al tubolare pieno o semipieno. Il pignone fisso viene presto sostituito da quello a cuscinetti, mentre per il molleggio si montano ammortizzatori sulle forcelle (come le mountain Bike odierne). Con l'adozione di ruote più grandi, aumenta la velocità e si cominciano a studiare anche rapporti di moltiplica posteriori, che sfoceranno poi nel cambio automatico (per gli ufficiali). Le biciclette allora più in auge sono, la Bianchi, la Carraio, la Costa, la Rossi Melli. Nel 1911 il ministro della Guerra indice un concorso tra ditte costruttrici nazionali (11) per scegliere il modello ufficiale. La prova è eseguita su un percorso di 3.000 Km, in gran parte costituito da strade polverose e bianche. A prova ultimata sarà vincitrice la Bianchi. Verranno costruite oltre 7.000 biciclette negli anni successivi. Finite le istruzioni preliminari in addestramento, si esce finalmente in strada per le grandi tappe di trasferimento o per le manovre. Le esercitazioni sono normalmente di 120 km da compiersi in 7-8 ore.
La ditta Bianchi sorta nel 1885 a Milano costruisce
durante il primo conflitto 2000 motori d'aviazione, 250 motociclette e oltre 60.000 biciclette per tutti i reparti dell'esercito che l'adotteranno. Viene studiata una bicicletta con cambio per gli ufficiali ed una versione per il trasporto di mitragliatrici in tre pezzi di 14 kg ciascuno. Oltre al modello da truppa e da ufficiale come detto, si producono da parte dell'arsenale del genio in Pavia, biciclette che sono cedute con agevolazioni di pagamento per uso personale agli ufficiali. Dopo la guerra, tutti i reggimenti bersaglieri si trasformano in ciclisti adottando l'ultima nata di casa Bianchi, il modello 23 quella giunta fino ai giorni nostri.
TRADOTTO DURANTE LA PRIMA GUERRA CIRCOLAVANO PIU' DI 60.000 BICICLETTE NELLE ZONE TEATRO DELLA GUERRA "SIMILI" ALLE NOSTRE MTB.
Fatto questo e senza addentrarsi nella sua pseudo cultura sulla guerra, e men che meno su quella turistica spiegategli che la maggior parte dei visitatori passano la domenica quando il museo è vergognosamente chiuso ... spiegategli che il cicloturismo è una delle più importanti nuove risorse del settore, spiegategli che un uomo su una bici farà meno danni sul terreno che lo stesso camminando per la semplice azione degli attriti ... e se non basta fate la cosa più semplice e migliore MANDATELO A ....