Mi hanno portato via il dottorino

federicodi ha scritto:

non voglio condannare gli ucraini, ma, dalle notizie che arrivano da diversi servizi televisivi, pare che le moto e le bici rubate finiscano in Ucraina.
Da qualunque parte si passi, per entrare in Ucraina bisogna passare da una frontiera, la polizia che controlla l'entrata non verifica di certo, ma magari quella che controlla l'uscita non è tutta corrotta.

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Non è questione di condannare è che è cosi,c'è poco da poco girarci intorno,i controlli in uscita anche se li farebbero alla fine a cosa servirebbero?...Semmai il contrario,la merce rubata è in entrata non in uscita,ma li sono tutti corrotti (si è visto nel servizio delle Iene su Italia 1)...purtroppo io non ci credo piu' al ''io povero venuto qui per lavoro''...non ce n'è per noi figurati per loro,ma continuano a venire ad un via vai incessante...mi è venuto perfino il dubbio,che alcune badanti possano in qualche modo contribuire anche allo sviluppo di questi furti,d'altronde girano parecchie case,sono sempre a piedi e guardano molto in giro...e fare 1+1 a volte credo non sia cosi sbagliato...credo che ormai il mercato bici si sia diviso in questi settori,rubate per strada o di poco conto - magrebini e rumeni/bulgari...rubate in casa o in negozio e di valore,ucraini con l'aiuto di romeni e albanesi...manovalanza poco costo ,ma che rende bene...poi ci siamo anche noi italiani,normalmente ladruncoli già censurati,di poco conto che venderebbero l'anima per 2 eur in più...poi dulcis in fundo...mettiamoci lo scarso controllo delle nostre forze dell'ordine,non è possibile che su 1000 se ne becchi solo 1 ogni tanto...a questo punto rimettiamo le dogane,infatti i furti sono aumentati da quando le han tolte...,ma la cosa che fa terribilmente girare i cogli@ni,è il mercato vendita di tutte queste bici,in Italia ok si vendono,ma ho visto,abitando sul Garda zona molto turistica,frequentata ultimamente non solo da tedeschi,olandesi,francesi,ma anche da polacchi e qualche altro stato in forte via di sviluppo ,sempre dell'est Europe...,che ti arrivano con auto normali,roulotte stile Topolino,ma con full da almeno 3/4000 eur...ed è impossibile non faccia pensare qualcosa a qualcuno sta cosa...
Dispiace sicuramente al povero [MENTION=83580]molecola[/MENTION],giran le balle a me per lui...ma girano sopratutto perchè consapevolmente sappiamo che sarà quasi impossibile recuperare il maltolto e questo grazie ad una serie di motivi alcuni già elencati...

Per controlli in entrata/uscita intendevo questo:
la merce rubata viaggia indisturbata su un furgone verso l'est,
per entrare in Ucraina deve passare una frontiera, ad esempio quella ungherese.
Secondo i trattati internazionali le forze di polizia dovrebbero procedere con la merce rubata come se fosse stata rubata nel proprio stato e comunicare l'elenco della refurtiva all'Interpol.
Purtroppo non è così, per corruzione o disinteresse, quando sanno che la merce non è stata rubata nel loro stato la lasciano passare.
E questa è l'uscita.
Per la frontiera Ucraina, 10 metri dopo, è un entrata.
E' merce di valore che entra nel loro stato, quindi non sono interessati a rispedirla indietro solo perché non ha i documenti in regola.

federicodi ha scritto:

Per controlli in entrata/uscita intendevo questo:
la merce rubata viaggia indisturbata su un furgone verso l'est,
per entrare in Ucraina deve passare una frontiera, ad esempio quella ungherese.
Secondo i trattati internazionali le forze di polizia dovrebbero procedere con la merce rubata come se fosse stata rubata nel proprio stato e comunicare l'elenco della refurtiva all'Interpol.
Purtroppo non è così, per corruzione o disinteresse, quando sanno che la merce non è stata rubata nel loro stato la lasciano passare.
E questa è l'uscita.
Per la frontiera Ucraina, 10 metri dopo, è un entrata.
E' merce di valore che entra nel loro stato, quindi non sono interessati a rispedirla indietro solo perché non ha i documenti in regola.

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Ahhh...ok tutto chiaro......anche loro non sono stinchi di santi...

Passo 1 mese all'anno in Ucraina per far stare la consorte con la famiglia. Bello il servizio delle Iene ma non rispecchia completamente la realtà dei fatti. Ho avuto modo di parlare con qualcuno di questi malfattori, che restano tali comunque, ma la loro parte economica sul furto di una bici è ridicola ai nostri occhi, un po' meno ai loro che hanno uno stipendio medio di 200 € al mese. Purtroppo i committenti di tali furti sono compatrioti, furti su commissione per quel che riguarda bici di un certo valore. È un giro particolare che magari al mio rientro cercherò di spiegare meglio (ora sono proprio in Ucraina).
Badanti e quant'altro possono anche essere complici, ma se lo sono è solo per una piccolissima percentuale.
Cordiali saluti

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Bah...

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Posso capire le tue perplessità, con questo non voglio mica dire che quello che scrivo sia oro colato, così come non lo è ciò che dicono alle Iene.


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maxbergamo ha scritto:

Posso capire le tue perplessità, con questo non voglio mica dire che quello che scrivo sia oro colato, così come non lo è ciò che dicono alle Iene.


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Ps, solidarietà al derubato ovviamente.

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maxbergamo ha scritto:

Passo 1 mese all'anno in Ucraina per far stare la consorte con la famiglia. Bello il servizio delle Iene ma non rispecchia completamente la realtà dei fatti. Ho avuto modo di parlare con qualcuno di questi malfattori, che restano tali comunque, ma la loro parte economica sul furto di una bici è ridicola ai nostri occhi, un po' meno ai loro che hanno uno stipendio medio di 200 € al mese. Purtroppo i committenti di tali furti sono compatrioti, furti su commissione per quel che riguarda bici di un certo valore. È un giro particolare che magari al mio rientro cercherò di spiegare meglio (ora sono proprio in Ucraina).
Badanti e quant'altro possono anche essere complici, ma se lo sono è solo per una piccolissima percentuale.
Cordiali saluti

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Si son curioso,voglio capire meglio anch'io,infondo più si sa meglio è anche per poter organizzare in qualche modo una sorta di nostra difesa...

Volentieri, darò il mio contributo per quel che può servire.

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