L'idea era quella di andare alle Tre Cime di Lavaredo, una volta per tutte in bici, dopo vari anni che, in vacanza, andavo solo a piedi: il tutto era dovuto. Quale migliore occasione del week-end appena passato, visto che era prevista pure la Maratona delle Tre Cime? Due piccioni in un colpo solo, mi dico; un'occasione da non farsi sfuggire . Purtroppo, per vari motivi non riesco ad iscrivermi , o forse sono stato troppo zelante: faccio finalmente la visita sportiva in tempo come viene richiesto, ma un esame ulteriore ritarda troppo i tempi, avrei potuto partecipare cmq sapendo che era tutto ok. Bel pirla . Almeno ho fatto la visita medico sportiva, il mio "cuoricino" è a posto. Tuttavia, il fine settimana si è rivelato lo stesso ottimo tanto da non far rimpiangere la mancata partecipazione alla corsa in montagna, sarà per l'anno prossimo.
Ho così fatto un misto di escursioni "podo-ciclabili" le previsioni meteo hanno retto come previsto, forti del periodo di alta pressione che ha pervaso gran parte dell'Europa: cielo azzurro e mooolto soleggiato con le splendide nuvole bianche; solo in alcuni momenti qualche nuvola grigia.
Ecco un piccolo resoconto.
Sab 08/09 - Dom 09/09
Sabato
Arrivo a Sesto verso le 12 e quindi mi infilo subito in un ristorante e prima di raggiungere l'albergo, faccio un salto al Passo Montecroce, visto che dista pochi chilometri, una zona molto carina. Ritorno e prendo posto in albergo. Mi danno una tessera magnetica che sarebbe la chiave: apperò, manco l'agente 007, l'anno prossimo aprirò le porte con le impronte digitali . La chiave permette pure di usare la corrente in camera, se non viene inserita, non va nulla; permette pure l'accesso alla sauna che andrò poi a fare per curiosità: sopresa, tutti inseme appassionatamente e ignudi!
Bene, posso andare a visitare il paese e a vedere i preparativi per la gara. Oggi, sabato, corrono i piccoli per un breve tratto e fanno anche qualche altra gara simpatica; la sera, festa nella casa di Sesto per il decimo anno della maratona dove si mangia ed un piccolo gruppo intrattiene gli ospiti.
E' l'ora della cena :magna:. Arrivo in sala e trovo un ricco buffet, come si conviene. Al tavolo, trovo 7 posate di varie dimensioni, dovrei sapere come usarle, va beeh. Poi arriva la cameriera e scelgo del vino e mi porta una lista ben nutrita di vini: non sò se fa più male il grado alcolico o i prezzi; ma che diamine, si abbia l'ardire o-o. Ordino una bottiglia da 375 ml di bianco ST. Micheal, la cameriera lo stappa e lo versa e aspetta: urka, intuisco che devo provarlo per vedere se lo apprezzo! Io, che sono anche sommelier agito il bicchiere ( ?? ) e lo provo; ok, l'uomo del monte a detto sì! Qualunque vino avrebbe portato, sarebbe stato cmq ottimo. :-P
Arrivano le portate, dei nomi assurdi che ho sentito solo in tv: salmone marinato in casa in rosa con salsa di avocado e wasabi, medaglione di formaggio di capra su carpaccio di pere con pane fatto in casa, lucioperca alla griglia con speck e lenticchie e medaglioni di polenta, coscia di anatra croccante in crosta con riso basmati, ecc. Eccezionale veramente, ma intanto penso, ma dove sono finito?? Quando manca una posata, la cameriera arriva con vassoio e guanto bianco. La prima sera ero quasi a disagio, a me che sono abituato a mangiare in modo più spartano. Tutto eccezionale, cmq, tanto che sono tentato di leccare il coltello e fare la scarpetta, ma mi trattengo .
Che pacchia! Finito la cena, vado verso il centro congressi a vedere un po' che aria tira per la festa di compleanno della gara.
Domenica
Giorno della maratona, decido di anticiparla di 2 ore sullo stesso percorso ed attendere gli atleti al Locatelli. Colazione alle 7,30, inutile dire che piacere! Prima delle 8 sono già in cammino per la valle Fiscalina: c'é un'aria decisamente fredda ma, appena si sale, il sole scalda che è un piacere.
Passo per il Comici, il rif. Pian di Cengia per poi arrivare la Locatelli, un percorso splendido:
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Il vincitore in 1 h e 29 min scarsi, si è fatto i 17,5 km per 1350 mt di dislivello:
Mangio al rifugio, qualche foto e poi ritorno verso piano Fiscalino seguendo il percorso di ritorno degli atleti. La sera mi attende ancora l'ottima cucina dell'albergo! Mica male.
Ma insomma, hai pedalato o no??? Aspetta che adesso ci arrivo.
Lunedi 10/09
Il giorno del giudizio! Solita colazione abbondante e parto per le 3 Cime questa volta in bici. Decido di prendermela abbastanza comoda arrivando fino al Rif. Antorno in macchina e farmi la salita finale perché ho intenzione di visitare altre zone in giornata. Ho fatto bene risparmiando un bel po' di freddo. Ad Antorno ( 1900 mt ), c'é il ghiaccio sulle macchine parcheggiate, ed il primo pezzo in ombra è un dramma. Dopo i primi tornanti, arriva il sole e tutto cambia facendomi aprire anche la maglia. Pochissime macchine mi superano, tanto che possono contarsi sulle dita di una mano, il periodo di settembre perde un po' di turisti da farmi fare la salita quasi in solitaria, figuriamoci poi sul pianoro che porta al Locatelli, una minima velocità e sono avanti a tutti.
Tè caldo all'Auronzo, poi faccio qualche giro attorno al rifugio,
-
Oggi ci sono un bel po' di militari a fare le varie ferrate; intanto comincia ad arrivare gente e quindi meglio avviarsi. La mattinata è splendida ed il sole illumina le montagne in modo piacevole. Mi avvio e mi fermo spesso a fare foto, tanto è poco trafficato, ancora.
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Supero la chiesetta
ed arrivo al rif. Lavaredo,
Ancora un pezzo in salita e sono sulla forcella di Lavaredo dove, finalmente, si aprono le 3 Cime
proseguo
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ed arrivo al Locatelli
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Un meritato pranzo, visito un po' i dintorni e faccio le solite foto. Intanto, arriva sempre più gente, ma non è il tipico pienone d'inizio Agosto. Meglio, è più agevole la discesa senza dar fastidio a nessuno. Per la serie Guarda quanto è piccolo il mondo, incontro pure delle persone del mio paese.
Ripercorro la mulattiera a ritroso e mi fermo a bere un caffè al Lavaredo, ed intanto, incontro un gruppo di biker in direzione Locatelli. Ripasso per la chiesetta e mi rifermo un po' ancora all'Auronzo prima di scendere. Son proprio contento, giornata ottima alle 3 cime, finalmente. Intanto stò pensando dove andare domani; probabilmente a Pratopiazza di fronte alla Croda Rossa, non molto lontano dalle 3 cime, tant'è che si vedono.
Prima di ritornare al campo base, visito Misurina ed il suo Lago, ma poi scopro di aver finito la batteria della macchina fotografica. Visto la bellezza della zona con il sole di questi giorni, cambio piano di battaglia: domani vengo ancora quì in un rifugio della zona. Decido per il rifugio fratelli Fonda Savio, sempre sulla strada per le 3 cime, e vado a vedere. Una bella mulattiera in partenza ma poi, un cartello di divieto per i biker ( gli spiritosi hanno messo l'immagine di uno che impenna perché il biker impenna necessariamente ). Va beh, ritorno e vedo un'altro sentiero per un rifugio, ma pure questo interdetto alle bici. Ritorno sui miei passi decidendo ancora per Pratopiazza.
Sulla strada di ritorno mi fermo al Cimitero di Guerra e visito poi, il lago di Dobbiaco:
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Un'altra splendida giornata, adesso mi aspetta un'ottima cena che non deluderà le attese. Intanto, il tempo cambia ed in lontananza si vede qualche fulmine, speriamo bene.
Martedi 11/09
Mi sveglio e pioviggina un po', ma si intravede qualche raggio di sole che fa ben sperare. Solita abbondante colazione a buffet e poi parto fiducioso e infatti, smette di piovere e si fa un cielo azzurro. Arrivo in località Ponticello dove parcheggio. Il tempo ormai è stabile ed il cielo è azzuro. Supero il pedaggio, e comincio la salita. In circa 6 km da quasi 1500 mt si arriva sull'altopiano di Pratopiazza a 2000 mt che, superando un paio di hotel, si arriva al rif. Vallandro, nome derivante dall'omonimo picco.
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C'è vento forte che almeno ha il pregio di spazzare le ultime nuvole: benissimo! Ma il vento è veramente forte, fastidioso e duraturo per il resto della giornata, a tal punto che, per ogni nube spazzata via, ne porta un'altra grigia, ma almeno non ha piovuto.
L'arrivo fino al rif. Vallandro è molto agevole, si sale di appena 40 mt. Quà il vento è decisamente forte, tanto da far cadere la bici nonostante fosse incastrata nella rastrelliera.
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Appoggio la bici altrove ed entro a bere un tè. Visto che è ancora presto, decido di uscire a prendere un po' di vento in attesa di mezzogiorno. Dal rifugio, prendo la mulattiera che porta sul monte Specie a 2308 mt, non molto lontano, ma la parte iniziale di mulattiera è un po' sconnessa, senza contare il vento che non demorde mai.
Intravedo sulla cima la croce, ed intanto, arrivo ad un'edificio diroccato. Un'ultimo sforzo e sono in cima.
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Eccomi arrivato, l'ultimo tratto in salita è stato interessante. In cima, mi copro meglio, vista la discesa che mi aspetta. Uno sguardo al panorama, dove si vedono le 3 Cime, e qualche foto di rito.
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Intanto si è fatto un buon orario per mangiare. Mi attende la discesa da circa 2308 mt fino a 1500 mt, di cui il tratto finale è un'ampia mulattiera che taglia la strada asfaltata che sale: spettacolo! Nella discesa, incontro dei tedeschi che avevo visto anche alle 3 cime; mi hanno riconosciuto loro a causa della bici. Oggi è le seconda volta che li incontravo, prima superandoli verso il rif. di Vallandro, poi precedendoli sulla cime. Qualche parola ( a gesti ) e vado a mangiare nel rifugio, zuppa d'orzo ed un tagliere di salamino, pane nero, qualche verdura ed una bevanda calda. Il vento mi ha fatto venire qualche brivido.
Ruttino e via. Nonostante la leggera discesa
il vento contrario crea qualche impedimento. Arrivo all'inizio della discesa finale e mi volto facendo l'ultima foto di ciò che ho lasciato alle spalle.
Questa volta, non faccio la strada asfaltata, ma prendo il sentiero segnalato che porta a Pratopiazza: un'ampia mulattiera che taglia tutte le curve, altro che zigzag a salire. A breve arrivo al parcheggio. Un'altra splendida giornata...ma ancora da terminare.
Visto che è in zona, faccio una scappata a Braies, poi ancora a Misurina per fare delle foto dove prendo anche la funivia che porta in un punto panoramico sopra il lago ( che potrebbe essere uno spunto per un giro futuro ). Alla fine, vado verso il Passo dell Tre Croci sulla strada per Cortina, passando sotto il gruppo del Cristallo.
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Manca ancora qualcosa, come il passo delle Tre Croci e del passo di Monte Croce, ma sarà per la prossima volta. Ormai anche questa giornata volge al termine con un ricco bottino. Mi aspetta la solita cena prima di preparare i bagagli per la partenza di domani. Allora, approfitto per prendere ancora una bottiglietta di bianco visto che ho ordinato del pesce . Ottima cena come al solito. ( "Vecchie" foto )
Mercoledi 12/09
Mi rimane l'ottima colazione prima della partenza. Sono mattiniero pure oggi perché ho degli impegni che mi aspettano. Tiro le somme e... posso essere solo contento. Giornate splendide, ottima cucina, luoghi favolosi. Resta solo quel piccolo neo della gara mancata, ma alla fine è stato tutto splendido. Ci rifaremo l'anno prossimo, magari con una permanenza anche superiore.
Sarà stato tutto vero? Trovo una pillola blu: Fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a ciò che vorrai.
Ho così fatto un misto di escursioni "podo-ciclabili"
Ecco un piccolo resoconto.
Sab 08/09 - Dom 09/09
Sabato
Arrivo a Sesto verso le 12 e quindi mi infilo subito in un ristorante e prima di raggiungere l'albergo, faccio un salto al Passo Montecroce, visto che dista pochi chilometri, una zona molto carina. Ritorno e prendo posto in albergo. Mi danno una tessera magnetica che sarebbe la chiave: apperò, manco l'agente 007, l'anno prossimo aprirò le porte con le impronte digitali
Bene, posso andare a visitare il paese e a vedere i preparativi per la gara. Oggi, sabato, corrono i piccoli per un breve tratto e fanno anche qualche altra gara simpatica; la sera, festa nella casa di Sesto per il decimo anno della maratona dove si mangia ed un piccolo gruppo intrattiene gli ospiti.
E' l'ora della cena :magna:. Arrivo in sala e trovo un ricco buffet, come si conviene. Al tavolo, trovo 7 posate di varie dimensioni, dovrei sapere come usarle, va beeh. Poi arriva la cameriera e scelgo del vino e mi porta una lista ben nutrita di vini: non sò se fa più male il grado alcolico o i prezzi; ma che diamine, si abbia l'ardire o-o. Ordino una bottiglia da 375 ml di bianco ST. Micheal, la cameriera lo stappa e lo versa e aspetta: urka, intuisco che devo provarlo per vedere se lo apprezzo! Io, che sono anche sommelier
Arrivano le portate, dei nomi assurdi che ho sentito solo in tv: salmone marinato in casa in rosa con salsa di avocado e wasabi, medaglione di formaggio di capra su carpaccio di pere con pane fatto in casa, lucioperca alla griglia con speck e lenticchie e medaglioni di polenta, coscia di anatra croccante in crosta con riso basmati, ecc. Eccezionale veramente, ma intanto penso, ma dove sono finito?? Quando manca una posata, la cameriera arriva con vassoio e guanto bianco. La prima sera ero quasi a disagio, a me che sono abituato a mangiare in modo più spartano. Tutto eccezionale, cmq, tanto che sono tentato di leccare il coltello e fare la scarpetta, ma mi trattengo
Che pacchia! Finito la cena, vado verso il centro congressi a vedere un po' che aria tira per la festa di compleanno della gara.
Domenica
Giorno della maratona, decido di anticiparla di 2 ore sullo stesso percorso ed attendere gli atleti al Locatelli. Colazione alle 7,30, inutile dire che piacere! Prima delle 8 sono già in cammino per la valle Fiscalina: c'é un'aria decisamente fredda ma, appena si sale, il sole scalda che è un piacere.
Passo per il Comici, il rif. Pian di Cengia per poi arrivare la Locatelli, un percorso splendido:
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Il vincitore in 1 h e 29 min scarsi, si è fatto i 17,5 km per 1350 mt di dislivello:
Mangio al rifugio, qualche foto e poi ritorno verso piano Fiscalino seguendo il percorso di ritorno degli atleti. La sera mi attende ancora l'ottima cucina dell'albergo! Mica male.
Ma insomma, hai pedalato o no??? Aspetta che adesso ci arrivo.
Lunedi 10/09
Il giorno del giudizio! Solita colazione abbondante e parto per le 3 Cime questa volta in bici. Decido di prendermela abbastanza comoda arrivando fino al Rif. Antorno in macchina e farmi la salita finale perché ho intenzione di visitare altre zone in giornata. Ho fatto bene risparmiando un bel po' di freddo. Ad Antorno ( 1900 mt ), c'é il ghiaccio sulle macchine parcheggiate, ed il primo pezzo in ombra è un dramma. Dopo i primi tornanti, arriva il sole e tutto cambia facendomi aprire anche la maglia. Pochissime macchine mi superano, tanto che possono contarsi sulle dita di una mano, il periodo di settembre perde un po' di turisti da farmi fare la salita quasi in solitaria, figuriamoci poi sul pianoro che porta al Locatelli, una minima velocità e sono avanti a tutti.
Tè caldo all'Auronzo, poi faccio qualche giro attorno al rifugio,
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Oggi ci sono un bel po' di militari a fare le varie ferrate; intanto comincia ad arrivare gente e quindi meglio avviarsi. La mattinata è splendida ed il sole illumina le montagne in modo piacevole. Mi avvio e mi fermo spesso a fare foto, tanto è poco trafficato, ancora.
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Supero la chiesetta
ed arrivo al rif. Lavaredo,
Ancora un pezzo in salita e sono sulla forcella di Lavaredo dove, finalmente, si aprono le 3 Cime
proseguo
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ed arrivo al Locatelli
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Un meritato pranzo, visito un po' i dintorni e faccio le solite foto. Intanto, arriva sempre più gente, ma non è il tipico pienone d'inizio Agosto. Meglio, è più agevole la discesa senza dar fastidio a nessuno. Per la serie Guarda quanto è piccolo il mondo, incontro pure delle persone del mio paese.
Ripercorro la mulattiera a ritroso e mi fermo a bere un caffè al Lavaredo, ed intanto, incontro un gruppo di biker in direzione Locatelli. Ripasso per la chiesetta e mi rifermo un po' ancora all'Auronzo prima di scendere. Son proprio contento, giornata ottima alle 3 cime, finalmente. Intanto stò pensando dove andare domani; probabilmente a Pratopiazza di fronte alla Croda Rossa, non molto lontano dalle 3 cime, tant'è che si vedono.
Prima di ritornare al campo base, visito Misurina ed il suo Lago, ma poi scopro di aver finito la batteria della macchina fotografica. Visto la bellezza della zona con il sole di questi giorni, cambio piano di battaglia: domani vengo ancora quì in un rifugio della zona. Decido per il rifugio fratelli Fonda Savio, sempre sulla strada per le 3 cime, e vado a vedere. Una bella mulattiera in partenza ma poi, un cartello di divieto per i biker ( gli spiritosi hanno messo l'immagine di uno che impenna perché il biker impenna necessariamente
Sulla strada di ritorno mi fermo al Cimitero di Guerra e visito poi, il lago di Dobbiaco:
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Un'altra splendida giornata, adesso mi aspetta un'ottima cena che non deluderà le attese. Intanto, il tempo cambia ed in lontananza si vede qualche fulmine, speriamo bene.
Martedi 11/09
Mi sveglio e pioviggina un po', ma si intravede qualche raggio di sole che fa ben sperare. Solita abbondante colazione a buffet e poi parto fiducioso e infatti, smette di piovere e si fa un cielo azzurro. Arrivo in località Ponticello dove parcheggio. Il tempo ormai è stabile ed il cielo è azzuro. Supero il pedaggio, e comincio la salita. In circa 6 km da quasi 1500 mt si arriva sull'altopiano di Pratopiazza a 2000 mt che, superando un paio di hotel, si arriva al rif. Vallandro, nome derivante dall'omonimo picco.
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C'è vento forte che almeno ha il pregio di spazzare le ultime nuvole: benissimo! Ma il vento è veramente forte, fastidioso e duraturo per il resto della giornata, a tal punto che, per ogni nube spazzata via, ne porta un'altra grigia, ma almeno non ha piovuto.
L'arrivo fino al rif. Vallandro è molto agevole, si sale di appena 40 mt. Quà il vento è decisamente forte, tanto da far cadere la bici nonostante fosse incastrata nella rastrelliera.
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Appoggio la bici altrove ed entro a bere un tè. Visto che è ancora presto, decido di uscire a prendere un po' di vento
Intravedo sulla cima la croce, ed intanto, arrivo ad un'edificio diroccato. Un'ultimo sforzo e sono in cima.
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Eccomi arrivato, l'ultimo tratto in salita è stato interessante. In cima, mi copro meglio, vista la discesa che mi aspetta. Uno sguardo al panorama, dove si vedono le 3 Cime, e qualche foto di rito.
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Intanto si è fatto un buon orario per mangiare. Mi attende la discesa da circa 2308 mt fino a 1500 mt, di cui il tratto finale è un'ampia mulattiera che taglia la strada asfaltata che sale: spettacolo! Nella discesa, incontro dei tedeschi che avevo visto anche alle 3 cime; mi hanno riconosciuto loro a causa della bici. Oggi è le seconda volta che li incontravo, prima superandoli verso il rif. di Vallandro, poi precedendoli sulla cime. Qualche parola ( a gesti
Ruttino
il vento contrario crea qualche impedimento. Arrivo all'inizio della discesa finale e mi volto facendo l'ultima foto di ciò che ho lasciato alle spalle.
Questa volta, non faccio la strada asfaltata, ma prendo il sentiero segnalato che porta a Pratopiazza: un'ampia mulattiera che taglia tutte le curve, altro che zigzag a salire. A breve arrivo al parcheggio. Un'altra splendida giornata...ma ancora da terminare.
Visto che è in zona, faccio una scappata a Braies, poi ancora a Misurina per fare delle foto dove prendo anche la funivia che porta in un punto panoramico sopra il lago ( che potrebbe essere uno spunto per un giro futuro ). Alla fine, vado verso il Passo dell Tre Croci sulla strada per Cortina, passando sotto il gruppo del Cristallo.
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Manca ancora qualcosa, come il passo delle Tre Croci e del passo di Monte Croce, ma sarà per la prossima volta. Ormai anche questa giornata volge al termine con un ricco bottino. Mi aspetta la solita cena prima di preparare i bagagli per la partenza di domani. Allora, approfitto per prendere ancora una bottiglietta di bianco visto che ho ordinato del pesce
Mercoledi 12/09
Mi rimane l'ottima colazione prima della partenza. Sono mattiniero pure oggi perché ho degli impegni che mi aspettano. Tiro le somme e... posso essere solo contento. Giornate splendide, ottima cucina, luoghi favolosi. Resta solo quel piccolo neo della gara mancata, ma alla fine è stato tutto splendido. Ci rifaremo l'anno prossimo, magari con una permanenza anche superiore.
Sarà stato tutto vero? Trovo una pillola blu: Fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a ciò che vorrai.
Ogni riferimento a persone, cose o fatti NON è puramente casuale