Maxiavalanche!!!!!!!!!!!!!!!

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crazyfreeriders

Biker forumensus
21/11/07
2.290
-1
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scandiano (RE)
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ciao a tutti, volevo chiedere a chi ha partecipato alla maxi avalanche di cervinia le vostre impressioni, ovvero con che spirito va affrontata, meglio bici da dh o free ride, il prossimo anno la farò di sicuro, ma prima volevo sapere qualche vostra testimonianza!!





vendo telaio demo 9....COMPRATEMI STO TELAIO CHE DEVO FARMI QUELLO DEL DEMO 8!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 

stinky_23

Biker paradisiacus
18/10/04
6.080
202
0
torino
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figata!!!!!! biga..... quella che hai!!!!! (se vuoi buttarti nella gara e dare il massimo, la bici giusta sarebbe una full con 150-150 e con doppia corona..) .. ma dopo che (non mi ricordo il nome... un francese l'ha vinta col frontino......

comunque... da fare!!!


ciauz
 

ueppaa

Biker velocissimus
23/2/04
2.494
60
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Grosseto
www.thetrailbrothers.com
Bike
la mia preferita è quella da enduro :)
io l'ho fatta con la scott da dh con la monocorona da 38 e dietro pacco pignoni 12-25 ... un ciavevo voglia de cambia la cassetta :mrgreen: ... lo sò... un sò normale (però co sta biciazza a metà della seconda manche prima de bucà stavo circa in 25esima posizione :mrgreen:)

dopo la maxi sò andato a Pila e poi a Cranss Montana e quindi me sò portato la bici da dh... per la maxi probabilmente è meglio una bici più leggera e con monopiastra, ma solo se hai le gambe e pedali a manetta nei punti pianeggianti, altrimenti non ha senso ( io l'ho sorpassati diversi sul piano che avevano le bici da am)

ci vuole sicuramente due cose secondo me

- un gran cuore... perchè te fai un mazzo tanto

- un gran c u l o perchè in due manche da 12 e passe kilometri piene de sassi la foratura stà sempre in agguato.. a me pensa che non ho forato ma una pietra mi ha tagliato la gomma lateralmente...
 

crazyfreeriders

Biker forumensus
21/11/07
2.290
-1
0
scandiano (RE)
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eh, mi han detto, che ci sono un sacco di roccie belle taglienti a cui stare veramente al occhio, e appunto avere parecchio culo!!!
concordo, col fatto che si arriva alla fine distrutti, perchè il percorso è impegnativo ma i tratti pedalati coprono meno del 50% del percorso vero???????
 

giusecab

Biker assatanatus
5/8/06
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1
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53
firenze
www.giuseppecabras.it
io ci sono stato con una Gemini, le rocce taglienti sono bellissime, sembrano fatte apposta per galleggiarci sopra e mettere alla frusta la forcella. Il paesaggio è fantastico, di sicuro ci vuole un pò di "fiato" per godersela senza soffrire. Adoro... l'anno prossimo ci sono di sicuro, anzi mi organizzo e ci vado prima così mi acclimato meglio
g.
 

mekchri

Biker assatanatus
24/10/07
3.447
1
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Aosta & Pila
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Gran bella gara! Percorso da sbavo, la parte alta, dove ci sono le famose rocce taglienti, è tecnica da paura. Le parti pedalate sono quasi tutte in piano o falsopiano, comunque mai da dover scendere dalla bici, tranne forse due strappetti, ma se ci arrivi lanciato, li passi in sella!
Se la fai con un minimo di spirito agonistico, allenati un po', perché è lunga da bestia, e il fiato ti viene a mancare già da metà percorso. Io quest anno ci sono andato per fare una scampagnata, dunque con zero assoluto di allenamento, solo che il mio spirito competitivo ha prevalso su quello da cazzeggio, e sono arrivato al traguardo letteralmente cianotico e sull'orlo dello svenimento, dando oltretutto due belle pizze, una su terra e una su roccia:scassat:
A prescindere dalla bici che hai, il mio consiglio è un minimo di allenamento, sicuramente...
La partenza in gruppo è una figata, poi sul ghiacciao è il massimo dell'adrenalina!!
Allora ci si vede a Cervinia il prox anno!... Ciaoo-o
 

crazyfreeriders

Biker forumensus
21/11/07
2.290
-1
0
scandiano (RE)
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già, ma infatti l'anno scorso quano la son venuta a vedere con i miei, avevo notato, che c'erano alcuni tratti di contropendenza, che mettevano un pò in crisi, ma come giustamente dite voi, basta prepararsi un minimo prima, che poi si fanno tranquillamente...:smile::smile: adesso mi alleno anche per le partenze di gruppo, chiamo un pò di miei amici, ci allineiamo in stile partenza maxi e poi faccio alcune prove, sperando di non creare nessun macello, dato che il pistino dove giriamo ha solo un tratto abbastanza largo, poi diventa un sentierino stretto....
 
esperienza indimenticabile, fatta con l mde crab con 888 e 200mm dietro, un gran culo... impressioni: prima esperienza del genere, x cui un po' agitato. il momento più bello è il giorno della gara, la mattina presto, il freddo, il silenzio causato dalla concentrazione di oltre 300 bikers, alla partenza il rumore dell elicottero sospeso ad pochi metri dal suolo con i cameraman intenti a filmarti, sul viso il vento e la neve sollevati dalle pale , il giudice di gara che solleva i vari cartelli con il tempo rimanente alla partenza(stavo x piangere dall emozione....) e poi il via con l esplosione di urla! il rumore
della neve compatta tagliata da centinaia di gomme, poi giu x i detriti del ghiacciaio con il rumore delle catene, dei telai che sbattono sulle rocce.... e dopo la partenza in massa, l arrivo in solitaria tutto ricoperto di fango, lo speaker che ti annuncia col tuo nome.... una figata... e poi la doccia calda e il letto..... ora mi preparo x una mega...
 
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Boscaiolo

Biker superis
4/12/08
421
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Catania
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esperienza indimenticabile, fatta con l mde crab con 888 e 200mm dietro, un gran culo... impressioni: prima esperienza del genere, x cui un po' agitato. il momento più bello è il giorno della gara, la mattina presto, il freddo, il silenzio causato dalla concentrazione di oltre 300 bikers, alla partenza il rumore dell elicottero sospeso ad pochi metri dal suolo con i cameraman intenti a filmarti, sul viso il vento e la neve sollevati dalle pale , il giudice di gara che solleva i vari cartelli con il tempo rimanente alla partenza(stavo x piangere dall emozione....) e poi il via con l esplosione di urla! il rumore
della neve compatta tagliata da centinaia di gomme, poi giu x i detriti del ghiacciaio con il rumore delle catene, dei telai che sbattono sulle rocce.... e dopo la partenza in massa, l arrivo in solitaria tutto ricoperto di fango, lo speaker che ti annuncia col tuo nome.... una figata... e poi la doccia calda e il letto..... ora mi preparo x una mega...

Fanculo i kilometri, l'anno prossimo vengo :yeah!:
 

HOTCHILI

Biker velocissimus
14/7/05
2.628
0
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59
Roma
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falla a piedi!!!
hahahahahahhahah
scherzo, io l'ho fatta con la DH ma se avessi avuto una AM da 130/150 sarebbe stato meglio.... cmq massacrante
 

GIACOMINO250

Biker popularis
29/11/06
55
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Reggio Emilia
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Ciao scoppiato !! Se ti può servire la mia storia...:il-saggi:

MaxiAvalanche… solo pronunciando questa parola mi scorrono davanti agli occhi ricordi carichi di emozioni che hanno reso la mia partecipazione a questa gara indimenticabile… perché la MaxiAvalanche non è una normale gara di downhill , ma rappresenta una sorta di scommessa con se stessi perché sai che vivrai due giorni a stretto contatto con il rischio e soprattutto hai quella orrenda certezza che potrebbe esserci la possibilità di fare rientro a casa con qualcosa di rotto o con un numero di denti inferiore a quelli che avevi prima di iniziare.
Il brutto è che in coscienza sei anche consapevole che se succedesse una di queste cose sarai comunque fortunato perché nella peggiore delle ipotesi potresti rimetterci la pellaccia e ritrovarti a fare pubblicità agli sponsor grazie agli articoli sui giornali e alla foto della tua faccia da pirla sui necrologi funebri…
Ancora adesso che il tempo ha rimosso i ricordi dei momenti più duri non posso fare a meno di realizzare che penso di non avere mai rischiato così tante volte la vita in così poco tempo… mi sono giocato così tanti jolly che se fatti in una partita di poker a quest ’ ora sarei milionario !!
Ma cerchiamo di andare per ordine…
La MaxiAvalanche fa parte di un campionato europeo che viene organizzato ogni anno da una società francese ; questo campionato e composto da varie gare e proprio una di queste fa tappa in territorio italiano, esattamente a Cervinia, in Val d’ Aosta.
La gara consiste in una discesa di circa dieci kilomentri che inizia dal ghiacciaio del Plateau Rosà a circa 3500 Mt. di altezza e finisce in pieno centro di Cervinia scendendo attraverso murene e strapiombi.
I professionisti correndo in piena scioltezza e lucidità mentale impiegano circa trenta minuti mentre i poveri dementi, come il sottoscritto, stentano da un minimo di un’ oretta ad un massimo di quasi due ore arrivando però al traguardo stremati, bozzati e con uno stato mentale così incasinato che a confronto il protagonista del film Arancia Meccanica potrebbe essere definito sano di mente.
La gara si svolge in tre diverse giornate così suddivise : il venerdì è possibile provare liberamente la parte bassa del tracciato, il sabato mattina è riservato alle prove ufficiali dell’ intero tracciato mentre al pomeriggio si svolge la prima gara che servirà a stabilire l’ ordine di partenza per la gara vera e propria che si svolgerà la domenica in due differenti manche.
Se sei uno controcazzuto potresti avere l’ onore di classificarti per il campionato europeo e partire la domenica con i migliori raiders del mondo mentre se sei un comune mortale e sei riuscito a finire la gara del venerdì trascinandoti a stento fino al traguardo avendo elogiato dolci parole a tutti i santi del mondo ti tocca pure l’ umiliazione di partire per ultimo in una batteria a parte e non valevole per l’ europeo… della serie : già sei una mezza checca lenta e sfigata che solo per finire la gara rischi un mezzo tracollo e anziché essere comprensivi e darti i tuoi cinque secondi di gloria ti mettono pure in bella mostra facendoti partire per ultimo in modo che qualsiasi persona possa capire quanto sei sfigato.
Ma eccoci a noi… dopo una settimana passata a preparare la bicicletta e la quintalata di ricambi che mi porterò appresso arriva finalmente il grande giorno ; il venerdì mattina in compagnia dei miei due amici Luca e Fabio che per l’ occasione rappresentano il mio “ staff assistenza “, partiamo con meta Cervinia.
L’ idea è quella di provare nel pomeriggio la parte bassa del percorso giusto per sapere cosa mi attenderà in questi tre giorni… in questo momento la carica e l’ ottimismo sono alle stelle perché dopo settimane spese su internet alla ricerca di informazioni e filmati onestamente nella testolina ho solo una vaga idea del tracciato che mi aspetta e non certezze sul tipo di insidie e fondo che affronterò.
Purtroppo nel pomeriggio la carica di ormoni modello “prima trombata” lascerà spazio a orribili certezze fatte di imprecazioni a ogni sant’ uomo del paradiso e a visioni di burroni e strapiombi talmente ripidi e fondi che se per disgrazia dovessi volare già da uno di loro, avrei il tempo di telefonare ad Andrea e alla Monica per annullare tutti gli ordini e comunicare che per un bel pezzo non sarei più disponibile.
Arriviamo finalmente a Cervinia ; giusto il tempo di scaricare i bagagli in hotel e “disfarsi dei liquidi in eccesso” , dopodiché punto bello carico e pieno di energie verso gli impianti di risalita dove è presente anche l’ ufficio gara per l’ iscrizione e il ritiro del numero.
Tralasciando che qualcosa in me presagiva già il disastro imminente e quindi sono stato più di un’ ora con il dilemma “ provo la parte bassa del tracciato, non la provo “ mi decido e mi vesto per andare a provare il percorso.
Dal parcheggio si può vedere in lontananza il tracciato e ammetto che vedere quei puntini che dovrebbero essere i riders che procedono a velocità da tartaruga, si fermano e ogni tanto il puntino all’ improvviso diventa doppio (vedi capotta… ) non mi rende la persona più tranquilla del mondo… ma sono ancora nella fase ormoni modello “prima trombata” e quindi penso che sono tutti un po’ scarsini e che appena arrivato in cima faccio vedere a tutti come si guida.
Inforchiamo la funivia e finalmente arriviamo alla prima stazione di Plan Maison dove è possibile entrare nella parte finale del percorso ; sono bello carico e cago a malapena i commenti di Fabio e Luca che mi chiedono se sia una buona idea affrontare il percorso con i pedali a gancio.
Li zittisco immediatamente con un tassativo “ io stò comodo così “ e aggancio scarpa /pedale… capirò immediatamente dopo il significato dei loro sguardi, come a dire “ vai, vai, povero deficiente che non sei altro… vedremo al primo burrone se stai comodo con i ganci !! “
Siamo nel percorso… lì per lì i primi dieci metri li ho affrontati in piena scioltezza ma dopo neanche due curve arrivo al primo passaggio ; non sarebbe neanche nulla di che se non fosse per l’ insignificante motto “ se sbaglio volo giù dal burrone “ .
E’ semplicemente un passaggio in costa su un sasso liscio come l’ olio e inclinato verso l’ esterno che se per disgrazia scivoli, voli giù da un burrone così impervio che all’ organizzazione costa più venire a recuperare il tuo corpo che lasciarti lì a marcire.
In meno di un secondo gli ormoni che erano presenti in me fuggono in preda al panico lasciando posto a una strizza di culo che neanche un branco di --- riuscirebbe a stuprarmi in questo momento.
Inizio a salutare con dolci parole un paio di santi e riservo anche qualche dolce pensiero alle persone dell’ organizzazione ; questo tratto del percorso è una specie di single track guidato tutto su rive e contropendenze dove anche un camoscio se la farebbe sotto.
Non mi soffermo più di tanto sulle difficoltà e ostacoli estremi sparsi lungo il percorso che mi fanno più volte appellarmi al motto del “ speriamo bene “.
Onestamente ci sono quattro curve consecutive in controtendenza che ancora adesso non capisco come potessero essere fattibili… la prima la digerisci, la seconda con l’ aiuto del santo di turno riesci anche a farla… ma le ultime due ti ritrovi a fare manovra come con un camion, da fermo e con la faccia che è ad altezza dei pedali da quanto sono ripide.
Dicono sempre che per ogni cosa il più è farla la prima volta… ma per tutte le tre giornate mi sono sentito un miracolato e non ho mai ben capito come sia riuscito a rimanere in piedi in quel punto senza provare l’ emozione del volo senza ali !!
Comunque il risultato è che maledicendo i “comodissimi pedali a gancio “ , passo tutta il venerdì pomeriggio a provare il percorso sganciato e sicuramente percorrendolo più a piedi che in bicicletta.
In preda a non so cosa telefono al mio “sponsor” per dare le impressioni sul percorso.
Ancora adesso realizzo che ho tenuto al telefono la Monica ben cinque minuti senza dirgli nulla di sensato… certo… non che sia una novità !!
In uno stato di calma apparente dovuto sicuramente al fatto di avere visto più volte la morte in faccia vado all’ ufficio gara per ritirare il numero dove, impaziente di sfoderare il mio poderoso Inglese, prendo rigorosamente “ la badilata di turno in faccia “ costatando che parlano tutti francese e quindi non capiscono una mazza !!
A gesti, monconi e utilizzando quel poco di francese che mi è rimasto in testa dai tempi della scuola riesco, dopo “solo” 40 minuti e relativi imprechi, a uscire con il mio numero di gara.
Colorato, plastificato… carino stò numero di gara… mi viene da pensare che almeno se muoio posso farlo appendere sulla lapide !!
In preda ancora alla strizza di culo benedico i “ San pedali flet “ e li monto sulla mia bicicletta cosciente che rappresenteranno la mia unica ancora di salvezza per cercare di riportare a casa l’ arcata dentaria con la stessa quantità di denti di quando ero partito !!
Per la cronaca le giornate seguenti tali pedali mi salveranno più volte da botte di dimensioni tali che a confronto una impresa di demolizioni impallidirebbe…
La serata in Hotel trascorre in questo clima di calma e rilassatezza apparente… essendomela fatta sotto tutto il pomeriggio lo stimolo del bagno come minimo mi verrà tra dieci anni e questa tranquillità è dovuto forse al fatto di avere la certezza che le due giornate seguenti mi farò molto ma molto male !!
Arriva il sabato mattina… la colazione la faccio senza farmi tanti problemi, tanto ormai sò già cosa mi aspetta e sono rassegnato che la situazione può solo peggiorare ; mal che vada staserà mi toccherà mangiare brodini o farmi imboccare come un poppante !!
Una temperatura esterna frizzantina e rasente allo zero mi fa chiedere perché non me ne sono stato a casa al caldo a dormire… vediamo il lato positivo… con questa temperatura il rischio di castrazione da smaronata è decisamente ridotto.
Stamattina sarà possibile provare tutto il percorso mentre oggi pomeriggio avrà luogo la prima gara che servirà a stabilire l’ ordine di partenza delle due manche della domenica.
Nel piazzale il numero di bikers rispetto a ieri è decisamente aumentato e mi fa sorridere vedere che chi non ha ancora provato il percorso è carico come una molla…poveri stolti… stanno per rischiare l’ osso del colo e ridono pure !!
Giusto per scaldarmi provo la prima parte del percorso fatta ieri e noto con piacere che i “ Santi pedali flet “ mi permettono di affrontare le insidie con la testa più sgombra… almeno so che se cadrò… e so che cadrò … la bicicletta andrà da una parte e io dall’ altra !!
Vedremo in seguito che anche questa teoria verrà sfatata…
Parto alla volta del ghiacciaio del Plateau Rosà per provare finalmente tutto il tracciato… giusto per dare un’ idea del dislivello per salire in vetta occorre prendere una funivia, un’ ovovia e un’ altra funivia con strapiombi tali che in caso di disgrazia riesci tranquillamente a fare una partitina a carte prima dell’ impatto !!
Finalmente si arriva in vetta… il ghiacciaio lo conosco bene perché ci sono venuto per una vita a sciare con famiglia ma ammetto che ripetere le stesse operazioni con in mano una bicicletta anziché un paio di sci ha qualcosa di mistico e magico.
Si parte… la pista dove scendiamo è stata fresata alla perfezione e la neve ghiacciata permette di raggiungere velocità folli.
Raggiungo e supero agevolmente gli 80 Km/h e prego tutti i santi del paradiso di non essersela presa per i “dolci complimenti “ di ieri e di aiutarmi a restare in piedi.
Guidare sulla neve compattata è una vera figata… è un misto tra il galleggiare e il navigare ma quando incroci i mucchi di neve fresca ti partono subdolamente e contemporaneamente l’ anteriore e il posteriore facendoti venire delle strizze che ne basterebbero mezze !!
Dopo due imbarcate da paura e qualche metro percorso con la bici di traverso modello muletto trasversale decido saggiamente di accarezzare i freni e diminuire la velocità…
Piano piano lasciamo il ghiacciaio in direzione seggiovia Bontadini…e qui viene il bello…
Il percorso si snoda per almeno cinque kilometri in mezzo alla murena del ghiacciaio per poi raggiungere, attraverso un pezzo di falsopiano, la parte del single track finale provato ieri.
Ovviamente l’ organizzazione sembra essere andata a scovare con il lumino tutti i posti e le discese più bastarde e sassose…avete presente guidare in mezzo a sassi dove le loro dimensioni medie variano tra quelle di un cocomero e altri grossi come la ruota ??… il tutto condito da buchi e fessure tali che se per disgrazia ti ci infili dentro e nessuno ti vede ti ritroveranno tra almeno 100 anni scambiandoti per una mummia preistorica o un soldato del carso.
La guida adottata è simile a quella del trial con qualche perla di saggezza aggiunta… ovvero cercare di copiare… e sopravvivere senza impattare !!
Il bello è che si divertono a farci andare su e giù per le collinette di detriti con discese tali che devi fare dei fuorisella da fresarti le palle sulla ruota posteriore e sei ancora in rischio capotta… mha… penso sempre che se me lo facessero fare…
Mentre scendo ci sono momenti in cui non sento più le braccia e le gambe e onestamente ne avrei anche un po’ le pallucce piene… ma continuo ugualmente ad andare grazie a quel sottile spirito masochistico che mi spinge a continuare.
Scendendo rincontro l’ amore sadomaso del sigle track finale e arrivo in fondo a Cervinia leggermente cotto ma contento di non avere assaggiato “nessuna portata “ di terreno offerta dal tracciato !!
Con la testa in modalità “stand-bay sopravvivenza “, ovvero evito di pensare perché forse sento meno male e mi riavvio verso gli impianti di risalita per ritornare sul ghiacciaio del Plateau Rosà ad effettuare la gara del pomeriggio.
Arriviamo nuovamente alla partenza… nel pomeriggio la neve del ghiacciaio è diventata un misto di granatina e mucchi assassini dove la biclicetta sprofonda per almeno venti centimetri costringendoti a una guida modello “ spazzaneve “ che ti fa sentire ancora più impedito di quello che sei realmente.
Proprio per questo l’ organizzazione, in un momento di umanità decide di tagliare la prima parte del percorso e quindi partiremo appena più giù dove finisce la neve.
La partenza e collettiva… ovvero un mucchio di 160 dementi che partono tutti insieme cercando di sciacciarsi l’ uno con l’ altro per arrivare in testa alla prima curva.
Ma dico io… minkia… non puoi diluire la probabilità di morire su dieci kilometri di discesa anziché giocartela tutta in dieci metri ?? Bah… valli a capire…
Essendo la manche di qualifica siamo circa 500 partecipanti divisi in tre gruppi da circa 150 partecipati cadauno ; ovviamente con la fortuna che mi ritrovo finisco in quella composta quasi interamente da professionisti che non ci penseranno due volte ad asfaltarmi pur di essere davanti.
La mia tattica è solo una… sopravvivere !!
Cercherò quindi di farmi sfilare dal gruppo recuperando dopo lungo il percorso.
Da subito la fortuna sembra essere dalla mia parte dato che mi fanno mettere in ultima fila… sono già qui che sotto sotto godo come un truzzo perché sono cosciente che stanno aumentando le possibilità di riportarmi a casa tutti i denti.
Ovviamente come tutti i momenti di godimento la magia svanisce preso… i santi imprecati la mattina e il giorno precedente fanno il loro “sporco lavoro “ e non so per quale motivo vengo spostato dall’ ultima fila alla prima… giusto a fianco di Beggin… niente di meno che la persona che si giocherà la vittoria l’ indomani !!
Come direbbe Mike Buongiorno… allegria !!
Bhe… mi faccio coraggio pensando alla frase inventata da qualche pirla “ meglio un giorno da leone che cento da pecore “
Nel frattempo partono le due batterie precedenti ; quel poco di coraggio che avevo parte definitivamente per le vacanze quando vedo quattro partecipanti che cadono e vengono letteralmente pestati dal gruppo… a seguire più in basso l’ elisoccorso giusto come ciliegina sulla torta !!
Manca poco alla partenza… mamma ho l’ adrenalina a livelli veramente ingestibili, quasi incontrollabili !!
Penso che i malati di eiaculazione precoce sono fortunati perché almeno in certi frangenti sarebbe forse meglio che certe emozioni finissero alla svelta…
Arriva il cartello dei cinque secondi…via !! Partiti !!
Lo spirito agonistico prende il sopravvento e cerco di raccattare posizioni fregandomene della voce “non voglio mangiare zuppe per il resto della mia vita”.
Le gomitate si sprecano e a un certo punto mi arriva pure un calcio… bene… della serie modulo riattivato… fanculo tutti e andate pure !!
Con un po’ di schifio penso dentro di me che tanto li ripiglio più in basso nelle zone tecniche.
Tra alti e bassi scendo rincontrando tutti i vari amore sadomaso già provati… dalla murena alla sassaia e per finire il sigle track finale .
Arrivo in fondo a Cervinia ovviamente bollito ma nuovamente contento perché strano ma vero sono riuscito a non cadere !!
La serata è riservata alla verifica del risultato finale e al ritiro della letterina adesiva da incollare sulla tabella portanumero che servirà a stabilire l’ ordine della partenza per il giorno successivo.
Guardo con un po’ di curiosità la classifica e mi autocomplimento perché sono riuscito pure a mettermi un bel po’ di persone dietro.
Ritiro la lettera…G… segno del destino !!
Almeno se muoio, sulla lapide, il numero avrà anche la mia iniziale.
Giusto per scaramanzia mi do una toccatine anche se con il freddo polare che c’è mi ritrovo ben poco da ravanare !!
Ma arriva la notiziola… con mi grande stupore realizzo di essere riuscito a classificarmi per l’ europeo e quindi l’ indomani partirò con i grandi… quelli pagati per correre in bici !!
Sono contento… meglio partire ultimo tra i Big che partire primo tra le mezze checche !!
L’ indomani nelle due manche di gara sarà un susseguirsi di emozioni e patemi che rispecchieranno in maniera diversa, ma uguale allo stesso tempo, quanto raccontato sopra… tralascio di menzionare le tre capotte colossali date nella giornata di gara della domenica.
Spero con questo racconto di essere riuscito a fare vivere un po’ quella che è stata la mia esperienza a una gara di Europeo… l’ aria e l’ atmosfera che si respirano in mezzo a persone veramente grandi !!
Tralasciando che naturalmente, da bravo imbecille, il prossimo anno ritornerò a Cervinia più agguerrito che mai !!
Bye Bye !!
 
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crisdrum

Biker serius
14/4/08
260
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Cavolo giacomino! Mi sono letto tutto il racconto!! ahahahaha....quante risate!!
Comunque hai descritto benissimo le tue senzazioni soggettive! Complimenti!!...Solo una curiosità...ma che bici hai usato per scendere?...forse me la sono persa tra le righe!
 

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