Quoto, però trovo siano
molto più belli i soggetti in secondo e terzo piano (
io e Roberto ).
Riguardo agli angeli: temo che, per quanto possiamo sforzarci,
io, Jaques e Celafò non riusciremo mai a somigliarle nemmeno da lontano
però, tralasciando l'aspetto estetico, qualcosa di utile credo sia stato fatto, soprattutto considerando che si è trattato di un'iniziativa improvvisata all'ultimo momento.
Si potrebbe migliorarla, ad esempio, attrezzando gli Angeli con un simbolo che li renda facilmente riconoscibili (eviterei però il tatuaggio, che mi pare un po' troppo drastico
) e dando un'adeguata pubblicità alla loro presenza (qualcuno ha anche rifiutato l'aiuto, probabilmente ignorando che si trattava di un'iniziativa dell'organizzazione).
Inoltre credo sarebbe utile coordinare gli sforzi: io e Jaques ci siamo dovuti fermare a lungo per far ripartire un ragazzo che aveva grossi guai con un pneumatico e nessun attrezzo. Nella circostanza Celafò, che lo aveva raggiunto per primo, è potuto ripartire e riguadagnare la coda del lungo, mentre noi siamo rimasti talmente indietro da essere praticamente tagliati fuori sino a Santa Maria in Pantano.....
Dunque sarebbe molto più produttivo se gli Angeli fossero disseminati lungo il percorso a distanze più o meno regolari, magari calcolate sulla base delle rispettive capacità atletiche (se parto dietro e non sono un fenomeno, è normale che, al primo intervento che mi costringa a fermarmi per più di qualche minuto, rischio di restare tagliato fuori e di non poter più essere di aiuto a nessuno).
Comunque, per quanto migliorabile, credo che sia un'iniziativa meritoria che ha un notevole impatto "etico", nel senso che rappresenta una magnifica forma di assistenza verso i concorrenti più agguerriti (quelli che "se la rischiano" e non si portano nulla per viaggiare più leggeri, ma spesso si debbono ritirare per guasti banali, facilmente risolvibili con un minimo di
attrezzi), ma anche una bella forma di cortesia verso tutti (sostituendo qualche moto con alcune bighe, chi pedala evita almeno un po' di rumore e puzza).
Ma soprattutto mi è molto piaciuta perchè in qualche modo rappresenta un aspetto "romantico" di questo sport che, mi piace pensare, lo differenzia da molti altri: dal più forte degli amatori agonisti sino all'ultimo dei cicloturisti, siamo tutti lì per metterci alla prova contro noi stessi prima che contro gli avversari che, comunque, sono amici che condividono la nostra stessa grande passione, il tutto all'insegna di una mezza giornata di sport, goliardia e divertimento.
In un'ottica del genere, l'iniziativa "
Angelo Custode" mi pare che possa essere un ottimo esempio per i troppi sport in cui, a volte, il guaio che capita ad un concorrente rappresenta una gradita opportunità di successo per un altro, con buona pace del barone di
Coubertin.