allora:
sicuramente il corto più duro dell'Umbria Marathon, ma
se fà!!
dopo un primo tratto veloce e scorrevole inizia la salita....ancora non ho guardato la traccia, ma la pendenza media è di tutto rispetto, senza però punte impossibili (mai nome fu più azzeccato di "salita delle Croci"
).
Qualche tratto difficoltoso per chi non è allenato (come me), è dovuto più al fondo sconnesso che alla pendenza eccessiva e dunque, scegliendo bene la traiettoria e stringendo i denti, si può riuscire a fare tutta la salita in sella anche senza essere fenomeni (e sicuramente con grande soddisfazione
).
Anche questa è una caratteristica rara che distingue la Martani Superbike da altre gare dove è frequente trovare tratti impossibili, per la pendenza o a causa degli ingorghi, che ti costringono a farti un pezzo a piedi.
Confesso che non sono un grande amante della salita, preferisco di gran lunga la discesa (non sono un fenomeno nemmeno lì, però mi diverto come un "fijo piccolo") ed è proprio la discesa, secondo me, la parte più gustosa: negli oltre 1000 metri di dislivello, nel discendere si inizia con una carrareccia veloce che diventa sempre più stretta sino a trasformarsi in un single track tecnico e gustosissimo
(nota di merito agli organizzatori: le rocce sporgenti potenzialmente pericolose sono state evidenziate con vernice rossa).
Poi si prosegue con uno stradone pieno di tornanti, velocissimo ed adrenalinico se fatto a tutta, con il posteriore che derapa ad ogni curva.
Quando poi pensi che sia finita, ricomincia la salita (non c'era una canzone che diceva qualcosa del genere?
).
Infatti, dopo stradoni veloci da pedalare in leggera discesa, si attraversano i vigneti di Santa Maria in Pantano, veloci da pedalare in leggera salita, ma se hai ancora un centesimo nelle gambe, TIENTELO! perchè si entra nel bosco ed iniziano sali-scendi tanto gustosi quanto stronca-gambe, con brevi tratti con forti pendenze sian in salita che in discesa ed un fondo di terra rossa che tiene alla grande anche dove ti trovi a pedalare in contropendenza.
Il gran finale [ADRENALINA PURA] prima di uscire dal bosco, è una specie di toboga che sembra preso in prestito da Gardaland: arrivi in discesa a tutta e ti trovi a dover superare una rampa ripidissima ma corta che fai di slancio senza pedalare.
Attento a bilanciare il peso sulla biga che io, non sapendolo, mi sono sbilanciato in avanti e mi sono ritrovato con la ruota posteriore staccata da terra (col rischio di cappottare
).
Degno finale con l'immancabile passerella nei vicoli di Massa Martana, cittadina antica e ben restaurata che non sfigura certo come cornice di un evento sportivo.
Dunque, che dire?
complimenti agli amici di Massa Martana per il lavoro svolto e l'impegno che hanno profuso. Ragazzi, continuate così che la vostra gara ha tutti i numeri per diventare uno degli eventi di prima grandezza della nostra bella regione.