... dopo quasi 2.000 kilometri di Villa Pamphili e vari tentennamenti (ieri avevo fatto 37 kilometri tirati in Villa), ho accettato l'invito di gargasecca , ho deciso di fare il grande salto e buttarmi in un giro, a detta di Andrea, "facile" ma "allenante".
Innanzi tutto, un doveroso ringraziamento ad Andrea, che mi è addirittura passato a prendere a casa (il mio portabici si monta su l'auto di mia moglie che è fuori). Ragazzo simpatico, cordiale e gentilissimo con cui si passa molto volentieri una giornata, anche se piuttosto faticosa.
Partiamo alle 10,12 dal parcheggio, dopo un primo tratto di asfalto comincia lo sterrato in discesa. Mi rendo conto che fino ad ora ho pedalato in autostrada e scendo con molta circospezione , Andrea si butta giù al doppio della velocità. La successiva salita passa via liscia con pendenze intorno al 6/10%, poi di nuovo giù in discesa su un fondo che a me abituato ai comodi sentieri, sembra la provincia di Canton subito dopo il terremoto. Vado giù un pò più sciolto di prima, ma Andrea mi passa davanti come fossi fermo (beh, forse lo ero ).
Si va avanti così fino ad arrivare sulla salaria, prima di oggi non avrei mai pensato di essere così felice di ritrovare un tratto asfaltato. Rifiato per tre kilometri che mi sembrano brevissimi, si ricominciare a salire, con un buon fondo, però, quanto di più simile a quello cui sono abituato, salita continua e senza pause, ma con pendenze dolci, 6/7%. Una breve discesa in mezzo adun bellissimo campo di papaveri, nasconde il successivo strappo al 13% che ci porta al punto più alto del giro, 140 metri. Di nuovo in discesa, solita scena, wile coyote (io) che scende e bip bip che gli sfreccia davanti al doppio della velocità
Ci fermiamo alla fontana, per farmi abbeverare e riempire la borraccia, ripartendo metto male una ruota e mi sfracello, ginocchio sbucciato, botta all'anca ed al gomito, ma si riparte. Il punto peggiore, un paio di tornanti con pendenza del 10% e fondo pessimo in cui le apparizioni mistiche si susseguono in un caleidoscopio che va dalla Santissima Trinità, giù giù fino ai Re Magi. Finisce proprio mentre un ameno figuro mi mostra una croce e mi sussurra "in hoc signo vincit"
E qui si consuma la tragedia di fronte alla scelta che mi prospetta Andrea, andarcene a casa o fare un altro giro, scelgo la seconda. Un pò come quando Rocky, massacrato da Apollo, si sente dire dall'angolo ... "non fa male, non fa male"
Si riparte, tutto come prima ma la minor lucidità mi fa rischiare più volte di spalmarmi a quattro di bastone in discesa, con Andrea che veleggia sempre al doppio della velocità. Ci rifacciamo tutte le salite, un pò più piano di prima, ma fatico lo stesso come un somaro.
Siamo di nuovo sulla salaria, Andrea proprone una pausa caffè, accolta al solo paventare la presenza di un bar. Ci fermiamo, si beve, si mangia e si disinfetta il mio ginocchio grattuggiato. Si riparte su asfalto, isola felice, poi si riprende in salita, ma è un tratto che mi piace per il fondo ed il paesaggio, e lo faccio senza soffrire. Nella discesa che porta alla fontana, Andrea, riparte ed io arrivo in solitaria. Mi fermo ad abbeverarmi e riparto, o meglio, provo a ripartire, arrivato al tornante mi si inchiodano le gambe, scendo e lo faccio a piedi. Passati i 30/40 metri di muro, rimonto e finisco la salita.
Arrivati al tratto asfaltato, ci buttiamo in discesa e facciamo la successiva salita di slancio, allungando sul falso piano che segue. Siamo alla macchina, finalmente!!!
Si torna a casa, dove riprendo conoscenza dopo un abbondante piatto di pasta e due ore di sonno. Scarico la traccia dal garmin e questo è il risultato :
Distanza : km. 42,83
Tempo totale in bici : 3:04:49
Velocità media : 13,9 km/h
Velocità massima 48,7 km/h
Calorie perse : 2.294
Frequenza cardiaca media : 139 bpm
Frequenza cardiaca massima : 175 bpm
Totale ascesa : 854 metri
Totale discesa : 852 metri
Pur mantenendo le mie riserve circa il "facile" , sicuramente è stato un giro "allenante" che mi ha fatto toccare con mano la differenza che c'è tra girare, anche forte, a Villa Pamphili ed un giro "vero". E meno male che le condizioni climatiche erano autunnali, ci fosse stato il sole a picco sarebbe stato decisamente più "allenante"
Sono ancora molto lontano dal poter affrontare un giro difficile, ma al prossimo giro "facile", se non vi scoccio, proverò ad esserci o-o
Innanzi tutto, un doveroso ringraziamento ad Andrea, che mi è addirittura passato a prendere a casa (il mio portabici si monta su l'auto di mia moglie che è fuori). Ragazzo simpatico, cordiale e gentilissimo con cui si passa molto volentieri una giornata, anche se piuttosto faticosa.
Partiamo alle 10,12 dal parcheggio, dopo un primo tratto di asfalto comincia lo sterrato in discesa. Mi rendo conto che fino ad ora ho pedalato in autostrada e scendo con molta circospezione
Si va avanti così fino ad arrivare sulla salaria, prima di oggi non avrei mai pensato di essere così felice di ritrovare un tratto asfaltato. Rifiato per tre kilometri che mi sembrano brevissimi, si ricominciare a salire, con un buon fondo, però, quanto di più simile a quello cui sono abituato, salita continua e senza pause, ma con pendenze dolci, 6/7%. Una breve discesa in mezzo adun bellissimo campo di papaveri, nasconde il successivo strappo al 13% che ci porta al punto più alto del giro, 140 metri. Di nuovo in discesa, solita scena, wile coyote (io) che scende e bip bip che gli sfreccia davanti al doppio della velocità
Ci fermiamo alla fontana, per farmi abbeverare e riempire la borraccia, ripartendo metto male una ruota e mi sfracello, ginocchio sbucciato, botta all'anca ed al gomito, ma si riparte. Il punto peggiore, un paio di tornanti con pendenza del 10% e fondo pessimo in cui le apparizioni mistiche si susseguono in un caleidoscopio che va dalla Santissima Trinità, giù giù fino ai Re Magi. Finisce proprio mentre un ameno figuro mi mostra una croce e mi sussurra "in hoc signo vincit"
E qui si consuma la tragedia
Si riparte, tutto come prima ma la minor lucidità mi fa rischiare più volte di spalmarmi a quattro di bastone in discesa, con Andrea che veleggia sempre al doppio della velocità. Ci rifacciamo tutte le salite, un pò più piano di prima, ma fatico lo stesso come un somaro.
Siamo di nuovo sulla salaria, Andrea proprone una pausa caffè, accolta al solo paventare la presenza di un bar. Ci fermiamo, si beve, si mangia e si disinfetta il mio ginocchio grattuggiato. Si riparte su asfalto, isola felice, poi si riprende in salita, ma è un tratto che mi piace per il fondo ed il paesaggio, e lo faccio senza soffrire. Nella discesa che porta alla fontana, Andrea, riparte ed io arrivo in solitaria. Mi fermo ad abbeverarmi e riparto, o meglio, provo a ripartire, arrivato al tornante mi si inchiodano le gambe, scendo e lo faccio a piedi. Passati i 30/40 metri di muro, rimonto e finisco la salita.
Arrivati al tratto asfaltato, ci buttiamo in discesa e facciamo la successiva salita di slancio, allungando sul falso piano che segue. Siamo alla macchina, finalmente!!!
Si torna a casa, dove riprendo conoscenza dopo un abbondante piatto di pasta e due ore di sonno. Scarico la traccia dal garmin e questo è il risultato :
Distanza : km. 42,83
Tempo totale in bici : 3:04:49
Velocità media : 13,9 km/h
Velocità massima 48,7 km/h
Calorie perse : 2.294
Frequenza cardiaca media : 139 bpm
Frequenza cardiaca massima : 175 bpm
Totale ascesa : 854 metri
Totale discesa : 852 metri
Pur mantenendo le mie riserve circa il "facile"
Sono ancora molto lontano dal poter affrontare un giro difficile, ma al prossimo giro "facile", se non vi scoccio, proverò ad esserci o-o