Sono ben poche le cose che si possano dichiarare 100 % di qualche elemento. Con discreta approssimazione puoi considerare il diamante come qualcosa fatto interamente di carbonio. Oppure la mina di una matita. Ciò che differenzia questi due materiali, entrambi costituiti da carbonio pressoché puro, è lo stato allotropico, ovvero la forma dei cristalli in cui si aggregano gli atomi di carbonio. Le stesse fibre di carbonio non sono tutte uguali. Per quanto siano praticamente di carbonio puro, il loro stato cristallino le connota diversamente quanto a prestazione. Esistono fibre più adatte ad impieghi strutturali e altre più adatte in campo termico e termo-strutturale. Cambia il procedimento col quale vengono prodotte, che induce stati cristallini diversi e dunque proprietà chimico-fisiche e in ultima analisi meccaniche, termiche ed elettriche differenti.
Un composito è tale perché deve essere tale. Se si potesse fare un componente strutturale di carbonio puro, lo si farebbe. In realtà il composito ha i suoi pregi nel fatto di essere... composito! La matrice ha lo scopo di mantenere le fibre nella posizione voluta ed è dunque necessaria. Ma ha anche altre funzioni accessorie; ad esempio protegge le fibre e le isola dall'ambiente (le fibre di carbonio sono suscettibili all'umidità, e conducendo bene elettricamente possono indurre fenomeni di corrosione galvanica sui metalli a contatto). L'alta percentuale di resina non è voluta, è solitamente un limite tecnologico. Più è avanzata la tecnologia di formatura del manufatto e meno resina rimane, ma come dicevo non si arriverà mai ad un composito di sola fibra. Esistono per impieghi strutturali dei compositi C-C (carbon-carbon) molto complessi e costosi da produrre, dove anche la matrice è di carbonio grafitizzato. A fronte di prestazioni termiche ottime (la grafite conduce bene il calore), però, si ha una struttura fragile che mal si presta a impieghi strutturali.
Come dicevo nell'altro post, la percentuale di resina in un buon composito è attorno al 65 %. Quello che a te interessa è se il componente regge bene pur essendo leggero. Come sia stata ottenuta la prestazione strutturale, e dunque con quale percentuale di componenti, è ininfluente. Nessun produttore ti dice quanta fibra ha utilizzato, ma puoi desumerlo a posteriori misurandone la densità come spiegavo nell'altro post e facendo un conto molto semplice (la densità delle fibre è nota e quella delle matrici è sempre più o meno la stessa).
Non che questo, comunque, ti salvi da un'eventuale componente difettato. Sapere che un tubo in lega di alluminio è di fatto della lega dichiarata non ti mette al riparo da un suo cedimento perché è stato mal trattato termicamente, o perché intaccato, o perché con un'inclusione non metallica che ne induce una cricca, o chissà che altro problema.
Un componente in composito di pari peso di uno ben fatto ma progettato e/o realizzato male può essere esteticamente indistinguibile ma più suscettibile alla rottura o a certi tipi di rottura perché le fibre possono essere state mal disposte, possono esserci microinclusioni che ne inducono la delaminazione, etc...
Insomma, come in tutte le cose, oltre a un certo punto devi fidarti che il produttore abbia fatto un buon lavoro e che il componente risponda alle caratteristiche dichiarate.