Aggiungo anche la mia esperienza di costruttore e utilizzatore della manual machine.
Anticipo che la costruzione, avvenuta la settimana scorsa, è arrivata dopo qualche allenamento preliminare
senza manual machine, durante il quale ho appreso come sollevare la ruota anteriore con una buona percentuale di successo.
Costruzione
- se non siete a corto di legno tenete la trave inferiore lunga almeno due volte il diametro; l'eccedenza servirà ad evitare che la manual machine si impenni (anche di pochi centimetri) nella fase di compressione (eccedenza anteriore) ed estensione (eccedenza posteriore)
- per la mia esperienza i supportini posteriori della trave verticale non sono fondamentali se avete fissato bene il tutto con le viti
- il rollio (sbandamento laterale) è inferiore se la trave orizzontale è posta nella parte posteriore, sebbene intuitivamente qualcuno potrebbe pensare di posizionarla all'altezza del movimento centrale
- non usate legno grezzo, ma almeno piallato su due lati; altrimenti è più difficile fare le cose in squadro
Tecnica in generale
- trovo fondamentale il suggerimento di immaginarsi di spingere/scalciare i piedi in avanti più che semplicemente buttare indietro il sedere; così come l'immagine mentale di sfilare un tappeto da sotto i propri piedi
- al fine di retrocedere il più possibile, si è portati ad incurvare la schiena; trovo la pratica piuttosto dannosa per i lombari e i centimetri di sbilanciamento guadagnati sono risibili e non determinanti; una schiena composta e dritta evita dolori e non compromette affatto la riuscita del gesto;
Tecnica sulla manual machine
- ho notato che il sollevamento della ruota anteriore è molto più facile sulla manual machine; impedendo alla ruota posteriore di muoversi abbiamo una forte agevolazione che non ritroveremo nel movimento vero; avete anche voi questa percezione?
Dopo giorni di allenamento sulla manual machine, il ritorno all'allenamento "libero" ha lasciato inizialmente spiazzati
- la gestione dell'equilibrio longitudinale è molto più complessa sulla manual machine poiché affidata solamente al corpo anziché da corpo+freno del caso "vero"
- nel caso "vero" la ruota posteriore gira; questo ci permette, pagando pegno con il rallentamento della bici, di correggere attivamente la nostra posizione, ristabilendo in maniera molto rapida (e un po' sporca) il nostro equilibrio; lo svantaggio, oltre a rallentare, è che una pinzata eccessiva porta a catapultarci in avanti e addio manual;
- al contempo è anche molto più facile "salvare" la situazione: non semplicemente perché ci evita di cadere bensì, visto che il freno ci immobilizza in una posizione, ci permettendo di risistemarci per riprendere l'equilibrio;
- sulla manual machine il freno non ci fa ruotare in avanti, essendo la ruota ferma, bensì immobilizza la bici; questo ci permette di correggere la nostra postura, rimollare piano piano il freno, verificare se si è ancora sbilanciati, ricorreggere la postura, iterando fino a che non troviamo il punto di equilibrio
La mia personale esperienza mi porta a dire che la manual machine è utile principalmente per la
ricerca e il controllo del punto di equilibrio tramite l'uso del corpo. In più, può anche aiutare i più paurosi ad imparare il gesto per il sollevamento della bici, a patto di considerare che poi il gesto vero richiederà uno sforzo diverso.
Inoltre è mia intenzione provare a legare la bici in modo da evitare non solo il ribaltamento all'indietro, ma
anche la caduta in avanti. Questo mi permetterebbe di abbandonare completamente i
freni e di giocare più a lungo nell'intorno della posizione di equilibrio senza rimanere continuamente aggrappato ai freni: le mani infatti si stancano in fretta e un dito in più fa sempre comodo.
Credo che isolando il mantenimento dell'equilibrio (mio attuale problema) dal sollevamento dell'anteriore si possa migliorare più in fretta.
Quindi vale la pena costruire la manual machine? Per ora ho un "70% SI", a patto che il bricolage non sia un vostro acerrimo nemico.