Il senso del mio post è questo: malgrado difficoltà oggettive ci sono aziende italiane che ce la fanno ( in barba agli italiani antiitaliani), grazie a qualità proprie e alla forza del marchio che hanno creato.
Però operano e vendono nel mercato globale.
Altrimenti si troverebbero nella stessa situazione di DSB che, essendo un distributore nazionale che opera solo sul mercato domestico, risente della flessione della domanda interna e subisce l'attacco di operatori esteri che godono di condizioni strutturali più agevoli.
Questa è l'analisi, tutto il resto, a parer mio, è polemica sterile.
E' un'analisi sostanzialmente condivisibile, ma che come altri interventi trascura un aspetto basilare: le "condizioni strutturali più agevoli" non sono il frutto del destino cinico e baro, ma di nostre gravi e precise mancanze. Io insisto su questo, perchè la ricerca di facili capri espiatori è una prassi molto usata nella nostra storia ma che non ha mai portato a nulla se non a disastri: l' "antiitalianità" è quella di chi ha fatto scelte facili e popolari ma sbagliate quando non addirittura truffaldine ed ha portato questo paese nei frangenti in cui si trova, a partire dalle svalutazioni competitive di buona memoria.