Rigida - 80mm, e poi 100-120-140-160-180mm. La storia della mountain bike è legata a doppio filo con l'escursione delle unità ammortizzanti. Mi ricordo ancora i tempi in cui scendevo dal Dosso dei Roveri sul Garda con una rigida: dovevo fermarmi più volte a far riposare le mani e gli avambracci. Così come mi ricordo del volo sopra il manubrio in uno dei rettilinei fra i tornantini rocciosi della parte alta di quel sentiero. Bei ricordi. O forse semplicemente ricordi? Sono comunque belli perchè ero in giro per posti meravigliosi in sella alla mia bici, ma se devo essere sincero, a parte quel fascino pioneristico dei primi giri tecnici, il ricordo è più legato all'indolenzimento degli arti che al divertimento in discesa.
Prendiamo lo stesso sentiero oggi, armati di una bici da enduro con 160mm di escursione davanti e dietro, con forcella abbassabbile a 120mm durante la salita e ammortizzatore con pro pedal. Arriviamo in cima alla salita praticamente con lo stesso tempo - non si fanno gare in salita con una bici da enduro (e non ne facevamo neanche con la front), la discesa diventa però una goduria infinita. Più sicurezza, più flow, meno scossoni alle ossa che non ringiovaniscono con gli anni, anzi. Il sorriso a 32 denti quando si arriva sulle sponde del lago è tale e quale quello di 14 anni fa, o forse ancora più smagliante.
Tutto troppo semplicistico? Dobbiamo forse fare alcune specificazioni di dove si usa la bici. Infatti tanti mountain biker usano tutt'ora bici front con escursioni minime e sono contenti tali e quali noi (dove con "noi" intendo le persone con cui vado in giro di solito). Se abiti in piena Pianura Padana cosa te ne fai di una bici da enduro? La usi forse durante i weekend, ma se vuoi farti il giro del dopolavoro sugli argini del Po userai una frontina scattante. Se fai gare guarderai ad ogni grammo, quindi le bici con grosse escursioni verranno scartate come l'acqua santa a casa del diavolo.
Però - c'é sempre un però - se guardi alla mountain bike come la tua dimensione ludica e non agonistica, la droga quotidiana o settimanale che ti aiuta a toglierti di dosso lo stress di tutti i giorni, ecco che comincerai a cercare i sentieri più nascosti, più lunghi, più appaganti. Non devono per forza essere difficili, devono piuttosto essere quel sogno proibito che ti fa stare a bocca aperta davanti al monitor del computer mentre li pianifichi. Cercherai di conseguenza una bicicletta che ti permetta di raggiungerli e di tornare a casa sano e salvo. Avrai provato a farli con la famosa frontina dove non abbassavi mai la sella (non avevi il collarino con sgancio rapido ma quello con la brugola per risparmiare 30 grammi), sei caduto volando sopra il manubrio e sei approdato a mtb-forum.it in cerca di aiuto per l'acquisto di una bici più adatta alle tue esigenze. È una storia che si ripete e di cui non bisogna vergognarsi (vero Nonnocarb?).
Nel 2011 siamo arrivati ad avere forcelle da 180mm abbassabili a 140mm, sistemi di ammortizzazione posteriore variabile anche loro nell'escursione, il tutto a pesi che rendono le bici tranquillamente pedalabili in salita. Leggevo l'editoriale di MB Action in cui Paolo Galloni diceva che di tutta quest'escursione c'è relativamente bisogno perchè alla fine diminuisce il nostro piacere in discesa, rendendo i soliti sentieri troppo facili. Io dico che basta cambiare il proprio target e, usando un termine in voga nel freeski, passare al prosssimo livello, che non deve essere quello dei drop 360, ma magari riuscire a non mettere giù il piede su un trail dove prima si faceva 1/3 del percorso a spinta.
Ogni volta faccio un discorso del genere sento la vocina di Ser Pecora che mi dice: "Guarda che la maggior parte della gente non va in giro sui sentieri alpini ma in collina e scende fra i vigneti o le fresche frasche", e allora l'unica è cambiare interlocutore e parlare con Muldox, che oramai scende solo se il sentiero è una ferrata o comunque è espostissimo, con un burrone di fianco dove l'unico modo per salvarsi è quello di avere il paracadute da Base jumping nello zaino.
Cosa ne pensate del trend delle escursioni? Dove girate c'è bisogno di grandi escursioni per divertirvi o per arrivare al vostro "next level"? O non ve ne frega niente di migliorare tecnicamente?
NB: tutte le foto di questo articolo sono state scattate nel 2000 durante una bellissima traversata delle Alpi in compagnia del mitico Lorenz.
Prendiamo lo stesso sentiero oggi, armati di una bici da enduro con 160mm di escursione davanti e dietro, con forcella abbassabbile a 120mm durante la salita e ammortizzatore con pro pedal. Arriviamo in cima alla salita praticamente con lo stesso tempo - non si fanno gare in salita con una bici da enduro (e non ne facevamo neanche con la front), la discesa diventa però una goduria infinita. Più sicurezza, più flow, meno scossoni alle ossa che non ringiovaniscono con gli anni, anzi. Il sorriso a 32 denti quando si arriva sulle sponde del lago è tale e quale quello di 14 anni fa, o forse ancora più smagliante.
Tutto troppo semplicistico? Dobbiamo forse fare alcune specificazioni di dove si usa la bici. Infatti tanti mountain biker usano tutt'ora bici front con escursioni minime e sono contenti tali e quali noi (dove con "noi" intendo le persone con cui vado in giro di solito). Se abiti in piena Pianura Padana cosa te ne fai di una bici da enduro? La usi forse durante i weekend, ma se vuoi farti il giro del dopolavoro sugli argini del Po userai una frontina scattante. Se fai gare guarderai ad ogni grammo, quindi le bici con grosse escursioni verranno scartate come l'acqua santa a casa del diavolo.
Però - c'é sempre un però - se guardi alla mountain bike come la tua dimensione ludica e non agonistica, la droga quotidiana o settimanale che ti aiuta a toglierti di dosso lo stress di tutti i giorni, ecco che comincerai a cercare i sentieri più nascosti, più lunghi, più appaganti. Non devono per forza essere difficili, devono piuttosto essere quel sogno proibito che ti fa stare a bocca aperta davanti al monitor del computer mentre li pianifichi. Cercherai di conseguenza una bicicletta che ti permetta di raggiungerli e di tornare a casa sano e salvo. Avrai provato a farli con la famosa frontina dove non abbassavi mai la sella (non avevi il collarino con sgancio rapido ma quello con la brugola per risparmiare 30 grammi), sei caduto volando sopra il manubrio e sei approdato a mtb-forum.it in cerca di aiuto per l'acquisto di una bici più adatta alle tue esigenze. È una storia che si ripete e di cui non bisogna vergognarsi (vero Nonnocarb?).
Nel 2011 siamo arrivati ad avere forcelle da 180mm abbassabili a 140mm, sistemi di ammortizzazione posteriore variabile anche loro nell'escursione, il tutto a pesi che rendono le bici tranquillamente pedalabili in salita. Leggevo l'editoriale di MB Action in cui Paolo Galloni diceva che di tutta quest'escursione c'è relativamente bisogno perchè alla fine diminuisce il nostro piacere in discesa, rendendo i soliti sentieri troppo facili. Io dico che basta cambiare il proprio target e, usando un termine in voga nel freeski, passare al prosssimo livello, che non deve essere quello dei drop 360, ma magari riuscire a non mettere giù il piede su un trail dove prima si faceva 1/3 del percorso a spinta.
Ogni volta faccio un discorso del genere sento la vocina di Ser Pecora che mi dice: "Guarda che la maggior parte della gente non va in giro sui sentieri alpini ma in collina e scende fra i vigneti o le fresche frasche", e allora l'unica è cambiare interlocutore e parlare con Muldox, che oramai scende solo se il sentiero è una ferrata o comunque è espostissimo, con un burrone di fianco dove l'unico modo per salvarsi è quello di avere il paracadute da Base jumping nello zaino.
Cosa ne pensate del trend delle escursioni? Dove girate c'è bisogno di grandi escursioni per divertirvi o per arrivare al vostro "next level"? O non ve ne frega niente di migliorare tecnicamente?
NB: tutte le foto di questo articolo sono state scattate nel 2000 durante una bellissima traversata delle Alpi in compagnia del mitico Lorenz.