[hi km da Palombara e vedi ergerti di fronte a te, fin su il monte, questa piccolo castello di Duplo, e ti fa esclamare innocente e schietto: "ma 'ndo cazzo annamo??!?!?!".
E quando baldanzoso giungi al parcheggio, scarichi le vettovaglie, la bicicletta, autosagghi forcelle, ammortizzatori,
scarpe,
occhiali e parti intime, volgi lo sguardo verso l'alto e ridici: "anvedi 'ndo cazzo sta sto coso.....!!!! - ma quanno cazzo ie la famo??".
Ma ai nostri gajardi e tosti M&M tutto ciò non turba. Allo start si presentano irriducibili e avvelenati, The President ormai in forma smagliante atteso l'avvicinarsi del Giro d'Italia, Sbardj con la Scottona smanioso di scavare solchi, Alessandro e la sua Scalpel non più scricchiolante, Fra già in overdose di nicotina fatta a mano, Marco e Mirko (io) sui quali è davvero meglio sorvolare, tanto i discorsi e le gioviali ragazzate sono sempre quelle.
Si parte. Alcuni degli avventurieri hanno già assaggiato le asperità della traccia e pedalano guardinghi e conservatori, come il gatto persiano che dorme sotto il letto ma con una zampetta, amorevolmente sfilaccia a brandelli il tappeto (persiano pure quello).
I "verginelli" della Torretta, sono il Presidente e Marco, ai quali, sono state narrate leggende su ciclisti deceduti di stenti sulle rampe stile Zoncolan o mutilati nel corpo e nella mente da cadute rovinose sui tornantini in discesa.
Ma ecco le prime rampe, l'assaggio della sfida che attende i nostri amici, una sfida che affascina e che al tempo stesso atterrisce, tanto che le soste pipi sono molteplici e ognuno a suo modo prega un suo Dio, nel tentativo di riuscire a sfangà pure sta cazzo de Torretta!
Si arriva al tratto a spinta, alla variante, colma di fango e imprecazioni che trasforma di nuovo i piedi dei ragazzi in ciaspole putride. Ma da qui in poi non si scherza più, mo' se fa sul serio e non se cazzeggia, bisogna soffrire per raggiungere gli oltre 1000 mt. del Duplo lassù.
Il gruppo si sgrana, ognuno col suo passo, ognuno con i suoi pensieri (uno su tutti: "chi cazzo me lo fa fa??), ognuno consapevole che questo sport è sacrificio e passione, anche quando bisogna scendere esausti e spingere la bike a piedi pur di arrivare lassù.
Tra i vari tornanti e le rampe sempre più ardue, fanno il tifo per i nostri eroi, alcuni personaggi dell'est europeo intenti a disboscare abusivamente la montagna, una squadra di muli increduli e il nulla, il silenzio, rotto solo dall'ansimante respiro del biker provato dalla fatica, ma convinto, sicuro di farcela, anche perchè se non ce la fa, chi se lo viene a ripjà????
E quando, dopo l'ultimo tornante, agli occhi pieni di sudore salino si materializza la torre fatta coi Duplo, le energie si moltiplicano, le gambe girano da solo perchè sei arrivato al traguardo, in cima, e non senti più la fatica....sensazioni uniche, che solo sport di fatica possono regalare.
Arrivano tutti in cima gli M&M, tutti! Ma un applauso, una pacca sulla spalla e un par de amichevoli carci ar culo, vanno tutti a GianJack che, dato per spacciato da
[url]www.bwin.com[/URL] e da
[url]www.snai.it[/URL], appare con la sua inconfondibile sagoma in cima, e anche lui può rimirare sta benedetta Torretta, perchè ce l'ha fatta, ha tenuto duro e ha vinto la sua sfida!
Il meritato riposo trascorre spensierato tra foto, spuntini, cambi di indumenti e vestizioni corazzate, bisogni corporali impellenti da foto documentati, il tutto accompagnato da sonorità di sottofondo che fanno presagire temporali imminenti.
E adesso, si parte per la discesa, temuta anch'essa e affascinante, aperta dai manici del gruppo Sbardj e Marco, che segnano il passo e indicano la retta via tra sassi, tronchi e tornanti stretti e infami.
La velocità è tanta ed il fondo scivoloso impegna i nostri eroi, nel tentativo di non stampare le sagome di arti e parti vitali sul terreno, anche perchè, dopo essersi fatti cotanto bus de chiul per salire, sfracellarsi proprio mo' sarebbe beffardo e ingrato.
Ma il Presidente, vuole sempre essere d'esempio, e si schianta al suolo, dopo aver aperto in due un macigno, "pizzicandolo" amorevolmente con la parte inferiore della forcella, e impuntandosi a mo' di catapulta, concludendo l'esercizio con un mezzo avvitamento carpiato. Risultato, sbucciature, ecchimosi e sbarazzina sicurezza intaccata, ma si riparte! E alla fine si arriva di nuovo al parcheggio dello stadio. Ma stavolta, guardando all'insù, il biker stanco, zozzo, sdrumato, ma felice, nella sua testa esclama:"anvedi 'ndo cazzo so arrivato!!! e da ndo cazzo so' sceso!!!".
La sintesi sta tutta qua, non servono altre parole, ma questa è l'essenza di questo hobby, duro, pieno di sacrifici, costoso ('na cifra), ma che ti rende libero e fiero di te stesso, pure se per salire c'hai messo 'na settimana, pure se sei sceso e hai spinto sti 2000 e passa Euro.
CHE SPETTACOLO.......... GRANDIII.....