Ho testato la cndl Flash 2, una delle 29er di maggiore interesse.
La mia XC invece è una merida 0.9 2010 (L), rinnovata ieri per rottura telaio (sostituzione in garanzia). Una mtb molto race, intorno agli 8,5 kg, rigida ma abbastanza confortevole. L'assetto di guida l'ho modificato per diminuire lo sbalzo sella manubrio, che è low rise da 76 cm, con pipa da 9.
Ho assettato la flash (una L) con le mie misure.
La guida: decisamente corta, telaio molto raccolto, dislivello sella manubrio molto contenuta.
Partenza: circa 10 km su argine del fiume Mella Sarezzo verso valle. L'inerzia delle
ruote fa sentire il suo benefico effetto: le ruotone tengono una velocità stabile che non viene alterata dalla pietre o dalle brevissime rampette che raramente interrompono la discesa.
Rigidità e abbrivio: eccessivamente rigida, nonostante i ruotoni, il posteriore non assorbe nulla, ma questo è un problema storico del marchio. Inutile peraltro perché l'abbrivio non se ne avvantaggia, dal momento che i ruotoni contrastano le variazioni repentine di velocità.
Dopo 10 km la pendenza diventa positiva e si comincia a salire, lungo la salita principale della gara xc di Collebeato, che conosco come le mie tasche.
3 km di salita continua, 2/5 asflalto poi sterrato che da roccioso diviene polveroso, con pendenze massime sotto il 20%. La bici sale bene. Per testarla meglio taglio il primo tornante grazie a un sentiero ripido e scassato. La bici si comporta molto bene: very friendly, perché quel raccordino scassato non sempre lo si fa tutto in bici. Bisogna avere un po' di culo o spingere forte forte. Invece la Flash al primo colpo sale, richiedendo solo molta energia per tenere alta la velocità, ma va su che è un piacere.
Se nel precedente falsopiano la sensazione era che i muscoli lavorassero quando il pedale si trovava a ore 16 (un ora dopo rispetto alla 26) in salita l'ora legale sparisce completamente, dando l'impressione che lo sforzo debba iniziare prima a ore 13, invece che 14. Una sensazione, forse...
[to be continued]