Non si può fare di ogni erba un fascio. Ci sono ditte in Italia che saldano titanio (anche tuberia) per impiego aerospaziale e che lo fanno rispettando tutte le certificazioni del caso. E con questo voglio dire che non usano semplicemente materiale certificato per impiego aerospaziale, ma che lo stesso processo di saldatura è qualificato. Questo ultimo aspetto non è trascurabile: qualificare processi di saldatura per il settore aeronautico e, soprattutto, spaziale ha un costo enorme e i requisiti qualitativi da rispettare sono difficilmente comparabili a quelli di altri settori industriali.
Per farla breve, anche in Italia si sa saldare il titanio e lo si sa saldare come si deve. Il punto è volerlo fare, o avere maestranze capaci di farlo e certificate per farlo. È chiaro che si parla di investimenti che difficilmente un produttore di bici di nicchia è in grado di ammortizzare, così come è difficile che chi ha in mano simili capacità non si dedichi a qualcosa di più remunerativo rispetto alla produzione di telai da bici.
Peraltro non siamo solo capaci a saldarlo, il titanio. So che negli anni alcuni processi di formatura del titanio sviluppati in Italia hanno surclassato gli omologhi esteri, anche di Paesi industrializzati avanzati in campo metallurgico (UK e Germania, ad esempio).
Mah io non ho mai visto un telaio italiano saldato come una Moots. Però forse non mi sono spiegato: parlo di bici, di scuole telaistiche, non di industria aerospaziale, che non mi interessa minimamente.
C'è da dire che una Legend non l'ho mai vista, e la Crisp non conta perché di fatto è una bici americana, pur se fatta in Toscana.
Insomma, se mi parli di Rewel, FRW, Paduano o Nevi, beh, il livello, no, non è lo stesso.