Permettimi ma questa è una tua supposizione, che se non suffragata da fatti potrebbe costare caro in ambito legale.
Supponiamo infatti di presentare una vera e propria denuncia per tentato omicidio contro il proprietario del fondo, e immagina che in realtà il fondo è affittato ad un terzo: ti puoi beccare una bella denuncia per diffamazione e conseguente richiesta di danni. Idem se non dimostri che c'era l'intenzione e la consapevolezza di poter causare lesioni anche gravi, l'accusato potrebbe benissimo denunciarti per diffamazione (metti che in tribunale dica che aveva fatto una recinzione vera e propria e che "qualcuno" l'ha danneggiata a sua insaputa...) Per questo dico di stare attenti a quello che si fa e si dice in ambito ufficiale, si corre il rischio di subire il danno immediato, la beffa di aver torto legale e subire un danno economico successivo.
Sull'inerzia delle forze dell'ordine, dipende molto anche da come ci si muove. A mio parere è necessario insistere e fare presente i casi in cui ci sono stati lesioni e purtoppo perfino la morte, se necessario portando la documentazione giornalistica. Fino a che non hanno ammazzato qualcuno, anche i sassi dai cavalcavia erano considerati ragazzate.
sembola, c'è stato un misanderstending
sono d'accordo con te sulla linea della difficoltà di fare il "processo all'intenzione"
la parte su cui dissentivo era quella riguardante la celerità, se esiste, delle forze dell'ordine
sulla quale, giustamente, hai riportato la necessità, come troppo spesso accade, del morto di turno
e, passamela, la mia non è una supposizione bensì un'esperienza derivante dalla visione di molteplici casi di questo genere (un paio di volteè successo anche a me) e la conseguente, mancata, applicazione di alcuna sanzione (persino una strigliata a parole..)