Ciao a tutti.
Stamane mio padre ha trovato il nostro gatto agonizzante.
L'ho portato dal veterinario; l'orario di apertura della clinica è solo pomeridiano, dalle 15 in poi. Per
le emergenze c'è un numero di telefono al quale far rifermento.
Chiamo.
Mi risponde una voce femminile, sbrigativa, quasi infastidita e gelida come il ghiaccio di questi
giorni.
Dico che ho un gatto in gravi condizioni.
Mi apre e mi invita a seguirla.
Entro in una stanza e, con l'aiuto del veterinario, apro il trasportino ed estraggo il gatto, che adagio ove indicatomi.
Il veterinario chiama la signorina di prima chiedendole di preparare una flebo, mentre un collega
si offre di aiutarlo, quindi si rivolge a me chiedendomi cos'è successo. Gli rispondo che non ne ho
idea, fino a ieri mi sembrava che la bestiola stesse bene, nonostante i suoi 11 anni e una tendenza
dell'ultimo periodo a nutrirsi un pò meno del solito.
Non faccio neanche in tempo a pensare e a rendermi conto di quel che accade che il soggetto
è già seduto dinnanzi al suo pc e ha aperto un file intitolato "preventivo", sul quale sta scrivendo con
bramosia materiale per me sconvolgente. Non che non l'avessi immaginato, ma constatare con i miei occhi questa
freddezza da cyborg non è stato ugualmente piacevole.
Comincia a chiedermi i dati, poi si accorge che il mio nome è già presente nell'archivio del suo computer (in
passato ho portato altri gatti in difficoltà in quella clinica).
Stampa un preventivo di 96 euro e mi dice, mostrando una falsa parvenza d'umanità, con atteggiamento
affettato e, ai miei occhi, assai spiacevole.
Al momento non posso fare una diagnosi, il gatto è in ipotermia, devo provare a fargli riprendere la
temperatura corporea, poi potrò fare una diagnosi; esiste la possibilità che l'animale non sopravviva (ma
non mi dire, penso); se supera questa fase interverremo con una terapia mirata, altrimenti Le
consiglio l'eutanasia.
Nel frattempo sono 96 euro. Se può lasiarmi subito un acconto, poi al suo ritorno salderà il resto.
Mi chiede il n. di cellulare, che lascio, poi gli consegno 40 euro, tutto quel che ho in tasca al momento.
Esco e penso a quel che mi passò per la mente stamane, appena appresa la notizia da mio padre:
adesso vado alla clinica per sentirmi dire ciò
che già in cuor mio so e per farmi spellare 100 euro:
pensato, detto, fatto.
Esco dalla clinica, saluto i tre al lavoro. Mi risponde solo quello che ha intascato una parte dei
soldi (forse perchè sa che devo ancora una parte del gruzzolo), poi attraverso un corridoio e saluto
un'infermiera che neanche risponde.
So che il gatto morirà, ma da oggi so anche che non terrò mai più un animale, se non altro per non dare
l'opportunità a gente del genere di speculare sull'amore delle persone verso gli animali.
Scusate lo sfogo, oggi sono triste.
Questo è il regalo di natale che ho ricevuto.
Stamane mio padre ha trovato il nostro gatto agonizzante.
L'ho portato dal veterinario; l'orario di apertura della clinica è solo pomeridiano, dalle 15 in poi. Per
le emergenze c'è un numero di telefono al quale far rifermento.
Chiamo.
Mi risponde una voce femminile, sbrigativa, quasi infastidita e gelida come il ghiaccio di questi
giorni.
Dico che ho un gatto in gravi condizioni.
Mi apre e mi invita a seguirla.
Entro in una stanza e, con l'aiuto del veterinario, apro il trasportino ed estraggo il gatto, che adagio ove indicatomi.
Il veterinario chiama la signorina di prima chiedendole di preparare una flebo, mentre un collega
si offre di aiutarlo, quindi si rivolge a me chiedendomi cos'è successo. Gli rispondo che non ne ho
idea, fino a ieri mi sembrava che la bestiola stesse bene, nonostante i suoi 11 anni e una tendenza
dell'ultimo periodo a nutrirsi un pò meno del solito.
Non faccio neanche in tempo a pensare e a rendermi conto di quel che accade che il soggetto
è già seduto dinnanzi al suo pc e ha aperto un file intitolato "preventivo", sul quale sta scrivendo con
bramosia materiale per me sconvolgente. Non che non l'avessi immaginato, ma constatare con i miei occhi questa
freddezza da cyborg non è stato ugualmente piacevole.
Comincia a chiedermi i dati, poi si accorge che il mio nome è già presente nell'archivio del suo computer (in
passato ho portato altri gatti in difficoltà in quella clinica).
Stampa un preventivo di 96 euro e mi dice, mostrando una falsa parvenza d'umanità, con atteggiamento
affettato e, ai miei occhi, assai spiacevole.
Al momento non posso fare una diagnosi, il gatto è in ipotermia, devo provare a fargli riprendere la
temperatura corporea, poi potrò fare una diagnosi; esiste la possibilità che l'animale non sopravviva (ma
non mi dire, penso); se supera questa fase interverremo con una terapia mirata, altrimenti Le
consiglio l'eutanasia.
Nel frattempo sono 96 euro. Se può lasiarmi subito un acconto, poi al suo ritorno salderà il resto.
Mi chiede il n. di cellulare, che lascio, poi gli consegno 40 euro, tutto quel che ho in tasca al momento.
Esco e penso a quel che mi passò per la mente stamane, appena appresa la notizia da mio padre:
adesso vado alla clinica per sentirmi dire ciò
che già in cuor mio so e per farmi spellare 100 euro:
pensato, detto, fatto.
Esco dalla clinica, saluto i tre al lavoro. Mi risponde solo quello che ha intascato una parte dei
soldi (forse perchè sa che devo ancora una parte del gruzzolo), poi attraverso un corridoio e saluto
un'infermiera che neanche risponde.
So che il gatto morirà, ma da oggi so anche che non terrò mai più un animale, se non altro per non dare
l'opportunità a gente del genere di speculare sull'amore delle persone verso gli animali.
Scusate lo sfogo, oggi sono triste.
Questo è il regalo di natale che ho ricevuto.