L'ammo si surriscalda di più dopo aver inserito un token

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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fafnir

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Prima legge della termodinamica (semplificata): se comprimi un gas ( in un sistema chiuso) questo si scalda proporzionalmente alla variazione di pressione (o di volume).

Siccome gli ammo ad aria hanno poco volume, se lo riduci ulteriormente con i token, la variazione di volume min/max e quindi di pressione (tra tutto esteso e tutto compresso) é ancora più importante.
Quindi si, é normale che si scaldi di più.
Mah non sono così convinto che sia il fattore determinante ma sarebbe interessante fare uno studio.
Ti ricordo che, ipotizzando un sistema adiabatico, la temperatura tornerebbe quella originale una volta che è ripristinato il volume iniziale.
Secondo me è una somma di fattori, quando comprimi una parte del calore, spinto dalla differenza di temperatura che si è generata, passerà per convezione alle pareti metalliche, poi per conduzione al resto dell'ammortizzatore.
Poi abbiamo l'attrito di tutte le tenute che scorrono.
Poi abbiamo l'olio che si scalda per il passaggio continuo fra lamelle e circuiti.

La differenza fra ammortizzatori inline e piggyback è solo per il volume dell'olio, la camera d'aria spesso è la stessa.
Hai più olio su cui distribuire il calore e più superficie a contatto con l'aria per raffreddarlo.

Secondo un token in più o in meno non cambia nulla a livello pratico, per me il grosso lo fanno le tenute che scorrono
 

LCOzone

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Mah non sono così convinto che sia il fattore determinante ma sarebbe interessante fare uno studio.
Ti ricordo che, ipotizzando un sistema adiabatico, la temperatura tornerebbe quella originale una volta che è ripristinato il volume iniziale.
Secondo me è una somma di fattori, quando comprimi una parte del calore, spinto dalla differenza di temperatura che si è generata, passerà per convezione alle pareti metalliche, poi per conduzione al resto dell'ammortizzatore.
Poi abbiamo l'attrito di tutte le tenute che scorrono.
Poi abbiamo l'olio che si scalda per il passaggio continuo fra lamelle e circuiti.

La differenza fra ammortizzatori inline e piggyback è solo per il volume dell'olio, la camera d'aria spesso è la stessa.
Hai più olio su cui distribuire il calore e più superficie a contatto con l'aria per raffreddarlo.

Secondo un token in più o in meno non cambia nulla a livello pratico, per me il grosso lo fanno le tenute che scorrono
Sono d'accordo con te, probabile che inizialmente si riscaldi la componente solida per via degli sfregamenti con le guarnizioni, l'olio ci mette di più a scaldarsi essendo liquido però mantiene più a lungo il calore quindi: l'olio dopo che si è scaldato continua a trasferire calore verso le componenti solide che sono, però a loro volta scaldate dagli sfregamenti, quindi si forma un circolo abbastanza continuo. L'aria poi aumenta di volume rendendo incostante la performance dell'ammortizzazione.
 

fafnir

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Sono d'accordo con te, probabile che inizialmente si riscaldi la componente solida per via degli sfregamenti con le guarnizioni, l'olio ci mette di più a scaldarsi essendo liquido però mantiene più a lungo il calore quindi: l'olio dopo che si è scaldato continua a trasferire calore verso le componenti solide che sono, però a loro volta scaldate dagli sfregamenti, quindi si forma un circolo abbastanza continuo. L'aria poi aumenta di volume rendendo incostante la performance dell'ammortizzazione.
È incostante più che altro perché perdi freno in estensione non per l'aria. Però è un problema che riguarda più che altro gli inline su lunghe discese
 

Mauro-TS

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Mah non sono così convinto che sia il fattore determinante ma sarebbe interessante fare uno studio.
Ti ricordo che, ipotizzando un sistema adiabatico, la temperatura tornerebbe quella originale una volta che è ripristinato il volume iniziale.
Secondo me è una somma di fattori, quando comprimi una parte del calore, spinto dalla differenza di temperatura che si è generata, passerà per convezione alle pareti metalliche, poi per conduzione al resto dell'ammortizzatore.
Poi abbiamo l'attrito di tutte le tenute che scorrono.
Poi abbiamo l'olio che si scalda per il passaggio continuo fra lamelle e circuiti.

La differenza fra ammortizzatori inline e piggyback è solo per il volume dell'olio, la camera d'aria spesso è la stessa.
Hai più olio su cui distribuire il calore e più superficie a contatto con l'aria per raffreddarlo.

Secondo un token in più o in meno non cambia nulla a livello pratico, per me il grosso lo fanno le tenute che scorrono
Hai detto bene, io ho semplificato, ma il sistema non è adiabatico, proprio per presenza della parte idraulica che "assorbe" il lavoro meccanico trasformandolo in calore.
Semplificando, tra i fattori che incidono maggiormente, credo i picchi di temperatura più alti della parte pneumatica, combinati al calore sviluppato dall'idraulica (e relativa dissipazione di tutto il corpo dell'ammo) contribuiscono ad una temperatura media più alta, con più i token aumentano di numero.
Per approssimazione spannometrica ovviamente ;-)
 
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fafnir

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Hai detto bene, io ho semplificato, ma il sistema non è adiabatico, proprio per presenza della parte idraulica che "assorbe" il lavoro meccanico trasformandolo in calore.
Semplificando, tra i fattori che incidono maggiormente, credo i picchi di temperatura più alti della parte pneumatica, combinati al calore sviluppato dall'idraulica (e relativa dissipazione di tutto il corpo dell'ammo) contribuiscono ad una temperatura media più alta, con più i token aumentano di numero.
Per approssimazione spannometrica ovviamente ;-)
A parte lo scorrimento stesso dell'olio, l'energia degli urti dopo aver perso pezzi per strada finisce tutta sulla camera d'aria dell'ifp e sulle pareti dell'idraulica compreso il pistone.
E sull'ifp parliamo di 300+ psi con un volume infimo
 

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