Mi è capitato per caso di imbattermi in questo topic e l'ho letto tutto insieme, come si leggerebbe un racconto. Sensazioni intense, sorpresa, ottimismo, delusione, speranza, tristezza; post dopo post le notizie costruivano una storia appassionante.
Prima di tutto la mia stima va alla sensibilità e alla forza di volontà dei due protagonisti "umani" della vicenda. Tanti sforzi per curare un animale selvatico non sono da tutti. Se poi questo atteggiamento sia giusto o sbagliato, nessuno ha il diritto di dirlo; l'unica cosa certa è che queste due persone si sono date da fare facendo sicuramente ciò che "sentivano" giusto. E' questo basta.
Poi si possono fare mille discorsi di carattere speculativo; si può dire che l'uomo non dovrebbe mettersi di mezzo quando si tratta di animali selvatici perchè la natura deve(?) fare il suo corso; oppure che l'uomo è la parte più "alta" di tutto questo e quando può dovrebbe sempre intervenire a dar prova della propria posizione con atti di solidarietà nei confronti di qualunque forma di vita occupi un posto su questo mondo.
Il risvolto di questa storia forse è stato un po' crudele, dando quasi una conferma a chi sostiene che il corso della natura non si può cambiare ma solo "rimandare" o "ammorbidire"; la piccola Emy sarebbe sicuramente morta ma grazie a due persone è viva anche se non può essere appieno quello per cui è nata; una mezza vita? Non lo so e nessuno può saperlo finchè non si riuscirà a leggere il pensiero degli animali. Di certo abbiamo tanti esempi di "umani" che per varie cause sono costretti a vivere con handicap gravi e che hanno comunque vissuto vite normali se non "grandi" vite.
E comunque, la cosa sa di buono anche se il finale più bello di questa storia sarebbe dovuto essere la vista di Emy che prende il volo sparendo all'orizzonte.
Rinnovo i miei più grandi complimenti a Musty, Lady Musty e ai veterinari che si sono occupati di Emy(ce ne fossero di più anche di "dottori per umani" così, tanta gente forse starebbe meglio!)
Offrite una camoletta ad Emy anche per me; spero davvero che la vista dei suoi "colleghi" che in queste settimane popolano i nostri cieli non la renda triste; magari il destino voleva proprio questo per lei e magari la sua vicenda così particolare, nella "massima regia delle cose", servirà proprio a sensibilizzare qualcuno di quegli "insensibili" che sempre più spesso si vedono in giro.
Già questo sarebbe un bel fine storia.
p.s.: mi scuso per la lunghezza ma quando si tratta di emozioni non sono bravo a sitetizzare. A dire il vero non sono bravo a sitetizzare in generale...