La Rampilonga scippata di data, formula e percorso

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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Scapin75

Biker serius
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MDE Bolder 29er, gas 29 Stambek
Tutto sommato che Rampitour sparisca non mi dispiace. Ho preso il via alla prima edizione della rampilonga... e ad altre quattordici consecutivamente a quella... poi ho deciso di finirla li. Ho deciso che non si "meritavano" più la mia partecipazione, che non si meritavano l'assurda quota di iscrizione richiesta. Il guaio però ormai l'avevano fatto. I "signori" del Rampitour avevano indicato una strada, purtroppo seguita da quasi tutti gli altri organizzatori di granfondo: gare facili + grandi numeri di partecipazione = guadagni assicurati. Così sono nate le gare di ciclocross in salita o, come le definisco io, gare su strada con la mtb. Certo, una gara dura e tecnica non riesce ad attirare le grandi masse (avete mei visto una Bike-Extreme con 4500 concorrenti al via?) per cui togliamo i percorsi da vera mtb e mettiamo dentro quelli fattibili da chiunque. Nel contempo le quote di iscrizione salgono oltre il Lusia... Ripeto: il Rampitour ha tracciato la rotta, gli altri l'hanno seguita.

Ti posso dar ragione che le organizzazioni se ne approffitano (e magari quella rampitour più di altre), però come è avvenuta la faccenda può dar fastidio. Uno crea un movimento poi quando tutto è consolidato arriva un altro e si ritrova con la pappa pronta senza far fatica. Sai se il comune dicesse mi da fastidio l'evento e non si fa più, la cosa può essere opinabile, ma è un discorso; se invece il comune dice l'evento mi piace ma me lo faccio da solo è un altro.
E poi i grandi numeri di partecipanti li puoi fare solo su percorsi scorrevoli con strade ampie, altrimenti si creerebbero degli imbuti e la gente si lamenterebbe di stare in coda ad aspettare il prorpio turno per passare.
Io ho partecipato ad un paio di edizioni della GF mountain classic di Laigueglia, gara conosciuta nel panorama del nord-ovest come tecnica al limite del XC, fa sui 6/700 iscritti e comunque al primo single-track (dopo ca. 2/3 Km anche di salita) c'era l'ingorgo e ti toccava perdere quei 5/6 minuti ad aspettare il tuo turno e comunque quel pezzo lo facevi quasi a piedi, io personalmente che non ho velleità di classifica accettavo la cosa, un mio compagno di squadra, che arriva dopo di me, si è lementato con l'organizzazione, la quale prometteva di rendere più scorrevole la parte inziale e quindi alla fine si riduceva la parte tecnica.
 

rampiboss

Biker novus
11/6/07
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Tutto sommato che Rampitour sparisca non mi dispiace. Ho preso il via alla prima edizione della rampilonga... e ad altre quattordici consecutivamente a quella... poi ho deciso di finirla li. Ho deciso che non si "meritavano" più la mia partecipazione, che non si meritavano l'assurda quota di iscrizione richiesta. Il guaio però ormai l'avevano fatto. I "signori" del Rampitour avevano indicato una strada, purtroppo seguita da quasi tutti gli altri organizzatori di granfondo: gare facili + grandi numeri di partecipazione = guadagni assicurati. Così sono nate le gare di ciclocross in salita o, come le definisco io, gare su strada con la mtb. Certo, una gara dura e tecnica non riesce ad attirare le grandi masse (avete mei visto una Bike-Extreme con 4500 concorrenti al via?) per cui togliamo i percorsi da vera mtb e mettiamo dentro quelli fattibili da chiunque. Nel contempo le quote di iscrizione salgono oltre il Lusia... Ripeto: il Rampitour ha tracciato la rotta, gli altri l'hanno seguita.

Matteo ciao,
potrei condividere la tua equazione:gare facili + grandi numeri di partecipazione = guadagni assicurati. però vorrei ricordarti che le gare strutturate in questo modo rispondono ad una precisa richiesta di chi partecipa a questi eventi;
un'altra considerazione è che questa formula ha permesso a migliaia di biker di avvicinarsi e partecipare ad eventi che fino a non molto tempo fa erano esclusiva di pochi "malati" appassionati di fatica, sudore, polvere(o fango)
io penso che ci siano gli spazi per le manifestazioni a partecipazione "popolare" e pure per i percorsi da vera mtb.
alla fine, come tu insegni, è il biker a scegliere a quale evento partecipare
 

flavionus

Biker grossissimus
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:i-want-t:

il prossimo anno se non riorganizzano loro ci saranno laltri ben disposti..........

i percorsi sono già collaudati quindi che ne sò ogni interessato potrà prendersi i percorsi..........e rifare la manifestazione...........su un nuovo circuito..............
 

xtrncpb

Biker imperialis
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il prossimo anno se non riorganizzano loro ci saranno laltri ben disposti..........

i percorsi sono già collaudati quindi che ne sò ogni interessato potrà prendersi i percorsi..........e rifare la manifestazione...........su un nuovo circuito..............
In linea di massima direi proprio di si. Quest'anno forse la S.C. Millegrobbe riesce a organizzare la gara di Lavarone, la "1000 grobbe bike", ovviamente con nome differente (l'originale è protetto da Copyright).
Per le altre gare non so, forse ora è troppo tardi tentare di riprendere in mano la situazione.
Ma per il 2009 la faccenda diventa allettante, soprattutto per Rampiledro e Rampikissima.
 

sembola

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laveladileo

Biker dantescus
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Proprio un bell'ambientino.

Sono sempre più convinto che quando gli interessi economici diventano preminenti, lo sport fa una brutta fine. Vale per ambedue le parti in causa, sia chiaro.

Concordo solo in parte con ciò che hai detto.

Perché se è vero che quando girano i soldi, le tensioni si arguiscono, (vedi F1 dove girano dei soldi veri, non quelli del Rampitour), è altrettanto vero che se i soldi non girano non ci può essere ne professionismo ne professionalità.

Ogni situazione ha i suoi pro ed i suoi contro, anche nelle gare organizzate dai dilettanti c’è sempre chi si lamenta e chi dice a questi non capiscono un ca…. , se l’avessi organizzata io l’avrei organizzata molto meglio.

Però, ad onor del vero devo dire che la Rampilonga era organizzata veramente bene, ottima segnaletica, ottima organizzazione dell’assistenza, ottimo anche l’ambiente circostante, anche se quello non è merito di Taroni.

Però certamente 20 anni fa Taroni, ha iniziato, ha fatto una garetta, una delle prime gare di MTB italiane, e se il movimento è cresciuto in minimo il merito è anche suo.

Credo che tutti gli organizzatori di gare dilettantistici abbiano comunque preso esempio delle gare organizzate da Taroni.

Per cui, ben vengano gli organizzatori dilettanti, ma un po’ di professionismo non guasta!!!!!!
 

xtrncpb

Biker imperialis
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Però certamente 20 anni fa Taroni, ha iniziato, ha fatto una garetta, una delle prime gare di MTB italiane, e se il movimento è cresciuto in minimo il merito è anche suo.

Credo che tutti gli organizzatori di gare dilettantistici abbiano comunque preso esempio delle gare organizzate da Taroni.

Per cui, ben vengano gli organizzatori dilettanti, ma un po’ di professionismo non guasta!!!!!!
Riccardo Taroni ha portato il professionismo nell'organizzare le competizioni MTB.
La sua esperienza precedente lo ha certamente aiutato: la Tierre Promotion organizzava infatti il Campionato Nazionale Motorally negli anni 1985-89, con prove magnifiche alle quali prendevano parte fior di campioni internazionali, dakariani compresi. Il mitico Rally del Titano (a San Marino) rimane uno dei più apprezzati che si ricordino, così come i suoi primi Rally di Sardegna, al quale collaborava come consulente.

Per la MTB, Taroni si è letteralmente inventato una gara (la Rampilonga) destinata in seguito a diventare la più famosa in Italia, con forte eco anche all'estero. Ed è stato il primo a creare un circuito MTB. Il Rampiotur.
Ovviamente la sua metodologia è stata copiata da molti ed è anche giusto che sia così. Però il Rampitour non è mai stato eguagliato dagli altri per quanto riguarda lo spiegamento di uomini e mezzi al seguito della corsa (sicurezza in primis, ma anche riprese televisive e foto) e poi per la segnaletica, inarrivabile persino dai pignoli organizzatori svizzeri, noti maniaci della precisione.
 

laveladileo

Biker dantescus
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Riccardo Taroni ha portato il professionismo nell'organizzare le competizioni MTB.
La sua esperienza precedente lo ha certamente aiutato: la Tierre Promotion organizzava infatti il Campionato Nazionale Motorally negli anni 1985-89, con prove magnifiche alle quali prendevano parte fior di campioni internazionali, dakariani compresi. Il mitico Rally del Titano (a San Marino) rimane uno dei più apprezzati che si ricordino, così come i suoi primi Rally di Sardegna, al quale collaborava come consulente.

Per la MTB, Taroni si è letteralmente inventato una gara (la Rampilonga) destinata in seguito a diventare la più famosa in Italia, con forte eco anche all'estero. Ed è stato il primo a creare un circuito MTB. Il Rampiotur.
Ovviamente la sua metodologia è stata copiata da molti ed è anche giusto che sia così. Però il Rampitour non è mai stato eguagliato dagli altri per quanto riguarda lo spiegamento di uomini e mezzi al seguito della corsa (sicurezza in primis, ma anche riprese televisive e foto) e poi per la segnaletica, inarrivabile persino dai pignoli organizzatori svizzeri, noti maniaci della precisione.

È proprio così.

Purtroppo la fine (io spero la sospensione di un anno) del Rampitour e della Rampilonga in particolare, sono una grande perdita per l’intero movimento della MTB italiana, è un pezzo di storia che se ne va.
 

Tano

Biker tremendus
Se si organizza una garetta non ti si fila nessuno, non ti danno niente ma ti lasciano fare.
Se la garetta diventa un'evento o meglio un format allora cominciano i guai...
Ti dicono bravo, ma chi ha il "controllo" ti vede come un concorrente perchè inevitabilmente gli togli qualcosa...
Allora faranno di tutto per renderti la vita difficile, per ostacolare, per fare in modo che con quel originale tipo di "struttura" la cosa non possa essere più organizzata.
Allora, come minimo vogliono entrarci dentro per controllare tutto, alla peggio te la fregano!
 

flavionus

Biker grossissimus
21/5/05
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Radon & Argon
la 100 km dei forti è confermata ......................

i comuni interessati hanno acquistato i diritti sul marchio ( non ne capisco il motivo :medita: mi sembra una ca@@@ta) a metà giugno si svolgerà regolarmente ......................:cucù:


quello che dicevo si stà avverando peccato che i tempi erano stretti altrimenti anche le altre gare riuscivano ad organizzarle........................................

questi significa che si può fare a meno.................di....................
 

rrhh

Biker novus
18/3/08
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trento
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La Rampilonga scippata di data, formula e percorso
Annullati anche il Rampitour del Trentino e d'Italia

Si tratta di un comunicato stampa degli organizzatori del Rampitour e della Rampilonga. Il titolo come il contenuto, provocatori, possono essere discussi in questo topic.

Abbiamo appena visto spegnersi i riflettori su una Marcialonga inossidabile, simbolo del perpetuarsi nel tempo di una tradizione sportiva che resta sostanzialmente fedele alle proprie origini. Un modello al quale si ispira la «Rampilonga», nata vent'anni fa nel solco della celebre manifestazione invernale, versione ciclistica della gran fondo dedicata alla mountain bike, che ha raccolto una denominazione "parallela", inserendosi nel medesimo scenario della Val di Fassa e dando luogo ad un evento simbolo che dalla prima edizione ad oggi ha spinto oltre 50.000 biker a rinnovare la propria sfida annuale con la "regina" delle corse in mountain bike.
Faranno bene tutti a tenere viva la memoria di ciò che è stato, poiché il binomio «Rampilonga» - Moena è destinato a venire meno, grazie All’opera di qualcuno che, dopo aver conosciuto il giocattolo ed essersene invaghito, ha pensato bene di farlo proprio. La «Rampilonga», questa è la notizia shock, non verrà più organizzata, perché la data tradizionalmente riservata al suo svolgimento e la sua formula sono state "scippate" da un altro evento che ne prenderà il posto, con un’altra denominazione e un’altra organizzazione, ma con un volto del tutto simile a quello originale. È sufficiente mettere a confronto le pagine web del sito ufficiale della «Rampilonga» e quello della neonata «Val di Fassa Bike» per rendersi conto che gli organizzatori fassani non si sono minimamente sforzati nel cercare di "personalizzare" in qualche modo la nuova competizione. Un po’ come se l’inverno prossimo la «Marcialonga» non si disputasse più, e lungo i suoi 70 km. si corresse un’improbabile e anonima «Fiemme e Fassa Express» clonata dall’originale.
Come è potuto accadere ciò? Di chi è la responsabilità? Una manifestazione del calibro della «Rampilonga», con vent’anni di storia alle spalle, dovrebbe avere un posto di diritto nel calendario della Federazione Ciclistica Italiana ed è stupefacente che quest’ultima abbia di fatto avallato la sostituzione di una competizione storica, prodotta dalla collaudatissima organizzazione Rampitour, con un evento proposto da una neo costituita società sportiva fassana, che non aveva nel proprio curriculum quel bagaglio di esperienza organizzativa espressamente richiesta dagli stessi regolamenti federali.
Ciononostante, come in tutte le situazioni nelle quali si vuole raggiungere un risultato contro ogni ragionevolezza, la neonata Val di Fassa Bike ha usufruito di un escamotage, chiedendo ed ottenendo di entrare a forza nel calendario internazionale e determinando così una situazione di incompatibilità regolamentare con la «Rampilonga». Una operazione che la Federciclismo non ha minimamente ostacolato.
Niente più «Rampilonga» quindi. Che importa? Si pedalerà lo stesso, sotto altre insegne. Restano, però, due interrogativi a dir poco inquietanti.
Uno per gli organizzatori di eventi importanti, che non troveranno nelle norme regolamentari federali grandi tutele per gli sforzi profusi nel tempo, l’altro per tutti coloro che hanno imparato ad apprezzare e ad amare la «Rampilonga» e da oggi se ne trovano orfani senza alcuna apparente ragione.
Avremmo anche potuto, è il caso di ricordarlo, organizzare la «Rampilonga» 2008 in un’altra località e sotto l’egida di un ente sportivo diverso dalla Federazione Ciclistica Italiana, ma in questo modo avrebbe perso parte del proprio innegabile prestigio e soprattutto non sarebbero emerse le responsabilità che hanno generato questa autentica ingiustizia, sulle quali invece è auspicabile aprire un’indagine approfondita, almeno da parte della stampa di settore, che dia vita ad un dibattito serio e costruttivo.
Chissà che il sacrificio di una "regina" non serva a far sì che i diritti e lo sport possano sottrarsi ai condizionamenti e alle prevaricazioni di pochi furbetti, come è avvenuto in questo caso.
Alla luce di tutto ciò, anche per coerenza morale, il Comitato Organizzatore del Rampitour del Trentino e del Rampitour d’Italia hanno annullato entrambi i circuiti, una scelta dolorosa, ma necessaria per portare alla luce quanto è accaduto.
Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che in questi quattro lustri hanno sostenuto la «Rampilonga» e tutte le gare del Rampitour, partecipanti compresi.

Trento, 6 febbraio 2008

Sono un po' in ritardo nella discussione ma vista la grave perdita della Rampilonga mi sento di contribuire. Me ne hanno parlato alcuni amici che l'hanno fatta e mi hanno incuriosito. Quest'anno dovevo andare con loro ma non sarà possibile per le ovvie ragioni. Mi sono chiesto se sia giusto non poter partecipare alla MITICA per colpa di assurde e faziose questioni, soprattutto per colpa della Federazione che pare sia la principale responsabile...almeno da quanto riporta il blog degli organizzatori. A proposito l'avete visto?
ciao
:arrabbiat:
 

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