Inoltre il mercato dell' usato è ormai saturo di bici invendute, che si ripercuote sul mercato del nuovo. A parte l' elettronica, cavi integrati e qualche altra cazzata, comprendo chi ha una bici in buone condizioni e rinuncia all' acquisto.La riduzione è globale quindi l'inflazione italiana e la bassa produttività sempre italiana che porta bassi stipendi centra poco.
Il vero problema è il "prodotto", il mercato semplicemente non offre le bici che la gente cerca, quindi poche vendite.
I biker cercano bici semplici, affidabili ed economiche invece i produttori offrono bici sempre più sofisticate e costose che pochi biker riescono a sfruttare.
Chi inizia non vuole spendere cifre esorbitanti, chi ha già una bici di un certo livello non sente la necessità di cambiarla... mi sembra semplice.
La china è stata presa qualche anno fa', il primo sintomo sono state le endurone con forcelle da 160 e passa, cose perfettamente inutili, troppo pesanti per essere pedalate e troppo spinte per essere guidate in tranquillità in discesa.
Poi si è continuato con le trasmissioni monocorona che in teoria avrebbero dovuto portare un risparmio economico e di peso, invece si è andati in senso opposto.
Così il carbonio avrebbe dovuto permettere di creare bici leggere, invece per stare sotto i 12kg occorre spendere una fortuna.
Ora con l'elettronica che dovrebbe ridurre i costi invece gli ha fatti schizzare.
Ormai come le auto, di bici veramente vecchie in giro se ne vedono sempre meno sia bdc che mtb, e chi ha preventivato l' acquisto aspetta " tempi migliori ".