News La produzione di bici europea è calata del 24%

lorenzom89

Biker grossissimus
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emilia romagna
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Quali modi green, di grazia?
Guarda che i fondi al trasporto pubblico li tagliano, altro che promuovere!
Non cerchiamo di vedere fantasiose strategie dove semplicemente non ce ne sono
copio e incollo la risposta di una AI:

cosa dice la lagge europea sul clima?


La Legge europea sul clima è un elemento chiave del Green Deal europeo. Questa legge stabilisce l’obiettivo vincolante di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, il che significa che l’Unione Europea (UE) deve raggiungere emissioni nette zero di gas a effetto serra1.
Inoltre, la legge prevede un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni nette di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questo implica una serie di misure e politiche a livello sia europeo che nazionale per ridurre le emissioni, investire in tecnologie verdi e proteggere l’ambiente naturale.
La legge include anche un sistema per monitorare i progressi e prendere ulteriori azioni se necessario, garantendo che la transizione verso la neutralità climatica sia irreversibile.
Se hai altre domande o vuoi approfondire qualche aspetto specifico, fammi sapere!



sui fondi per il trasporto pubblico non sono informato, però sicuramente mettendo paletti alla produzione di auto inquinanti e facendole costare di più, incentivi la gente a prendere mezzi pubblici che possono essere in qualche modo anche trasporti privati, vedi trasporti ferroviari privati (italo, trenord), oppure bus (flixbus, itabus), oppure semplicemente la gente è più incentivata a girare meno...
 

sideman

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copio e incollo la risposta di una AI:

cosa dice la lagge europea sul clima?


La Legge europea sul clima è un elemento chiave del Green Deal europeo. Questa legge stabilisce l’obiettivo vincolante di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, il che significa che l’Unione Europea (UE) deve raggiungere emissioni nette zero di gas a effetto serra1.
Inoltre, la legge prevede un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni nette di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questo implica una serie di misure e politiche a livello sia europeo che nazionale per ridurre le emissioni, investire in tecnologie verdi e proteggere l’ambiente naturale.
La legge include anche un sistema per monitorare i progressi e prendere ulteriori azioni se necessario, garantendo che la transizione verso la neutralità climatica sia irreversibile.
Se hai altre domande o vuoi approfondire qualche aspetto specifico, fammi sapere!



sui fondi per il trasporto pubblico non sono informato, però sicuramente mettendo paletti alla produzione di auto inquinanti e facendole costare di più, incentivi la gente a prendere mezzi pubblici che possono essere in qualche modo anche trasporti privati, vedi trasporti ferroviari privati (italo, trenord), oppure bus (flixbus, itabus), oppure semplicemente la gente è più incentivata a girare meno...
La legge europea sul clima è una grande bufala, in quanto la neutralità climatica non esiste, sposti solo l'inquinamento dal gas di scarico ad un altra parte
Per di più non esiste la neutralità climatica Europea, dato che noi respiriamo cmq l'aria della Cina, non siamo a compartimenti stagni ed in europa pesiamo per l'8% sull'inquinamento totale, di cui il gas di scarico pesa l'1%
quindi ci stiamo rovinando con le nostre mani, per non avere risultati tangibili, il che è un classico di questa Europa (vedi guerra russia ucraina e tanto altro...)

Poi ci sono altri paramentri sempre ignorati dai geni che promuovono certi comportamenti...:

1) Se ho una Panda del 1999 e faccio 5.000 km all'anno inquinerò sicuramente meno di chi con un Euro& ne fa 200.000 l'anno
2) Se ho una Mito 1.3 turbodiesel che fa 35 km/litro effettivi, inquinerò molto meno di chi ha una X7 Euro 6 che fa 7 km/litro...
e qui si parla proprio di inquinamento allo scarico

ma si andrebbe troppo OT dal fatto che non si vendono più bici

sid
 
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lorenzom89

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La legge europea sul clima è una grande bufala, in quanto la neutralità climatica non esiste, sposti solo l'inquinamento dal gas di scarico ad un altra parte
Per di più non esiste la neutralità climatica Europea, dato che noi respiriamo cmq l'aria della Cina, non siamo a compartimenti stagni ed in europa pesiamo per l'8% sull'inquinamento totale, di cui il gas di scarico pesa l'1%
quindi ci stiamo rovinando con le nostre mani, per non avere risultati tangibili, il che è un classico di questa Europa (vedi guerra russia ucraina e tanto altro...)

Poi ci sono altri paramentri sempre ignorati dai geni che promuovono certi comportamenti...:

1) Se ho una Panda del 1999 e faccio 5.000 km all'anno inquinerò sicuramente meno di chi con un Euro& ne fa 200.000 l'anno
2) Se ho una Mito 1.3 turbodiesel che fa 35 km/litro effettivi, inquinerò molto meno di chi ha una X7 Euro 6 che fa 7 km/litro...
e qui si parla proprio di inquinamento allo scarico

ma si andrebbe troppo OT dal fatto che non si vendono più bici

sid
ho chiesto sempre all'AI :mrgreen: :

come può la legge europea sul clima risolvere il cambiamento climatico se poi nel resto del mondo non si fa nulla a riguardo?


La legge europea sul clima è un passo importante verso la riduzione delle emissioni di gas serra e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Tuttavia, è vero che il cambiamento climatico è una sfida globale e richiede azioni concertate a livello internazionale.
Ecco alcuni punti su come la legge europea sul clima può fare la differenza anche se altri paesi non agiscono allo stesso modo:

  1. Leadership e esempio: L’UE può fungere da modello per altre nazioni, dimostrando che è possibile crescere economicamente riducendo le emissioni1.
  2. Innovazione e tecnologia: Investendo in tecnologie verdi, l’UE può sviluppare soluzioni che possono essere adottate globalmente1.
  3. Pressione diplomatica: L’UE può usare la sua influenza politica ed economica per incoraggiare altre nazioni a prendere misure simili2.
  4. Mercati globali: Le normative europee possono influenzare le pratiche aziendali globali, poiché molte aziende operano a livello internazionale e devono conformarsi agli standard dell’UE3.
Anche se l’azione globale è essenziale, l’UE può comunque avere un impatto significativo e contribuire a spingere il resto del mondo verso un futuro più sostenibile.
Hai altre domande o dubbi su questo argomento?
 
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Fermo80

Biker scrausissimus
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sui fondi per il trasporto pubblico non sono informato, però sicuramente mettendo paletti alla produzione di auto inquinanti e facendole costare di più, incentivi la gente a prendere mezzi pubblici che possono essere in qualche modo anche trasporti privati, vedi trasporti ferroviari privati (italo, trenord), oppure bus (flixbus, itabus), oppure semplicemente la gente è più incentivata a girare meno...
No no no, non ci siamo.
Premesso che Trenord è pubblica (50% RL e 50% TI, che a sua volta è statale) e quindi non c'entra nulla con i privati, il problema non è quello.
Il problema è che se vuoi offrire un'alternativa all'auto, l'alternativa deve esistere. Se invece tagli i fondi all'alternativa, l'alternativa cessa di esistere, o non è idonea, o...
Non posso dire alla gente "andate con i mezzi pubblici" e poi tagliare i fondi ai mezzi pubblici, vuoi perché la mano sinistra non sa cosa fa la destra, vuoi perché le due mani appartengono a due persone diverse o vuoi perché si è stronzi.

L'idea del pacchetto "Green mianonna" per contrastare le problematiche dovute all'inquinamento e/o al cambiamento climatico (le due cose non vanno necessariamente a braccetto) non è sbagliata in sé, è il come lo si realizza che conta. Se fai pianificazione e investimenti di lungo corso (come, ad esempio, fanno nella cattivissima Cina) ha un senso, se applichi misure ad cazzum perché da un giorno all'altro ti sei tagliato buona parte dei canali di approvvigionamento energetici senza potertelo permettere, e pensi che per rinunciare ai fossili basti agitare la bacchetta magica come farebbe Hermione Granger, è un altro discorso.

Che in ogni caso nulla centra con il mercato della bicicletta, che è in crisi per ragioni che nulla hanno a che vedere con "buone pratiche per contrastare il cambiamento climatico" e tanto con discutibili pratiche di natura economico-finanziaria.
 
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No no no, non ci siamo.
Premesso che Trenord è pubblica (50% RL e 50% TI, che a sua volta è statale) e quindi non c'entra nulla con i privati, il problema non è quello.
Il problema è che se vuoi offrire un'alternativa all'auto, l'alternativa deve esistere. Se invece tagli i fondi all'alternativa, l'alternativa cessa di esistere, o non è idonea, o...
Non posso dire alla gente "andate con i mezzi pubblici" e poi tagliare i fondi ai mezzi pubblici, vuoi perché la mano sinistra non sa cosa fa la destra, vuoi perché le due mani appartengono a due persone diverse o vuoi perché si è stronzi.

L'idea del pacchetto "Green mianonna" per contrastare le problematiche dovute all'inquinamento e/o al cambiamento climatico (le due cose non vanno necessariamente a braccetto) non è sbagliata in sé, è il come lo si realizza che conta. Se fai pianificazione e investimenti di lungo corso (come, ad esempio, fanno nella cattivissima Cina) ha un senso, se applichi misure ad cazzum perché da un giorno all'altro ti sei tagliato buona parte dei canali di approvvigionamento energetici senza potertelo permettere, e pensi che per rinunciare ai fossili basti agitare la bacchetta magica come farebbe Hermione Granger, è un altro discorso.

Che in ogni caso nulla centra con il mercato della bicicletta, che è in crisi per ragioni che nulla hanno a che vedere con "buone pratiche per contrastare il cambiamento climatico" e tanto con discutibili pratiche di natura economico-finanziaria.
su quel che dici sono abbastanza d'accordo , le misure attuate in italia anche a me sembrano molto ad cazzum

quel che principalmente noto io nel far emettere meno CO2 alle persone è mettergli meno soldi in tasca, quindi più tasse, materie prime più care, bollette più alte, meno servizi pubblici gratuiti, multe più salate (nuovo codice della strada) ecc.. ecc..

poi io penso che siano argomenti molto molto complessi e ampi, è difficile da "cittadino comune" avere una visione d'insieme, bisognerebbe parlarne con chi analizza queste cose di lavoro.
 

marco

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Premesso che Trenord è pubblica (50% RL e 50% TI, che a sua volta è statale) e quindi non c'entra nulla con i privati, il problema non è quello.
Il problema è che se vuoi offrire un'alternativa all'auto, l'alternativa deve esistere. Se invece tagli i fondi all'alternativa, l'alternativa cessa di esistere, o non è idonea, o...
Non posso dire alla gente "andate con i mezzi pubblici" e poi tagliare i fondi ai mezzi pubblici, vuoi perché la mano sinistra non sa cosa fa la destra, vuoi perché le due mani appartengono a due persone diverse o vuoi perché si è stronzi.

L'idea del pacchetto "Green mianonna" per contrastare le problematiche dovute all'inquinamento e/o al cambiamento climatico (le due cose non vanno necessariamente a braccetto) non è sbagliata in sé, è il come lo si realizza che conta. Se fai pianificazione e investimenti di lungo corso (come, ad esempio, fanno nella cattivissima Cina) ha un senso, se applichi misure ad cazzum perché da un giorno all'altro ti sei tagliato buona parte dei canali di approvvigionamento energetici senza potertelo permettere, e pensi che per rinunciare ai fossili basti agitare la bacchetta magica come farebbe Hermione Granger, è un altro discorso.

Che in ogni caso nulla centra con il mercato della bicicletta, che è in crisi per ragioni che nulla hanno a che vedere con "buone pratiche per contrastare il cambiamento climatico" e tanto con discutibili pratiche di natura economico-finanziaria.

invece l'analogia con il mercato bici è più consona di quel che si crede, perché nè per il mercato auto-elettrico nè per quello bici-commuting-elettrico sono state fatte infrastrutture PRIMA di vendere i prodotti.
Compri un'auto elettrica, e non è scontato di trovare una colonnina di ricarica quando e dove ti serve.
Compri una bici elettrica per andare al lavoro in bici, e rischi la vita nel traffico dei peones distratti da telefoni e turbe psichiche varie.

Dove esistono ciclabili fatte bene, come nel nord Europa, la gente va al lavoro in bici. Poi si trova anche spesso e volentieri uno spogliatoio dove potersi cambiare, perché il datore di lavoro ci pensa o magari va lui/lei stesso in bici.

Uno dei grandi errori di pianificazione del covid fu credere che milioni di persone si sarebbero comprati la bici elettrica per gli spostamenti cittadini. Va bene, ma l'infrastruttura dov'è?
 
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Fermo80

Biker scrausissimus
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Se è per quello in Italia c'è anche il problema che al lavoro ci vai in bici e poi torni in autobus :mrgreen:
Però quelli sono problemi locali, che si aggiungono a quelli globali, ma sono appunto un ulteriore extra. E in ogni caso molti dei pochi "commuters" cittadini che vedo la mattina hanno bici stagionate, anche perché per una somma di ragioni è meglio se sono mezzi da "battaglia".

quel che principalmente noto io nel far emettere meno CO2 alle persone è mettergli meno soldi in tasca, quindi più tasse, materie prime più care, bollette più alte, meno servizi pubblici gratuiti, multe più salate (nuovo codice della strada) ecc.. ecc..
Quello però non è pianificare una transizione efficace. E' strangolare cittadini ed economia, cosa che alla lunga non paga mai (ma sul breve termnine a qualcuno paga un sacco). Ok, se siamo tutti morti azzeriamo le emissioni di CO2, ma a livello di piano d'azione faticherei a definirlo un successo. Il classico caso del modo di dire circa l'operazione che è un successo, peccato che il paziente sia morto.

Anche perché capiamoci, se parliamo di emissioni a tutto tondo gli ultimissimi anni (e i desiderata dei prossimi) sono alquanto incoerenti circa il dire e il fare.
 
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