La nevicata del 1985

Tc70

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Picola ma carattarastica...
Eccome...avevo 15 anni, abitavo in cascina...abbiamo dovuto chiamar amici muratori di mio padre e puntellare tutto il tetto, le cui antiche travi in legno iniziavan a fare strani scricchiolii...fortunatamente resistettero...ma ricordo anche la fatica col nonno a spalare neve con badile nell' enorme aia della cascina, per poter fare entrare i muratori, poi finalmente arrivò il vicino col Same...
Per noi "campagnoli" isolati fuori dai centri, non fu semplice, ma con l' arte dell' arrangiarsi, ne venimmo fuori, ricordo i muri dei mucchi di neve alti quasi 3mt.
La ricordo si, con nostalgia e poesia di altri tempi.
 

samuelgol

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Anche a Roma a gennaio '85 ci fu una delle più forti nevicate (forse seconda solo a quella del '56).
Ricordo che andai al lavoro a piedi (a circa 7 Km di distanza).
Nell'85 era il 6 gennaio. Quando capii che il giorno dopo non sarei andato a scuola (1 media) ti lascio immaginare. Mio papà mi portò con lo slittino giù dalla discesa delle terme di Caracalla. L'anno dopo a febbraio (11) ne fece molta di più ma venne caldo e durò meno. Ma sempre un paio di giorni di scuola saltarono:-|. Anni dopo ancora, in occasione di un'altra nevicata c'era la foto su "Il Tempo" di un giovane Tostarello vestito rosso Specialized con lo slittino giù per il Circo Massimo:volo:
 
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Laconico

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si, aveva fatto dei danni, anche, in effetti. tra l'altro, aveva fatto crollare il mitico palazzetto dello sport di San Siro: Vedi l'allegato 674783
La neve danneggiò seriamente la tensostruttura ... ma il merito del crollo ce l'ha qualcun altro.

"Il giorno precedente si era fatalmente deciso di gettare acqua calda sul tetto per sciogliere il manto ghiacciato, oltre che di alzare al massimo la temperatura interna. Ma i canali di scolo erano ostruiti dal ghiaccio e le temperature sotto zero solidificarono l’acqua in aggiunta, aumentando ulteriormente il peso. I tecnici non riuscirono a trovare una soluzione efficace per alleggerire il tutto. Fu stimato che nella parte centrale del tetto ci fosse un carico di oltre 500 kg per metro quadrato, circa 10 volte in più rispetto ai parametri di progetto.
La neve aveva creato una pericolosa insaccatura al centro e le funi, già al limite, quella notte cedettero, pur senza spezzarsi"


 

tostarello

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Nell'85 era il 6 gennaio. Quando capii che il giorno dopo non sarei andato a scuola (1 media) ti lascio immaginare. Mio papà mi porto con lo slittino giù dalla discesa delle terme di Caracalla. L'anno dopo a febbraio (11) ne fece molta di più ma venne caldo e durò meno. Ma sempre un paio di giorni di scuola saltarono:-|. Anni dopo ancora, in occasione di un'altra nevicata c'era la foto su "Il Tempo" di un giovane Tostarello vestito rosso Specialized con lo slittino giù per il Circo Massimo:volo:
A gennaio '85 fece freddo diversi giorni e la neve poi divenne ghiaccio, già ero sposato e non vivevo più coi miei... mentre andavo in ufficio a piedi incontrai mio padre, che ricordo che mi è tornato, alla nevicata dell'86 non c'era più...

Si a febbraio 2012 andai in prima pagina su Il tempo ed anche in un servizio del tg5, scendevo sulla neve con la bici al circo massimo :prost:
 

samuelgol

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A gennaio '85 fece freddo diversi giorni e la neve poi divenne ghiaccio, già ero sposato e non vivevo più coi miei... mentre andavo in ufficio a piedi incontrai mio padre, che ricordo che mi è tornato, alla nevicata dell'86 non c'era più...

Si a febbraio 2012 andai in prima pagina su Il tempo ed anche in un servizio del tg5, scendevo sulla neve con la bici al circo massimo :prost:
Vero eri con la bici al Circo Massimo non con lo slittino. Non ricorso se la Specy leggera o la giallona.:prost:
 

tostarello

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Era la specy enduro nera ;-)

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ottomilainsu

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La neve danneggiò seriamente la tensostruttura ... ma il merito del crollo ce l'ha qualcun altro.

"Il giorno precedente si era fatalmente deciso di gettare acqua calda sul tetto per sciogliere il manto ghiacciato, oltre che di alzare al massimo la temperatura interna. Ma i canali di scolo erano ostruiti dal ghiaccio e le temperature sotto zero solidificarono l’acqua in aggiunta, aumentando ulteriormente il peso. I tecnici non riuscirono a trovare una soluzione efficace per alleggerire il tutto. Fu stimato che nella parte centrale del tetto ci fosse un carico di oltre 500 kg per metro quadrato, circa 10 volte in più rispetto ai parametri di progetto.
La neve aveva creato una pericolosa insaccatura al centro e le funi, già al limite, quella notte cedettero, pur senza spezzarsi"


La normativa tecnica era totalmente inadeguata.
Moltissime coperture, progettate usando i parametri previsti dalla normativa, crollarono in quell'evento.
Per il Palasport una concausa fu aver acceso il riscaldamento con l'intenzione di far sciogliere la neve.
L'aumento della temperatura fece dilatare maggiormente le funi interne della tensostruttura, rilasciando la tensione e portandola al collasso.
Ce lo spiegò a lezione il docente di Tecnica delle Costruzioni, che fece parte della commissione incaricata delle perizie per capire le ragioni del crollo.
Probabilmente a non avere fatto niente non sarebbe caduta, ma comunque sarebbe rimasta irrimediabilmente danneggiata dato che ogni coefficiente di sicurezza adottato era stato ampiamente "mangiato".

In piccolo succede anche con le ruote delle bici, quando la tensione dei raggi non è equilibrata destra/sinistra.
Troppo tesi da una parte, troppo poco dall'altra, al primo colpo che annulla del tutto la tensione dal lato meno teso, la ruota collassa.
 
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marpa

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Certo che me la ricordo e anche pochi giorni dopo almeno una settimana oltre -15 tanto che vidi per la prima volta il fiume Tanaro completamente ghiacciato vicino ad Asti. Mi ricordo anche la nevicata di Gennaio 1986 , campo invernale con gli Alpini esercitazione sopra Almese ed a fine mese ho caricato i mezzi alla stazione di Avigliana Per partecipare alle esercitazioni in Norvegia , tanto freddo ma tantissimi ricordi bellissimi .
 
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vitamin

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YT Capra
Io avevo 14 anni, a Milano chiusero le scuole (evento eccezionale), mi ricordo i militari per le strade a spalare e l'appello del Comune a tutti i possessori di 4x4 a rendersi disponibili per trasportare medicine e altri generi di prima necessità
Con la mia Graziella (detta "Generale Lee") mi lanciavo giù dalle colline del parco Lambro, che legnate...
 

bughy1978

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La normativa tecnica era totalmente inadeguata.
Moltissime coperture, progettate usando i parametri previsti dalla normativa, crollarono in quell'evento.
Per il Palasport una concausa fu aver acceso il riscaldamento con l'intenzione di far sciogliere la neve.
L'aumento della temperatura fece dilatare maggiormente le funi interne della tensostruttura, rilasciando la tensione e portandola al collasso.
Ce lo spiegò a lezione il docente di Tecnica delle Costruzioni, che fece parte della commissione incaricata delle perizie per capire le ragioni del crollo.
Probabilmente a non avere fatto niente non sarebbe caduta, ma comunque sarebbe rimasta irrimediabilmente danneggiata dato che ogni coefficiente di sicurezza adottato era stato ampiamente "mangiato".

In piccolo succede anche con le ruote delle bici, quando la tensione dei raggi non è equilibrata destra/sinistra.
Troppo tesi da una parte, troppo poco dall'altra, al primo colpo che annulla del tutto la tensione dal lato meno teso, la ruota collassa.
Crollo anche il tetto della palestra della mia scuola costruita appena un anno prima...
Che ricordi comunque, si andò con lo slittino sui mucchi di neve sino a Pasqua.
 

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Abitavo a Milano in zona Certosa.
Ma lavoravo in provincia. Per raggiungere il paese dove lavoravamo passavo a prendere un collega a Novate e due a Bollate, per condividere le spese di viaggio. Si faceva a rotazione, quindi raggiungevo una delle due località indicate e andavo con gli altri. Oppure usavo la via vettura: la mitica R4.
Quella settimana era il mio turno.
Già da lunedì avevo montato le catene, quindi il primo giorno era stato anche abbastanza facile.
La neve continuava a cadere e si accumulava nel corso della giornata. Per quasi tutto il giorno avevamo spalato neve per garantire che l'impianto chimico dove lavoravamo potesse operare nelle migliori condizioni possibili
Alla fine dell'orario di lavoro per liberare l'auto avevamo dovuto usare un badile e qualcuno aveva deciso di caricarlo in macchina. Eravamo convinti di trovare le strade principali già libere, ma gli spazzaneve non erano usciti.
Il rientro era stato difficile, ma ancora possibile. Convinti che nella notte le strade sarebbero state ripulite, ci siamo dati appuntamento alla mattina dopo.
Ma il peggio doveva ancora venire...

La mattina successiva la coltre di neve aveva coperto definitivamente la città e le automobili parcheggiate in strada.
Per liberare l'auto oltre a ripurirla dalla neve avevo dovuto usare il badile per uscire dal parcheggio.
Ero nel controviale di Viale Certosa, vicino alla mia abitazione, uscendo di mattina presto passavo sulla neve fresca attento a non sbandare e non cozzare sulle auto ai lati, ma poi sulle strade più battute si circolava, sebbene lentamente.
Anche martedì ero riuscito con i miei colleghi ad arrivare sul lavoro, ma ogni viaggio era un'avventura. Per fortuna riuscivamo a fare una doccia calda prima di cominciare a lavorare sull'impianto. Dopo un'altra giornata di lavoro complicata dalla neve si doveva rientrare a casa.
Stavolta i badili in auto erano due e appena entrati in superstrada (SP ex SS35) scopriamo che gli spazzaneve erano passati, ma pulendo soltanto le corsie di scorrimento e lasciando le uscite coperte di neve. Alla nostra uscita ci buttiamo nella neve fresca restando bloccati e dovendo liberare l'auto con le pale... un lavoraccio. Ma subito si forma una coda di veicoli che ci segue, approfittando di questi quattro ragazzotii volenterosi. Ancora una volta pensavamo che il peggio fosse passato e che nel corso della notte sarebbe stata fatta pulizia, almeno in città.
Giunto a casa il controviale Certosa era inagibile, con automobili completamente coperte e strada impraticabile. Lasciai la mia R4 sul viale centrale, come tutti.

Mercoledì mattina la situazione era ancora, se possibile, più drammatica. Mi alzavo prestissimo perchè ero preparato al peggio.
La mia automobile si riconosceva a malapena soltanto per il volume inferiore di neve accumulato sul tetto, mentre tutte le altre erano soltanto dei cumuli informi.
I mezzi spalaneve erano passati, addossando la neve contro le auto parcheggiate. Di fatto le automobili erano intrappolate.
Ero impegnato a passare a prendere i miei colleghi e non avevo modo di avvisarli, quindi grazie alle pale ancora in macchina, mi misi a liberare l'auto faticando come una bestia. I mezzi pubblici erano in crisi e i treni avevano subito enormi ritardi e blocchi. Non c'erano alternative all'uso dell'auto ma si doveva essere abbastanza pazzi. In qualche modo, con enormi difficoltà anche in questo terzo giorno, raggiungemmo l'impianto dove lavoravamo. I ritardi venivano parzialmente compensati con recuperi a fine giornata lavorativa.
Al rientro la situzione della superstrada era davvero terribile. le uscite erano bloccate da un muro alto più di un metro di neve compressa ghiacciata. Era una enorme pista da bob, che portava senza interruzioni fino a Niguarda. Da lì si tornava verso casa guidando nel traffico, tra automobili bloccate o che si giravano sbandando e fermando la circolazione. La banda dei quattro giovani, armata con tre badili, scendeva e contribuiva a sbloccare la situazione.
Ormai non si capiva più se stavamo soltanto tornando a casa o ervamo diventati una squadra di soccorso per situazioni di emergenza...

Ma queste tre giornate ci avevano davvero distrutto. Il giorno dopo, giovedì, avevamo deciso di non andare a lavoro e l'azienda aveva concordato che l'impianto si sarebbe dovuto fermare viste le condizioni disperate...
Se ricordo bene giovedì smise di nevicare e la situazione piano piano tornò alla normalità.
Inutile dire che l'autista (io) e il mezzo (la mitica R4) avevano guadagnato una reputazione straordinaria. :-)
 
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VinciTrail

Biker assatanatus
29/5/18
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Tesero
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Orbea OIZ M-Team
io sono nato a marzo dello stesso anno quindi ho poco da dire :-)

Però i miei nonni e i miei genitori mi hanno raccontato di metri di neve qui in Dolomiti (come altrove) e soprattutto un lungo periodo di temperature molto rigide. Con problemi alle tubazioni dell'acqua e via discorrendo.. non proprio tutto rose e fiori insomma.

Invece ricordi miei di grosse nevicate direi.. 2008 - 2014 - 2020! Così al volo di cui ho memoria..
Proprio nevicate o comunque stagioni belle piene di neve, da mettere in difficoltà il Comune perchè non sapeva più dove portarla e come liberare le strade del paese.
 

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Biker nirvanensus
30/9/12
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Varie
Mi fa piacere leggere di tanti che hanno potuto divertirsi ma, come narrato nel mio post precedente, per ma era stata un'avventura
 
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