- 16/7/07
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- Bike
- Scott Spark910, Canyon Lux CF 9.0, Scott spark RC900 pro XTR12V
La catena la sua manutenzione e la giusta misura
•Un ben ritrovati nell’angolo del tech corner da SCR1.
•Questa volta affronteremo il tema ultimo della trasmissione , la catena oggetto molto discusso e di forme diverse, ma atto a trasmettere quel moto che le potenti gambe di ognuno di noi riescono ad imprimere , alla bike.
•La manutenzione della catena , il suo settaggio , la sua misura sono un aspetto molto dibattuto , ma di scientifico fino ad oggi niente è stato formulato, ma tutti di fatto si basano sulla propria esperienza , sortendo dei risultati più o meno interessanti.
•Proveremo a dare in quest’articolo una dritta su quello che si deve operare per avere una trasmissione sempre efficiente e duratura.
•La catena di fatto è la parte della bike con più annessi e connessi, basta pensare che una misera catena da bicicletta possiede , normalmente per una moderna bike con carro da 420 mm, circa 54 maglie , 108 rulli, 216 piastre, 108 pin.
•Le prime catene nacquero , con all’interno dei tubi guida Bush, che contenevano il perno , e queste guide ribadite al suo esterno, tenevano insieme le due piastre laterali, chiaramente erano molto difficoltose nella lubrificazione e poco flessibili lateralmente.
•Oggi abbiamo catene che negli ultimi 15 anni si sono evolute con profili esterni sempre più strutturati , spessori sempre minori e flessibilità sempre maggiori , definite catene senza BUSH quindi BUSHINGLESS.
•La catena senza guide (prodotta per la prima volta dalla sachs) è costituita da una sezione di piastra che mostra una protuberanza (ricavata di imbutitura) interna che accoppiata , all’altra , destra sinistra , forma la guida di alloggio del rullo e il perno centrale chiude il sistema facendo da albero di sostegno.
•Di fatto quando noi smagliamo una catena senza guide il rullino che vediamo e tenuto insieme dalle piastre laterali .
•Questo sistema consente oltre a come sopra accennato a rendere la catena molto flessibile lateralmente(rapporti sempre in numero maggore e disallineamenti sempre più accentuati), di operare una miglior manutenzione in quanto l’olio erogato dalla parte interna del rullo fluisce , per la conformazione che hanno le piastre laterali , anche all’interno lubrificando bene il perno dove articola appunto il meccanismo.
•Questo consente una facile manutenzione rispetto alle vecchie catene a Tubo interno dove la lubrificazione doveva essere molto più accurata.
•Il rullo gira folle sulla parte imbutita che gli fa da guida e non sfiora neppure il perno centrale.
Il perno lavora dunque solo sull'articolazione della catena, ecco perchè quando la magliamo con il pin reinforced dobbiamo agire proprio per liberala.
Dunque la catena quando si usura non lo fa nella parte centrale del rullino ma nelle pareti imbutite , ciò mi fa pensare che quando una catena si smaglia sottosforzo, o è stata mal connessa nella parte pin reinforced, oppure una delle pareti di sostegno si rompe , inducendo il rullo a consumare il perno che dopo un certo numero di rivoluzioni dello stesso si sfila perchè fuori tolleranza. Infatti una volta i perni interni, nella catene di qualche anno indietro, mostravano un dente prismatico e da li si capiva quando una catena era consumata perchè il perno andava in rotazione e cambiava di fatto la sua posizione rispetto agli altri.
anche la parte esterna , la femmina articola sul maschio e mostra delle protuberanze che alloggiano
all'esterno del maschio stesso
LA LUBRIFICAZIONE
•Il rullo gira folle sulla parte imbutita che gli fa da guida e non sfiora neppure il perno centrale.
Il perno lavora dunque solo sull'articolazione della catena, ecco perchè quando la magliamo con il pin reinforced dobbiamo agire proprio per liberala.
Dunque la catena quando si usura non lo fa nella parte centrale del rullino ma nelle pareti imbutite , ciò mi fa pensare che quando una catena si smaglia sottosforzo, o è stata mal connessa nella parte pin reinforced, oppure una delle pareti di sostegno si rompe , inducendo il rullo a consumare il perno che dopo un certo numero di rivoluzioni dello stesso si sfila perchè fuori tolleranza. Infatti una volta i perni interni, nella catene di qualche anno indietro, mostravano un dente prismatico e da li si capiva quando una catena era consumata perchè il perno andava in rotazione e cambiava di fatto la sua posizione rispetto agli altri.
anche la parte esterna , la femmina articola sul maschio e mostra delle protuberanze che alloggiano
all'esterno del maschio stesso
LA LUBRIFICAZIONE
•Dunque affrontiamo questo argomento fin dalla base:
•La lubrificazione e come dovrebbe essere fatta.
•La catena viene consegnata generalmente in una confezione sigillata in plastica trasparente , ed oliata dalla casa a mezzo di lubrificanti a bagno , quindi in tale maniera , oltre a preservare dalla ruggine le catene , i costruttori garantiscono un ottimale lubrificazione. Stante il fatto che tutti si prodigano e si stanno prodigando per migliorare sempre tali lubrificanti, osserviamo che una catena appena montata gode di un periodo di silenziosità di marcia invidiabile dovuto appunto alla corretta lubrificazione.
•L’olio che viene messo allo stato liquido si solidifica leggermente sortendo un risultato vicino a quello di un leggero grasso che si deposita ogni dove.
•Infatti per toglierlo non è assolutamente facile e occorrono diversi lavaggi anche nel petrolio bianco per rimuoverlo completamente. Io come consiglio personale direi di lavare la catena immediatamente per togliere quel tipo di lubrificante , ma è una grossa contraddizione perché quell’olio ha un potere eccellente lubrificante sulla catena e sarebbe molto duraturo nel tempo .
•La contraddizione sta in questo: l’olio adesivo ha un alto potere lubrificante come spiegato sopra , ma la maggior parte dello sporco viene proiettato sulla catena dagli pneumatici, sia l’anteriore che il posteriore e in maniera diversa a seconda dei terreni (rif. MTB) che solitamente si praticano.
•Chiaramente chi pratica terreni sabbiosi avrà una accelerazione dell’usura della trasmissione , chi pratica terreni fangosi idem , chi pratica terreni rocciosi o polverosi molto più limitata.
LA PULIZIA DELLA CATENA
•La proiezione di particelle sulla periferia della catena , con una tipologia di lubrificante adesivo coadiuva il fattore raccolta sporco in quanto dopo un certo numero di km la catena risulta piena di piccole particelle rimaste attaccate , molto abrasive. Questo significa che dopo molte ore di utilizzo non tanto la catena in se stessa si usura , ma si usura il sistema di ingranaggi e corone , perché le particelle rimaste incollate sulla superficie dei rulli fungono da piccole mole.
Oltretutto i rulli debbono essere liberi di ruotare sugli ingranaggi, perchè se bloccati dallo sporco , invece che lambire sotto sforzo , strisciano sopra la cavità del dente , con conseguente usura del rapporto.
Allora a questo punto iniziamo a parlare del tipo di lubrificante e come depositarlo sulla catena.
Oltretutto i rulli debbono essere liberi di ruotare sugli ingranaggi, perchè se bloccati dallo sporco , invece che lambire sotto sforzo , strisciano sopra la cavità del dente , con conseguente usura del rapporto.
Allora a questo punto iniziamo a parlare del tipo di lubrificante e come depositarlo sulla catena.
•Per quanto sopra asserito e come più volte spiegato anche sui vari argomenti riguardanti la lubrificazione della catena, abbiamo sempre detto di operare la lubrificazione della catena dal suo interno , e possibilmente rullo per rullo in maniera da essere sicuri che ogni sua articolazione sia veramente lubrificata.
•Perché dall’interno?
•Proprio per quanto scritto sopra , perché la periferia esterna è quella più soggetta alla proiezione di particelle e meno ne rimangono adesive e meglio è. Oltretutto la forza centrifuga , durante la rotazione tende a far fugare l’olio verso la periferia della catena , dunque un olio depositato sulla periferia stessa fugherebbe prima .
•Molti per far prima tendono ad usare lubrificanti spry sbloccanti , ma per mio modesto parere io non li userei per questi semplici motivi:
•I lubespry sbloccanti e non veri lubrificanti spruzzati mentre la catena è in rotazione non è detto che penetrino ogni dove e non è detto che realmente lubrifichino dove dovrebbero. Questo dovuto al fatto che uno sbloccante svolge un azione di un determinato periodo che si esaurisce quando la parte liquida evapora (spesso petrolio bianco) lasciando si un velo di lubrificante , ma più ad uno scopo protettivo che lubrificativo il quale tende ad esaurirsi appunto in fretta lasciando la catena molte volte secca soprattutto in estate con polveri non indifferenti.Oltretutto spruzzati in maniera massiva , possono finire sul pneumatico rendendolo pericolosamente scivoloso.
•Molti costruttori di prodotti lubrificanti invece hanno messo a disposizione dell’utente lubrificanti al teflon molto densi che hanno una sopportazione dei carichi di pressione molto elevati , un sopportazione all’azione di lavaggio molto elevata( vedi uscite durante temporali o pioggia) ed una minimale adesività , che li classifica dunque al vertice dei lubrificanti per catene.
•Questi oli sono definiti WET .Depositati dall’interno nella dose si una goccia per rullo , garantiscono un ottima articolazione della catena ed una lubrificazione nonchè silenziosità di marcia, invidiabili. Sono molto duraturi ed evitano sgranamenti della catena soprattutto sotto sforzo e anomale rumorosità. La cambiata è agevolata perché tali lubrificanti si depositano bene anche su corone e pignoni , lavorando sulle creste come ammortizzatori dovuti alla loro viscosità riducendo così il “noise” o rumore del classico passaggio della catena sugli ingranaggi.
La corretta lubrificazione
La corretta lubrificazione
LA PULIZIA DELLA CATENA
•Per pulire la catena , ci sono molti sistemi , perché le catene unite con il reinforced pin non hanno possibilità di essere smontate mentre le catene dotate di falsamaglia si possono disassemblare dalla bike e pulire agevolmente.
•Nel primo caso(catena chiusa con reinforced pin) io consiglio di usare dei lava catena con dello sgrassatore citrus ,fulcron chanteclaire, puri o leggermente diluiti in acqua.
•La quantità minimale di liquido che resede nella scatola di alloggio favorisce un ottimale pulizia nonchè un dispendio di liquido blando , che non inficia su l’inquinamento ambientale oltretutto biodegradabile.
•Una volta applicato alla catena nella parte sottostante della trasmissione , si mette in moto il meccanismo con l’ausilio della mani , una sorregge la scatola pulitrice l’altra fa ruotare le pedivelle.
•Il lavoro è garantito e dopo aver tolto il primo strato di sporco pesante, si risciacqua due tre volte immettendo nella lavatrice solo acqua.
•Per quanto riguarda invece le catene dotate di smagliacatena , il compito è più semplice , io solitamente uso una bacinella riempita di petrolio bianco dove annego totalmente la catena, mentre con l’azione di un pennello in setola , rimuovo ed agito il liquido in maniera che penetri ognidove.Una volta eseguita questa energica pulitura , si estrae la catena dalla bacinella facendola ben sgocciolare e , cospargendo con una spruzzata di luquido tipo sgrassatore , la si sciacqua sotto l’acqua sortendo un risultato sorprendente.
•Chi possiede un compressore asciughi bene la catena soffiando sui rulli e togliendo l’acqua rimanente, oppure per chi non lo possiede uno straccio ben asciutto e strofinare un certo numero di volte per togliere quantomeno l’acqua sull’esterno.
•Si rimonta la catena e si procede poi alla lubrificazone come sopra elencato.
LA CONNESSIONE DELLA CATENA
LA CONNESSIONE DELLA CATENA
•Le attuali catene come precisato sopra sono di diversi modelli:
•6/7/8 velocita 9 / 10 Velocità.
•Ognuna di esse ha un metodo di congiunzione dettato dal costruttore da un pin nero preinserito nella catena , per catene tipo 7/8 V mentre ha un pin reinforced per le catene 9 e 10 V.
Smagliacatena Shimano TL-CN22
Reinforced pin
Smagliacatena Shimano TL-CN22
Reinforced pin
•Il pin reinforced il più usato per l’ultima generazione di catene va inserito e trafilando una leggera quantità di materiale assicura una connessione perfetta come se la catena fosse uscita di fabbrica già fittata sulla vostra bike.
•Questo sistema implica una procedura che descriviamo sotto:
•Inserire il pin manualmente visto che è provvisto di una apposita guida come mostrato in foto.
•Innestare la catena nell’apposito smaglia catene e spingere il pin verso l’interno del rullo fino ad avere la stessa porzione di bordo da entrambe le parti.
•Testare l’articolazione della catena sia assiale che radiale agendo come in foto.
•Stroncare adesso la guida che eccede all’esterno della catena con una pinza o con l’apposito foro posto nello smaglia catena.
•Per quanto riguarda invece la falsa maglia il problema è molto più semplice , una volta fatta la giusta lunghezza naturalmente tenendo conto anche della falsa maglia stessa si procede alla sua connessione, depennando la parte delle piastre laterali di dimensione maggiore o femmina, e lasciando due parti maschio , dove alloggerà appunto la falsa maglia
Falsamaglia Sram 9V
Si inseriscono i due settori come in foto
Per poi connetterli
ed operare la chiusura tirandoli vicendevolmente verso l'esterno
LA GIUSTA LUNGHEZZA
La giusta lunghezza
IL CONTROLLO DELL'USURA (WEAR)
Falsamaglia Sram 9V
Si inseriscono i due settori come in foto
Per poi connetterli
ed operare la chiusura tirandoli vicendevolmente verso l'esterno
LA GIUSTA LUNGHEZZA
•La lunghezza della catena è un altro tema piuttosto importante , perchè la giusta lunghezza offre la possibilità al cambio di lavorare correttamente ,alla trasmissione di usurarsi correttamente ed alle gambe di sforzarsi il meno possibile. Dunque avendo noi nelle gambe meno della potenza di un motore di un macina caffe, circa 350 Watt di media dobbiamo stare attenti che tutto funzioni come dovuto.
•Come calcolare la giusta lunghezza della catena??
•I costruttori di gruppi Shimano e Sram , consigliano di approcciare con questa procedura nel seguente modo:
•“posizionare la catena sulla corona grande ed il pignone più grande e mentre la tiriamo senza farla passare attraverso il bilanciere del cambio , consideriamo la lunghezza netta al massimo della trazione che possiamo esercitare con le mani , ed aggiungiamo a tale misura due Link o maglie”.
•La shimano consiglia anche di verificare la perpendicolarità dei due guida catena del cambio nel senso che quando la catena sia passata per le normali vie di percorrenza e correttamente assemblata sulla trasmissione , nella posizione 44 11 i due ingranaggetti siano perfettamente perpendicolari, con la tendenza a preferire che l’inferiore sia leggermente in avanti , verso la ruota anteriore piuttosto che verso la ruota posteriore.
Esiste anche una specifica formula per calcolare la lunghezza della catena in base alla lunghezza del carro posteriore:
L = 2 (C) + (F/4 + R/4 + 1)
Dove:
C è la lunghezza del carro
F è il numero di denti della corona maggiore
R e il numero dei denti del pignone posteriore grande
Esiste anche una specifica formula per calcolare la lunghezza della catena in base alla lunghezza del carro posteriore:
L = 2 (C) + (F/4 + R/4 + 1)
Dove:
C è la lunghezza del carro
F è il numero di denti della corona maggiore
R e il numero dei denti del pignone posteriore grande
La giusta lunghezza
IL CONTROLLO DELL'USURA (WEAR)
•La nostra catena anche se ben manotenuta è soggetta ad un usura , che può essere calcolata matematicamente e non empiricamente come le teorie su come avviene.
•Una catena usurata oltre che ad un allungamento certe volte mostra anche, se accarezzata con le dita, asperità sulle maglie(ricci) , mentre da nuova si percepisce liscia e ben smussata.Ciò è determinato dal consumo laterale delle piastre che compongono i link.
•Una catena usurata oltre che ad un allungamento certe volte mostra anche, se accarezzata con le dita, asperità sulle maglie(ricci) , mentre da nuova si percepisce liscia e ben smussata.Ciò è determinato dal consumo laterale delle piastre che compongono i link.
•Per consentire all’utente di non sbagliare sono stati costruiti degli appositi calibri per catena , i quali mostrano due punti di misurazione:
•Uno con stampigliato sul proprio lato 0,75mm, l’altro con stampigliato sul proprio lato 1mm.
•Vediamo cosa vogliono indicare.
•Il controllo da essi tollerato e su 12 rulli centro centro e considerando che il passo di ogni catena da bike è costituito da ½” per maglia andremo a prendere una misura su 139,7 mm cioè 5 ½”. Ora ogni rullo misura 7,7 mm quindi togliendone metà per parte avremmo:
139,7 – 7,7 = 132mm. Ogni rullo a sua volta ha la mobilità o gioco di 0,2 mm per ogni sede, quindi inserendo lo strumento o misurando con il calibro , avremo una misura di circa 132,4 mm di partenza misurata sempre su 12 rulli.
Lo 0,75 sta a significare che dopo un consumo di 0,75mm su un passo di 12 rulli avremo una misura di 133,15 massima tolleranza per pignoni in alluminio o titanio e per corone in alluminio.
Lo 0,75 sta a significare che dopo un consumo di 0,75mm su un passo di 12 rulli avremo una misura di 133,15 massima tolleranza per pignoni in alluminio o titanio e per corone in alluminio.
•L’altro, lato mostra invece una tolleranza di 1 mm di allungamento su 12 rulli per pignoni e corone in acciaio quindi un valore complessivo di circa 133,4 mm.
•Quando il lato della parte da 0,75 affonda sulla trasmissione e va in parallasse alla catena la stessa è da cambiare , in quanto oltre inizia a rovinare pignoni e corone , perché l’errore di passo fa in modo che i rulli non aderiscano più ai denti in tutte le loro posizioni.
•Un’altro sistema è invece quello di misurare l’usura su un piede(foot).
• Il piede misura esattamente 12 pollici quindi 304,8mm.
• Il piede misura esattamente 12 pollici quindi 304,8mm.
•Prendendo come riferimento una stecca millimetrata ponendo la stessa tra il pin 0 ed il pin 24 dovremmo avere una misura di 304,8, in questo caso i giochi dei rulli non entrano in ballo si misura centro centro pin.
•Se la misura rilevata è al disotto ad 1/16” cioè circa 1,6mm la catena è ancora buona
•Se la misura rilevata e superiore o uguale ad 1/16” è da sostituire ma i pignoni sono ancora buoni.
•Se la misura rilevata mostra un allungamento di 1/8” cioè circa 3,2 mm la vostra catena non solo è da buttare , ma anche corone e pignoni.
Ecco rappresentato come si mostrano pignoni e corone da nuovi e dopo utilizzo:
Catena nuova pignone nuovo, i denti sono tutti in presa
La condizione otimale di utilizzo
Catena nuova pignone usato , come si nota solo
sulla parte sinistra fanno presa i pignoni, lavorando
male la catena si usurerà precocemente
Catena usurata e pignone nuovo, l'errore di passo evidenziato
porterà al consumo precoce del pignone i denti in presa
sono solo nella parte centrale
Pignone usurato catena usurata, .
I denti in presa sono pochissimi , l'errore di passo
grave , presto la catena tenderà a saltare sul pignone
IL FENOMENO DEL CONSUMO E DEL RISUCCHIO
Ecco rappresentato come si mostrano pignoni e corone da nuovi e dopo utilizzo:
Catena nuova pignone nuovo, i denti sono tutti in presa
La condizione otimale di utilizzo
Catena nuova pignone usato , come si nota solo
sulla parte sinistra fanno presa i pignoni, lavorando
male la catena si usurerà precocemente
Catena usurata e pignone nuovo, l'errore di passo evidenziato
porterà al consumo precoce del pignone i denti in presa
sono solo nella parte centrale
Pignone usurato catena usurata, .
I denti in presa sono pochissimi , l'errore di passo
grave , presto la catena tenderà a saltare sul pignone
IL FENOMENO DEL CONSUMO E DEL RISUCCHIO
•Quando una catena è usurata come prima affermato inizia a rovinare i pignoni e le corone.La dentatura di essi assume un nuovo profilo , molto disteso sulla parte di spinta ed uncinato posteriormente, e quando questa condizione passa dalla parte superiore alla parte inferiore il rullo della catena viene in un certo senso agganciato dalla corona , che invece che facilitarne la discesa su quello inferiore tende a trasportarlo verso l’alto.
•Ecco come avviene il fenomeno del risucchio. Tale fenomeno dipende per la maggior parte delle volte dall’usura e per una piccola percentuale da come è regolato il deragliatore.
•Se il deragliatore è regolato in maniera errata cioè non è tollerato sulla corona da 22 denti a 0,5mm dalla sua parte interna , diventa troppo ingordo cioè sposta troppo violentemente la catena , la quale invece di cadere dolcemente e sfruttare il sistema Hyperdrive visto nel precedente articolo , viene risucchiata dalla corona.
Una considerazione:
Ricordate che anche una catena va rodata, spesso con incroci al limite tipo corona da 32 denti pignone da 34 denti, ruotando le pedivelle in senso antiorario (folle), la catena tende a discendere. Ciò è dovuto molto spesso alla rigidità laterale, che perde dopo una decina di uscite , dopo di che, ruota fluida anche in controrotazione senza nessun problema.
Non allarmatevi quindi se vi accade ciò anche le catene hanno bisogno di un certo periodo di assestamento.
Esistono comunque delle appendici da applicare al movimento centrale o al forcellino per evitare questo inconveniente, che non si mostra in ogni caso se tutto è a posto.
Se ci sono delle domande come al solito siamo a disposizione.
Non è mai facile estrinsecare ciò che ha uno nella mente scrivendo , ma come al solito ci abbiamo provato
SCR1
Una considerazione:
Ricordate che anche una catena va rodata, spesso con incroci al limite tipo corona da 32 denti pignone da 34 denti, ruotando le pedivelle in senso antiorario (folle), la catena tende a discendere. Ciò è dovuto molto spesso alla rigidità laterale, che perde dopo una decina di uscite , dopo di che, ruota fluida anche in controrotazione senza nessun problema.
Non allarmatevi quindi se vi accade ciò anche le catene hanno bisogno di un certo periodo di assestamento.
Esistono comunque delle appendici da applicare al movimento centrale o al forcellino per evitare questo inconveniente, che non si mostra in ogni caso se tutto è a posto.
Se ci sono delle domande come al solito siamo a disposizione.
Non è mai facile estrinsecare ciò che ha uno nella mente scrivendo , ma come al solito ci abbiamo provato
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