Tutto corretto, assumendo che la (s)taratura sia costante nel tempo e che sia l'unica causa di sfalsamento della misura. Perciò se il manometro digitale è starato di 0.4 bar oggi non ho garanzie che lo sia della stessa quantità anche domani, tra una settimana, un mese o un anno. C'è poi la possibilità che ci sia un errore sistematico, magari dovuto ad un utilizzo non corretto (non ho mai usato manometri del genere, quindi non so se ci sia la possibilità di un innesto errato che falsi la misurazione).Il fatto che i manometri (digitali o meno) non siano affidabili per la misurazione della pressione dello pneumatico, alla fine non importa granchè, perchè alla fine, una volta trovata (sperimentalmente) la pressione giusta, quello che ci interessa verificare è che questa venga ripristinata con precisione ogni volta che attacchiamo la pompa alla ruota.
Anche se il valore indicato dal manometro è sbagliato per difetto o per eccesso rispetto a quello reale, ma rappresenta comunque la pressione per noi ideale, abbiamo un riferimento numerico di detta pressione, e con il manometro sarò sempre in grado di verificare le ventuali discrepanze tra il valore ottimale e quello misurato al momento.
A coloro che sostengono che il metodo del "ditometro" funziona meglio, cercherò di spiegare che un manometro, ancorchè impreciso, è comunque meglio del dito.
Vediamo il perchè.
Supponiamo che il manomentro di cui disponiamo sbagli di 0.4 bar la misurazione: gonfio la mia gomma a quelli che credo siano 2 bar (ma in realtà sono solo 1.6), e da questo valore comincio a sperimentare per trovare la pressione giusta per il mio peso, per la disciplina ed il tipo di percorsi che faccio, e così via.
Dopo un po' di prove, stabilisco che la pressione giusta per me sono 2.2 bar (che corrispondono in realtà a 1.8).
Ora, se utilizzo sempre lo stesso manometro (starato, perchè misura 0.4 bar in eccesso) per controllare la pressione della mia gomma, ancorchè starato il manometro mi permetterà di impostare con precisione la pressione che ho trovato essere giusta per il mio set-up.
Poco importa se io credo di gonfiare a 2.2 bar ed invece gonfio "solo" ad 1.8: quella pressione è quella che durate le varie prove ha dimostrato di essere sicura (no stallonamenti, pizzicature, bozze al cerchio) ed adeguata al tipo di percorsi che faccio (buona trazione sul fondo, no rimbalzi e/o scivolamenti), e la posso impostare tutte le volte con precisione.
Se invece uso il "ditometro" per controllare tutte le volte la pressione delle gomme (una volta determinata quella ottimale per me), sono abbastanza sicuro che potrei avere variazioni di anche 0.2 o 0.3 bar senza che me ne accorga, poichè il dito non è sensibile quanto un manometro nel rilevare le differenze di pressione.
Il dito è la soluzione peggiore sia come accuratezza che come taratura nel tempo. La nostra sensibilità non è sempre la stessa, anche a parità di dito e persona. Sono abbastanza certo che alle temperature invernali si finisca per sottostimare, visto che il freddo riduce la sensibilità tattile.
Chi è scettico può sempre fare una prova in cieco facendosi aiutare da un amico. Si pompa la gomma alla pressione che si tiene solitamente e la si fa tastare. Di lì in poi la si gonfia/sgonfia casualmente, senza far ascoltare al padrone del dito il numero di pompate e/o gli sfiati e segnando la pressione finale su un foglio. La si fa dunque tastare al ditometro che deve stabilire se è più o meno dura della pressione di riferimento. Si scartano le prime 3/4 prove, perché troppo vicine alla tastatura di controllo. Poi se ne fa una decina/ventina e si vede quante ne azzecca il ditometro. È chiaro che il criterio di successo è indovinarne molte più di metà.
Se avete un terzo incomodo a disposizione potete anche fare la prova in doppio cieco...