IL PETOMANE
Nellestate del 1860 un bimbo francese di appena tre anni, durante una giornata di giochi e divertimenti in spiaggia, fu il protagonista di unesperienza raccapricciante che avrebbe però cambiato la sua vita e, in parte, la storia dello spettacolo moderno. Faceva il bagno al largo e decise di immergersi trattenendo il respiro. Allimprovviso sentì un acuto e fastidioso brivido di freddo attraversargli lintestino. Balzò fuori dallacqua terrorizzato e, proprio mentre correva dalla nonna in cerca di conforto, successe linspiegabile: uno zampillo dacqua salata uscì copioso dal suo buco più nascosto. Venne immediatamente portato da un medico che, dopo una visita lampo, gli consigliò semplicemente di evitare i bagni in mare.
Il frettoloso dottore non aveva minimamente intuito che il piccolo paziente, grazie ad uno sfintere piuttosto elastico e a dei muscoli addominali fuori dalla norma, poteva incamerare una discreta quantità di liquido e poi espellerla in un vigoroso fiotto.
Quel bambino si chiamava Joseph Pujol e in seguito avrebbe letteralmente sconvolto la vita notturna della Belle Epoque parigina come Le Pétomane, lunico esponente del bel canto intestinale e il solo musicista che non paga i diritti agli autori.
Il futuro fenomeno nacque a Marsiglia nel Giugno del 1857 dallo stimato scultore Francois Pujol e da Rose Demaury, sua moglie. Nonostante il già citato incidente, trascorse uninfanzia piuttosto serena. Studiò fino alletà di tredici anni per poi trovare lavoro come apprendista panettiere in un forno della sua città.
La consapevolezza del particolarissimo dono di natura arrivò per Joseph solo mentre, ormai giovanotto, prestava servizio nellesercito. Ricordandosi dellepisodio accaduto durante linfanzia riprovò a fare il bagno immergendosi in mare mentre tratteneva il respiro e capì che con le contrazioni del suo addome poteva aspirare e rilasciare lacqua a suo piacimento. Con il tempo imparò a perfezionarsi. Sostituendo laria ai liquidi riusciva a produrre dei suoni e a modularli, tutto questo senza emettere il minimo odore. In poco tempo era in grado di deliziare i commilitoni con un nuovo tipo di spettacolo musicale che gli valse il nomignolo di Le Pétomane.
Ritornato a Marsiglia suo padre gli trovò lavoro in pianta stabile in un forno. Si sposò di lì a poco con Elizabeth Henriete Oliver. Amava lo spettacolo e talvolta riusciva ad esibirsi in un piccolo cabaret della sua città dove cantava, interpretava scenette comiche e suonava il trombone.
I migliori successi di pubblico li otteneva però con laltro suo strumento a fiato in esibizioni private per amici e clienti del forno. Sono proprio questi spettatori che convinsero Joseph ad esibirsi davanti a platee più vaste. Così, quasi per scherzo, prese in affitto un piccolo teatro marsigliese per i suoi incredibili spettacoli che eseguiva usando il soprannome dei tempi dellesercito.
Dopo unaccoglienza piuttosto fredda la gente incredula iniziava ad accorrere sempre più numerosa ad ammirare le performances del Petomane. Il passaparola dilagò a macchia d
olio e di conseguenza le sue esibizioni raggiunsero con strepitoso successo altre città francesi come Tolone, Bordeaux e Clermont-Ferrand.
Nel 1892 Pujol decise di proporre il suo numero a Parigi, frizzante sfondo di bizzarrie e divertimenti dellepoca.
Lobbiettivo di Joseph era uno solo. Le pale del Moulin Rouge, che ventilatore meraviglioso per il mio numero, disse mentre si avvicinava alledificio a forma di mulino a vento che ospitava il locale simbolo della vita notturna nella Belle Epoque francese.
Vi entrò e chiese determinato un provino: Sono il Petomane e voglio lavorare qui!. Riuscì immediatamente a dimostrare le sue doti a Charles Zidler, impresario del cabaret insieme al socio Joseph Oller, sbalordendolo sia con il trucco della fontanella e sia con un vocalizzo intestinale. Venne assunto senza esitazione e la sera stessa cominciò ad esibirsi sul palco nel giardino del music hall sotto lenorme elefante di stucco (originariamente costruito per lEsibizione Universale del 1889). Vestito in maniera elegante ed impeccabile (ma con un buco strategico situato nel retro dei pantaloni) presentava il suo numero con modi cerimoniosi e sorridendo sotto i suoi grandi baffi. Signore e signori, ho lonore di presentarvi una seduta di Petomania. La parola Petomania si accompagna a chi produce vento a comando, ma senza offendere i vostri nasi. I miei genitori finirono sul lastrico per profumare il mio retto.
Era solito cominciare lo spettacolo con una serie di imitazioni riproducendo varie tonalità intestinali come il baritono, il tenore e il basso; riproduceva ogni tipo di rumore, dalle salve di cannone allo strappo di uno scampolo di stoffa ad opera di una sarta sbadata.
Spariva poi qualche minuto dietro le tende per poi ritornare con un tubo di gomma che gli spuntava da dietro; per mezzo di questa appendice riusciva a fumare una sigaretta e a suonare accenni di popolari melodie con un flauto (la sua preferita era Au Clair de la Lune). Altre volte spegneva una candela a distanza con un potentissimo soffio posteriore o eseguiva il collaudato getto dacqua.
La reazione della platea fu clamorosa fin dalla prima serata. Il pubblico fischiava e urlava mentre lacrime isteriche solcavano molti visi sconvolti dal troppo ridere. Diverse dame svennero travolte da esplosioni di ilarità, soprattutto perchè soffocate da strettissimi corsetti. Oller si premunì assumendo per le esibizioni seguenti un gruppo di infermiere pronte a soccorrere gli spettatori in difficoltà. Il Petomane si rivelò unautentica gallina dalle uova doro per il Moulin Rouge.
Se lincasso di una serata per gli spettacoli della divina attrice Sarah Bernahrdt sfiorava gli 8.000 Franchi, le performances di Pujol superavano abbondantemente i 20.000.
Monsieur Joseph Pujol è più o meno un artista lirico le cui melodie , canzoni senza parole, non provengono esattamente dal cuore, spiegava malignamente uno scribacchino della stampa di allora.
La fama dellartista ispirò, oltre le invidie nel mondo del cabaret parigino e le cattiverie dei giornali, anche diverse satire. La più riuscita fu sicuramente LE VENTOMANE - monologo comico di X
membro della Comedie-Francaise di E. Grenet-Dancourt (1893) dove un raffinato imitatore della sensazione del momento discuteva sulle tonalità e si apprestava a dare un saggio pubblico della sua bravura; qualcosa però andò storto e lesecutore sbagliò una nota
fuggì dal palcoscenico terrorizzato a causa di unimmaginabile incidente.
In seguito, sempre rimanendo sotto contratto con il Moulin Rouge, il Petomane riuscì ad esibirsi anche fuori dai confini francesi.
In Spagna una sua performance venne annullata perché durante le prove il direttore dorchestra gridò allo scandalo e si rifiutò di collaborare; Pujol, intenzionato a rispettare lingaggio a tutti i costi, vestì i panni di un clown bianco musicista e improvvisò uno spettacolo comico che divertì comunque il pubblico.
Il rapporto con gli impresari del Moulin Rouge si ruppè presto a causa delleccessiva intransigenza e avidità di questi ultimi. Joseph, nonostante il successo e gli ottimi guadagni che avevano procurato uninvidiabile sicurezza economica a lui e alla sua numerosa famiglia, era rimasto una persona semplice e di buon cuore . Non era poi assolutamente nella sua natura dimenticarsi dei vecchi amici. Un pomeriggio mentre passeggiava tra le bancarelle di un mercato parigino incontrò una sua conoscente intenta a gestire una piccola rivendita di dolciumi e, con lo scopo di aiutarla ad attirare un po di clientela, imbastì uno spettacolo estemporaneo allaperto.
Zidler e Oller, venuti a conoscenza della performance non autorizzata, inveirono pesantemente contro lartista. Nel 1894 lo citarono in giudizio per violazione del contratto. Pujol perse la causa e fu costretto a pagare un risarcimento di 3000 Franchi. Ovviamente i rapporti lavorativi con il Moulin Rouge cessarono bruscamente.
I due impresari continuarono a giocare sporco assumendo perfino una finta Madame Pétomane, Angele Thiebeau che imitava loriginale servendosi di un soffietto azionato meccanicamente e nascosto sotto i vestiti.
Nonostante tutto Pujol, finalmente libero da ogni vincolo con gli squali del Moulin, riuscì a coronare uno dei suoi sogni allestendo il Theatre Pompadour, uno spettacolo viaggiante da lui diretto in cui si esibivano maghi, mimi, ballerini e anche qualcuno dei suoi figli in scenette comiche. Il suo numero, ovviamente sempre il pezzo forte dello show, aveva assunto una dimensione più lieve: recitando un testo in rima di sua composizione, raccontava la storia di una fattoria imitandone tutti i suoni con le sue famose note rettali, dal canto del gallo al lamento di un cagnetto al quale viene calpestata la coda. Il Theatre Pompadour proseguì senza problemi per più di dieci anni.
La prima guerra mondiale coincise con la fine del cabaret viaggiante. Joseph Pujol abbandonò le esibizioni come Petomane poiché era disgustato dagli orrori del conflitto e decise di ritornare a Marsiglia per gestire una
catena di panetterie aiutato dai suoi adorati bambini. Nel 1922 si trasferì a Tolone dove fondò una fabbrica di biscotti. In questa città visse fino al 1945, anno della sua morte. Una facoltà di medicina francese offrì ai figli 25.000 dollari per esaminarne il cadavere, lofferta fu però rifiutata in rispetto del padre.
Nel 1967, proprio quando le gags sui gas intestinali sembravano andare forte grazie a comici contemporanei come Benny Hill e i Monty Python, uscì la biografia Le Pétomane di Jean Nohain Francois Caradec che contribuì a far scoprire e riscoprire il mito del bizzarro performer nella Belle Epoque.
Mel Brooks citò Pujol nel 1974 in un personaggio da lui stesso interpretato in Blazing Saddles (Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco), il corrotto governatore William J. Le Petomane.
Leonard Rossiter nel 1979 ne vestì i panni nel Le Petomane del regista inglese Ian Mc Naughton, prima pellicola basata sui fatti narrati nel libro di Nohain e Caradec.
La leggenda vuole che David Niven e Peter Sellers fossero entrambi stati lungamente interessati ad impersonare lartista, ma i rispettivi agenti si opposero violentemente.
Celeberrimo è invece lomaggio di Pasquale Festa Campanile con Il Petomane, film del 1983 (verrà distribuito allestero come The Windbreaker e The Petomaniac) in cui un memorabile Ugo Tognazzi interpreta Pujol.
Nel 1998 Igor Vamos, filmaker e mente principale della Barbie Liberation Organization (allinizio dei novanta scambiarono centinaia di microchips in Barbie e G.I. Joe parlanti nei negozi di giocattoli statunitensi , la bambola modificata sentenziava così gli uomini morti non mentono! e il soldato di plastica proponeva progettiamo il matrimonio dei nostri sogni!), produce il documentario Le Petomane: Fin de Siecle Fartiste. Qui vengono proposti alcuni rari filmati muti di Pujol al Moulin Rouge alternati a spezzoni con ballerine di can-can, unintervista con un uomo che colleziona esclusivamente gli oggetti di scena da lui utilizzati e disparate testimonianze di studiosi che sostengono le influenze che lopera del Petomane ha esercitato, da Freud (sembra addirittura che il famoso psichiatra avesse appeso nel suo studio un suo ritratto) a Erik Satie.