KM/h MASSIMO RAGGIUNTO ?? 128 KM/h io (foto del luogo)

muldox

Biker nirvanensus
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RuPa Biker ha scritto:
muldox ha scritto:
...
Però lasciamo fuori tutto ciò che ha dei pistoni, fa rumore e puzza :bleah:

porca paletta !!!!

allora non posso omologare il mio record di velocità (76.896km/h) su
"sedia_da_ufficio_con peto-propulsione"!

:-(

ciao
Ruggero"

Quello può starci, i tre requisiti devono essere tutti soddisfatti perchè la risposta venga invalidata, e spero per te che l'espulsione non sia avvenuta a causa di un pistone in quel posto... :smile:
 

impeto72

Nel dubbio, non mollare!
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Però lasciamo fuori tutto ciò che ha dei pistoni, fa rumore e puzza :bleah:[/quote]

Orca loca!!!
a allora il mio motto "peta con Impeto" non vale?!?!?
 

RuPa Biker

Biker tremendus
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muldox ha scritto:
Quello può starci, i tre requisiti devono essere tutti soddisfatti perchè la risposta venga invalidata, e spero per te che l'espulsione non sia avvenuta a causa di un pistone in quel posto... :smile:

esatto ...
la mia seggiola da ufficio é stata modificata da ammiocuggiono (il quale é stato anche meccanico Ferrari di Niki Lauda). Oltre ad aversi modificato l'assetto e i cerchi delle rotelle, ci ha montato le minigonne ed uno speciale pistone che comprime l'aria prima di immetterla attraverso la fodera dell'imbottitura nel "circuto propulsivo anale".

Dopo circa 45min di carica ... mi basta indossare il casco (quello che regalò Niki Lauda ammiocuggino) mettermi a ginocchioni sulla seggiola, impugnare lo schienale, e turarmi il naso e soffiando (come quando si depressurizzano le orecchie durante la discesa in montagna) ... il cambiamento di pressione fa saltare il "tappo" ... lanciandomi velocissimo lungo il corridoio ... tra gli applausi dei colleghi e lo sguardo di ammirazione delle segretarie.

ciao
Ruggero"
 

impeto72

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RuPa Biker ha scritto:
muldox ha scritto:
Quello può starci, i tre requisiti devono essere tutti soddisfatti perchè la risposta venga invalidata, e spero per te che l'espulsione non sia avvenuta a causa di un pistone in quel posto... :smile:

esatto ...
la mia seggiola da ufficio é stata modificata da ammiocuggiono (il quale é stato anche meccanico Ferrari di Niki Lauda). Oltre ad aversi modificato l'assetto e i cerchi delle rotelle, ci ha montato le minigonne ed uno speciale pistone che comprime l'aria prima di immetterla attraverso la fodera dell'imbottitura nel "circuto propulsivo anale".

Dopo circa 45min di carica ... mi basta indossare il casco (quello che regalò Niki Lauda ammiocuggino) mettermi a ginocchioni sulla seggiola, impugnare lo schienale, e turarmi il naso e soffiando (come quando si depressurizzano le orecchie durante la discesa in montagna) ... il cambiamento di pressione fa saltare il "tappo" ... lanciandomi velocissimo lungo il corridoio ... tra gli applausi dei colleghi e lo sguardo di ammirazione delle segretarie.

ciao
Ruggero"

Ti prego BASTA!!I miei colleghi mi prendono per pazzo a forza di vedermi ridere!!! :smile:
 

BazOOka

Biker paradisiacus
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belincity
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anche io una volta ho raggiunto 128! e si!

era un 128 rally (quello con i fari tondi dietro) e l'ho sorpassato con la mia 127 sport 75 hp, vi dirò di + dopo averlo raggiunto l'ho anche sorpassato e solo allora mi sono accorto che alla guida c'era Ammiocuggino! lo conoscete anche voi? o-o
 

marco

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Raga, prima di scrivere di altri record vi suggerisco di leggere il testo qui sotto per imparare il mestiere dell'iniettore intestinale, trucchettino che vi fará battere Brazooka senza problemi:

IL PETOMANE


Nell’estate del 1860 un bimbo francese di appena tre anni, durante una giornata di giochi e divertimenti in spiaggia, fu il protagonista di un’esperienza raccapricciante che avrebbe però cambiato la sua vita e, in parte, la storia dello spettacolo moderno. Faceva il bagno al largo e decise di immergersi trattenendo il respiro. All’improvviso sentì un acuto e fastidioso brivido di freddo attraversargli l’intestino. Balzò fuori dall’acqua terrorizzato e, proprio mentre correva dalla nonna in cerca di conforto, successe l’inspiegabile: uno zampillo d’acqua salata uscì copioso dal suo buco più nascosto. Venne immediatamente portato da un medico che, dopo una visita lampo, gli consigliò semplicemente di evitare i bagni in mare.

Il frettoloso dottore non aveva minimamente intuito che il piccolo paziente, grazie ad uno sfintere piuttosto elastico e a dei muscoli addominali fuori dalla norma, poteva incamerare una discreta quantità di liquido e poi espellerla in un vigoroso fiotto.

Quel bambino si chiamava Joseph Pujol e in seguito avrebbe letteralmente sconvolto la vita notturna della Belle Epoque parigina come “Le Pétomane”, l’unico esponente del bel canto intestinale e “il solo musicista che non paga i diritti agli autori”.

Il futuro fenomeno nacque a Marsiglia nel Giugno del 1857 dallo stimato scultore Francois Pujol e da Rose Demaury, sua moglie. Nonostante il già citato incidente, trascorse un’infanzia piuttosto serena. Studiò fino all’età di tredici anni per poi trovare lavoro come apprendista panettiere in un forno della sua città.

La consapevolezza del particolarissimo dono di natura arrivò per Joseph solo mentre, ormai giovanotto, prestava servizio nell’esercito. Ricordandosi dell’episodio accaduto durante l’infanzia riprovò a fare il bagno immergendosi in mare mentre tratteneva il respiro e capì che con le contrazioni del suo addome poteva aspirare e rilasciare l’acqua a suo piacimento. Con il tempo imparò a perfezionarsi. Sostituendo l’aria ai liquidi riusciva a produrre dei suoni e a modularli, tutto questo senza emettere il minimo odore. In poco tempo era in grado di deliziare i commilitoni con un nuovo tipo di spettacolo musicale che gli valse il nomignolo di “Le Pétomane”.

Ritornato a Marsiglia suo padre gli trovò lavoro in pianta stabile in un forno. Si sposò di lì a poco con Elizabeth Henriete Oliver. Amava lo spettacolo e talvolta riusciva ad esibirsi in un piccolo cabaret della sua città dove cantava, interpretava scenette comiche e suonava il trombone.

I migliori successi di pubblico li otteneva però con l’altro suo strumento a fiato in esibizioni private per amici e clienti del forno. Sono proprio questi spettatori che convinsero Joseph ad esibirsi davanti a platee più vaste. Così, quasi per scherzo, prese in affitto un piccolo teatro marsigliese per i suoi incredibili spettacoli che eseguiva usando il soprannome dei tempi dell’esercito.

Dopo un’accoglienza piuttosto fredda la gente incredula iniziava ad accorrere sempre più numerosa ad ammirare le performances del “Petomane”. Il passaparola dilagò a macchia d’olio e di conseguenza le sue esibizioni raggiunsero con strepitoso successo altre città francesi come Tolone, Bordeaux e Clermont-Ferrand.

Nel 1892 Pujol decise di proporre il suo numero a Parigi, frizzante sfondo di bizzarrie e divertimenti dell’epoca.
L’obbiettivo di Joseph era uno solo. “Le pale del Moulin Rouge, che ventilatore meraviglioso per il mio numero”, disse mentre si avvicinava all’edificio a forma di mulino a vento che ospitava il locale simbolo della vita notturna nella Belle Epoque francese.

Vi entrò e chiese determinato un provino: “Sono il Petomane e voglio lavorare qui!”. Riuscì immediatamente a dimostrare le sue doti a Charles Zidler, impresario del cabaret insieme al socio Joseph Oller, sbalordendolo sia con il trucco della fontanella e sia con un vocalizzo intestinale. Venne assunto senza esitazione e la sera stessa cominciò ad esibirsi sul palco nel giardino del music hall sotto l’enorme elefante di stucco (originariamente costruito per l’Esibizione Universale del 1889). Vestito in maniera elegante ed impeccabile (ma con un buco strategico situato nel retro dei pantaloni) presentava il suo numero con modi cerimoniosi e sorridendo sotto i suoi grandi baffi. “Signore e signori, ho l’onore di presentarvi una seduta di Petomania. La parola Petomania si accompagna a chi produce vento a comando, ma senza offendere i vostri nasi. I miei genitori finirono sul lastrico per profumare il mio retto”.

Era solito cominciare lo spettacolo con una serie di imitazioni riproducendo varie tonalità intestinali come il baritono, il tenore e il basso; riproduceva ogni tipo di rumore, dalle salve di cannone allo strappo di uno scampolo di stoffa ad opera di una sarta sbadata.

Spariva poi qualche minuto dietro le tende per poi ritornare con un tubo di gomma che gli spuntava da dietro; per mezzo di questa appendice riusciva a fumare una sigaretta e a suonare accenni di popolari melodie con un flauto (la sua preferita era “Au Clair de la Lune”). Altre volte spegneva una candela a distanza con un potentissimo soffio posteriore o eseguiva il collaudato getto d’acqua.

La reazione della platea fu clamorosa fin dalla prima serata. Il pubblico fischiava e urlava mentre lacrime isteriche solcavano molti visi sconvolti dal troppo ridere. Diverse dame svennero travolte da esplosioni di ilarità, soprattutto perchè soffocate da strettissimi corsetti. Oller si premunì assumendo per le esibizioni seguenti un gruppo di infermiere pronte a soccorrere gli spettatori in difficoltà. Il Petomane si rivelò un’autentica gallina dalle uova d’oro per il Moulin Rouge.

Se l’incasso di una serata per gli spettacoli della divina attrice Sarah Bernahrdt sfiorava gli 8.000 Franchi, le performances di Pujol superavano abbondantemente i 20.000.
“Monsieur Joseph Pujol è più o meno un artista lirico le cui melodie , canzoni senza parole, non provengono esattamente dal cuore”, spiegava malignamente uno scribacchino della stampa di allora.

La fama dell’artista ispirò, oltre le invidie nel mondo del cabaret parigino e le cattiverie dei giornali, anche diverse satire. La più riuscita fu sicuramente “LE VENTOMANE - monologo comico di X … membro della Comedie-Francaise” di E. Grenet-Dancourt (1893) dove un raffinato imitatore della sensazione del momento discuteva sulle tonalità e si apprestava a dare un saggio pubblico della sua bravura; qualcosa però andò storto e l’esecutore sbagliò una nota … fuggì dal palcoscenico terrorizzato a causa di un’immaginabile incidente.
In seguito, sempre rimanendo sotto contratto con il Moulin Rouge, il “Petomane” riuscì ad esibirsi anche fuori dai confini francesi.

In Spagna una sua performance venne annullata perché durante le prove il direttore d’orchestra gridò allo scandalo e si rifiutò di collaborare; Pujol, intenzionato a rispettare l’ingaggio a tutti i costi, vestì i panni di un clown bianco musicista e improvvisò uno spettacolo comico che divertì comunque il pubblico.
Il rapporto con gli impresari del Moulin Rouge si ruppè presto a causa dell’eccessiva intransigenza e avidità di questi ultimi. Joseph, nonostante il successo e gli ottimi guadagni che avevano procurato un’invidiabile sicurezza economica a lui e alla sua numerosa famiglia, era rimasto una persona semplice e di buon cuore . Non era poi assolutamente nella sua natura dimenticarsi dei vecchi amici. Un pomeriggio mentre passeggiava tra le bancarelle di un mercato parigino incontrò una sua conoscente intenta a gestire una piccola rivendita di dolciumi e, con lo scopo di aiutarla ad attirare un po’ di clientela, imbastì uno spettacolo estemporaneo all’aperto.

Zidler e Oller, venuti a conoscenza della performance non autorizzata, inveirono pesantemente contro l’artista. Nel 1894 lo citarono in giudizio per violazione del contratto. Pujol perse la causa e fu costretto a pagare un risarcimento di 3000 Franchi. Ovviamente i rapporti lavorativi con il Moulin Rouge cessarono bruscamente.
I due impresari continuarono a giocare sporco assumendo perfino una finta “Madame Pétomane”, Angele Thiebeau che imitava l’originale servendosi di un soffietto azionato meccanicamente e nascosto sotto i vestiti.
Nonostante tutto Pujol, finalmente libero da ogni vincolo con gli squali del Moulin, riuscì a coronare uno dei suoi sogni allestendo il Theatre Pompadour, uno spettacolo viaggiante da lui diretto in cui si esibivano maghi, mimi, ballerini e anche qualcuno dei suoi figli in scenette comiche. Il suo numero, ovviamente sempre il pezzo forte dello show, aveva assunto una dimensione più lieve: recitando un testo in rima di sua composizione, raccontava la storia di una fattoria imitandone tutti i suoni con le sue famose note rettali, dal canto del gallo al lamento di un cagnetto al quale viene calpestata la coda. Il Theatre Pompadour proseguì senza problemi per più di dieci anni.

La prima guerra mondiale coincise con la fine del cabaret viaggiante. Joseph Pujol abbandonò le esibizioni come Petomane poiché era disgustato dagli orrori del conflitto e decise di ritornare a Marsiglia per gestire una catena di panetterie aiutato dai suoi adorati “bambini”. Nel 1922 si trasferì a Tolone dove fondò una fabbrica di biscotti. In questa città visse fino al 1945, anno della sua morte. Una facoltà di medicina francese offrì ai figli 25.000 dollari per esaminarne il cadavere, l’offerta fu però rifiutata in rispetto del padre.

Nel 1967, proprio quando le gags sui gas intestinali sembravano andare forte grazie a comici contemporanei come Benny Hill e i Monty Python, uscì la biografia “Le Pétomane” di Jean Nohain Francois Caradec che contribuì a far scoprire e riscoprire il mito del bizzarro performer nella Belle Epoque.
Mel Brooks citò Pujol nel 1974 in un personaggio da lui stesso interpretato in “Blazing Saddles” (“Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco”), il corrotto governatore William J. Le Petomane.

Leonard Rossiter nel 1979 ne vestì i panni nel “Le Petomane” del regista inglese Ian Mc Naughton, prima pellicola basata sui fatti narrati nel libro di Nohain e Caradec.

La leggenda vuole che David Niven e Peter Sellers fossero entrambi stati lungamente interessati ad impersonare l’artista, ma i rispettivi agenti si opposero violentemente.

Celeberrimo è invece l’omaggio di Pasquale Festa Campanile con “Il Petomane”, film del 1983 (verrà distribuito all’estero come “The Windbreaker” e “The Petomaniac”) in cui un memorabile Ugo Tognazzi interpreta Pujol.

Nel 1998 Igor Vamos, filmaker e mente principale della Barbie Liberation Organization (all’inizio dei novanta scambiarono centinaia di microchips in Barbie e G.I. Joe parlanti nei negozi di giocattoli statunitensi , la bambola modificata sentenziava così “gli uomini morti non mentono!” e il soldato di plastica proponeva “progettiamo il matrimonio dei nostri sogni!”), produce il documentario “Le Petomane: Fin de Siecle Fartiste”. Qui vengono proposti alcuni rari filmati muti di Pujol al Moulin Rouge alternati a spezzoni con ballerine di can-can, un’intervista con un uomo che colleziona esclusivamente gli oggetti di scena da lui utilizzati e disparate testimonianze di studiosi che sostengono le influenze che l’opera del “Petomane” ha esercitato, da Freud (sembra addirittura che il famoso psichiatra avesse appeso nel suo studio un suo ritratto) a Erik Satie.

petomaneugo.jpg


tratto da http://www.senortonto.com/old/000007.html
 

marco

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RuPa Biker ha scritto:
marco ha scritto:
Raga, prima di scrivere di altri record vi suggerisco di leggere il testo qui sotto per imparare il mestiere dell'iniettore intestinale, trucchettino che vi fará battere Brazooka senza problemi:

IL PETOMANE

...[cut]...

il "diretur" é OT a palla!
il taglia-incolla non vale ... i "deliri" devono essere originali

cips
Ruggero"

È la teoria della relatività della progressione intestinale. Non l'ho inventata io ma è dovere citarla in questa pregevolissima discussione.
 

The Kid

Biker novus
24/11/03
7
2
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Milano
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Ma se essendo io gran bevitore di coca cola da cui estraggo mirabolanti frasi con repentino effetto rinculo, abbinando a ciò la sopracitata tecnica retroattiva, rischio di innecare una sorta di espulsione verticale dalla bici a 128 km/h? :maremmac:
 

Massimiliano

Biker serius
Spettacolo, per un avaria al mio speed zone weirless di Specialized la velocità massima sul display è di 144 km/h.
Tra le tante ho 2 possibilità: o dirvi la verità, oppure dire che ho raggiunto questa velocità sulla A 14 diramazione per Ravenna ( la pista di collaudo dei romagnoli per intenderci) all' altezza del casello di Lugo.
Ditemi Voi.
Ovviamente a suopporto della stessa posterò la foto.
Salute e saluti
Massimiliano
 

ElEtTronE

Biker cesareus
13/4/04
1.661
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Trieste
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Bene sono contento di ritrattare il mio primo post su questo topic, lo scorso venerdì ho migliorato di 5/h il mio record, scendendo a una punta di 99 km/h. Ovviamente su strada, ovviamente gomme slick a 5 bar, ovviamente "disteso" sulla bici :-o
In Austria, Tirolo vicino al confine italiano, in discesa dal versante austriaco del Timmelsjoch (passo del rombo) poco prima del casotto del pedaggio; il posto permette grandi velocità, la pendenza non è altissima ma ho avuto fortuna a trovare vento molto forte perfettamente a favore, difatti non me l'aspettavo di raggiungere quelle velocità. Peccato per quel misero km/h...mannaggia...
 

micro

Biker cesareus
2/10/03
1.674
-2
0
50
Pordenone
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muldox ha scritto:
OK, a grande richiesta facciamo questa "concessione":
sono ammesse le velocità max in bici, con astronavi e con teletrasportatori... :-o
Però lasciamo fuori tutto ciò che ha dei pistoni, fa rumore e puzza :bleah:

Allora posso inserire la mia prestazione in parapendio.. :8):
45 kmh in linea retta con l'acceleratore al limite
14 m/s in vite (poi l'imbrago ha cominciato a scricchiolare..)
21 m/s in un sottovento non previsto


Ovviamente in m/s è espresso il tasso di caduta.. :scassat:
 

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