IO.....c'ero.
in particolare UNA , al primo funky day a Valbonella di un improvvido biker che per emulare le gesta dei froriders canadesi giù per un costone l'ha piegata a tal punto che la ruota davanti toccava quella dietro :-? :-?
..al primo funky c'ero anch'io e tante ne ho viste dai lontani primi anni 90 quando incominciai a sterrare con la mia prima rigidona in acciaio di bassa gamma....a proposito del funky inserisco un racconto appunto della prima edizione che qualche anno fà è stato inserito sul forum DHC...di preciso lo scrissi ne 2003 quando a casa ingannavo il tempo al PC mentre ero in convalescenza causa infortunio di cui parlo anche nel racconto....per chi avesse voglia di leggerlo eccolo qua!
" In Luglio, come da due anni a questa parte, sono andato a farmi un week-end a Les Gets, Morzine ecc. dove, penso molti di voi sanno, ci sono percorsi dh e freeride a iosa ben serviti dagli impianti di risalita. Direte…. beato te! Appena arrivato lo pensavo anch’ io ma…….. il mio fine settimana è durato tre ore! In uno stupido volo su delle "woops", senza neanche andare tanto forte, mi sono fatto un bel danno alla tibia....sono stato operato e "up-gradato" di placche e viti in titanio, ho fatto un mese di gesso e prima di tornare a posto ci vorranno mesi !! Per potere ritornare in mtb……meglio che non ci penso! Così, per passare il tempo, qualche giorno fa mi sono messo a sfogliare la mia collezione di vecchi “Tuttomtb”….sfogliando il numero di Dicembre 98 sono arrivato dove si parlava del primo raduno freeride italiano…il Funky –Day di Valbonella. Delle edizioni del Funky io le ho fatte tutte tranne le ultime due, ma quello che ricordo particolarmente è il primo e specialmente quell’ indimenticabile sabato pomeriggio di allora che vorrei raccontare in un “amarcord” di quei tempi!?
Il Funky-Day voleva essere un raduno a livello nazionale sullo stile del BikeFestival (evento organizzato dalla maggiore rivista tedesca del settore). Per i pochi che non lo sanno il BikeFestival, si svolgeva, e si svolge tuttora, a Riva del Garda: qui, i partecipanti, benché siamo in Italia, sono principalmente tutti tedeschi. TUTTOmtb pubblicizzò bene in anticipo sulla rivista l’ evento, ma andavano un po’ al rischio visto che le uniche cose che accomunavano i biker italiani in quel periodo erano solo appuntamenti di tipo agonistico e non, come in questo caso, solo un ritrovarsi per conoscersi e divertirsi insieme facendo semplici escursioni.
Io, in quel periodo ero un po’ schifato dall’ agonismo (cross-country), e fui molto contento della nascita di questo raduno visto che era stato annunciata la possibilità di vedere all’ opera i Froriders ( protagonisti del famoso video Kranked 2 che tanto mi aveva entusiasmato ) e Frank Roman lo stiloso downhiller ospiti della manifestazione….. inoltre ero pure curioso di vedere di persona quelli che erano la vera anima di TUTTOmtb .
Abitando poco lontano da Valbonella, circa 120 km., decisi di andarci al sabato e se valeva la pena tornarci anche domenica ….poi potei solo il sabato ma per me fu più che sufficiente.
Ecco la cronaca di quel , per me, fatidico giorno….
Organizzai la trasferta con un mio solo amico, Tommy, anche lui curioso di vedere come era messa la cosa. Gli altri miei amici biker di allora snobbarono l’ evento essendo ancora, e lo sono tuttora , convinti croxcountristi.
Caricai sulla mia wonder car Fiat Topa la mia bike di allora che era assettata per fare le granfondo: si trattava di una K2 5000 gialla con carro ammortizzato in carbonio dalla già allora generosa escursione di ben 110mm, forca RockShox Judy da 63mm di escursione, componenti PMP ultraleggeri, gommini IRC Mythos da 1,95, piega Ritchey WCS rigorosamente diritta con attacco da 130mm di estensione ben inclinato verso il basso..niente a che vedere con quello che sarebbe successo dopo quel fatidico pomeriggio e negli anni a seguire….allora per me l’escalation verso l’alleggerimento del mezzo era il massimo…mai avrei immaginato che il futuro sarebbe stato il contrario! Tommy da par suo aveva una front DBR assetata da croxcountry puro.….ma ritorniamo a quel pomeriggio.
Arrivammo a Valbonella , scaricammo i mezzi, e gironzolammo nella piccola area espositiva…l’ ambiente era bello sano e variegato. Erano presenti parecchi biker suddivisi principalmente tra crosscountristi ed escursionisti. Tutti, tranne qualche pecora rara con magliette da motocross, erano di un look tipicamente stradista. Il pantaloncino attillato la faceva da padrone....io ero tra i pochi a calzare uno short di nuovo stile che allora era il must dei freeriders nazionali di prima leva: se ricordate era il pantaloncino color caki della
Dainese con tasconi laterali…Fox e altri marchi, che come per Dainese sono di estrazione motociclistica, nel nostro sport si vedevano solo sui video o foto di riviste…Male… sto divagando come al solito…torniamo a noi…riconobbi, perché uno lo chiamò ad alta voce, tra i vari personaggi, uno delle colonne di allora della rivista, il Ciaccia…me lo immaginavo un tipo dal fisico atletico e look giacca e cravatta …col cavolo… sembrava un ribelle “barbutos cubano” del tempo del Che’. In seguito vidi anche chi era Martignoni, l’ allora capo redattore ….lui invece era proprio come me lo aspettavo...fisico asciutto di biker allenato e look alla moda. Aspettando le 10.00, ora in cui sarebbero partite le escursioni, vagammo tra gli stand di ditte presenti , quando Tommy mi fece notare Roman che stava andando su e giù con la sua
Cannondale verde opaco in modo poco ortodosso….prendeva un poco di velocità, rizzava la bici e senza pedalare, stando in piedi, si produceva in dei “manual” appunto da manuale…rimasi a bocca aperta…non avevo mai visto dal vero fare cose simili! Le 10.00 arrivarono e partirono le prime escursioni…io volevo aggregarmi in quella dove, come era stato detto, avrebbero partecipato i biker canadesi e Roman. A causa di uno dei Fro, mi sembra Richie Schley, che stava smaltendo male il “jet-lag”, si sarebbe aspettato un po’…aspettai con pazienza al contrario di molti altri, compresi alcuni miei amici biker attuali che si pentirono amaramente! Verso mezzogiorno il piccolo gruppettino, circa una quindicina, era pronto a partire: mi ricordo bene di due mitici tipi arrivati fin da Ragusa, Giuseppe e Guglielmo; degli altri purtroppo, nonostante le tante occasioni che ci furono per scambiare due parole, mi rammarico di non avere saldato solidali amicizie… ho dei ricordi visivi di un tipo col codino con una S.Andreas verde , di uno con una front rigida con gommoni Ritchey e
freni idraulici
Magura, di uno con la maglietta della Yeti e di uno con una
Scott gialla che indossava un pantaloncino a scacchi (leggendo ora la vecchia rivista sò che è il famoso Giacomo di Cassino che però non conosco di persona)….Ciaccia sarebbe stato presente per tutto il giro per documentare con foto quel fantastico pomeriggio.
I Fro, come nei video, erano vestiti completamente Fox e sulla schiena portavano l’ inseparabile zainetto CamelBack…..un look che in seguito sarebbe stato da tutti imitato! Si partì subito in discesa con una insidiosa mulattiera resa ancora più infida dalle pioggie dei giorni precedenti (erano i primi di Novembre…che pazzi quelli di “Tutto” ad organizzare in quel periodo la manifestazione!)…io partii guardingo evitando i tratti più scivolosi....mentre ero tutto concentrato a stare in piedi il più a lungo possibile, con la coda dell’ occhio, vedo all’altezza della mia testa , una ruota!?…era Roman che, con naturalezza sconcertante, dove io faticavo a stare in piedi, mi sorpassava a doppia velocità scendendo in “manual” come avevo visto al mattino !!! Rimasi di -----!!…mi aspettava un pomeriggio che mi sarei ricordato per un bel pezzo!!
Il francese mise giù la ruota e proseguì, saltando come una gazzella, di roccia in roccia fino a che, dopo poche decine di metri , con un balzo più alto degli altri atterrò un po’ più bruscamente traumatizzando il deragliatore posteriore che venne risucchiato dalla ruota frantumandone i raggi…con faccia sconsolata, ancor più quella di Ciaccia che arrivò poco dopo, non fece che dire…”Merde!..se cassè !!! Merde e ri-Merde!”…risalì a piedi le poche centinaia di metri percorsi dalla partenza, verso l’ agriturismo per riparare il danno e promise di raggiungerci poi…purtroppo per noi questo non avvenne nonostante la lentezza con cui proseguì il giro…di sicuro ci perdemmo qualche altro bel numero di quel funambolo della mtb!!
Sconsolati ripartimmo raggiungendo l’ asfalto e cominciando la salita verso “Pian delle Bruschette” dove era prevista la deviazione verso Bagno di Romagna…in salita mi avvicinai ad uno dei Fro, Wade Simmons, per conoscere un po’ il personaggio ed il mezzo che cavalcava. La bici era una Rocky Pipeline con
Marzocchi Z1 e carro di tipo U.R.T. con gommoni belli grossi…pensai: ”Cacchio!..peserà una cifra…però in salita viene su bene!”…l’ andatura era tranquilla , io ero ben allenato, ma con quel mezzo avrei sofferto ben di più che con la mia K2! Ad un certo punto notai che Simmons guardava spesso verso l’ alto…chiesi, in stentato inglese, visto il tempo un po’ minaccioso, se era preoccupato che piovesse…questo mi rispose tutt’ altro..stava osservando le scarpate che erano a strapiombo sulla nostra strada immaginando traiettorie dove era possibile scendere!… dopo Roman, rimasi un’ altra volta di -----!….quei pendii erano più o meno verticali!!
Arrivati al primo stop scoprimmo quale sarebbe stato un' altra caratteristica che avrebbe contraddistinto quel pomeriggio…l’ aspettare quella lentezza d’ uomo che era il Ciaccia in cima ad ogni salita!
Appena arrivato Mario i Fro si diedero da fare per realizzare qualche scatto….proprio dove ci eravamo fermati videro un bel tratto scosceso con spuntoni di roccia affioranti…proprio l’ ideale!
La roccia formava infatti un gradino che, se copiato, affrontare questa scarpata non era poi tanto difficoltoso per gente come loro….invece, usandolo come trampolino per un drop, tutto si complicava perché in fondo c’ era anche da evitare un fosso profondo 30 cm. Il primo a tuffarsi è Schley . Vedendo lui fare quel drop ed in fondo evitare il fosso sembrava tutto facile…poi ci prova Simmons ….il drop viene bene ma l’ atterraggio non è dei migliori…una bella facciata dentro al fosso!…Si rialza con la faccia un po’ escoriata ma è tutto sano , niente di rotto…io mi precipito ad aiutarlo tirando su la bici mettendoci la normale forza con cui sollevavo la mia K2….col cavolo!!..avrà pesato la bellezza di circa 20Kg.! …sollevandola , dallo sforzo quasi mi venne un ernia!...:”ma come cacchio faceva in salita a portare su simile ferraglia!”.Tutta questione di mentalità (e anche di gambe!)…allora non ci pensavi nemmeno a fare salite con bici di tale peso….ora non sono pochi i freeriders nostrani che hanno bici simili me compreso. Alcuni, dopo i Fro, tentarono di violare quella scarpata, molto pochi droppando quel gradino( Roman senza problemi!) sia in quel momento che alla domenica…il fosso fece molte vittime…addirittura qualcuno spezzò pure il telaio!!
Fatto qualche scatto il gruppo riparte su un sentiero saliscendi fino a raggiungere l’ inizio di una discesa veloce..qui Simmons , mentre aspettavamo il solito Ciaccia, fece una osservazione sulle mie gomme, disse: “Yours tyres are no good for downhill !” facendomi notare la scarsa sezione da 1,95 dei miei IRC…da quel giorno le mie gomme hanno avuto crescita di sezione da ..2,1-2.3-2.5 fino agli attuali
Maxxis da 2,7 ! Spero che Simmons, se capitasse di incontrarlo di nuovo, ora non abbia più da ridire su questo problema! Fatta la discesa a manetta dirigiamo verso il paese di Bagno di Romagna in cerca di qualche ostacolo artificiale dove fare altri scatti con qualche numero dei Fro…l’ occasione venne nel violentare un muretto alto circa un metro..i due , da fermo, più volte ci montarono sopra con dei balzi da fermo davvero notevoli…mica erano bici da trial!..questi cancelli pesavano una cifra!!! Ora non si può più fare, purtroppo al muro hanno messo una ringhiera….tanto chi ne è capace di noi mortali?!
Il giro continuò iniziando una salita con dei bei strappi dalla notevole pendenza…qui ringraziai Dio di avere una full sotto i 12 Kg….i primi ad arrivare in cima fummo solo io, Tommy e pochi altri…i Fro ritardarono non di tantissimo..chi ci mise una eternità fu indovinate chi?….non arrivando mai il fotografo ufficiale molti, anche stremati dal freddo che incominciava a farsi sentire nel tardo pomeriggio, vi ricordo che eravamo ai primi di Novembre, rinunciarono ad aspettare il Mario e proseguirono…Io rimasi ad aspettare, non capita tutti i giorni di fare un giro con i Fro!! Simmons nell’ attesa fece un po’ di manutenzione alla sua Rocky…molto probabilmente, nel violentare con foga il muretto, la corona esterna (ancora non si usava il bash-gard o come cavolo si chiama) si era un po’ piegata…presa una bella pietra la raddrizzò a suon di mazzate! Tanto i pezzi di ricambio a loro li danno gratis! Arrivato quel lumacone del fotografo, i Fro deliziarono i pochi rimasti ancora con qualche numero affrontando una altra ripida scarpata con notevole maestria mentre il Ciaccia ci dava sotto con la sua reflex.
Oramai eravamo alla fine della giornata….dopo la discesa che ci riportò a fondo valle non rimaneva che risalire verso Valbonella e non fu impresa facile visto la tanta salita che ci aspettava …i Fro, stremati dal fuso orario mal digerito, aspettarono che qualcuno li venisse a prendere mentre a noi poveri derelitti non rimase che pedalare….la salita fu faticosa ma non mi pesò molto visto la bella giornata che avevo trascorso....giornata che cambiò totalmente il mio modo di vivere questo bellissimo sport….Dulcis in fundo, finii la giornata con un bel panino chiacchierando con gli amici di quel giorno seduto fianco a fianco ai due Fro. Gasato da tutto ciò che era successo, sulla strada del ritorno verso casa, mi fermai subito in un fornito negozio di bici comprandomi immediatamente un bel manubrio rialzato. In seguito la mia K2 acquistò sempre più ciccia grazie a componenti quali una Marzocchina Dropoff e gomme Tioga da 2,1 , tutte cose che resero molto più gustose le mie escursioni domenicali. Negli anni a seguire, fra cambio di bici e aggiornamento di componenti ora sono arrivato a possedere un fantastica Orange 7+ del peso di circa
18kg !
In salita mi fa un po’ soffrire ma sono ampiamente ripagato dalle goduriose discese…purtroppo mi sono fatto male solo dopo due mesi che è diventata mia….. non vedo l’ ora di essere guarito per rimontarci sopra e strapazzarla un po’ !
Sono passati solo 5 anni da quel Funky-Day ma , per come si sono evolute le cose, sia i mezzi che i biker, sembrano una eternità…..basta guardare qualche video di freeride attuali, tipo l’ ultimo New World Disorder e ci si accorge a che punto si è arrivati ….il “gap-road” di Wade Simmons sul pik-up della Marzocchi da una altezza impressionante fa P A U R A ! Quella scarpata di Valbonella dove Simmons assaggiò il terreno di faccia, ora è proprio un cosa ridicola…roba da pivelli come me ! Per non parlare di quel malato di mente di Bender ed i suoi drop alti come case di 5 piani !!??
Io non arriverò mai a quei livelli, penso neanche lo 0,0000000001% , però sono contento lo stesso di divertirmi ogni domenica andando a zonzo con i miei amici con quello spirito freeride che è nato in me, e penso anche in altri, quel fantastico pomeriggio di 5 anni fa ! "