Io c'ero

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starlaFR

Biker dantescus
12/7/04
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Inverìc (Còm)
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Bike
varie
girandolafunesta ha scritto:
Non mi sono offeso......anzi.
Diciamo che il mio discorso era un po piu in direzione "tecnica" parlando di telai e componenti,rimango della mia idea....la mountain bike come oggetto è nata per permettere alla gente di affrontare le salite.....
Ma sono daccordo con il fatto che il motore che ha spinto quei personaggi a sviluppare le Schwinn sia stata la discesa.....nel senso che il fine ultimo di affrontare le salite era un sano e divertente "Bombing down Mt.Tamalpais"

dal punto di vista tecnico posso essere d'accordo. anzi lo sono per quanto riguarda il periodo di tempo a cui ti riferisci. anche se non se vale per tutti i componenti o solo per il mero cambio, boh... sarebbe interessante approfondire. ma già con l'avvento delle prime full nei primi '90 non sono più così sicuro che l'evoluzione tecnica e tecnologica sia stata spinta dalla "salita". penso che almeno l'80% della "tecnica" che pedaliamo adesso sia frutto delle sperimentazioni spinte dalle esigenze delle primordiali DH. questo da praticamente tutti i punti di vista, raporto peso/affidabilità compreso per come la vedo io...
 

gattonero

Princeps Mechanicorum
11/8/03
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London, Nxxxx
myspace.com
...e' la stessa cosa che penso ogni giorno, qui si vede gente ancora coi caschetti Specialized senza hard-shell ma con la "cuffietta" di lycra....!!!
:))):
Ah, spero di ricordarmi di pigliare qualche foto dalle Smemoranda dei begli anni andati, la mia Bianchi Thomisus da 17 kg, che per un periodo sfoderava perfino la piega da strada, come un perfetto idiota a voler imitare John Tomac...!
Eh, si, quante se ne son viste...
Ecco perche' amo il mio lavoro!!!

men%20at%20work.jpg


:artista:
 

girandolafunesta

Biker forumensus
18/11/02
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Casalgrande (RE)
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starlaFR ha scritto:
dal punto di vista tecnico posso essere d'accordo. anzi lo sono per quanto riguarda il periodo di tempo a cui ti riferisci. anche se non se vale per tutti i componenti o solo per il mero cambio, boh... sarebbe interessante approfondire. ma già con l'avvento delle prime full nei primi '90 non sono più così sicuro che l'evoluzione tecnica e tecnologica sia stata spinta dalla "salita". penso che almeno l'80% della "tecnica" che pedaliamo adesso sia frutto delle sperimentazioni spinte dalle esigenze delle primordiali DH. questo da praticamente tutti i punti di vista, raporto peso/affidabilità compreso per come la vedo io...
sono anche io daccordo con quello che dici......ripercorrendo l'intera evoluzione io la vedo cosi',è iniziata scendendo per divertimento puro....poi cambio,deragliatore,5 rapport,freni a tamburo,guarnitura da turismo,etc......hanno dato nuova linfa e coinvolto anche chi non voleva spingere in salita il 52-20 delle Schwinn monomarcia......poi è partita la Repack....i telai appesantiti dalle modifiche (si è passati da 20kg delle schwinn spogliate a quasi 30kg) e sollecitati dall'uso si rompevano.....quindi telai specifici (geometrie basate sulle Schwinn Excelsior) e componenti mirati...presi non piu solamente dalla BMX e moto ma anche dalle "lightweight" europee,Cantilever,cerchi,mozzi,cambio etc.etc..
Con questi mezzi si inizia a fare xc "enduro" (la prima gara di xc organizzata da Bonds fu nel 1977,un anno dopo la prima Repack)...il signor Specialized costruisce in serie la prima mtb...prendendo come campione il telaio Ritchey (l'unico oltre a Breezer) le riviste iniziano ad interessarsi,cosi' come le aziende produttrici di componenti.
La mtb (o ATB ancora il nome non è chiaro) diventa fenomeno modiale...è gia una bicicletta da fuoristrada a 360°.....molte aziende iniziano a mettere in catalogo mtb....siamo gia alla fine degli anni 80....appaiono le prime forcelle,si da il via a campionati mondiali di xc e discesa.....ogni categoria porta innovazioni,dh freni,sospensioni,leveraggi efficaci.....xc leggerezza spinta cercando affidabilità......nascono e muoiono innovazioni (u brake,discdrive,URT,corone biopace,elastomeri,carri rialzati, etc.etc.) per un po le discipline rimangono sostanzialmente 2 xc e dh....poi ne nascono di nuove come il dual slalom...e anche li sono biciclette moderne riadattate,per un po non si capisce cosa sia meglio usare,poi nascono telai e componenti specifici....l'evoluzione continua,dirt,street etc.etc...nuovi telai nuovi componenti........da un po di tempo fine anni 90 si ripropone una cosa che era gia capitata agli inizi....la gente vuole godersi la discesa,ma arrivarci in bicicletta,nasce il freeride e l'all mountain....la passione è sempre la stessa ma con un bagaglio tecnico e con un offerta di mercato centuplicata rispetto agli anni 70.....data dall'esperienza passata e dall'evoluzione che ogni disciplina ha portato con se....leggerezza e affidabilità dall'xc,sospensioni e leveraggi efficaci dalla dh,piu componenti specifici......le discipline specifiche inoltre continuano ad evolversi.....
 

bambasoft

Biker infernalis
27/9/05
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.
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panzer division ha scritto:
ieri guardavo un documentario sugli inizi dello skate (dogtown & Z-Boys)....e finito di vedere mi sono messo a pensare a quando ho iniziato io ad andare in bici...e pensando bene....io posso dirlo.... IO C'ERO! :yeah!:

io ho iniziato nell'estate del 1989 con una mtb rigida (chi se le sognava le fork ammortizzate.....), in italia la prima mtb, il rampichino Cinelli arrivo nel 1985 ma non lo vidi mai. ho visto tutta l'evoluzione di questo sport, ho visto le innovazioni, le novità tecniche.....ho visto come è cambiato lo stile..... quando una volta ci buttavamo in discesa tutti con la sella altissima in mezzo alle chiappe e il manubrio da 50 cm con le appendici manubrio (rigorosamente Onza...in alu per noi bambini, in titanio x i figaccioni).
è fantastico ripensarci ora e sapere che....cavolo....io quella volta ero li! nella mia cittadina fui il primo insieme ad un amico a praticare del vero mountain biking! lui era molto ricco di famiglia e dopo qlc anno gli arrivo una stupenda Cannondale EST, che fletteva come una fisarmonica....ma era una vera full! e me la prestò x qualche giro...sembrava di essere un pro!
certo....alla fine io sono rimasto quello che era una volta, un mediocre biker che si è cimentato in tutte le specialità della mtb, non ho mai primeggiato in nulla ne sono mai migliorato più di tanto....però mi fa sorridere (bonariamente) quando vedo tutti questi ragazzini ( per altro bravissimi) che parlano di mtb e penso che quando io iniziai a farmi i primi salti in bici e le prime discese a rotta di collo col caschetto di polistirolo, loro erano nella culla a ciucciarsi il dito, se non nelle balls del loro papà! :))):
si si si....io sono contento.....perchè io ho visto (quasi) tutto.

io c'ero!!!!!!!!

Ehi c'ero anch'io...............
La mia prima mtb una Bianchi, la presi nell'86.
Camminando verso il rifugio Fanes, questa strana bici piena di cambi mi sorpassò e lì capii subito.........
Da li incominciai ad ammalarmi di mtb.....
Non ho mai fatto una gara ma ho fatto moltissime escursioni in alto adige e friuli da 20 anni a questa parte
 

lucabona

Biker celestialis
22/5/04
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Bergamo
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Bianchi Ethanol FST
panzer division ha scritto:
... io ho iniziato nell'estate del 1989 con una mtb rigida (chi se le sognava le fork ammortizzate.....), in italia la prima mtb, il rampichino Cinelli arrivo nel 1985 ma non lo vidi mai...
Io ho preso la mia prima MTB, credo nel 86... era (Ed è perchè mio padre ce l'ha ancora) una MBK tutta fluò con forka rigidissima!!!

Anch'io posso dire... "Io c'ero"!!!
 

gmt

Biker superis
15/9/03
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Lugano
www.gianmariatogni.ch
Cavolo Panzer,
ho letto sto post e mi sono venuti i brividi ... hai proprio ragione NOI c'eravamo !!
Fine anni 80 con la prima AlpineStar CroMega LX (la DX costava troppo) con le Biopace Shimano. Poco tempo dopo ci misi la pipa Girvin con l'elastomero verde (dopo innumerevoli discussioni su quale scegliere).
Arrivò poi la ALMega-XT (pagata a quel tempo 3500.- Franchi svizzeri !!!!!). Ci misi subito il nastro da manubrio da strada per proteggere i foderi posteriori rialzati, cambiai l'elastomero alla Girvin e via...le prime gare di discesa in Italia (io sono sfizzero :-)). L'Adrenalina a Garda con la bici ridiga ...mi ci volevano 3 mesi per recuperare il mal di mani e braccia ! Scarpe da ginnastica vecchie, casco da moto forato e tanta tanta passione. La Dart 2.3 all'anteriore e la SMOKE al posteriore ... un carrarmato. Le corna ONZA, le porcuspine bianche che si scioglievano al sole, i GRAFTON anodizzati viola con i pattini COOLSTOP che frenavano piu dei dischi di oggi !!
La passione mi bruciava dentro, andai al Ciocco nel 91 per i mondiali, vidi tutti i miei idoli .. Herbold, Perakis, Iten, ecc.. Ho ancora la maglietta Alpinestar tutta autografata, ... fui il primo a chidere l'autografo a Iten sceso dal podio medaglia d'oro !! (si dai .. un pochetto ora me la tiro!)

Potrei continuare per pagine e pagine ... ma ho gia i lucciconi ...


Allego un paio di foto al Ciocco, Perakis .. io ed Herbold e la Girvin
 

Allegati

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Pizzaman

Biker superis
27/5/06
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Varese
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Mio dio con questo post mi avete fatto venire in mente troppi ricordi assopiti,mi viene la pelle d'oca a ricordare quando per la prima volta sali su una mtb sotto l'occhio vigile del mio mitico zio.
Avevo la mitica eta' di 14(ora quasi 28) anni e devo dire che ai tempi mi sentivo una mosca bianca dalle mie parti a girare in mtb.
Ma chi le ricorda le prime pro-flex biammortizzate con elastomero posteriore?
 

wankelmania

Biker forumensus
22/1/04
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TRIESTE
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Bike
Dean Duke 29", Seven Sola S 26", RM ETS-X
io ho iniziato nel 1991 con un cancellone rigido da supermercato.
la prima mtb, che non ho più.

a fine anni 80 partecipavo delle MTb dei miei amici più fortunati, Cinelli e Pinarello ed MBK.
ricordo la Cinelli aveva l'attacco manubrio fatto a triangolo.

in quegli anni mi innamorai delle prime full, le Pro flex 855 e 856, le guardavo sospirando e gli amici mi dicevano "mah, è roba da discesa, non attecchirà mai...".
ho visto le GT RT-S ed LT-S (che un mio amico possiede tuttora), le Trek Y in carbonio, le URT prima padrone del mercato, poi scomparse.
la forcella ammortizzata Tange.
la viteria in ergal colorata per la guarnitura ed il cambio.
le guarniture ovali.

i Ritchey Red.
le gommine slick da 1,25" per fare cicloturismo od allenamento invernale con la mtb. (esistono ancora? lo sapete sicuramente, magari il panzer, nella sua enciclopedica conoscenza..).

le Cannondale Super V, la FR900 (che provai tramite Casa del ciclo) con la forcella Moto a doppia piastra, le Raven.
l'alpinestars Cromega a foderi alti, la Nishiki Alien, la Scott Endorphin che mi piaceva immensamente.

Giant MCM? ricordate la front in carbonio?
e l'olympia protech?

e la forcella AMP a parallelogramma e pure le Look, chissà che fine hanno fatto.

e le ruote spinergy a razze per mtb? poi vietate in competizione...

le marzocchi "aria-olio e peperoncino" XC700 che vanno ancora?

le prime forcelle con 40mm di escursione...che tempi.
chi si faceva la pista di Nevegal con la rigida, e veniva giù a valle con i polsi massacrati.


pensa ai ragazzi di oggi, che iniziano direttamente con la full.

io mi sono fatto tutti gli steps
1) rigida da supermarket
2) rigida entry level, su cui ho montato
1 bis) forcella ammortizzata da 50mm
2 bis) pedali SPD Ritchey Logic red
3) full da enduro o fr leggero, monocross
4) full a quadrilatero da xc

penso che vivere questi anni, vedere e toccare l'evolversi dei nostri mezzi, ci abbia arricchito molto.
la nostra esperienza di guida contempla tutte le differenti anime della mtb (ed alcuni tra noi sono ancora più completi, avendo anche BMX, DH..).
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
18.674
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Venezia Giulia.
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i.



le gommine slick da 1,25" per fare cicloturismo od allenamento invernale con la mtb. (esistono ancora? lo sapete sicuramente, magari il panzer, nella sua enciclopedica conoscenza..).


e la forcella AMP a parallelogramma e pure le Look, chissà che fine hanno fatto.
quelle gommine esistono ancora, le monto sulla mia olympia rigida che uso per allenarmi su strada quando ho poco tempo o quando fa buio presto in inverno

la forcella look a parallelogramma esiste ancora, è in produzione, tutta in carbonio, è una meraviglia e nn so cosa darei per possederne una
 

THE BART

Biker celestialis
16/2/05
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Pesaro
www.mtbsorciverdi.it
IO.....c'ero.

in particolare UNA , al primo funky day a Valbonella di un improvvido biker che per emulare le gesta dei froriders canadesi giù per un costone l'ha piegata a tal punto che la ruota davanti toccava quella dietro :-? :-?

..al primo funky c'ero anch'io e tante ne ho viste dai lontani primi anni 90 quando incominciai a sterrare con la mia prima rigidona in acciaio di bassa gamma....a proposito del funky inserisco un racconto appunto della prima edizione che qualche anno fà è stato inserito sul forum DHC...di preciso lo scrissi ne 2003 quando a casa ingannavo il tempo al PC mentre ero in convalescenza causa infortunio di cui parlo anche nel racconto....per chi avesse voglia di leggerlo eccolo qua!

" In Luglio, come da due anni a questa parte, sono andato a farmi un week-end a Les Gets, Morzine ecc. dove, penso molti di voi sanno, ci sono percorsi dh e freeride a iosa ben serviti dagli impianti di risalita. Direte…. beato te! Appena arrivato lo pensavo anch’ io ma…….. il mio fine settimana è durato tre ore! In uno stupido volo su delle "woops", senza neanche andare tanto forte, mi sono fatto un bel danno alla tibia....sono stato operato e "up-gradato" di placche e viti in titanio, ho fatto un mese di gesso e prima di tornare a posto ci vorranno mesi !! Per potere ritornare in mtb……meglio che non ci penso! Così, per passare il tempo, qualche giorno fa mi sono messo a sfogliare la mia collezione di vecchi “Tuttomtb”….sfogliando il numero di Dicembre 98 sono arrivato dove si parlava del primo raduno freeride italiano…il Funky –Day di Valbonella. Delle edizioni del Funky io le ho fatte tutte tranne le ultime due, ma quello che ricordo particolarmente è il primo e specialmente quell’ indimenticabile sabato pomeriggio di allora che vorrei raccontare in un “amarcord” di quei tempi!?
Il Funky-Day voleva essere un raduno a livello nazionale sullo stile del BikeFestival (evento organizzato dalla maggiore rivista tedesca del settore). Per i pochi che non lo sanno il BikeFestival, si svolgeva, e si svolge tuttora, a Riva del Garda: qui, i partecipanti, benché siamo in Italia, sono principalmente tutti tedeschi. TUTTOmtb pubblicizzò bene in anticipo sulla rivista l’ evento, ma andavano un po’ al rischio visto che le uniche cose che accomunavano i biker italiani in quel periodo erano solo appuntamenti di tipo agonistico e non, come in questo caso, solo un ritrovarsi per conoscersi e divertirsi insieme facendo semplici escursioni.
Io, in quel periodo ero un po’ schifato dall’ agonismo (cross-country), e fui molto contento della nascita di questo raduno visto che era stato annunciata la possibilità di vedere all’ opera i Froriders ( protagonisti del famoso video Kranked 2 che tanto mi aveva entusiasmato ) e Frank Roman lo stiloso downhiller ospiti della manifestazione….. inoltre ero pure curioso di vedere di persona quelli che erano la vera anima di TUTTOmtb .
Abitando poco lontano da Valbonella, circa 120 km., decisi di andarci al sabato e se valeva la pena tornarci anche domenica ….poi potei solo il sabato ma per me fu più che sufficiente.
Ecco la cronaca di quel , per me, fatidico giorno….
Organizzai la trasferta con un mio solo amico, Tommy, anche lui curioso di vedere come era messa la cosa. Gli altri miei amici biker di allora snobbarono l’ evento essendo ancora, e lo sono tuttora , convinti croxcountristi.
Caricai sulla mia wonder car Fiat Topa la mia bike di allora che era assettata per fare le granfondo: si trattava di una K2 5000 gialla con carro ammortizzato in carbonio dalla già allora generosa escursione di ben 110mm, forca RockShox Judy da 63mm di escursione, componenti PMP ultraleggeri, gommini IRC Mythos da 1,95, piega Ritchey WCS rigorosamente diritta con attacco da 130mm di estensione ben inclinato verso il basso..niente a che vedere con quello che sarebbe successo dopo quel fatidico pomeriggio e negli anni a seguire….allora per me l’escalation verso l’alleggerimento del mezzo era il massimo…mai avrei immaginato che il futuro sarebbe stato il contrario! Tommy da par suo aveva una front DBR assetata da croxcountry puro.….ma ritorniamo a quel pomeriggio.
Arrivammo a Valbonella , scaricammo i mezzi, e gironzolammo nella piccola area espositiva…l’ ambiente era bello sano e variegato. Erano presenti parecchi biker suddivisi principalmente tra crosscountristi ed escursionisti. Tutti, tranne qualche pecora rara con magliette da motocross, erano di un look tipicamente stradista. Il pantaloncino attillato la faceva da padrone....io ero tra i pochi a calzare uno short di nuovo stile che allora era il must dei freeriders nazionali di prima leva: se ricordate era il pantaloncino color caki della Dainese con tasconi laterali…Fox e altri marchi, che come per Dainese sono di estrazione motociclistica, nel nostro sport si vedevano solo sui video o foto di riviste…Male… sto divagando come al solito…torniamo a noi…riconobbi, perché uno lo chiamò ad alta voce, tra i vari personaggi, uno delle colonne di allora della rivista, il Ciaccia…me lo immaginavo un tipo dal fisico atletico e look giacca e cravatta …col cavolo… sembrava un ribelle “barbutos cubano” del tempo del Che’. In seguito vidi anche chi era Martignoni, l’ allora capo redattore ….lui invece era proprio come me lo aspettavo...fisico asciutto di biker allenato e look alla moda. Aspettando le 10.00, ora in cui sarebbero partite le escursioni, vagammo tra gli stand di ditte presenti , quando Tommy mi fece notare Roman che stava andando su e giù con la sua Cannondale verde opaco in modo poco ortodosso….prendeva un poco di velocità, rizzava la bici e senza pedalare, stando in piedi, si produceva in dei “manual” appunto da manuale…rimasi a bocca aperta…non avevo mai visto dal vero fare cose simili! Le 10.00 arrivarono e partirono le prime escursioni…io volevo aggregarmi in quella dove, come era stato detto, avrebbero partecipato i biker canadesi e Roman. A causa di uno dei Fro, mi sembra Richie Schley, che stava smaltendo male il “jet-lag”, si sarebbe aspettato un po’…aspettai con pazienza al contrario di molti altri, compresi alcuni miei amici biker attuali che si pentirono amaramente! Verso mezzogiorno il piccolo gruppettino, circa una quindicina, era pronto a partire: mi ricordo bene di due mitici tipi arrivati fin da Ragusa, Giuseppe e Guglielmo; degli altri purtroppo, nonostante le tante occasioni che ci furono per scambiare due parole, mi rammarico di non avere saldato solidali amicizie… ho dei ricordi visivi di un tipo col codino con una S.Andreas verde , di uno con una front rigida con gommoni Ritchey e freni idraulici Magura, di uno con la maglietta della Yeti e di uno con una Scott gialla che indossava un pantaloncino a scacchi (leggendo ora la vecchia rivista sò che è il famoso Giacomo di Cassino che però non conosco di persona)….Ciaccia sarebbe stato presente per tutto il giro per documentare con foto quel fantastico pomeriggio.
I Fro, come nei video, erano vestiti completamente Fox e sulla schiena portavano l’ inseparabile zainetto CamelBack…..un look che in seguito sarebbe stato da tutti imitato! Si partì subito in discesa con una insidiosa mulattiera resa ancora più infida dalle pioggie dei giorni precedenti (erano i primi di Novembre…che pazzi quelli di “Tutto” ad organizzare in quel periodo la manifestazione!)…io partii guardingo evitando i tratti più scivolosi....mentre ero tutto concentrato a stare in piedi il più a lungo possibile, con la coda dell’ occhio, vedo all’altezza della mia testa , una ruota!?…era Roman che, con naturalezza sconcertante, dove io faticavo a stare in piedi, mi sorpassava a doppia velocità scendendo in “manual” come avevo visto al mattino !!! Rimasi di -----!!…mi aspettava un pomeriggio che mi sarei ricordato per un bel pezzo!!
Il francese mise giù la ruota e proseguì, saltando come una gazzella, di roccia in roccia fino a che, dopo poche decine di metri , con un balzo più alto degli altri atterrò un po’ più bruscamente traumatizzando il deragliatore posteriore che venne risucchiato dalla ruota frantumandone i raggi…con faccia sconsolata, ancor più quella di Ciaccia che arrivò poco dopo, non fece che dire…”Merde!..se cassè !!! Merde e ri-Merde!”…risalì a piedi le poche centinaia di metri percorsi dalla partenza, verso l’ agriturismo per riparare il danno e promise di raggiungerci poi…purtroppo per noi questo non avvenne nonostante la lentezza con cui proseguì il giro…di sicuro ci perdemmo qualche altro bel numero di quel funambolo della mtb!!
Sconsolati ripartimmo raggiungendo l’ asfalto e cominciando la salita verso “Pian delle Bruschette” dove era prevista la deviazione verso Bagno di Romagna…in salita mi avvicinai ad uno dei Fro, Wade Simmons, per conoscere un po’ il personaggio ed il mezzo che cavalcava. La bici era una Rocky Pipeline con Marzocchi Z1 e carro di tipo U.R.T. con gommoni belli grossi…pensai: ”Cacchio!..peserà una cifra…però in salita viene su bene!”…l’ andatura era tranquilla , io ero ben allenato, ma con quel mezzo avrei sofferto ben di più che con la mia K2! Ad un certo punto notai che Simmons guardava spesso verso l’ alto…chiesi, in stentato inglese, visto il tempo un po’ minaccioso, se era preoccupato che piovesse…questo mi rispose tutt’ altro..stava osservando le scarpate che erano a strapiombo sulla nostra strada immaginando traiettorie dove era possibile scendere!… dopo Roman, rimasi un’ altra volta di -----!….quei pendii erano più o meno verticali!!
Arrivati al primo stop scoprimmo quale sarebbe stato un' altra caratteristica che avrebbe contraddistinto quel pomeriggio…l’ aspettare quella lentezza d’ uomo che era il Ciaccia in cima ad ogni salita!
Appena arrivato Mario i Fro si diedero da fare per realizzare qualche scatto….proprio dove ci eravamo fermati videro un bel tratto scosceso con spuntoni di roccia affioranti…proprio l’ ideale!
La roccia formava infatti un gradino che, se copiato, affrontare questa scarpata non era poi tanto difficoltoso per gente come loro….invece, usandolo come trampolino per un drop, tutto si complicava perché in fondo c’ era anche da evitare un fosso profondo 30 cm. Il primo a tuffarsi è Schley . Vedendo lui fare quel drop ed in fondo evitare il fosso sembrava tutto facile…poi ci prova Simmons ….il drop viene bene ma l’ atterraggio non è dei migliori…una bella facciata dentro al fosso!…Si rialza con la faccia un po’ escoriata ma è tutto sano , niente di rotto…io mi precipito ad aiutarlo tirando su la bici mettendoci la normale forza con cui sollevavo la mia K2….col cavolo!!..avrà pesato la bellezza di circa 20Kg.! …sollevandola , dallo sforzo quasi mi venne un ernia!...:”ma come cacchio faceva in salita a portare su simile ferraglia!”.Tutta questione di mentalità (e anche di gambe!)…allora non ci pensavi nemmeno a fare salite con bici di tale peso….ora non sono pochi i freeriders nostrani che hanno bici simili me compreso. Alcuni, dopo i Fro, tentarono di violare quella scarpata, molto pochi droppando quel gradino( Roman senza problemi!) sia in quel momento che alla domenica…il fosso fece molte vittime…addirittura qualcuno spezzò pure il telaio!!
Fatto qualche scatto il gruppo riparte su un sentiero saliscendi fino a raggiungere l’ inizio di una discesa veloce..qui Simmons , mentre aspettavamo il solito Ciaccia, fece una osservazione sulle mie gomme, disse: “Yours tyres are no good for downhill !” facendomi notare la scarsa sezione da 1,95 dei miei IRC…da quel giorno le mie gomme hanno avuto crescita di sezione da ..2,1-2.3-2.5 fino agli attuali Maxxis da 2,7 ! Spero che Simmons, se capitasse di incontrarlo di nuovo, ora non abbia più da ridire su questo problema! Fatta la discesa a manetta dirigiamo verso il paese di Bagno di Romagna in cerca di qualche ostacolo artificiale dove fare altri scatti con qualche numero dei Fro…l’ occasione venne nel violentare un muretto alto circa un metro..i due , da fermo, più volte ci montarono sopra con dei balzi da fermo davvero notevoli…mica erano bici da trial!..questi cancelli pesavano una cifra!!! Ora non si può più fare, purtroppo al muro hanno messo una ringhiera….tanto chi ne è capace di noi mortali?!
Il giro continuò iniziando una salita con dei bei strappi dalla notevole pendenza…qui ringraziai Dio di avere una full sotto i 12 Kg….i primi ad arrivare in cima fummo solo io, Tommy e pochi altri…i Fro ritardarono non di tantissimo..chi ci mise una eternità fu indovinate chi?….non arrivando mai il fotografo ufficiale molti, anche stremati dal freddo che incominciava a farsi sentire nel tardo pomeriggio, vi ricordo che eravamo ai primi di Novembre, rinunciarono ad aspettare il Mario e proseguirono…Io rimasi ad aspettare, non capita tutti i giorni di fare un giro con i Fro!! Simmons nell’ attesa fece un po’ di manutenzione alla sua Rocky…molto probabilmente, nel violentare con foga il muretto, la corona esterna (ancora non si usava il bash-gard o come cavolo si chiama) si era un po’ piegata…presa una bella pietra la raddrizzò a suon di mazzate! Tanto i pezzi di ricambio a loro li danno gratis! Arrivato quel lumacone del fotografo, i Fro deliziarono i pochi rimasti ancora con qualche numero affrontando una altra ripida scarpata con notevole maestria mentre il Ciaccia ci dava sotto con la sua reflex.
Oramai eravamo alla fine della giornata….dopo la discesa che ci riportò a fondo valle non rimaneva che risalire verso Valbonella e non fu impresa facile visto la tanta salita che ci aspettava …i Fro, stremati dal fuso orario mal digerito, aspettarono che qualcuno li venisse a prendere mentre a noi poveri derelitti non rimase che pedalare….la salita fu faticosa ma non mi pesò molto visto la bella giornata che avevo trascorso....giornata che cambiò totalmente il mio modo di vivere questo bellissimo sport….Dulcis in fundo, finii la giornata con un bel panino chiacchierando con gli amici di quel giorno seduto fianco a fianco ai due Fro. Gasato da tutto ciò che era successo, sulla strada del ritorno verso casa, mi fermai subito in un fornito negozio di bici comprandomi immediatamente un bel manubrio rialzato. In seguito la mia K2 acquistò sempre più ciccia grazie a componenti quali una Marzocchina Dropoff e gomme Tioga da 2,1 , tutte cose che resero molto più gustose le mie escursioni domenicali. Negli anni a seguire, fra cambio di bici e aggiornamento di componenti ora sono arrivato a possedere un fantastica Orange 7+ del peso di circa
18kg !
In salita mi fa un po’ soffrire ma sono ampiamente ripagato dalle goduriose discese…purtroppo mi sono fatto male solo dopo due mesi che è diventata mia….. non vedo l’ ora di essere guarito per rimontarci sopra e strapazzarla un po’ !
Sono passati solo 5 anni da quel Funky-Day ma , per come si sono evolute le cose, sia i mezzi che i biker, sembrano una eternità…..basta guardare qualche video di freeride attuali, tipo l’ ultimo New World Disorder e ci si accorge a che punto si è arrivati ….il “gap-road” di Wade Simmons sul pik-up della Marzocchi da una altezza impressionante fa P A U R A ! Quella scarpata di Valbonella dove Simmons assaggiò il terreno di faccia, ora è proprio un cosa ridicola…roba da pivelli come me ! Per non parlare di quel malato di mente di Bender ed i suoi drop alti come case di 5 piani !!??
Io non arriverò mai a quei livelli, penso neanche lo 0,0000000001% , però sono contento lo stesso di divertirmi ogni domenica andando a zonzo con i miei amici con quello spirito freeride che è nato in me, e penso anche in altri, quel fantastico pomeriggio di 5 anni fa ! "
 

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