nessuno ci punta una pistola alla tempia per farci salire in bici e pedalare quindi ogni biker iscritto, se reputava che le condizioni erano troppo pericolose per lui era liberissimo di scegliere di fermarsi
Bravo...ed è questo il punto...è la "base" che non regge, non si può pensare che tutto sia dovuto, sole, terreno perfetto, e poi? Basterebbe? No, le probabilità di farsi male in MTB restano altissime.
Io dico che se non riprendiamo le redini del cavallo questo fugge ad ogni controllo, poi fra qualche anno chi gli racconta di cosa era la MTB????
Non è demagogia...è ciò che sta succendendo...avenzamo come le cavalette...sono PRIME DONNE in tutto...si chiamano Biker all'Italiana, dove l'ultima pagliacciata si è vista al Campionato Italiano Marathon svoltosi al Montello. Gli atleti elite Italiani sono partiti con un ritardo di 2 min (bloccando tutti gli altri 3000...) per dissociarsi dalla scelta di chi li ha fatti correre anche in presenza di atleti stranieri, che ovviamente sono partiti regolarmente al via ed hanno fatto 1° e 2° (Paulissen e Paez).
Non dico che siamo fatti così (non sta bene e non è totalmente vero...) ma SIAMO MESSI COSI'!!!!
Come cresce un movimento dove gli atleti che dovrebbero essere riferimento non "vogliono confrontarsi" con i migliori atleti del mondo "perchè il risultato viene falsato!?!?!?"
Si chiama mania di protagonismo in un mondo dove i nostri (Fontana escluso...) prendono paga regolarmente...devono far vedere che son bravi nel proprio territorio...mica possono far vedere che arrivano dietro no????
Ma secondo Voi tutto ciò non è collegato? Secondo Voi la mentalità dei top non ricade in maniera sbagliata ovunque nel nostro settore? C'è forse voglia di migliorare?
Ragazzi non credo di essere andato OT perchè qui ragioniamo di che cosa sia la MTB oggi in Italia, di come la stiamo vivendo, di cosa ci aspettiamo, cosa vorremmo e cosa non vorremmo.
Non odiatemi se son un pò prolisso...ma dentro di me sento un fiume in piena!