Uno dei modi di intendere il progresso è quello di rendere accessibili a sempre più persone determinate esperienze, grazie allevoluzione tecnologica.
E un punto di vista, che può piacere o non piacere, un esempio per rimanere in tema è la bici elettrica, rende accessibile la bici a chi prima non andava in bici, e ancora dobbiamo capire se è un bene o no.
Il progresso ci fa fare nuove cose solo perché si possono fare, insomma, su questo si concentra perché è qui che cè da guadagnare, e, come se non guadagnasse abbastanza, se di una cosa non ne sentiamo il bisogno, qualcuno la inventa lo stesso, poi si inventa che ci manca, e poi ce la vende.
Questa premessa spiega che sta a noi destreggiarsi con equilibrio tra la sostanza e lapparenza, sta a noi capire di cosa abbiamo bisogno in modo dignitosamente critico, e sta a noi trovare ciò che ci serve per la nostra soddisfazione.
Così io mi sento lontano tanto dallanziano con la bici anziana come lui, ma minkia, ma toglietela una soddisfazione e spendili due soldi per una delle tue ultime gioie della vita, e mi sento lontano dallipertecnologico che ha una forcella da 2.000 euro con dodici regolazioni diverse e poi mette tutte le regolazioni a metà perché da una parte non ci capisce una fava e dallaltra il percorso è vario, ma guarda te, e così la stessa forcella senza le 12 regolazioni (che lui non usa) costava la metà, pesava due terzi e si rompeva un quarto.
Insomma siamo chiamati a ragionare e non a rimpiangere quello che facevano venti anni fa due fenomeni, e dobbiamo anche augurarci che questa corsa al progresso continui così frenetica, cosicché noi gente di sostanza ne approfittiamo dei resti.
Claudio