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Potremmo cambiare il pto di vista:
Da Made in china o Made in Italy ...
.... a qualità e corrispondenza alle aspettative
Gli iPhone sono tutti fatti in Cina... non mi pare se ne preoccupi nessuno
Appurato il fatto che il tuo telaio e' come gli altri e gli adesivi mancanti dipendono dal solo fatto che non e' assemblato in Italia ( essendo pezzo a se' ) io accetterei la soluzione di Bianchi, che essendo il problema della verniciatura giustamente rifa' quella e non e' detto che tutte le case lo avrebbero fatto indipendentemente da quanto pagato...anzi !
La discussione a dir la verità dimostra che solo alcuni sanno anche solo vagamente che c'è una norma, figurarsi conoscerne il contenuto.Chi acquista sa esattamente (c’è una norma) cosa sittointende il marchio.
Personalmente ritengo che i consumatori dovrebbero avere il diritto a tutte le informazioni ritenute da loro rilevanti, prima di aprire il portafogli. nel caso specifico dove è stato fisicamente realizzato il telaio della loro bici, o la camicia che acquistano. Possiamo discutere sui motivi ,io per esempio trovo sospetto l'insistere ossessivo sulla provenienza nazionale di certi prodotti (come se truffe, sofisticazioni e taroccamenti vari nel nostro bel paese non ne accadessero...), ma chi compra ha tutto il diritto di scegliere l'origine dei prodotti, che sia una questione economica, etica o politica cambia poco, almeno secondo me.Meglio di così... molto più di tanti altri casi non normati
Se poi si vuole che si tutelino tutti, aborigeni produttori e consumatori, esportatori e importatori, e perché no, truffatori e onesti.... allora concordo che tutto, ma proprio tutto, è irrisolvibile
Io non mi sono mai lamentato della soluzione, volevo solo capire se era una soluzione accettabile che non avesse controindicazioni.
Ho sempre il dubbio che non tutti i telai siano fatti in Cina ma solo i telai di sostituzione ma non avendo risposte non ho certezze.
Mi lamento del fatto che non riesco ad avere una comunicazione con nessuno in Bianchi dopo la proposta di riverniciatura avuta tramite il rivenditore non so più a chi rivolgermi.
Il rivenditore mi ha dirottato su Bianchi o su un suo negozio monomarca.
Io non riesco ad avere da nessuno dei due anche solo una risposta di quando, come e in che tempi dovrebbe essere fatto questo lavoro.
Oramai siamo a settembre... viste le vacanze.
Tornerò dal rivenditore attuale richiedendo a lui di fare da tramite e pagando il suo disturbo visto che non riesco comunicare con nessun altro.
La discussione a dir la verità dimostra che solo alcuni sanno anche solo vagamente che c'è una norma, figurarsi conoscerne il contenuto.
Si dirà che le legge non ammette ignoranza, ma è un paradosso che per scegliere una camicia o una bici debba servire la laurea in giurisprudenza e la specializzazione in diritto commerciale...
Personalmente ritengo che i consumatori dovrebbero avere il diritto a tutte le informazioni ritenute da loro rilevanti, prima di aprire il portafogli. nel caso specifico dove è stato fisicamente realizzato il telaio della loro bici, o la camicia che acquistano. Possiamo discutere sui motivi ,io per esempio trovo sospetto l'insistere ossessivo sulla provenienza nazionale di certi prodotti (come se truffe, sofisticazioni e taroccamenti vari nel nostro bel paese non ne accadessero...), ma chi compra ha tutto il diritto di scegliere l'origine dei prodotti, che sia una questione economica, etica o politica cambia poco, almeno secondo me.
Cosa che a quanto pare non è molto gradita a livello aziendale. Si preferisce coprirsi con i pannicelli del "made in..." quando è chiaro che l'imperatore è nudo.
A me non pare che sia così. Se davvero così fosse, lo ripeto, non ci sarebbe questa discussione nè un dibattito che va avanti da almeno un decennio in ambito parlamentare e in Confindustria.Tutto vero e condivisibile, però in questo caso c’è una norma e delle leggi a tutela, in molti altri casi no
E con questa ognuno anche non avvocato riesce facilmente a capire l’origine del prodotto (non dei componenti), truffe a parte
No, ci vorrebbe onestà e serietà. L'onestà e la serietà di accettare il mercato non solo quando ti consente di delocalizzare e incamerare il differenziale di costi (e di dazio...) ma anche quando il cliente vuole informazioni chiare e corrette prima di aprire il portafogli.Immaginiamo se tutti vogliono sapere esattamente dove sono fatte tutte le cose... con filiere produttive complesse e per ogni singolo componente dei migliaia che compongono certi prodotti : allora si che ci vorrebbero avvocati e plurimasterati.
Vai a fare le Ferrari in Cina, poi me la racconti la reputazione....Se invece guardiamo ai brand e alla loro reputazione, alla qualità e alla sostanza, che è l’unica cosa che vale sul mercato, risolviamo il tutto puntando al generale e non allo specifico.
Quando si compra una Ferrari o una bmw nessuno chiede il Made In di ogni singolo componente... semplicemente si fida del brand
A me non pare che sia così. Se davvero così fosse, lo ripeto, non ci sarebbe questa discussione nè un dibattito che va avanti da almeno un decennio in ambito parlamentare e in Confindustria.
No, ci vorrebbe onestà e serietà. L'onestà e la serietà di accettare il mercato non solo quando ti consente di delocalizzare e incamerare il differenziale di costi (e di dazio...) ma anche quando il cliente vuole informazioni chiare e corrette prima di aprire il portafogli.
Vai a fare le Ferrari in Cina, poi me la racconti la reputazione....
Ripeto, a me dove son fatte le camicie o le bici interessa abbastanza poco, e il nazionalismo in un paese che vive di esportazioni e turismo lo trovo ridicolo per non dire pericoloso. Ma trovo ancor più ridicolo pretendere che il consumatore paghi e taccia.
La mia posizione è chiara: la dizione "made in..." nel mondo di oggi non è più indicativa della EFFETTIVA origine di un prodotto: è solo indicativa della rispondenza a precise norme formali che però NON certificano l' EFFETTIVA origine: posso far fare i telai a TW o in CN, portarli in Italia, verniciarli e montarli e scriverci LEGALMENTE "made in Italy".non si è ancora capita la tua posizione e la tua proposta.
Difficile poter scegliere liberamente se le informazioni non sono disponibili o non sono accurate.Il consumatore da che mondo è mondo è libero di scegliere.
...
Veramente, non capisco cosa non va in tutto questo
In questo caso non c'è alcuna questione, l'origine è stata correttamente dichiarata. Certo, "handmade in Italy" per quanto non legalmente vincolante è al limite della frode in commercio, ma sorvoliamo.Cosa dovrebbe pretendere il cliente: su telaio c’è scritto Made in China, più chiaro e onesto di così!
Quando si compra una Ferrari o una bmw nessuno chiede il Made In di ogni singolo componente... semplicemente si fida del brand
Cosa dovrebbe pretendere il cliente: su telaio c’è scritto Made in China, più chiaro e onesto di così!
Attenzione il telaio era arrivato di colore sbagliato e sul quello non vi era nessun adesivo "Made in Cina" ma solo "Hand made in Italy" invece che mandare una bicicletta del colore giusto hanno sostituito il telaio e su quello di sostituzione c'è la scritta "Made in Cina".
Quindi io non lo ritengo "più chiaro e onesto di così!".
La cosa peggiore è non avere un interlocutore, vi assicuro che qui nel Forum molti di voi hanno gentilmente risposto e dato il loro punto di vista e non sono tenuti o pagati per farlo.
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