Influenza della temperatura esterna sulle sospensioni

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Credo che @Ivo non si riferisca assolutamente alla deformazione di un serbatoio in alluminio ma al differenziale di pressione tra esterno ed interno del serbatoio, che in alta quota sebbene di poco cambia...
Il punto è: in che modo questo differenziale può influenzare la meccanica della sospensione?

Come fa una pressione inferiore all'esterno ad influire sulla pressione all' interno di un serbatorio stagno? Perchè è quest'ultima a rappresentare la molla che si oppone all' affondamento della sospensione e quindi il sag.

Quello che può cambiare molto sensibilmente il comportamento di una sospensione semmai è la temperatura, sia dell'aria della molla pneumatica che (soprattutto) dell'olio del circuito idraulico.
 

Il_Tasso

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Il punto è: in che modo questo differenziale può influenzare la meccanica della sospensione?

Come fa una pressione inferiore all'esterno ad influire sulla pressione all' interno di un serbatorio stagno? Perchè è quest'ultima a rappresentare la molla che si oppone all' affondamento della sospensione e quindi il sag.
Il serbatoio non è rigido in ogni direzione, ma ha un lato scorrevole: il pistone.
Per definizione, al sag il pistone è in equilbrio: le forze agenti sulle due facce devono essere identiche ed opposte.
Sulla riva del mare, la pressione nella camera è equilibrata dal peso del rider, più un'atmosfera.
A 3000 metri s.l.m., la pressione nella camera è equilibrata dallo stesso peso del rider (considerando ovviamente trascurabile la variazione dell'accelerazione di gravità al variare dell'altezza), più 0,7 atmosfere.
La differenza, 0,3 atmosfere, circa 4,5 Psi, può essere effettivamente percepibile dal rider.
Ma parliamo di un giro con 3000 metri di salita.
 
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Paoloderapage

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Se si sale molto di quota l'indurimento delle sospensioni (ad aria) e anche delle gomme si avverte ma poi si ridiscende.
ok sulle gomme dove 0.1/0.2bar da pianura ad alta quota magari si sentono.... ma su una pressione interna di 5/6bar delle forcelle o 10/15 del mono l'effetto della pressione atmosferica è assoltamente trascurabile.
 

Paoloderapage

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La differenza, 0,3 atmosfere, circa 4,5 Psi, può essere effettivamente percepibile dal rider.
Ma parliamo di un giro con 3000 metri di salita.
5psi su 150/200 mi sa che non li avverte nemmeno Loic Bruni... soprattutto se entrano in gioco differenze ben più importanti con quote simili tra cui temperatura e resistenza fisica.
 
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Il serbatoio non è rigido in ogni direzione, ma ha un lato scorrevole: il pistone.
Per definizione, al sag il pistone è in equilbrio: le forze agenti sulle due facce devono essere identiche ed opposte.
Sulla riva del mare, la pressione nella camera è equilibrata dal peso del rider, più un'atmosfera.
A 3000 metri s.l.m., la pressione nella camera è equilibrata dallo stesso peso del rider (considerando ovviamente trascurabile la variazione dell'accelerazione di gravità al variare dell'altezza), più 0,7 atmosfere.
La differenza, 0,3 atmosfere, circa 4,5 Psi, può essere effettivamente percepibile dal rider.
Ma parliamo di un giro con 3000 metri di salita.
Come ho scritto in precedenza, la teoria va calata nella realtà delle cose.

Nelle realtà delle cose 3000 metri di dislivello sono... irrealistici, l' unico luogo del genere che mi viene in mente è il Teide, ma resta da vedere se 4,5 psi siano percepibili. Su una pressione da 50 probabilmente sì, su una da 150 può essere, su 200 personalmente ho dei dubbi. Credo comunque che a 3000 metri il differenziale di temperatura potrebbe impattare molto di più di quello pressorio, in teoria (...sempre in teoria...) se sulla spiaggia ho 25 gradi in cima al Teide ce ne trovo 5...

Ma una volta che la differenza di quota scende a livelli realistici (diciamo 1000 metri?) il differenziale di pressione scende e difficilmente sarà percepibile. Se gonfio l'ammo a Marciana Marina e poi salgo in cima al monte Capanne (1013 m) la pressione esterna scende da 14,7 a 12,9... davvero si riesce a sentire 1,8 psi in più nell'ammo?
 
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Enrico 70

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resta da vedere se 4,5 psi siano percepibili. Su una pressione da 50 probabilmente sì
Io l'ho percepito tra 145 psi (troppo molle) e 150 psi (adeguato). Quindi, circa il 3,5% di differenza?
Ma io la MTB non la uso come una MTB ... voi esperti dovreste percepirlo più facilmente, credo (?).
 

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Io l'ho percepito tra 145 psi (troppo molle) e 150 psi (adeguato). Quindi, circa il 3,5% di differenza?
Ma io la MTB non la uso come una MTB ... voi esperti dovreste percepirlo più facilmente, credo (?).
Il problema è che quella differenza, probabilmente percepibile, è calcolata sulla base di una salita (o discesa) ininterrotta di 3000 metri di dislivello, su dislivelli "umani" la differenza è molto minore, tipo un terzo.

Lo ripeto, non dico che la teoria sia sbagliata, dico (e lo faccio da tre pagine) che i fenomeni fisici vanno calati nella realtà complessiva delle cose, nelle "condizioni al contorno"...
 

sembola

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Mettete le molle e non rompete il cazzo :-)
Le sospensioni ad aria sono state forse il componente più modificato ad uso e consumo dell'industria, altro che pressfit.

Un'ammo o una forca "buona" per tutti, senza dover mettersi a produrre e distribuire tutte le molle diverse, che necessita di un' idraulica meno sofisticata e che è anche più leggera.

Se poi la gente deve lottare con le tarature, inventarsi escamotage o peggio passare a modelli più sofisticati e costosi (e pesanti), perchè mai dovrebbe essere un loro problema?
 

fafnir

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Per definizione, al sag il pistone è in equilbrio: le forze agenti sulle due facce devono essere identiche ed opposte.
Sulla riva del mare, la pressione nella camera è equilibrata dal peso del rider, più un'atmosfera.
A 3000 metri s.l.m., la pressione nella camera è equilibrata dallo stesso peso del rider (considerando ovviamente trascurabile la variazione dell'accelerazione di gravità al variare dell'altezza), più 0,7 atmosfere.
La differenza, 0,3 atmosfere, circa 4,5 Psi, può essere effettivamente percepibile dal rider.
Ma parliamo di un giro con 3000 metri di salita.
E in 3000 metri la temperatura cambia parecchio, e influenza secondo me molto di più della poca variazione di pressione esterna
 

fafnir

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Alla faccia della sintesi. :-)
Peccato che il discorso non cambia, perché a 3000 m.s.l.m. hai sempre quelle 0,3 atmosfere in meno a gravare sull'elemento elastico.
E soprattutto le sospensioni a molla hanno comunque sia l'olio dell'idraulica sia quello di lubrificazione (la forcella) entrambi influenzati dalla temperatura. L'unica cosa innegabile è la costanza di rendimento ma se vai a 0 gradi o a 30 la senti anche con la molla
 
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Il problema è che quella differenza, probabilmente percepibile, è calcolata sulla base di una salita (o discesa) ininterrotta di 3000 metri di dislivello, su dislivelli "umani" la differenza è molto minore, tipo un terzo.

Lo ripeto, non dico che la teoria sia sbagliata, dico (e lo faccio da tre pagine) che i fenomeni fisici vanno calati nella realtà complessiva delle cose, nelle "condizioni al contorno"...
tranquillo, non volevo interferire o discutere con te (nè contro di te) su che cosa sia teoria o pratica di quell'argomento (che discutevate), stavo soltanto portando un esempio pratico e reale di quanto è stato possibile "percepire" come differenza (anche se minore) circa la pressione (forza) della "molla ad aria".

E ragionando su quello, me ne son stupìto anch'io (non lo avrei mai detto possibile).
 
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Vi lascio un articolo a riguardo
 

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