in ristampa

massimoz

Biker velocissimus
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GOLDRAKE ha scritto:
Diavolo di un forum , che forumendoli ispirati!!!!!!
Volete mettere la versione da "Live after Death" ?!

Grandiosa... io c'ho il vinile, e pure il video in VHS...

Manowar... da ascoltare gli ultimi live... mio fratello è andato a vederli l'ultima volta ke son capitati in Italì ed è rimasto impressionato dalla performance di Eric Adams... stratosferico... livelli eccelsi!
 

ZioBis ©

Niente pasti a menù fisso
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dipende
mi faccio due palle

ogni giorno per donarvi delle emozioni insieme al "collega"
Ro II

miscelando
foto + musica + poesia e.....
voi precipate dal
sublime - al
festival di S.Remo - passando per un
cesso con un rotolone di carta igenica

ingrati
bifolchi......... rispettate
l'Arte Bikeresca
(la k non è quella di
Massimoz)
 

massimoz

Biker velocissimus
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Sanremo?
INTO THE ABYSS I'LL FALL
THE EYES OF ORUS...
per il resto... ke bei rikordi!!!
 

la star

Biker popularis
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Lerici - Liguria
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Arrivammo su quando ancora il sole splendeva alto, le ombre cominciavano ad inclinare appena, verso est. Più d’una volta ho notato come la posizione delle ombre influisca sul nostro stato d’animo, come se inconsciamente avvertissimo il lento impercepibile spostamento del tempo, segnato da molteplici meridiane stampate ovunque, lugubri cipressi su muri bianchi che cingono giardini, esili arbusti su prati arsi dalla canicola in attesa di piogge, pali della luce sull’asfalto che sembra liquefare la materia più dura nell’immagine distorta dal calore; da bambino rimanevo immobile a lungo fissando la proiezione del manubrio della mia bici sul terriccio polveroso di un campo da pallone, in villeggiatura - ho appreso e conosciuto con più intensità scorrazzando per quei luoghi che in certe aule - , con la ferma intenzione di carpirne l’attimo del movimento, come se potesse scattare al pari della lancetta dei minuti dell’orologio al campanile. Raramente coglievo il lampo, ma quando accadeva mi sentivo unico, appartenente alla schiera di coloro che riuscivano ha materializzare il tempo e rubarne il segreto. Peccato che subito dopo mi assaliva il dubbio, che fosse stato un battito di ciglia ad ingannarmi, e che in realtà tutto era come prima.
Ma l’ombra che scivola verso levante dopo il suo minimo sviluppo allo zenit, inconsciamente credo, ci rattrista e ci immalinconisce perché, mentre lei si allunga a dismisura, il giorno volge al suo epilogo: passato lo zenit della nostra esistenza il crepuscolo, inevitabilmente, si fa metafora di un percorso in via di esaurimento, lento ma inesorabile.
Ho sempre provato un grande rammarico per il momento che non ritorna, non ritorna mai, ed ho sempre ritenuto un’infinita ingiustizia l’impossibilità di rivivere fisicamente periodi, minuti o secondi già trascorsi. Ho pietà di me stesso, avverto spaventosamente la meschinità della mia condizione, di uomo intendo, perché il tempo appena passato non riuscirò a consumarlo nuovamente, nemmeno sforzandomi con tutta la volontà possibile, e nessuno al mondo, dico nessuno, potrà mai farcela. Ma quanto conta per noi il pensiero, ovvero la sua capacità di spostarsi lungo il tempo quasi senza limiti, mi chiedo? Si tratta solamente di una consolazione, pur grandiosamente umana, oppure è la mera semplice risposta a tutte le nostre conturbanti domande? Arrivassimo a convincerci dell’assoluto valore di questa dimensione puramente metafisica i nostri morti tornerebbero e non sarebbero per noi più causa di alcun dolore. Ma il nostro istintivo egoismo, del tutto indipendente dall’intelletto, ci spinge inevitabilmente a possedere le cose tramite l’unico senso di cui ci fidiamo ciecamente: il tatto. Dobbiamo toccare per poter credere di disporre di ciò che apparentemente ci circonda, giacché un suono, una labile voce può essere portata dal vento, una visione può essere scambiata per un miraggio, gusti ed odori ci ingannano reciprocamente ogni giorno. Però, l’equazione “ciò che tocco esiste ed è con me” trovo sia bugiarda, fallace, e ritengo offenda le capacità connaturate alla nostra specie. Qualora i nostri sforzi vengano premiati, noi giungendo a trascendere la dimensione del tangibile, non ritroveremo, nel nostro volo mentale rivolto al passato, una rispondenza oggettiva degli accadimenti, perché l’intelletto tende, per una inconscia forma di autodifesa, ad edulcorare i fatti trascorsi, purificandoli, tramite una attenta selezione, dei lati peggiori, quelli che ci procurarono dolore. Per cui, delle persone, ci sovvengono spesso solamente i tratti positivi, mentre parte dei loro comportamenti non proprio edificanti, se ne sono evaporati via , piano piano.
Questo è il limite, il filtro, a volte insuperabile, che dobbiamo oltrepassare affinché il nostro viaggio con la macchina del tempo abbia luogo, senza mistificazioni.

Io riesco a trascendere questa realtà che mi circonda, a volte, vincendo l'acido lattico che mi infiamma i quadricipiti, oppure trasalendo nel buttarmi di sotto, a rompicollo. Questa è la mtb. Credo.

 

* Rò VI

Biker infernalis
Ragazzi, qui si cade troppo sul filosofico, e con filosofico intendo creare giri e giri di paroloni enormi per esprimere concetti. Per carità, mi piace leggere e non capire un kazzo, e poi rileggere e rileggere ancora fino a scomporre parola per parola per comprendere il significato di termini accostati tra loro. Forse è proprio questo che fanno i filosofi, esprimere brevi concetti con perifrasi chilometriche , giusto per portare il lettore a soffermarsi, ad indagare e a meditare riguardo a ciò che legge. La star, hai per caso qualche legame con la filosofia?
Comunque, per me cercare di risponderti è pressoché impossibile, poiché nel momento in cui trovo qualcosa di bello cui collegarmi, viene smontato dalla frase successiva e così via in un circolo vizioso senza fine. Me non è forse questo il bello di tutto? Quel cerchio che parte da un punto e, all’apparenza, torna al punto di partenza, si badi bene, all’apparenza! Perché tra il punto di partenza e quello di arrivo (il medesimo) ci sono stati di mezzo 1500 metri di ascesa di cui 500 con 17 kg di bici in spalla a camminare sul ghiaccio, a godere di vallate completamente bianche ed in pace. In mezzo ci sono stati momenti di abbandono in cui non sapevi chi eri e sapevi perché lo fai, in mezzo ci sono state paure ed emozioni. In mezzo hai visto la montagna nella sua imponenza, ti sei sentito piccolo ma allo steso tempo grande, non hai capito un kazzo, un turbinio di emozioni, di sensazioni. In mezzo ti sei bloccato prima di affrontare una sdrucciolevole roccia in controtendenza sul vuoto, in mezzo c’è di tutto; il mezzo è tutto (e questo per un giretto del sabato mattina…..).
Di tutto questo resta traccia nella mente, sempre, ma in disparte, che non può essere recuperato mediante azioni volontarie ma solo mediante input esterni che, non si sa in che modo aprono la porticina del ricordo. Ebbene sì, non sarà un ricordo oggettivo di come effettivamente il passato è stato ma cosa è oggettivo? Forse la nostra percezione attuale della realtà? Non penso proprio……Il passato è un bel posto pieno zeppo di ricordi, filtrati, belli e brutti, a disposizione di tutti ma di cui nessuno ha tutte le chiavi….e questo per dire…..che non lo so, non so perché ho scritto tutto ciò, non so cosa voglia dire, non so cosa faccio qui in questo momento, non so chi sono. Cavoli, peccato che sia quasi notte, se no un giretto in bici.... Mi spavento……AIUTO!
 

ZioBis ©

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pulisci la mtb altrimenti non ti prendono
 

la star

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capriol ha scritto:
aò a star fatte nà farinata cor gorgonzola !!!

ma la montagna, la mtb, sono luoghi e discipline fondamentalmente filosofiche, o no? Un pendio completamente innevato, ovattato, immobile, che ti accingi a sverginare non è in realtà un luogo dell'anima? La lotta contro la fatica e la paura che combatti sulla tua mtb non sono forse gli stessi sforzi prodotti dal cavaliere azzurro (Der Blaue Reiter) sul suo destriero, e quindi metafora della dura battaglia contro noi stessi?

Mi domando, non sarà forse tutta una marea di stron**te?

eh eh he.... :-P
 

la star

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capriol ha scritto:
aò a star fatte nà farinata cor gorgonzola !!!

ma la montagna, la mtb, sono luoghi e discipline fondamentalmente filosofiche, o no? Un pendio completamente innevato, ovattato, immobile, che ti accingi a sverginare non è in realtà un luogo dell'anima? La lotta contro la fatica e la paura che combatti sulla tua mtb non sono forse gli stessi sforzi prodotti dal cavaliere azzurro (Der Blaue Reiter) sul suo destriero, e quindi metafora della dura battaglia contro noi stessi?

Mi domando, non sarà forse tutta una marea di stron**te?

eh eh he.... :-P
 

bannato-ls

Biker cesareus
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Te si che fumi roba buona!!!
 

la star

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capriol ha scritto:
A love supreme ?
preferisco Bitches brew di Davis

ok, indubbiamente grande, però è la parte che meno mi piace, anni 70, strumenti elettrici e contaminazione evidente di rock. Io sono più per il jazz vero, il bebop, il cool, l'hard bop, la west coast ed il modale.


dio salvi Parker e Trane!

ciao :cool:
 

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capriol ha scritto:
A love supreme ?
preferisco Bitches brew di Davis

ok, indubbiamente grande, però è la parte che meno mi piace, anni 70, strumenti elettrici e contaminazione evidente di rock. Io sono più per il jazz vero, il bebop, il cool, l'hard bop, la west coast ed il modale.


dio salvi Parker e Trane!

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