Durante la notte sono stato svegliato dal mio primo fortunale tropicale.
Il quale e' del tutto simile alla premiazione di un gran premio di F1: il gran botto di un tappo di champagne seguito da un fiotto di liquido con cui innaffiare il pubblico. In questo caso un tuono abnorme seguito dal classico muro d'acqua. Il quale fa aumentare l'umidita' dal 2000 al 20000%.
Il mattino e' un risveglio dentro una bolla d'acqua dopo sogni che mi vedevano protagonista di storie che non sto a raccontarvi in un mondo tipo SpongeBob (per i piu' giovani), gli Snorky (per i piu' maturi) e Ranatan (per quelli caduti dall'albero ormai).
All'improvviso un raggio di sole esce dal muro di nuvole e mi colpisce.
Capisco, mi pento e mi dolgo delle nefandezze commesse con mio cugino Massimo da bambini quando bruciavamo le formiche con la lente d'ingrandimento, dato che ora sto subendone il contrappasso.
Il raggio fotonico mi fa raggiungre in un 1sec. la temperatura di fusione lasciandomi in un lago di sudore.
Verso sera, dopo ore dentro un pullman con la tipica temperatura che ti lascia in quella condizione a meta' tra il sonno ed il coma, con la testa che fluttua ad ogni (numerosa) asperita' stradale svegliandoti di colpo da visioni oniriche di pelle di pollo arrosto dentro un forno, arrivo ala stazione ferroviaria di Hanoi per imbarcarmi su un treno notturno.
Lo scompartimento da 4 cuccette e' abbastanza confortevole, se non fosse che la lunghezza delle suddette cuccette e' a misura vietnamita, ovvero incompatibile per la statura di occidentali nordamericani cresciuti a vitamine, hamburger e latte; centroeuropei cresciuti a schnitzel, latte, butter e muesli, o anche solo italici del nordest cresciuti a tegolini del mulino bianco....
A questo si aggiunga l'aria condizionata che col treno in movimento faceva raggiungere temperature siberiane facendomi rintanare nel sacco a pelo in posizione fetale, tranne che durante le fermate, durante le quali il condizionamento smetteva di funzionare facendo raggiungere subito il punto di fusione al mio nocciolo, con copiosa sudorazione annessa. Cosa che poi si rivelava tristemente penosa non appena ripartiva il treno di modo che il sacco a pelo bagnaticcio si brinava dando la gradevole sensazione di essere coricati in un prato a novembre alle 5 di mattina.
Nota bene: il treno essendo un locale fermava ogni 40 min. circa.
Alle 4.30 il capolinea. Continuo ancora adesso a chiedrmi il motivo per il quale si faccia partire un treno alle 20.30 per farlo arrivare alle 4.30...cmq...la stazione di arrivo e' il paese di LaoCai, diviso a meta' dal confine con la Cina.
Qui vengo ri-caricato su un minibus dalla mia guida mtb. Finalmente conosco cosi' il buon Lap. Un piccoletto locale con 2 polpacci di dimensioni inquietanti. Praticamente molto simili a quelli dello sheriffo Muldox, salvo la naturale assenza di peli.
Nel minibus faccio anche conoscenza con i miei compari di giro: un belga taciturno e bruttissimo alto 1.60 di nome Jord che esibisce un Polar 800 al polso ed un berrettino della Zoot che ne tradiscono l'indole triatletica;
un australiano di nome Robert alto circa 195cm, con le braccia tatuate dal polso all'ascella e lo sguardo assente; e per finire un Koreano di nome Guk (non so come si scriva) con un fisico da lanciatore di martello, con due mani che sembrano badili e la curiosa particolarita' di parlare in continuo in koreano, non si sa bene con chi e su quale soggetto, con un tono che ricorda un gruppo di friulani ubriachi che giocano a briscola col tipico intercalare farcito di interiezioni a sfondo pagano o antireligioso.
A questo si aggiunga che ogni tanto ti si rivolge urlandoti qualcosa a 20 cm dalla faccia col fare di chi voglia cavarti gli occhi con le dita.
Le reazioni del belga e dell'australiano a queste pseudoaggressioni sono di completa indifferenza. Uno guarda fuori dal finestrino senza nemmeno rispondere, l'altro guarda verso un ipotetico infinito senza dare segni di vita cerebrale.
Io mi limito a sorridere abbozzando un I don't understand, che fa diventare il koreano paonazzo e lo fa urlare ancora di piu'. Salvo poi farlo esplodere in una fragorosa risata. Il mio atteggiamento e' quello di chi sta cercando di affrontare un pitbull che ringhia: cerco di non guardarlo negli occhi e restare immobile.
In particolare dopo che in un inglese improbabile il koreano mi ha spiegato che nella vita, di mestiere, fa l'istruttore di taekwondo ed e' cinturaneranosochedan...
Dopo 1h siamo finalmente sbarcati a Sapa. Un posto spettcolare in mezzo a montagne verdeggianti con le tipiche risaie scavate sui fianchi ad intervallare foreste fittissime.
Qui Rambo uccise 2547 vietcong in 2 giorni
Il primo giro e' stato diciamo di prova, su sentieri facilie e sterrate, ma cmq probante vista la temperatura, il sole cocente e l'umidita'. Cmq ci siamo sparati 700mt di dislivello.
I miei compari sembrano tutti iperprestanti e cio 'mi sta facendo venire una certa apprensione da sindrome da Sheriffo per i prossimi giri...vedremo.
La nostra guida, Lap, a fine giro aveva la maglia completamente asciutta, nemmeno l'ombra di una goccia di sudore. Al contrario io sudavo talmente tanto che il belga mi ha detto che probabilmente ho la sacca del camelback che perde...con un certo imbarazzo ho annuito....
Il koreano invece mi ha tormentato per mezzo giro urlandomi Crrenkbrozer Shit! indicando i candy che mi sono portato dietro. E poi ridendo a crepapelle.
E facendomi decidere per il fatto che lo odio.
La sera, pasto a base di riso, pollo e gamberetti ed una birra Tiger per sciogliere le ansie da sindrome da sheriffo.
Speriamo in una sana dormita.
Il riso non manca
Il quale e' del tutto simile alla premiazione di un gran premio di F1: il gran botto di un tappo di champagne seguito da un fiotto di liquido con cui innaffiare il pubblico. In questo caso un tuono abnorme seguito dal classico muro d'acqua. Il quale fa aumentare l'umidita' dal 2000 al 20000%.
Il mattino e' un risveglio dentro una bolla d'acqua dopo sogni che mi vedevano protagonista di storie che non sto a raccontarvi in un mondo tipo SpongeBob (per i piu' giovani), gli Snorky (per i piu' maturi) e Ranatan (per quelli caduti dall'albero ormai).
All'improvviso un raggio di sole esce dal muro di nuvole e mi colpisce.
Capisco, mi pento e mi dolgo delle nefandezze commesse con mio cugino Massimo da bambini quando bruciavamo le formiche con la lente d'ingrandimento, dato che ora sto subendone il contrappasso.
Il raggio fotonico mi fa raggiungre in un 1sec. la temperatura di fusione lasciandomi in un lago di sudore.
Verso sera, dopo ore dentro un pullman con la tipica temperatura che ti lascia in quella condizione a meta' tra il sonno ed il coma, con la testa che fluttua ad ogni (numerosa) asperita' stradale svegliandoti di colpo da visioni oniriche di pelle di pollo arrosto dentro un forno, arrivo ala stazione ferroviaria di Hanoi per imbarcarmi su un treno notturno.
Lo scompartimento da 4 cuccette e' abbastanza confortevole, se non fosse che la lunghezza delle suddette cuccette e' a misura vietnamita, ovvero incompatibile per la statura di occidentali nordamericani cresciuti a vitamine, hamburger e latte; centroeuropei cresciuti a schnitzel, latte, butter e muesli, o anche solo italici del nordest cresciuti a tegolini del mulino bianco....
A questo si aggiunga l'aria condizionata che col treno in movimento faceva raggiungere temperature siberiane facendomi rintanare nel sacco a pelo in posizione fetale, tranne che durante le fermate, durante le quali il condizionamento smetteva di funzionare facendo raggiungere subito il punto di fusione al mio nocciolo, con copiosa sudorazione annessa. Cosa che poi si rivelava tristemente penosa non appena ripartiva il treno di modo che il sacco a pelo bagnaticcio si brinava dando la gradevole sensazione di essere coricati in un prato a novembre alle 5 di mattina.
Nota bene: il treno essendo un locale fermava ogni 40 min. circa.
Alle 4.30 il capolinea. Continuo ancora adesso a chiedrmi il motivo per il quale si faccia partire un treno alle 20.30 per farlo arrivare alle 4.30...cmq...la stazione di arrivo e' il paese di LaoCai, diviso a meta' dal confine con la Cina.
Qui vengo ri-caricato su un minibus dalla mia guida mtb. Finalmente conosco cosi' il buon Lap. Un piccoletto locale con 2 polpacci di dimensioni inquietanti. Praticamente molto simili a quelli dello sheriffo Muldox, salvo la naturale assenza di peli.
Nel minibus faccio anche conoscenza con i miei compari di giro: un belga taciturno e bruttissimo alto 1.60 di nome Jord che esibisce un Polar 800 al polso ed un berrettino della Zoot che ne tradiscono l'indole triatletica;
un australiano di nome Robert alto circa 195cm, con le braccia tatuate dal polso all'ascella e lo sguardo assente; e per finire un Koreano di nome Guk (non so come si scriva) con un fisico da lanciatore di martello, con due mani che sembrano badili e la curiosa particolarita' di parlare in continuo in koreano, non si sa bene con chi e su quale soggetto, con un tono che ricorda un gruppo di friulani ubriachi che giocano a briscola col tipico intercalare farcito di interiezioni a sfondo pagano o antireligioso.
A questo si aggiunga che ogni tanto ti si rivolge urlandoti qualcosa a 20 cm dalla faccia col fare di chi voglia cavarti gli occhi con le dita.
Le reazioni del belga e dell'australiano a queste pseudoaggressioni sono di completa indifferenza. Uno guarda fuori dal finestrino senza nemmeno rispondere, l'altro guarda verso un ipotetico infinito senza dare segni di vita cerebrale.
Io mi limito a sorridere abbozzando un I don't understand, che fa diventare il koreano paonazzo e lo fa urlare ancora di piu'. Salvo poi farlo esplodere in una fragorosa risata. Il mio atteggiamento e' quello di chi sta cercando di affrontare un pitbull che ringhia: cerco di non guardarlo negli occhi e restare immobile.
In particolare dopo che in un inglese improbabile il koreano mi ha spiegato che nella vita, di mestiere, fa l'istruttore di taekwondo ed e' cinturaneranosochedan...
Dopo 1h siamo finalmente sbarcati a Sapa. Un posto spettcolare in mezzo a montagne verdeggianti con le tipiche risaie scavate sui fianchi ad intervallare foreste fittissime.
Qui Rambo uccise 2547 vietcong in 2 giorni
Il primo giro e' stato diciamo di prova, su sentieri facilie e sterrate, ma cmq probante vista la temperatura, il sole cocente e l'umidita'. Cmq ci siamo sparati 700mt di dislivello.
I miei compari sembrano tutti iperprestanti e cio 'mi sta facendo venire una certa apprensione da sindrome da Sheriffo per i prossimi giri...vedremo.
La nostra guida, Lap, a fine giro aveva la maglia completamente asciutta, nemmeno l'ombra di una goccia di sudore. Al contrario io sudavo talmente tanto che il belga mi ha detto che probabilmente ho la sacca del camelback che perde...con un certo imbarazzo ho annuito....
Il koreano invece mi ha tormentato per mezzo giro urlandomi Crrenkbrozer Shit! indicando i candy che mi sono portato dietro. E poi ridendo a crepapelle.
E facendomi decidere per il fatto che lo odio.
La sera, pasto a base di riso, pollo e gamberetti ed una birra Tiger per sciogliere le ansie da sindrome da sheriffo.
Speriamo in una sana dormita.
Il riso non manca