Comunque la discesa dal colle dello Chaberton fino a Claviere non è per nulla male. Poi da Claviere a Cesana per le gorge di San Gervasio è uno spettacolo.
Se settembre mantiene una condizione meteo favorevole, vorrei organizzarmi un’ultima “gita fuori porta”, con l’intenzione è quella di vedere un posto nuovo: Pian del Re.
Non mi sto a complicare la vita per la salita, volendo fare tutto pedalabile e senza spenderci troppo tempo, quindi salgo di asfalto (l’intento principale per questa volta è la nuova meta).
Ma per scendere vorrei sdoppiare il percorso quanto più mi è possibile, sfruttando sterrate, sentieri e quanto offre la zona, sempre con l’intento di non fare un giro troppo arzigogolato per andare a pescare tracce che deviano troppo dalla via ideale, che permette di svolgere in giro in un arco di 4÷5 ore max. Pescando su internet ho trovato una serie di tracce, da cui ho estratto il collage allegato.
Qualcuno sa dirmi se c’è qualche porzione da evitare o consigli a contorno?
Grazie anticipatamente!
Il percorso che hai tracciato è ok, ma fermati al Pian del Re. Se vuoi salire fino al lago di Fiorenza lascia la bici al Pian del Re e prosegui a piedi, il sentiero altrimenti ha ciclabilità ridottissima ( a scendere, a salire, ciao). Per il resto hai tracciato le uniche opzioni decenti per tornare giù. E' un giro che non farei mai, al Pian del Re ci vado in bdc almeno quell'asfalto ha un senso, visto che la discesa fatti salvi i primi 200m di disl non ha alcun interesse paesaggistico e tecnico (oltre forse al pezzetto a valle di Crissolo verso Oncino/San Giacomo).
Se proprio vuoi farlo, in salita, devia verso Ciampetti, poi raggiungi Ostana-Villa, da lì scendi un poco e risali per Ciampagna e Borgo di Crissolo, su stradina tranquilla e più bella della provinciale principale di fondovalle e per qualche minuto ti puoi anche illudere di fare un bel giro in mtb.
Se la prendi in ottica cicloturistica ok, può anche essere interessante... o-o
Grazie mille!
Non ho bdc, quindi mi adatto .
ho mantenuto la sterrata fino a quota 1740 metri, ovvero dove intercetta il sentiero 222 (GTA) che scende da Punta Muret e scende verso Granero: 2.7 km di piacevole sentiero, con dislivello negativo totale di 570 metri, quasi tutto in sella [...] Da lì io ho puntato verso Bovile tramite il sentiero di valle (si risale 150 metri in 2 km, quasi tutto su sentiero, a spinta per qualche decina di metri se si opta di passare attraverso Bovile).
Infine l'ultima porzione di sentiero (il più tosto tecnicamente) che scende fino a borgata Rey, in 1.6 km e 160 metri di dislivello.
Quindi in totale circa 6 km di percorso quasi tutto su sentiero, che vale la fatica dell'ascesa a quota 1740.
In futuro voglio approfondire meglio come completare dalla borgata Rey, la discesa verso Pomaretto (il poco tempo residuo non mi ha permesso di sperimentare troppo, ma sulle Fraternali pare ci siano più alternative, tra SV/200 e VR/234)
Sentiero 222: fatelo!
Oggi era il giorno che gli avevo dedicato e finalmente l’ho portato a termine, con soddisfazione perché ne vale la pena. Partito da quota 1730 ho lasciato con piacere il solito diretto verso Granero, anche perché lo avevano appena risalito una decina di moto che ne avevano “ruspato” il fondo, con pietre e terra appena rivoltati.
Sostanzialmente come qualità lo paragonerei all’altro, forse un pelino meno difficile (basti dire che io l’ho fatto interamente in sella), considerando che la parte alta è con fondo compatto e bello liscio, senza alcuna difficoltà e se non fosse per una buona pendenza lo si potrebbe classificare come facile. Poi man mano che scende si aggiunge un po’ di pepe, sempre di più, visto che si fa più scalinato e sinuoso, quindi anche gli amanti del tecnico avranno modo di rifarsi.
Il bello è che giunti a Traverse non finisce lì. Io avevo l’intento di puntare verso San Martino e da qui fare il traverso che scende verso Perrero (come da carta Fraternali), ma ho imboccato invece un’altra via che puntava nell’altra direzione, sbucando al borgo di Villasecca superiore, divertente anch’essa! Poco male; un giorno rifarò il 222 e questa volta cercherò meglio l’altra via per Perrero, per metterle a confronto.
La zona è una continua scoperta; questa opzione vale 800 metri di dislivello in gran parte su sentieri, piacevolissimi, a parte i polsi abbastanza provati per quanto ho utilizzato i freni.
Domattina voglio provarlo! O forse mi conviene buttarmi sul 222 di cui avevi parlato successivamente (v. citazione sotto)?
Per me l'opzione migliore è questa:
http://tc.mtb-mag.com/traccia.php?id=464560
Partenza da Villaretto (Roure) con salita per sterrata da Ville Cloze e bel traverso su sentiero che porta alla strada poco sotto Pra Catinat; e discesa dal Selleries per sentiero per Selleiraut e Villaretto (difficoltà iniziale S3, breve; poi S2, poi un lungo S1 e di nuovo S2 nella parte finale).
La parte iniziale dal rifugio al torrente è impestata. Al massimo scendi dalla bici, tanto dura poco. Poi fino alle grange sotto continua a essere abbastanza difficile, ma si fa. Sella giù ;) Da lì a Selleiraut te la godi e anche dopo, fino alla chiesetta, dove le difficoltà aumentano di nuovo, mulattiera ripida con tornanti, ma comunque fattibile.
Sopra il rifugio Granero, a 2700 m. Quindi, a differenza di quello che ho letto da qualche parte, il povero biker stava salendo. Spingendo o portando, lì è ripido. Forse voleva scendere nel Queyras dal col Sellière. I nevai sono veramente pericolosi, specie con la zavorra della bici.IL GRANERO MA NON CON PLACCHE GHIACCIATE
No.. Era salito dal pra-colle della croce sceso a l'echalp e salito al selliere dal vallone del visó.. È scivolato durante la discesa a piedi..Sopra il rifugio Granero, a 2700 m. Quindi, a differenza di quello che ho letto da qualche parte, il povero biker stava salendo. Spingendo o portando, lì è ripido. Forse voleva scendere nel Queyras dal col Sellière. I nevai sono veramente pericolosi, specie con la zavorra della bici.
Questo non te lo so dire.. Penso fosse neve nuova.. Ma con il clima di questi giorni (caldo di giorno e freddo di notte) sicuramente sarà stato ghiacciatoCollaborava molto col CAI di Pinerolo..
Era un punto in ombra con ancora un nevaio dello scorso inverno?