"bla, bla, bla" un par de ciufoli!
Io posso essere attento quanto vuoi, ma se per gli altri non esisto (la "scusa"solita dell'investitore, da Scarponi all'avvocato milanese è "
non l'ho visto!" e io ci credo anche, non scherzo) il problema si pone.
Quindi ben venga richiamare l'attenzione sui comportamenti corretti da parte degli automobilisti, peccato venga fatto solo in caso di tristi lutti, meglio se di personaggi famosi.
Poi riguardo i comportamenti corretti, c'è molta ignoranza, dovuta sia all'arretratezza del codice, sia alle regole piuttosto fumose e poco chiare, ad esempio:
In
Italia, contrariamente al pensiero comune:
- si può passare sulle strisce pedonali in sella
- si può procedere affiancati in numero massimo di due su strade urbane
All'estero:
- su determinate strade si può procedere contromano
- a determinati semafori si può passare col rosso
- puoi legalmente metterti davanti a tutte le auto al semaforo in apposito spazio riservato
- ecc.
Tanto per ridere se poi leggi le raccomandazioni del comune di Londra ai turisti in bici, suggerisce nelle strade strette con auto parcheggiate in fila, di transitare in centro alla carreggiata (orrore!) e non a dx, proprio per evitare sportellate!
C'è sicuramente ignoranza e poca chiarezza nel codice, ma il tuo pensiero, se poi sia "comune" non saprei, non trova poi tanto riscontro nel CDS stesso:
La prima, sull'attraversamento è relativa solo a quelli con semaforo, quindi sono escluse le "strisce pedonali" in senso generico, poi non è affatto scritto sul CDS "si può passare", più che altro non è stato espressamente scritto che non si può farlo (dove c'è un semaforo). Anzi per essere più precisi il legislatore ci ha anche provato dicendo "
il comportamento dei ciclisti sulle intersezioni semaforizzate deve essere analogo a quello dei pedoni...." (cito testuale), il ""problema" è che rimanda poi all'articolo 41, dove si specifica solo l'interpretazione dei colori, in poche parole, tutta la "fumosità" della norma sarebbe quella di non aver puntualizzato che un pedone va a piedi nero su bianco...
La seconda, vale solo nei centri abitati, per essere precisi il codice (art. 182) specifica che i ciclisti devono procedere in fila se la situazione del traffico non consente e possono affiancarsi massimo in due appunto solo nei centri abitati.
Questa legge si è abbastanza "pasticciata", chi decide quando la situazione non sia tale da poter procedere appaiati? I ciclisti stessi direbbero "mai", tutti gli altri direbbero "sempre", in realtà quando una norma richiede una valutazione soggettiva sta già facendo acqua, l'unico fatto certo e sicuro è che i due ciclisti possono sicuramente stare affiancati in centro abitato quando la strada è completamente sgombra, altrimenti la faccenda è quantomeno controversa.
Il problema comunque è un altro: in Italia abbiamo circa 150'000 leggi, tra codici, normative, regolamenti, ecc. siccome quasi ogni cretino, che fa una cretinata e per questo prende 50 euro di multa, al posto di pagarli fa un casino per trovare un cavillo, un conflitto, una discrepanza, un "bug" per non pagare, servirebbe riscrivere buona parte delle 150'000 leggi e farne altre 100'000 integrative, cosa pressoche irrealizzabile che inoltre rischierebbe di rendere il tutto una giungla ancora più intricata. L'unica eccezione è quando invece un cretino, facendo una cretinata ne ha un danno e quindi parte poi la caccia ad un presunto colpevole, che ovviamente non è mai il cretino medesimo.
Esempio pratico. Perchè un ciclista non può attraversare le strisce pedonali è abbastanza banale: va potenzialmente troppo veloce per dare il tempo ad un veicolo, benche questo proceda nei limiti di velocità, di frenare in tempo....semplice no?
Allora l'unica domanda sensata è perchè un cretino che fa una cretinata, fa di tutto per trovare un appiglio giuridico per poter fare le sue cretinate, al posto di smettere di fare cretinate? Sarebbe tutto più semplice e si vivrebbe tutti meglio "cretinless"....