Il mio ex nemico...

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C

ciarlyy

Ospite
Perchè prima che sia troppo tardi non ci ripassi e gli allunghi una bistecca o un bocconcino che gradisca? In definitiva è stato a suo modo compagno di tanti tuoi giri e ha sempre cercato di fare il suo dovere senza nulla di personale contro di te, ma solo come il suo istinto lo spingeva.
Passaci presto e daglielo sto bocconcino prelibato di riconciliazione fraterna prima che sia troppo tardi. Gli animali sono capaci solo di amare. Solo noi Homo sapiens sappiamo provare odio e tanti altri brutti sentimenti. :cry:

Stavo per scrivere le stesse cose!!!!!
Bellissimo racconto!!!!
Uno scorcio di vita che fa riflettere....
Grazie per l'emozione
 

volpegio

Biker poeticus
23/11/06
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Torino
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Bike
Commencal AM V4
Ci riconosciamo un po tutti in questa toccante storia, e forse ciò che fa riflettere sono gli anni che passano, più del cane ormai stanco. Metteremo forse un rapporto più corto, ma la passione per la bike resterà sempre viva, anno dopo anno, nonostante i capelli sempre più grigi!
 
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chia87

Biker serius
22/4/08
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savona
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Mi associo anche io ai tanti complimenti per il racconto. Una storia un pò triste, che mi fa pensare a quando, da piccola, trascorrevo le estati nel paesino di mia zia, scorrazzando avanti e indietro per ore, in bici. A ogni giro, passavo davanti al cancello di una villa, dove c' erano due pastori tedeschi che abbaiavano furiosi e che avevano lasciato i segni dei loro denti su più di una persona; ricordo un giorno in cui il cancello era aperto;uno dei cani è uscito in un lampo e ringrazio il padrone che prontamente l' ha fermto prima che mi raggiungesse.Sono passati più di dieci anni da allora e solo poco tempo fa sono tornata al paese, ma nessuno mi ha più abbaiato.
 

offROADisNOTaCRIME

Biker corsarus
10/5/06
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TARANTO-LECCE
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Mi associo anche io ai tanti complimenti per il racconto. Una storia un pò triste, che mi fa pensare a quando, da piccola, trascorrevo le estati nel paesino di mia zia, scorrazzando avanti e indietro per ore, in bici. A ogni giro, passavo davanti al cancello di una villa, dove c' erano due pastori tedeschi che abbaiavano furiosi e che avevano lasciato i segni dei loro denti su più di una persona; ricordo un giorno in cui il cancello era aperto;uno dei cani è uscito in un lampo e ringrazio il padrone che prontamente l' ha fermto prima che mi raggiungesse.Sono passati più di dieci anni da allora e solo poco tempo fa sono tornata al paese, ma nessuno mi ha più abbaiato.

e si, anke questa è una triste storia...
 
Una bella storia, i complimenti si sprecano, ma sono meritati.
Credo che quando si scrive non con l'inchiostro ma con il cuore le parole escano fuori veloci e allo stesso tempo scalfitanti.
Dici bene quando alludi al fatto che quel cane è cresciuto con te, è invecchiato con te (senza offesa), anche se lui ha sempre fatto la parte del duro della situazione e ore si ritrova quasi quasi solo ad abbandonarsi al suo destino, mentre tu lo vedi spegnersi anno dopo anno.
Purtroppo è come la storia della vita quotidiana, dei nostri genitori, ad esempio. Li vediamo da piccoli cosi' grandi e sicuri, protettivi. Cresciamo e diveniamo come loro, per poi invertirci nei ruoli e diventare noi i loro angeli custodi, i loro tutori. Li seguiamo man mano negli anni e li vediamo farsi sempre piu' piccoli non solo di statura ma anche davanti ai problemi piu' semplici che giornalmente si affrontano, sino a quando ci lasciano definitivamente, un po' stanchi, ma allo stesso tempo sereni, contenti di averci dato alla luce, di averci cresciuto, di averci fatto diventare grandi.
Un ciclo continuo ed incessante, la vita è questa.:medita:
 

liquidmetal

Biker superioris
E' un sabato mattina di aprile e ho in programma una capatina sulla catena montuosa che delimita a sud, la conca ternana. Come mia abitudine, come porta di accesso verso questa, sfrutto quello che per me è il miglior compromesso tra rapidità nel raggiungerla e tipologia di strade, per cui, al fine di includerci in mezzo un po’ di sterrato, opto per la strada di Fiaiola (per chi la conosce, tanto fa lo stesso...).
La tappa di avvicinamento include il superamento di una bassa catena collinare verso il cui culmine, c’è il mio “nemico”; un grosso pastore maremmano, a guardia di un grande casolare, che si distingue dagli altri per la sua aggressività. È il cane che meglio conosco, visto che sono dieci anni che ci “frequentiamo”, passando da lui più volte ogni anno; le prime volte mi terrorizzava proprio, pur dietro il suo recinto: quando arrivavo all’altezza del casolare, lungo una discreta salita sterrata, sembrava indemoniato, pareva che volesse abbattere la recinzione. Abbaiava in una maniera selvaggia, in modo assordante ad un paio di metri da me, con la bava alla bocca, tanto che pensavo, se solo fosse potuto uscire mi avrebbe sbranato. A volte quasi avevo timore a passare lì, per il rischio, sempre possibile, che il padrone avesse lasciato aperto il cancello e passandogli vicino lo guardavo quasi con odio: “Ma che vuoi maledetto? Io che amo gli animali…”.
Siamo invecchiati insieme, in questi dieci anni. Dieci anni fa eravamo entrambi al massimo: lui era una belva con la sua possenza; e io con i miei 30 anni, nel massimo della mie capacità fisiche, che aggredivo quella salitella a tutta, con rapporti medi. Gli anni per me sono passati, ma per lui sono volati.
Io ora devo regolarmi e fare quella salita con un paio di rapporti più corti dei primi tempi, ma lui…
Questa mattina mi ha visto solo all’ultimo momento, quando ero all’altezza della sua cuccia, probabilmente anche i suoi sensi lo stanno abbandonando. Ha iniziato subito ad abbaiare, ma in maniera meno potente del solito; per istinto o abitudine si è alzato di scatto, ma uno scatto che non aveva nulla più a che vedere con quello che aveva fino allo scorso anno, tanto che lo sforzo lo ha fatto subito barcollare e ha avuto effetto anche sul suo abbaiare, che subito è divenuto stanco e asfittico. Mi sono girato verso lui, guardandolo negli occhi: erano occhi infiacchiti dalla vecchiaia. Provava a fare quello che sapeva fare, quello che aveva fatto ogni volta che passavo lì, ma non ne aveva più la capacità. Il suo abbaiare si faceva sempre più flebile e ne usciva più solo uno strano sibilo; con un’andatura stanca e svogliata si è portato, nella sua posizione, a ridosso della recinzione, cercando di seguirmi, man mano che mi allontanavo, più per “dovere” che per convinzione.
Il prossimo anno io ripasserò lì, facendo quella salita forse con ancora un rapporto in meno, ma forse da solo.
Chissà se tu ci sarai più ancora, a farmi compagnia in quella salita, a incitarmi e darmi forza e parte del tuo impeto, vecchio amico mio…

davvero toccante.o-o
 

badbiker

Biker tremendus
21/9/03
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terni
Visita sito
leggendo il tuo racconto mi sono tornate in mente:il giro ed il cane!
mi hai fatto rivivere una senzazione lontana e quasi dimenticata:la fine della salita,il casolore ed il cane!
grazie!
 

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