Il manubrio della gravel

rockarolla

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- Riguardo il cavo, sicuramente perdi qualcosina rispetto ad una guaina compressionless completa, ma direi non più del 5%, forse meno. Un buon cavo sram/shimano in inox non lo consumi certo prima per la presenza di queste leve: ha problemi di allungamento prima che venga consumato dall'attrito.
.

Non vorrei che la discussione entrasse in un loop con due soli interlocutori, cmq faccio presente che sia la perdita di potenza che i rischi di rottura del cavo sono fatti concreti: sarà un caso, ma a me capitano almeno altrettanti cavi tranciati sulle fixies (o pseudo tali) che con le bici da città di quelle da battaglia, nonostante la cura e la manutenzione ben diversa su cui possono contare le due tipologie in questione. Empiricamente, ne traggo la conclusione che, se usate costantemente (nelle fixed spesso sono l'unico tipo di leva freno "accettata") le leve a fulcri invertiti generano stress diversi e alla lunga peggiori rispetto ad un sistema tradizionale. Insomma, la interrupter dovrebbe esser considerata solo come freno d'emergenza.
Ma montarle per usarle come seconde leve, al pari delle prime, mi sembra assurdo. Sia per i motivi esposti sopra, sia perché se non ci si sente sicuri utilizzando correttamente il drop bar allora è il caso di lavorare sulla propria tecnica, non di metterci una pezza.


- Io faccio sentieri tranquillamente in presa alta con la mia gravel... e non mi sento un superuomo del controllo. Ho giusto 2cm di manubrio in più rispetto alla strada. E sono comodi (ed utili) proprio perchè permettono un rapido accesso ai freni in tutte e tre le posizioni sulla piega.
.

Se è per questo, vedo che la stragrande maggioranza dei crossisti percorre quasi tutto la gara in presa sopra le leve. Con un po' di esercizio, un (bel) po' di velocità e soprattutto divertimento in meno (per via della inevitabile minor confidenza), si può fare. Anzi, se si guarda gli stradisti amatoriali, viene quasi da chiedersi perchè non taglino il manubrio subito sotto al collarino delle leve, e nonostante ciò alcuni sono comunque in grado di lanciarsi in discesa a 70 kim/h.
Ciò non toglie che ci siano modi migliori per controllare la bici...almeno, hai mai provato ad affrontare le sezioni tecniche in presa bassa? Con il manubrio ad un'altezza adeguata, intendo, non rasoterra...
Personalmente, pur passando una discreta quantità di tempo in presa sopra e dietro le leve (dove il manubrio curva in avanti), non mi è mai capitato di non avere i freni pronti all'uso quando ne avevo necessità. Questo usando il drop bar sia in bdc, che sulla gravel e sulla mtb, percorrendo un bel po' di km l'anno, sempre senza cross levers.
I due cm in più un po' di leva certamente la aggiungono, ma molto meno di quanto non ne aggiunga uno slargamento delle tratte verticali e basse, senza oltretutto modificare la postura in presa alta..


- I comandi strada moderni sono studiati per essere montati in verticale sulle curve attualmente prodotte. Tant'è che le leve freno non sono perfettamente veritcali anch'esse ma sono inclinate per sporgere di qualche grado all'esterno. Se le monti su un manubrio che ha il drop troppo inclinato verso l'esterno, ti trovi con le leve a 45° e dimmi come può essere comodo frenare con una leva a 45° o stare in presa sui comandi quando la base dei comandi è inclinata e non orizzontale.
Il trucco di spostare le leve leggermente all'esterno rispetto al corpo è un modo intelligente per permettere alle dita che vanno ad azionare il freno di trovarlo lì dove dovrebbe essere, senza dover piegare -leggermente- le suddette dita verso l'interno. Il risultato è di certo una maggior ergonomia e comodità. Ma questo vale anche per le pieghe flared: semplicemente, partendo da una posizione della mano leggermente inclinata, per ottenere lo stesso effetto anche le leve dovranno essere leggermente inclinate. Non vedo dove stia la differenza.
Il corpo della leva leggermente "tilted" verso l'esterno è estremamente comodo, una volta fattaci l'abitudine (cosa che non richiede mesi...), proprio perché simula la naturale inclinazione che le mani spontaneamente assumono quando tendiamo le braccia in avanti (che poi è lo stesso concetto che riguarda la presa bassa).
La foto da te postata è di un Soma Junebug, ovvero uno di quei manubri (assieme al Midge, al Ragley Luxy, all'Origin 8 Gary Sweep OS, e in parte al Woodchipper) pensati esplicitamente per un uso puramente mtb. In tale contesto, la presa bassa è totalmente primaria, insomma deve essere quanto più possibile ottimizzata in funzione di ergonomia e controllo, piuttosto a discapito della fruibilità delle altre posizioni. Anche la posizione di montaggio cambia radicalmente, richiedendo che il punto dove pollice e indice stringono il manubrio in presa bassa sia pochi cm sopra o sotto la sella. In tal caso, la comodità della presa sopra le leve è un fatto strettamente personale, ma ciò non rappresenta un problema fintanto che la presa bassa funziona come dovrebbe.
Però, manubri del genere, su una bici da gravel, sono decisamente eccessivi (per non dire fuori luogo). Nel nostro caso, non è necessaria la stessa quantità di controllo che serve per affrontare sentieri scassati a ritmo allegro; è invece utile avere più posizioni decentemente fruibili tra cui alternare la presa per non stancare mani e schiena sui lunghi km di ghiaia, nonché magari una posizione in grado di fornire minor resistenza al vento nei tratti in pianura e falsopiano e controvento. Insomma serve qualcosa con slargamento più contenuto, un po' più di drop e reach, e un raggio di curvatura più ampio, magari variabile. Esempi ne sono il Cowbell, il Cowchipper, il Nitto RM-135 e i molti prodotti dai grossi nomi con lo scopo di abbinarli alle proprie gravel-bikes.
Con manubri del genere, l'inclinazione delle leve, lungi dall'essere un problema, è anzi un vantaggio; in generale tutta la forma presenta un'ergonomia migliore rispetto ai classici manubri stradali, in cambio di un po' dell'efficienza -soprattutto aerodinamica- di questi ultimi.
So che l'ho già detto, ma non sarà un caso che prima del boom del ciclismo negli anni '50-'60, quando le corse si svolgevano quasi interamente su strade sterrate, le percorrenze erano lunghissimissimissime e le medie basse, i ciclisti usassero manubri slargati in basso, e che questi siano stati soppiantati da quelli con fianchi paralleli solo quando la miglior qualità media delle strade ha consentito di usare mezzi più delicati ma performanti, portando, grazie anche ad un accorciamento delle distanze da percorrere di tappa in tappa, velocità medie più elevate e quindi una maggior ricerca dell'efficienza aerodinamica.
 

john.player

Biker ultra
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A parte i pregiudizi su me che non uso la presa bassa, i cavi d'acciaio che si tranciano (cambiali una volta l'anno, costano 3€ e fine dei problemi), la gente che non arriva in presa bassa e le curve da mtb, aggiungo solo due cose.

È meglio avere una posizione in più dove è possibile frenare, perché su strada è più facile prevedere la necessità, sullo scassato molto molto meno, basta una buca non vista o visibile: che.fai stai in presa bassa o sui comandi sempre? Impossibile.

I crossisti di professione usano tutti manubri strada, all'unisono, e come disciplina professionale mi sembra quella che più si avvicina al gravel. E usano spesso la presa alta sullo scassato da pedalare e la bassa in discesa (ovviamente).

Volendo fare il polemico, potrei dire che il flared serve a chi non ha sicurezza ad usare una normale piega da strada in presa bassa ma ha bisogno di stare più alto e più largo.
Razionalizzando invece, dico che chi è abituato al manubrio mtb cercherà un posizione più ampia, chi è abituato alla posizione strada userà una piega strada.

Scommetterei che chi viene dal mtb ha anche una distanza sella manubrio inferiore a chi viene dalla strada.

Detto questo, io ho già detto che scolasticamente la tua digressione è perfetta. Peccato che ognuno abbia le sue preferenze.

Io uso presa bassa su asfalto e ghiaino veloce, i comandi per rilassarmi in queste situazioni e presa alta su sentieri scassati e/o comandi nei tratti più scorrevoli. Dovessi regolare la presa bassa per i sentieri, su asfalto avrei finito le posizioni e perderei un sacco in aerodinamica e velocità.

Come vedi, non esiste la verità, ma esiste l'adattamento e l'adattabilità. Ci sono pro e contro in entrambe le configurazioni, proprio per la natura non definita del tipo di bici e guida che non è focalizzato su un unica specialità come mtb o strada.
 

specialr

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John ognuno fa quello che vuole ma la scelta di tenere le mani sulla presa alta è dinamicamente sbagliata in modo oggettivo.
Per questo non devi prenderla sul personale se qualcuno ti dice che sbagli. Detto ciò se ti sei abituato così e non vuoi progredire va benissimo [emoji4]


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john.player

Biker ultra
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John ognuno fa quello che vuole ma la scelta di tenere le mani sulla presa alta è dinamicamente sbagliata in modo oggettivo.
Per questo non devi prenderla sul personale se qualcuno ti dice che sbagli. Detto ciò se ti sei abituato così e non vuoi progredire va benissimo [emoji4]

Non esageriamo per favore (sbagliato in modo *oggettivo*? progredire?? ma che state dicendo!!!)

Intendiamoci: tenere le mani sul top è una scelta IN PIU'.
Ed avere i freni accessibili sul top è un vantaggio IN PIU'.
Non ho mai scritto di mettere le leve freni li perchè si viaggia sempre sul top e non vanno usate le altre prese.

Solo che in certe condizioni si viaggia con le mani sul top ed è giusto farlo, ed in quelle condizioni, visti i tipi di tracciato percorribili, avere le leve è secondo me un vantaggio in più (*in più* ripeto, non che uno frena sempre con le leve cross - chissà poi perchè le abbiano chiamate così...-)

Questa signora ha vinto 16 campionati americani di CX e mi sembra che la presa alta la usi, non eslusivamente ovviamente (stranamente monta anche le leve... perbacco!). E come lei molti altri campioni di CX

Compton 1
Compton 2
Compton 3

Oppure guardarsi qualche immagini di chi le gravel races le fa davvero e vedere dove stanno le mani e che tipi di pieghe usino: un florilegio di diversi tipi e prese

DirtyKanza200
colorado
dirtykanza201
Dirtykanza202

Poi se volete farmi passare per cretino perchè è più facile avere veirtà assolute che il beneficio del dubbio, fatelo.

Proprio sul gravel dove esistono e convivono diverse esigenze, tipologie e filosofie d'uso mi sembra limitante dire che è così ed è oggettivo perchè lo dice chissàchi.
C'è chi ha il monocorona, la doppia, la tripla, la piega strada, la piega aperta, le 650B, le 700C ecc ecc ....
 

specialr

Biker superis
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Non è molto educato mettere in bocca di altri parolacce.
Mai detta una cosa del genere.
Quello che fanno i professionisti non è indicativo per un amatore o cicloturista, vedi froom che pedala in discesa come abbiamo visto tutti.
Detto ciò caricare l'anteriore, allargare la presa, migliorare l'efficienza dei freni sono dei riferimenti oggettivi.
Se TU preferisci altri compromessi va benissimo ma non ti devi sentire additato o insultato perché tutti ti dicono che non usi la conformazione migliore.


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john.player

Biker ultra
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Quello che fanno i professionisti non è indicativo per un amatore o cicloturista, vedi froom che pedala in discesa come abbiamo visto tutti.

Chiamare "professionisti" i partecipanti alle gravel races in usa è un insulto a quello che rappresenta il gravel.
Se poi vogliamo sostenere che pedalare in presa alta su una drop bar è sbagliato, beh, non parliamone nemmeno: e che ci sta a fare??

Vogliamo parlare della foto più famosa del ciclismo tutto, gravel d'annata e vedere dove stanno le mani e che piega usano?? No, non facciamolo va. "Una volta" si usavano i drop bar aperti... si Binda, vogliamo vedere l'inclinazione del piantone e della dropbar delle bici di Girardengo e Binda??

Binda1
Binda2

Io mi sento insultato come ciclista perchè sostenete che esiste una soluzione universalmente migliore, cosa che non esiste, specialmente in questo ambito.
 

Thor.Odino

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Premetto che: al mio collega dico sempre "dimmi dove pedalate e io pedalo!" Questo per dire che io pedalo e basta non capisco un beata fava di tecniche e tecnologia. Ma vorrei solo fare una osservazione:
La Gravel deriva dalla bici da ciclocross che però è una bici estrema per performance estreme, per le gare, corte 30km in un'ora alla media dei 30km orari e su percorsi molto tecnici. La Gravel al contrario ha geometrie più rilassate, più alta davanti, piu lunga dietro, angoli diversi. Perché la Gravel è destinata a percorsi lunghi 100/300 etc.. e per stare tanto tempo in sella. Ma se parliamo di guida e soprattutto di quella tecnica, ragazzi, il ciclocross insegna. Io vedo spesso le gare su Bike channel e la presa bassa non si vede quasi mai. E questi di percorsi tecnici ne fanno e tanti.
Ciaooo


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rockarolla

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Concordo con [MENTION=27910]specialr[/MENTION]. Se ti trovi bene così buon per, tuttavia ciò non toglie che potresti avere una migliore ergonomia e controllo in altri modi. Non c'è da prendersela sul personale: ma essendo questa una discussione aperta, permettimi di dissentire esponendo un'esperienza diversa, cosicché se altre persone leggono quanto scritto possano farsi un'idea più ampia.

Poi, non capisco un paio di cose. Il fatto che con le interrupter i cavi tendano a tranciarsi più facilomente è oggettivo, e certamente si risolve sostituendo più spesso i cavi, non credo però che questo sia un motivo per non parlarne. Quantomeno, essendo a conoscenza di ciò, si può aver più chiaro che si tratta di leve d'emergenza. Fra l'altro, lo dici anche te, soffermandoti sul fatto che è una possibilità in più. Il mio insistere su questo punto dipende dal fatto che immagino che chi viene dalla mtb e non riesce a trovarsi da subito col drop bar, pensi di risolvere i suoi problemi montando le interrupter, andando incontro a rischi non solo di usura precoce, ma soprattutto di cappottamento! Insomma, passare da un manubrio da 75cm ad uno da 35cm utili sarà magari più facile perché non richiede di cambiare la posizione delle mani, ma certo non aiuta a districarsi nel controllare il mezzo in situazioni scabrose.
Che tu usi o meno la presa bassa non ne ho la più pallida idea, non essendo mai uscito in bici con te (a parte che riferisci di usare la presa alta -nemmeno quella sopra le leve, se ho ben capito- nei tratti tecnici, un po' come avere sulla mtb un manubrio da 35cm...o un condorino), ma molti amatori non si spostino mai dalle leve è anch'esso un fatto oggettivo. La spiegazione risiede nel fatto che, per imitare un assetto ritenuto...come dire..."degno", che poi è in sostanza quello dei pro, viaggiano con un dislivello sella-manubrio per loro ingestibile, di fatto rinunciando ai vantaggi del drop bar.
Infine, il Midge, il Junebug e altri manubri simili sono progettati per essere usati nel fuoristrada tecnico, montati su mezzi pensati per affrontarlo (io le chiamo mtb...). Non è che me lo invento io...se ti informi un po' puoi trovarne conferma. E' quindi ovvio che su una gravel risultino un po', uhm, estremi.

Personalmente, magari mi sbaglio, il cx non mi sembra granchè simile al gravel. Detto questo, un paio di garette di cx le ho fatte, e una cosa che ho potuto notare è che, pur non avendo alcuna confidenza con la disciplina, nei tratti guidati e scivolosi usando la presa bassa mi trovavo quasi sempre "tappato" da qualcuno più lento davanti a me. Ad ogni modo, nel cross questo problema è meno vitale, dato che quando la situazione si fa davvero critica solitamente si scende e ci se la fa a piedi.
Le foto di Dirty Kanza ecc. che hai postato sono tutte scattate in tratti che certo non richiedono impegno tecnico nella guida...non è certo strano che molti stiano in presa alta. Così come non è strano che in generale si tenga spesso t6ale posizione nel gravel, intendendo per gravel quei percorsi che si svolgono su strade bianche o poco più. In tal caso in effetti può essere sufficiente anche un classico manubrio da corsa, fermo restando che i vantaggi di una presa bassa leggermente più larga e soprattutto leggermente inclinata verso l'esterno rimangono anche su asfalto (ripeto, vedi i manubri da randonnèe). Però te hai più volte parlato di percorsi tecnici...in tal caso il vantaggio del manubrio flared è corposo, e non solo, come dici, perché è più largo, ma proprio perché si adatta meglio all'anatomia umana, risultando più ergonomico e quindi foriero di miglior controllo. Aggiungerei anche che sarebbe il caso di montarlo più alto...
 

rockarolla

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Ora,m forse non ci vedo molto bene, ma a me il manubrio di Binda un po' di flare parrebbe averlo...niente di eccessivo, perché non è richiesto su strade sterrate semplici, ma il polso è visibilmente più esterno rispetto al punto dove il munbrio piega in avanti e in basso. Per non parlare del drop e del reach ridotti, nonché -soprattutto- del fatto che in entrambe le foto sia in presa bassa.
I tempi di Coppi e Bartali erano già altri, le strade erano migliori, le percorrenze minori, e le medie più elevate.

Se poi bisogna ispirarsi al ciclocross, boh, fate voi. Io ho attraversato le Alpi con una mtb col drop bar, e grazie al cielo era un Midge: con uno stradale avrei affrontato a piedi metà delle discese (e anche delle salite mi sa).

E, tra parentesi, il gravel biking non "deriva" certo dal cx. Anzi, semmai è molto più affine alla bdc, anche come idea alla base dei mezzi.
 

rockarolla

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Come si fa a allegare delle foto?
 

john.player

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Quantomeno, essendo a conoscenza di ciò, si può aver più chiaro che si tratta di leve d'emergenza. Fra l'altro, lo dici anche te, soffermandoti sul fatto che è una possibilità in più. Il mio insistere su questo punto dipende dal fatto che immagino che chi viene dalla mtb e non riesce a trovarsi da subito col drop bar, pensi di risolvere i suoi problemi montando le interrupter, andando incontro a rischi non solo di usura precoce, ma soprattutto di cappottamento! Insomma, passare da un manubrio da 75cm ad uno da 35cm utili sarà magari più facile perché non richiede di cambiare la posizione delle mani, ma certo non aiuta a districarsi nel controllare il mezzo in situazioni scabrose.

Io vengo dalla BDC eil tecnico in presa alta (condorino) lo riesco benissimo a fare e non mi sento di certo un fenomeno, ripeto: non è questione di più facile, adatto o cosa.
Se mi trovo in un punto (magari in salita) per cui sto in presa alta e c'è del tecnico (tecnico limitato alle capacità di una gravel, beninteso, mica enduro spinto) non ho problemi.
Sono sempre 40cm almeno (44 C/C).

ma molti amatori non si spostino mai dalle leve è anch'esso un fatto oggettivo. La spiegazione risiede nel fatto che, per imitare un assetto ritenuto...come dire..."degno", che poi è in sostanza quello dei pro, viaggiano con un dislivello sella-manubrio per loro ingestibile, di fatto rinunciando ai vantaggi del drop bar.

Concordo, infatti anche in BDC ho meno dislivello della media (6cm), ma la presa bassa la uso molto molto spesso. Ma all'argomento non apporta granchè...

Infine, il Midge, il Junebug e altri manubri simili sono progettati per essere usati nel fuoristrada tecnico, montati su mezzi pensati per affrontarlo (io le chiamo mtb...). Non è che me lo invento io...se ti informi un po' puoi trovarne conferma. E' quindi ovvio che su una gravel risultino un po', uhm, estremi.

Ah, ecco...

Così come non è strano che in generale si tenga spesso t6ale posizione nel gravel, intendendo per gravel quei percorsi che si svolgono su strade bianche o poco più. In tal caso in effetti può essere sufficiente anche un classico manubrio da corsa, fermo restando che i vantaggi di una presa bassa leggermente più larga e soprattutto leggermente inclinata verso l'esterno rimangono anche su asfalto (ripeto, vedi i manubri da randonnèe).

Hai detto tutto da solo.
Ricordo che nel primo post avevo scritto che pieghe come Easton AX sono eventualmente più indicate, leggermente aperte, ma non troppo.
Easton AX

Direi che ci siamo intesi.
 

rockarolla

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Scherzi! Vero?


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No per niente perché?
Gravel e cx hanno in comune solo il fatto di percorrere fondi sterrati (peraltro di tipologia ben diversa).
Per il resto una è una disciplina quasi unicamente agonistica, l'altro un modo di andare in bici che vede le gare solo come momenti di aggregazione in più; le gare di cx durano circa un'ora e si svolgono su percorsi infestati di fango ed erba e tortuosi all'inverosimile, mentre le uscite/gare gravel sono un po' come delle uscite in bdc solo su strade sterrate, con percorrenze generalmente superiori ai 100km, spesso anzi diverse centinaia, su fondi compatti e tutto fuorché tortuosi; le velocità medie nel cx sono basse, a causa dei continui cambi di ritmo, mentre nel gravel possono avvicinarsi a quelle di un'uscita in bdc, con velocità spesso costanti per km e km.
Anche le bici rispecchiano queste basi: infatti una gravel bike ha spesso bb bello basso (al contrario di una cx, dove il bb più alto è utile ad evitare di zappare il fondo coi pedali), sterzo più aperto un po' come le moderne comfort bike (le cx invece richiedono agilità per districarsi tra le serpentuose fettucine, e tendono quindi ad avere sterzi piuttosto chiusi), e in generale un telaio votato più all'assorbimento che alla reattività.

Poi ci sono millemila modi di intendere l'idea di gravel biking, alcuni addirittura (tipo me!) usano la gravel quasi come una mtb, ma senza addentrarci a sviscerare ogni singola possibilità, mi pare una asserzione equilibrata dire che le bici da gravel sono delle bici da corsa progettate per affrontare strade sterrate anziché asfaltate.
 

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La tappa standard di un grande giro era di 250km ed i passi alpini erano praticamente tutti sterrati (gravel?).

Una MTB con drop ha esigenze diverse di una cx/bdc con il drop, me lo concederai, o no? :cucù:

Appunto, nel ciclismo delle origini, quello anteguerra, le tappe oscillavano tra i 300-320km e i 450. C'è un sito, bikeraceinfo.com, in cui c'è una sezione dedicata alla storia del tour. Dandoci una rapida occhiata, risulta evidente come già dagli esordi agli anni '50 ci fosse stato un cambiamento enorme in termini di lunghezza delle tappe e medie di percorrenza (nonché di numero di ritiri!). Inoltre dando un'occhiata alle numerose foto degli anni '10/'20/'30, si può notare che i manubri slargati la facevano da padrone.

Certo che una mtb ha esigenze diverse, stavo semplicemente rispondendo a [MENTION=191782]Thor.Odino[/MENTION] che asseriva che la tecnica da apprendere è quella propria del ciclocross.
Comunque anche una gravel ha esigenze diverse da una cx o una bdc...
 

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Io vengo dalla BDC eil tecnico in presa alta (condorino) lo riesco benissimo a fare e non mi sento di certo un fenomeno, ripeto: non è questione di più facile, adatto o cosa.
Se mi trovo in un punto (magari in salita) per cui sto in presa alta e c'è del tecnico (tecnico limitato alle capacità di una gravel, beninteso, mica enduro spinto) non ho problemi.
Sono sempre 40cm almeno (44 C/C)..

Ripeto: fai ciò che ti pare, tieni le mani dove ti senti più comodo, ma che la presa bassa fornisca maggior e miglior controllo non lo si può negare. Se ci insisto è perché se te, con la tua esperienza, hai imparato a gestire la precarietà della presa alta anche nel tecnico, ciò probabilmente non vale per chi si avvicina ora al mondo dello sterrato col manubrio curvo, per cui sarebbe meglio partire da un utilizzo più "corretto" del manubrio per poi semmai rischiarsela con le posizioni più precarie solo quando si è raggiunta un po' di confidenza con questo tipo di impostazione del "ponte di comando".


Hai detto tutto da solo.
Ricordo che nel primo post avevo scritto che pieghe come Easton AX sono eventualmente più indicate, leggermente aperte, ma non troppo.
Easton AX

Direi che ci siamo intesi.

Ma infatti sin dall'inizio di questa discussione ho citato manubri come il Cowbell e il Cowchipper come ottime opzioni per una gravel. Non certo il Midge, anche se c'è comunque chi ci si trova bene (ma generalmente fa un uso un po' "spinto" della gravel).
Il punto su cui proprio non mi trovo d'accordo con te è questo tuo insistere sulla presa alta come posizione appropriata nel tecnico, una volta aggiunte le interrupter, perché è una presa instabile e che fornisce poca leva. Basta poco per trovarsi a mangiare la ghiaia. Insomma se ti ci trovi bene buon per te, ma per favore evita di consigliarla come soluzione, perché è pericolosa.
 

rockarolla

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Fra parentesi, mi pare che le Easton non abbiano così poco flare in fin dei conti...sono 16°, quasi 70mm...
 

Thor.Odino

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No per niente perché?

Gravel e cx hanno in comune solo il fatto di percorrere fondi sterrati (peraltro di tipologia ben diversa).

Per il resto una è una disciplina quasi unicamente agonistica, l'altro un modo di andare in bici che vede le gare solo come momenti di aggregazione in più; le gare di cx durano circa un'ora e si svolgono su percorsi infestati di fango ed erba e tortuosi all'inverosimile, mentre le uscite/gare gravel sono un po' come delle uscite in bdc solo su strade sterrate, con percorrenze generalmente superiori ai 100km, spesso anzi diverse centinaia, su fondi compatti e tutto fuorché tortuosi; le velocità medie nel cx sono basse, a causa dei continui cambi di ritmo, mentre nel gravel possono avvicinarsi a quelle di un'uscita in bdc, con velocità spesso costanti per km e km.

Anche le bici rispecchiano queste basi: infatti una gravel bike ha spesso bb bello basso (al contrario di una cx, dove il bb più alto è utile ad evitare di zappare il fondo coi pedali), sterzo più aperto un po' come le moderne comfort bike (le cx invece richiedono agilità per districarsi tra le serpentuose fettucine, e tendono quindi ad avere sterzi piuttosto chiusi), e in generale un telaio votato più all'assorbimento che alla reattività.



Poi ci sono millemila modi di intendere l'idea di gravel biking, alcuni addirittura (tipo me!) usano la gravel quasi come una mtb, ma senza addentrarci a sviscerare ogni singola possibilità, mi pare una asserzione equilibrata dire che le bici da gravel sono delle bici da corsa progettate per affrontare strade sterrate anziché asfaltate.



Due anni fa quando sentii per la prima volta su un sito americano parlare di Gravel Bike, quando in Italia c'erano due o tre persone che conoscevano questa parola. Cominciai incuriosito a leggere un po' di articoli che mi piacerebbe farti leggere e forse capiresti. Ma il mondo è bello perché è vario altrimenti sarebbe una noia.
Ciao e buone pedalate. L'importante è divertirsi


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