Smettiamola di pensare al fatto che ci possa essere un verde assoluto. Un grande (un gran porcone) pensatore del '900 diceva che l'essere umano è l'imperfezione nella diamantina purezza del mondo. E' solo la nostra coscienza che solleva il problema del verde e del grigio. Il mondo, la natura se ne fotte. Per la natura matrigna noi siamo suoi figli e tutto quello che facciamo le va bene. Possiamo anche scaricarci millemila bombe atomiche, e per la natura è tutto ok.
Il tema del verde è tentativo di garantire la massima sopravvivenza a noi stessi. E per la solita ambivalenza di cui siamo affetti, invece di ragionare su cosa ci possa garantire il massimo e collettivo benessere, stiamo a flagellarci la minchia con sta baggianata di cosa è vero o falso green. Il concetto sacro di natura come ente superiore che ci da la vita, e che noi con le nostre fabbrichette offendiamo e graffiamo e deturpiamo, non è altro che la odierna raffigurazione delle tanti divinità che si sono succedute nelle storie dell'umanità. E stranamente tutte queste divinità avevano solo in mente di negare la libertà e il godimento. E che la miglior vita sarebbe stata la vita di stenti. Invece di fare come i saggi bonobo, che per risolvere i casini godono, noi no. Noi pensiamo che la sofferenza, la privazione, l'astensione espii le nostre originarie colpe.
La domanda non è se è più o meno verde qualcosa, la domanda è cosa può garantire all'umanità tutta il collettivo e massimo benessere e come. Perché se dovessimo sacrificare tutte le zanzare del mondo per il collettivo benessere, ce ne fotteremmo assai che queste sono tanto di natura quanto le tigri, i lamantini i topi di fogna e il mio vecchio profe di latino, che per genia avrebbe dovuto essere re della savana. E non ci sarebbe un solo verde che sacrificherebbe una sola birra fredda (ma quanto inquiniamo per raffreddare la birra in estate?) per fermare lo sterminio del simpatico e pruriginoso mini-vampiro volante.
E dopo questo meraviglioso sermone andate in biga, che già ci sono le donne che ci trapanano le palle, e se non avete la femme, lasciate la biga a riposo e andate a cherchez la femme, prima che un vulcano, una tempesta solare, o una minchia di meteorite, o più banalmente un pirla con la ibiza bianca vi asfalti perché i ciclisti stanno sempre in mezzo alla balle, e tutto ciò ponga definitivamente fini alle vostre polluzioni.
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