Leggi tutto...L'articolo inizia con un promettente "Il Club Alpino Italiano sostiene il cicloturismo, anche in quota". Poi si scatena: "Ad una condizione: che percorra tracciati dedicati." Le parole sono di Renato Frigo, presidente regionale del CAI. Fa riferimento alla famosa legge veneta secondo cui tutti i percorsi in quota sono vietati...
Beh, se ne era parlato in un topic recente, ed era stato previsto che andasse così. Non ci vedo nulla di strano e onestamente non saprei come ribattere, dato che ha ragione lui e noi torto, per quanto sia assurda l'idea di confinare le mtb ai pochi sentieri appositamente attrezzati.
Faccio notare che nelle sezioni in cui è presente un'attività ufficiale mtb, nessun presidente si farebbe un uscita del genere; l'idea di snobbare il CAI non porta lontano: è di fatto un ente pubblico nazionale dal 1975, a torto o a ragone è una voce importante con una certa cassa di risonanza, i mtbiker non hanno nessuna voce.
Oh bravo Marco che hai toccato l'argomento. A causa del riscaldamento globale, già adesso molte località di bassa montagna hanno impianti di risalita dove non però non nevica più da anni. Alcuni (mi viene in mente al volo Piazzatorre perchè ci sono stato, ma sono diversi) hanno capito che per evitare di scomparire c'è da buttarsi su attività differenti, come il bike park. Altri evidentemente pensano di poter vivere in altro modo. Vedremo chi avrà ragione.ne riparliamo fra qualche anno quando a Cortina d'inverno raccoglieranno margherite.
Per chi fa attività pedalata non cambierà un fico secco, anzi, sarà un incentivo a rinchiudere le mtb nei bike park, dato che l'obiettivo sarà quello di non mandare a rotoli le società di gestione degli impianti.ne riparliamo fra qualche anno quando a Cortina d'inverno raccoglieranno margherite.
Purtroppo hanno dalla loro una legge regionale che esiste già da tempo, non devono proporre nulla di nuovo, devono farla solo rispettare.Per fortuna non tutto il CAI è sulle posizioni venete, o meglio purtruppo il CAI Veneto non è sulla posizione del CAI nazionale. In tutta Italia tranne nelle tre regioni del nordest il CAI fa MTB (cicloescursionismo, non cicloturismo come dice a sproposito) in ambiente su sentieri condivisi. Con la testa si ma senza queste assurdità di leggi.
Per chi fa attività pedalata non cambierà un fico secco, anzi, sarà un incentivo a rinchiudere le mtb nei bike park, dato che l'obiettivo sarà quello di non mandare a rotoli le società di gestione degli impianti.
Purtroppo hanno dalla loro una legge regionale che esiste già da tempo, non devono proporre nulla di nuovo, devono farla solo rispettare.
Se dovessi girare solo in prossimità degli impianti mi darei al curling.Intanto porti in alto ciclisti con le funivie. Poi buona fortuna con il controllare dove vadano. Mi rifaccio anche al tuo commento qui sotto: solite leggi all'italiana. Severissime, ma non controllabili. Infatti quella legge c'è da più di 20 anni ma non se la caga nessuno.
Di sicuro ci sarebbe anche là il cretino della domenica che gioca con le pentole a pressione!Se dovessi girare solo in prossimità degli impianti mi darei al curling.
Quel divieto io l'avrei messo già da 10 anni, il sentiero che sale al Bertone meriterebbe anche un limite agli accessi pedonali; purtroppo la mancanza di un contradittorio porta a divieti eccessivi, in alcuni basterebbe che so, limitarli ad alcuni periodi.In tanto il Sindaco di Courmayeur ha vietato le bici sia sulla balconata in val Ferret , e in val Veny https://www.regione.vda.it/notizie/details_i.asp?id=404644
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