Scherzavo, ovviamente, ma era per sottolineare che sia farmaci di antica data e di consolidata fama possono causare noie a qualcuno, sia alimenti usati da millenni hanno una lunga lista di controindicazioni.
Si tratta sempre di un bilancio danni/benefici.
inutile continuare sul piano dialettico, la questione è che i farmaci hanno bisogno di lunghi periodi di studio perchè un effetto grave dopo 5-6 anni potrebbe ribaltare completamente il rapporto rischio/beneficio del farmaco stesso.
Ti faccio un esempio: in genere molti farmaci antitumorali tra gli effetti collaterali hanno proprio il favorire i tumori stessi, avere un farmaco che ti distrugge il tumore ma che te ne causa un'altro dopo 6-10 anni, potrebbe essere accetabilissimo per un 80enne, ma non per un 20enne. Ecco perchè si fanno gli studi a lungo termine, per valutare il rapporto rischio/beneficio.
Sul vaccino non si può fare, perchè serve una risposta adesso al coronavirus e perchè la letteratura su prodotti simili non ha posto in essere particolari preoccupazioni sul lungo termine, quindi si accetta tale compromesso, si informa il paziente e si rimanda a lui la decisione ultima se farlo o non farlo (come per qualsiasi trattamento).
Inoltre gli studi di genotossicità ed altri studi su altri effetti avversi (nel breve periodo) sono stati condotti solo sui topi e non sull'uomo.
Detto questo resto un forte sostenitore di tutti i tipi di vaccino, perchè lo ritengo una delle più grandi innovazioni del nostro tempo, la mia era solo una precisione all'utente a cui facevo notare che non si può parlare di certezza sugli effetti collaterali a lungo termine anche perchè non sono stati fatti studi.