Sicuramente è capitato anche a voi.
Quando ero bambino, mi capitava di fare un bel sogno: un giocattolo che desideravo, unavventura divertente, ecc..
Poi ad un certo punto mi svegliavo e sentivo un senso di angoscia perché volevo ritornare in quel sogno. Chiudevo gli occhi e mi sforzavo di ricominciare a sognare, di riprendere da dove avevo interrotto, ma non ci sono mai riuscito.
La due giorni sui Sibillini è stata unavventura da sogno.
La traversata dei Laghi di Pilato è stata unesperienza quasi mistica.
Quando siamo arrivati ai laghetti era come se ci fossi già stato. Avevo infatti immaginato tante volte quel momento, dopo aver visto le foto di altri forumendoli. La bellezza del posto lascia senza fiato e bisogna davvero essere forti nel trattenersi dal toccare quelle acque cristalline.
Ma di questo giro devo ammettere che la parte che più mi ha entusiasmato è sicuramente la conquista del Monte Banditello. Per arrivare ai Laghi di Pilato bisogna salire per circa 700 metri di dislivello di cui 650 vanno fatti con bici a spinta e in diversi tratti sulle spalle, poiché le pendenze sono ai limiti dellarrampicata. Dai Laghi alla base del Banditello cè un lungo sentiero a tratti tecnico.
Poi inizia una nuova dura salita su un sentiero strettissimo e fortemente esposto. In qualche tratto si è riusciti a pedalare, ma anche in questo caso la maggior parte del sentiero la si deve fare a spinta (non meno di 300 metri di disl.).
Alla fine, tra la prima ascesa e la seconda, si è spinto per circa 1000 metri di disl
..insomma un Cicloalpinismo poco ciclo e molto alpinismo.
Arrivati però sulla cima del Banditello è arrivata la più bella sorpresa della giornata: una cresta perfetta, con pochissime pietre e comunque pedalabilissima. Il panorama magnifico su entrambi i versanti della montagna.
E stata vera magia e siamo in 14 ad avere avuto il piacere di essere stati presenti in quel momento. Arrivati allanticima inizia un discesone ai limiti del ribaltamento con pendenza media del 40% e punte di oltre il 45%. Il fondo però è perfetto, non ci sono rocce, né buche.
Siamo scesi in sella alle nostre bighe e, arrivati ad un pianoro erboso, abbiamo rivolto lo sguardo verso lalto: la pendenza era impressionante.
Non ho idea di quanto tempo sia trascorso tra la cavalcata della cresta e questa discesa pazzesca. Forse 10 minuti, forse 1 ora, mi rendo conto ora di aver perso la cognizione del tempo. So solo che sono stati momenti di intensa felicità. Il resto non lo ricordo già più.
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La domenica si pedala tutti insieme. Alla fine saremo stati una trentina di bikers e soprattutto tante splendide ciclogirls. A loro va la mia sincera ammirazione perché hanno ben capito che la MTB non è uno sport maschile e anzi, loro sono decisamente più forti di tanti uomini. Mi sento davvero orgoglioso e felice di pedalare in un gruppo in cui ci sono tante forti bikeresse.
Non ho mai capito se Hash è proprio bravo nel disegnare i percorsi o se è molto fortunato, certo è che è venuto fuori un giro favoloso. La fatica accumulata il giorno precedente è sparita e, ammaliato dalla bellezza di quanto mi stava intorno, ho cominciato a scattare foto. Alla fine del w.e., nei due giri, ho collezionato ben 303 scatti. Pedalavo e contemplavo quelle pareti verdi ricamate con fiori colorati. Verde, giallo, rosso, azzurro, viola
..un carnevale di colori che porta a chiedersi se sei sveglio o stai sognando.
Credetemi, quando sono arrivato a Forca di Presta, e ho capito che il giro volgeva al termine, già ho cominciato a sentire la mancanza di quel contesto.
Guardo lora
.è tardi e sento che Morfeo mi chiama. Tra qualche minuto chiuderò gli occhi e, con tutte le mie forze, cercherò ancora una volta di tornare in quel sogno che ho vissuto con tutti voi.
Tutte le foto del Lago di Pilato
https://picasaweb.google.com/111363306075601584174/Pilato#
Tutte le foto della Piana di Castelluccio
https://picasaweb.google.com/111363306075601584174/SibilliniCicloAppuntamenti#