A volte è l'inconsapevolezza che toglie il limite.
Quando ero ragazzino avevamo solo le
BMX, ovviamente monomarcia, con gomme tassellate da 2.125 di diametro 20 pollici, pesanti 12 chili e scomodissime, rapportate 42/18 che sulla gomma da 20 è corto in pianura, cortissimo in discesa e lungo in salita. I
freni poi solo rallentavano tanto che si faceva le gare di sgommate e per farla sgommare dietro bisognava mettersi in piedi su un pedale, buttarsi pancia sul manubrio e mettere l'altra gamba davanti al manubrio.
Quella era il mostro mondo e non c'era null'altro. Nessun termine di paragone. E questo ci rendeva inconsapevoli del fatto che esistessero le marce, i freni che frenavano e le bici leggere.
Eppure andavamo e facevamo giri di 60/70 chilometri e salivamo le colline torinesi solo per spararci poi le discese a 70 all'ora con quei freni lì.
E gli stradisti e i mountain bikers che ci bestemmiavano dietro mentre in salita li superavamo e i motociclisti provavano a starci al culo in discesa per poi mollare dopo un poco di curve.
Eppure non ci rendevamo conto delle imprese irripetibili che facevamo. I salti di 2 metri, i drops, le impennate e via dicendo. Era il nostro mondo e solo l'inconsapevolezza ci negava i limiti e le barriere che solo una mente consapevole ha.
Oggi non potrei ripetere quelle cose, nè sarei in grado, nè vorrei ma solo oggi capisco che i limiti semplicemente non sapevamo esistessero.
La mente è il vero strumento, il resto sono accessori.
Max